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Aprile 28th, 2011 — Note redazionali
Sinceramente è un pò svilente, ma d’altro canto, essendo gli unici “politici” che Ceccuzzi può vantare, non si può non occuparsi anche di loro.
Allora, a che punto dell’elenco dei Ceccuzzi boys eravamo rimasti? Cannamela, Fiorino Iantorno e ora, ladies and gentlemen, il minuto di celebrità è toccato nientepopodimenoché a (attimi di suspence e folla in delirio)……… Massimiliano Perugini … il quale, con quel savoir faire da politico consumato che ha, non ha voluto perdere l’occasione per dare sfoggio della sua sterminata cultura lanciandosi in erudite citazioni tratte dai massimi esponenti della letteratura contemporanea: Caterina Caselli. Ci teniamo a ricordare che questi nominativi sono l’unica classe dirigente che sta davvero sostenendo Ceccuzzi. Qualcuno di voi ha letto interventi autorevoli e di peso in suo supporto? No? Bene non siete i soli.
Se una tale domanda la poneste all’entourage ceccuzziano vi verrà risposto che loro vogliono tagliare con il passato (ma chi, Ceccuzzi? Come direbbe Totò, “Ma mi faccia il piacere” …) e che il mandare avanti solo i ragazzini è frutto di chissà quale strategia. Ovvia, la storiellina l’avete raccontata, ora, però, diciamo le cose come stanno. Nessuno di quelli che contano sostiene Ceccuzzi. E così, quando vedi le facce di chi c’ha intorno, sembra la banda dello sfigato. Prendiamo un soggetto che recentemente è rientrato nell’alveo ceccuzziano, Sandro Starnini. Dato che (dopo le mille parti in commedia) è tornato a fare la recita del fedele alla linea della federazione, perché non si accoda ai rampolli della nobile casata di Ceccuzzi e firma un bell’intervento anche lui contro la banca e contro il socio privato Caltagirone così da far vedere che la corrente starniniana (che numericamente si conta sulle dita di una mano) lo sostiene davvero? Ma cosa ha fatto politicamente Starnini di recente? Vediamo un pò. Il trombato, peraltro proprio da Ceccuzzi. Nel 2009 quest’ultimo gli promette di fare l’assessore regionale. Poi, complice anche il vèto dello storico alleato di Ceccuzzi, Alberto Monaci (quello che ha fatto ricandidare la moglie in consiglio comunale per la terza volta e il cui di lei figlio lo ha piazzato a fare il vice presidente della provincia: cose che è bene non perdere mai di vista) lo Starnini la prende in tasca perché, come di consueto, alla fine Ceccuzzi non mantiene la promessa. A quel punto Starnini è senza incarichi. Ed ecco il solito panico. Mica dovrò tornare a lavorare? Non sia mai. E quindi bussa a destra e a sinistra, alla fine Starnini viene nominato presidente della Società Novoli Immobiliare: domanda, chi si è speso per parcheggiarlo nel munifico posto garantendogli di non fare quella cosa che da sempre crea l’orticaria ai soliti funzionari di partito o para tali, ossia, lavorare?
Comunque sia fin’ora dell’intervento del berlingueriano Starnini neppure l’ombra. Ma nessun problema, tanto Ceccuzzi ha il suo personale esercito di ragazzini. Ma la domanda vera è: ma gli unici scudi umani su cui Ceccuzzi può fare affidamento sono solamente i Cannamela, i Perugini, gli Iantorno e simili? Più passa il tempo e più dico convintamente “si”. Senza nulla togliere, per carità, ma Ceccuzzi, segretario del PD fino all’agosto del 2010 (alla faccia del nuovo) non ha più uno straccio di persona autorevole che corre a sostenerlo e deve quindi affidarsi solo ad un gruppo di bordelli senza nessuna reale esperienza né in campo politico né in quello lavorativo. Mi pare messo parecchio maluccio. E in questa desolazione che fa? Intraprende una solitaria battaglia contro il maggior socio privato (l’Ing. Caltagirone). E, poi, quale sarebbe il vero motivo della guerra che Ceccuzzi ha scatenato contro Caltagirone e quindi contro la Banca? Il timore che Piccini voglia fare il presidente della Fondazione o, piuttosto, la paura che la persona a cui Ceccuzzi vorrebbe affidare la presidenza della banca, Alessandro Piazzi (http://shamael.noblogs.org/?p=1538), rischi fortemente di rimanere al palo?
Ma non sarà l’ora che al palo questa gente ci rimanga davvero? Certi metodi hanno rotto. L’epoca delle cooptazioni e delle calate dall’alto per il solo “merito” della tessera è bene finisca.
Tiriamo fuori tutto il nostro senso civico (che fa tanto schifo al Sellato Cannamela, al quale, nell’occasione regaliamo anche un bel dizionario così si toglie lo sfizio di vedere il significato delle parole prima di scriverle). Contribuiamo tutti insieme a far loro provare una nuova esperienza: mandiamoli a lavorare sul serio.
Firmato
La Primula Rossa
Aprile 28th, 2011 — Note redazionali

Dopo la conferenza stampa del PD ceccuzziano convocata a seguito delmonitoraggio degli spazi elettorali eseguito dai Ceccuzzi boys guidati dall’esperto di infrastrutture Giulio Carli http://www.youtube.com/watch?v=PPBW_I03TWc gli stessi hanno gridato allo scandalo per la presenza della vela pubblicitaria del candidato sindaco GABRIELE CORRADI in zona Pescaia e quindi per contrastare il vento in poppa dei velieri del CORRADI, gli stessi ceccuzziani hanno deciso di schierare la barca a vela di Massimo D’Alema. http://www.deluxeblog.it/post/478/ikarus-lo-yacht-di-dalema
Ma pensate un po’ chi sono andati a rispolverare … il mitico sconfitto da sempre della politica italiana: Massimo D’Alema. Probabilmente il Ceccuzzi avendo intuito che gli toccherà il ruolo di consigliere comunale di opposizione, per coerenza dei ruoli, ha deciso di farsi sponsorizzare dal perdente eccellente del PD nazionale.
E non solo. D’Alema è mal visto dall’elettorato di rifondazione comunista e vi ricorderete anche la famosa manifestazione contro lo stesso D’Alema organizzata da Iantorno e dintorni con il seguente slogan: “”Contro la finanziaria, contro le politiche neoliberiste del governo D’Alema, per una carta dei diritti fondamentali” org. dal Partito della Rifondazione Comunista in piazza del Popolo”. http://www.radioradicale.it/scheda/121909?format=32
E ancora. Tutti ricordete l’ostilità di D’Alema nei confronti di Niki Vendola il leader nazionale del sellato Cannamela
http://www.polisblog.it/post/6668/elezioni-regionali-2010-massimo-dalema-contro-nichi-vendola
E ancora. Vi siete dimenticati dello scontro della federazione dei DS capitanata da Franco Ceccuzzi contro Massimo D’Alema sulla vicenda Unipol? Noi no.
Insomma la presenza di D’Alema a sostegno della candidatura di Ceccuzzi e della coalizione che lo sostiene è il peggio dell’ipocrisia politica e il massimo del distacco dalla base del centrosinistra. Ma chi pensa di incantare D’Alema? Al massimo qualche barone universitario e qualche nominato di area berlingueriana (Luigi) nelle varie partecipate del Monte dei Paschi.
A nostro avviso il vero motivo della presenza di D’Alema a Siena è il seguente: concordare con Ceccuzzi la defenestrazione di Mussari dalla banca e nel contempo saldare l’alleanza tra la componente ceccuzziana e quella di Starnini e Carpinelli (rappresentanti di Luigi Berlinguer).
Buona navigazione in alto mare!!!!
p.s (nella foto il manifesto contro D’Alema fatto da Rifondazione Comunista e D’Alema insieme a Berlusconi)
Marianne Franceschi
Aprile 27th, 2011 — Note redazionali

Alessandro Starnini(PD) e Fabio Evangelisti (IDV) entrambi supporter di Franco Ceccuzzi possiamo iscriverli nell’albo degli ipocriti e politici attaccati alle poltrone.Cortesemente leggetevi questo articolo …
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/02/12/multiplex-attacco-dellidv.html
Aprile 27th, 2011 — Note redazionali


Seguramente il Bisi sta affrontando una traversata nell’oceano in piena solitudine, confondendo “l’oriente” con l’occidente, e nel vano tentativo di resettare la bussola sbanda da una riva all’altra. In questo suo andare disperso prova a dare un colpo al cerchio e uno alla botte e non si rende conto che quei colpi dati a casaccio si stanno rivelando un boomerang: colpisci colpisci e rimani colpito. Ma si renderà conto il Bisi che la politica senese( quella reale) è stanca del suo non-giornalismo e del suo voler inquinare a tutti i costi la campagna elettorale? Probabilmente il Bisi se ne sta rendendo conto ma è talmente orgoglioso da non ammettere l’errore e quindi per dimostrare ai suoi collaboratori e apprendisti che ancora conta qualcosa alza il livello dello scontro e si riposiziona ufficialmente nello schieramento ceccuzziano. A questo punto pero’ due riflessioni sono d’obbligo.La prima,palesemente scontata, è la seguente: Bisi ha deciso di schierare il suo giornale con il Ceccuzzi e alleati dimenticandosi che il chianino aveva dichiarato che “la massoneria è moralmente ed eticamente incompatibile con l’iscrizione al partito”.In tutto questo valzer di ipocrisia il Bisi dimentica di ricoprire il ruolo di Presidente del collegio dei Maestri Venerabili della Toscana del Grande Oriente d’Italia.Visto che il presidente Bisi fa campagna elettorale per lo schieramento ostile alla massoneria che cosa aspetta a dimettersi dall’incarico nel GOI o forse aspetta che qualcuno ne chieda ufficialmente le dimissioni?
Altra riflessione. Dal suo giornale il Bisi garantisce ampio spazio alla coalizione del Ceccuzzi che attacca i vertici della Banca MPS e addirittura il partito del Ceccuzzi si è scagliato contro Caltagirone(socio privato di MPS).Siccome MPS ha una partecipazione nella società che edita il corriere di Siena, perché il consiglio di amministrazione della stessa banca non prende la decisione di interrompere questa partecipazione visto che il corriere di Siena fa campagna elettorale per coloro che attaccano la governante della banca?
E oggi per non smentire il suo ritardo nel comprendere l’evoluzione della politica sia locale che nazionale che cosa scrive il Bisi sul suo giornale? Dei 27 rinviati a giudizio per il dissesto dell’ateneo senese? No di certo. Di questo il Bisi non ne parla e non trova nemmeno il tempo di chiedere un giudizio in tal senso al professore emerito Mauro Barni tanto sponsorizzato nell’album fotografico del corriere di Siena. Di cosa si occupa oggi il Bisi con fare da giornalismo d’inchiesta mondiale? Di una vicenda che non ha nessuna aderenza con la campagna elettorale e con le vicende della vita civile e politica senese. Il Bisi pensando di fare uno scoop ci racconta di una inchiesta della polizia civile di Porto Seguro(Brasile) e della poliziotta brasiliana Eliana Teles Barbosa.
Seguramente il Bisi pensava di fare uno scoop strepitoso ma di questa storia sono seguro che non interessa de seguro a nessuno.
Maestro James
Aprile 27th, 2011 — Note redazionali
Forse nessuno se n’era accorto, ma una cosa è certa: ai comunicatori ceccuzziani non sfugge nulla. Ebbene sì, grandi novità in arrivo!!1 In Pescaia (che il nome sia
casuale?) si è celebrata l’edizione senese dell’America’s Cup.
Eh già … un evento così non poteva passare in sordina. Ma ecco arrivare in soccorso i prodi comunicatori ceccuzziani che per darne risalto hanno convocato addirittura una conferenza stampa!
Ma….fermi tutti! La regata in Pescaia si stava celebrando con un’unica vela, quella di Gabriele Corradi. Ma niente paura. Gli intrepidi dirigenti del PD, sempre coadiuvati dai loro valenti comunicatori, hanno prontamente portato all’attenzione il misfatto denunciando addirittura il clima da “far west” che la vela di Corradi stava creando. O bravi! Avete fatto proprio bene! Era ora che qualcuno facesse politica sulle cose serie!!! Alla regata in Pescaia o ci si partecipa tutti o ‘un ci partecipa nessuno!!! Ovvia!!!
Peccato però, da quello che si sente sul molo di Pescaia vicino al distributore, nonostante la denuncia del fattaccio gli aspiranti partecipanti avrebbero ancora qualche difficoltà. Si dice, infatti, che avrebbero problemi a trovare una vela da contrapporre a quella di Corradi: hanno provato a contattare “Mascalzone Latino”, ma l’unico che hanno trovato è stato un “Bischero di Via Rosi”.
Aprile 27th, 2011 — Note redazionali
http://www.youtube.com/watch?v=pPiygF8T9Gw&feature=player_embedded#at=52
Dopo l’attendibilissimo sondaggio pubblicato da Stefano Bisi (“ben” 300
senesi contattati su una popolazione votante di circa 43.000 persone. Ah,
dimenticavamo, dei ‘ben’ 300 intervistati 29 non hanno voluto rispondere) ecco che l’intrepido giornalista ha lanciato un nuovo monito sulla pagina del suo blog. Tremate, tremate, il sondaggio del Bisi sta per tornare.
Per accrescere la suspence e per far capire come funziona il Bisi pensiero va detto che a Bisi fa comodo dire che Ceccuzzi va al ballottaggio (anche se questa è l’unica cosa su cui Bisi ha azzeccato) così può continuare a fare la vittima in giro dicendo quanto lui lo sta aiutando e che tutti sono brutti e cattivi perché non se ne accorgono. L’altra cosa che fa comodo a Bisi e alla sua proprietà (dato che l’on. Rocco Girlanda del PDL, amministratore del gruppo che edita il giornale del Bisi, è uno dei fedeli di Denis Verdini) è dire che Nannini è in grande spolvero così hanno anche una scusa per dargli di gotto e lanciarsi tutti insieme allegramente in un bel giro di brindisini.
Ma ora basta, l’attesa è finita.
In esclusiva dal noto istituto di sondaggi, la “Johnny Walker Corporation” ecco per voi l’anteprima dei sondaggi che pubblicherà Bisi.
Rullino i tamburi, suonino le trombe il sondaggio è …
Ceccuzzi al 180% seguito da Nannini al 150%.
E che la faziosità sia con voi.
http://www.youtube.com/watch?v=3DpPiygF8T9Gw&feature=3Dplayer_embedded#at=3D=52
Aprile 26th, 2011 — Note redazionali
Quando al confronto su fatti concreti si sostituiscono le liste di proscrizione significa che il termine usato da Martelli e che ha tanto scandalizzato il Bisi allora non è poi così buttato di fuori.
Se poi la parola ‘regime’ sia più o meno corretta (ovviamente
contestualizzandola alla realtà e quindi dilatandone il significato) non lo so. E’ certo però che quando le liste di proscrizione vengono alimentate di continuo per il semplice fatto di non essere allineati a 360 gradi ai voleri della federazione, beh, un problema di libertà è innegabile che esista.
Quello che sfugge a Ceccuzzi è che a Siena, tra la gente comune – che non è quella che pensa si viva solo delle alchimie di partito – questo messaggio è passato fin troppo forte. E da parecchio.
Oggi più che mai le persone vanno selezionate per la testa e non per la tessera. Ma nella logica ceccuzziana, ciò che conta è la seconda; una “classe dirigente” scelta solo in base alla cieca obbedienza, in cui i fidi scudieri sono stati addestrati ad essere subito pronti a processare la gente in piazza sbandierando l’alto tradimento. Un metodo selettivo in cui si pretende la fedeltà assoluta, unico requisito che deve comparire tassativamente nel curriculum, il resto non conta.
E non si può negare che un tale metodo sia la manifestazione di un sistema malato. Sapete perché ora più di ieri c’è la necessità di un cambio di passo che metta un freno ai polli di allevamento cresciuti in batteria e indottrinati con il solo credo della federazione? Perché è la prima volta che le risorse stanno davvero finendo, vuoi un po’ la crisi economica vuoi un po’ il fatto che il mercato del lavoro ha subìto un’accelerazione tale inconciliabile con la scelta delle persone selezionate da Ceccuzzi. Ma lui, d’altronde non può fare altrimenti, non ci pare di vederlo circondato da spiccate professionalità. Ci sono assessori e consiglieri comunali di
professione o funzionari di partito sempre rigorosamente di professione, ma non ci sono figure che possano vantare esperienze lavorative vere e tali da dare garanzie di buona amministrazione. Metodo che viene replicato anche nella selezione dei giovani alleati. Artefici di una politica del megafono verso i quali quando le luci della ribalta si sono spente hai un’immensa
difficoltà a ricordarti cosa hanno fatto.
Prendete la superficialità e l’irresponsabilità con cui hanno attaccato e continuano ad attaccare il vice presidente del Monte dei Paschi, l’Ing. Caltagirone. Pensate se solo per un attimo quest’ultimo avesse ragionato con la stizza con cui sono abituati a ragionare loro e, per ripagarli con la stessa moneta avesse detto, va bene se non mi volete me ne vado e tutto ciò che ho investito nel Monte lo investo da un’altra parte.
Non dimentichiamoci che gli attacchi irresponsabili verso la banca (perché non prendiamoci in giro, attaccare il suo maggior socio privato significa voler mandare un preciso messaggio che va ben al di là della sua persona) cadono in un momento assai delicato con un aumento di capitale in corso che dovrà necessariamente garantire un maggiore sostegno anche alla ripresa delle aziende. Avete idea del disastro economico che si sarebbe abbattuto su Siena se qualcuno avesse agito con i metodi da rappresaglia dei comunicatori e strateghi ceccuzziani? Chi avrebbe rilevato la partecipazione da svariati soldini di Caltagirone, i fedeli comunicatori ceccuzziani insieme agli altri ragazzini di bottega che stanno in federazione? Quando hanno scritto quegli attacchi (passati poi come sempre al solito Mugnaioli che si è prestato a metterci faccia e firma) hanno prospettato questo scenario? E se sì, dove pensavano di andare a reperire tali risorse, facendo una bella cena di sottoscrizione in Fortezza? Qui la logica degli egoismi e della grettezza culturale avrebbe potuto assestare un duro colpo alla banca e quindi a Siena e, chissà, magari, se ciò fosse avvenuto gli artefici del folle comunicato si sarebbero anche sentiti dei bei ganzoni convinti, nelle loro teste, di aver fatto una prova muscolare e di averla vinta. Forse è arrivata l’ora che questi ragazzi di bottega di tutte le età che giocano con il fuoco rischiando, però, di far bruciare non solo sé stessi (e fin lì poco male) ma anche tutta l’intera comunità senese, vadano a lavorare sul serio in modo da capire quanto sia caro guadagnarsi il pane senza che sia il partito a dartelo e, forse solo allora, cominceranno a rendersi conto che l’attacco che hanno fatto può tranquillamente essere archiviato alla voce ‘irresponsabile cazzata‘.
p.s. ancora non c’è stata una dichiarazione da parte dei consiglieri del Monte in quota PD: sono d’accordo o no con quanto firmato da Mugnaioli? Borghi, Monaci e Rabizzi vogliono anche loro che Caltagirone se ne vada? Perché non dicono niente?
Firmato
La Primula Rossa
Aprile 26th, 2011 — Note redazionali
Aprile 26th, 2011 — Note redazionali





Era l’ottobre 2010 quando il segretario provinciale del PD Elisa Meloni e quello comunale Mugnaioli addebitavano le responsabilità della crisi dell’ateneo senese alla gestione Berlinguer-Tosi; era il novembre del 2011 quando Franco Ceccuzzi in merito al dissesto dell’università dichiarava “una delle cause principali che hanno portato al dissesto è certamente l’irresponsabilità nei confronti del patrimonio pubblico, alimentata da un vorace egoismo corporativo”. Era l’ottobre … era il novembre … e quelle frasi erano soltanto propaganda e fumo negli occhi: il valzer dell’ipocrisia e il balbettio di un gruppo dirigente carico di responsabilità politiche. E sapete perché? Ceccuzzi è da sempre alleato con la nomenclatura universitaria berlingueriana-tosiana ed oggi con l’ufficializzazione del comitato elettorale a sostegno dello stesso Ceccuzzi, abbiamo la prova provata di quel legame storico e di quella condivisione gestionale della cosa pubblica. Ecco le truppe berlingueriane-tosiane dell’università schierate dentro il comitato elettorale di Ceccuzzi: Aldo Berlinguer (figlio di quel Luigi ex rettore), Omar Calabrese, Mauro Cresti, Romano Dallai, Marco Galeazzi, Alessandro Rossi, Marcello Flores d’Arcais, Stefano Maggi, Fabio Semplici (figlio di Jolanda Cei Semplici), Roberto Venuti e infine il berlingueriano storico in rappresentanza della sua corrente dentro il PD (oggi però è quasi solo) Alessandro Starnini. Praticamente Ceccuzzi è il candidato sindaco di fiducia di Piero Tosi e di Luigi Berlinguer e il garante di questo accordo è lo stesso presidente del comitato elettorale l’ex rettore Mauro Barni che alcuni continuano a descrivere come “un esempio” o “un uomo sopra le parti”, mentre da sempre è schierato con la nomenclatura berlingueriana-tosiana e con il “sistema Siena” tanto caro a Stefano Bisi. Le truppe non sono finite: per marcare la coalizione i berlingueriani si sono impadroniti dell’IDV e dopo il teatrino”siamo fuori siamo dentro la coalizione”, grazie alla vecchia amicizia tra Luigi Berlinguer e il dipietrista Evangelisti, anche l’IDV sostiene Ceccuzzi. Infatti basta leggersi i nomi dei candidati e il gioco è ancor più chiaro: dal berlingueriano di sempre Luciano Peccianti a Bernardo Giorgi alla Di Simplicio. Naturalmente non manca il sostegno di Maurizio Boldrini (sempre presente alle iniziative di Ceccuzzi) che oltre ad avere “tanti allievi comunicatori” fedeli a Ceccuzzi, è ben rappresentato nella coalizione da Fiorino Iantorno e da Cannamela. Questo sarebbe il nuovo tanto sbandierato da Ceccuzzi e dai suoi comunicatori? Ma quale nuovo e quale discontinuità: siamo in presenza della peggiore restaurazione di intrecci e metodi gestionali corporativi e dannosi per le istituzioni; e il dissesto dell’università racconta più di tante parole i risultati gestionali della nomenclatura berlingueriana-tosiana che oggi sponsorizza il chianino Ceccuzzi verso la carica di sindaco. All’interno di questi equilibri si scompongono e si ricompongono altri equilibri che vedono tra i protagonisti il giornalista Stefano Bisi che ricopre anche la carica di Presidente del collegio dei Maestri Venerabili della Toscana del Goi. Tutti ricorderete che fino a un anno fa il Bisi era un diretto sostenitore di Ceccuzzi e del PD, poi all’improvviso qualcosa è cambiato e quel rapporto è mutato, quasi sparito. Dal rapporto idilliaco tra il Pd senese e il Bisi siamo arrivati ad un rapporto di chiusura (almeno sulla “carta”). Un raffreddamento tale da indurre Ceccuzzi nel settembre 2010 ad affermare che “ ritengo moralmente ed eticamente incompatibile l’affiliazione alla massoneria con l’iscrizione ad un partito, anche quando lo Statuto lasciasse spazio a diverse interpretazioni.” Non contenti quelli del PD si sono inventati la famosa quanto inutile “carta dei valori” che di fatto si scaglia contro la massoneria. E qui apro una mia personale parentesi: la massoneria è un’associazione legale ed è meglio essere massoni che dei dissestatori di università (chiusa parentesi personale). Che fa il Bisi di fronte a tutto questo? Niente, anzi continua con le sue solite furbate giornalistiche. Rimane taciturno per un un paio di mesi e all’improvviso colto da “nostalgie socialiste” intraprende una personale polemica con Martelli e qui mette in campo l’ennesima furbata. Per riaccreditarsi come il difensore del “sistema Siena” scarica tutto il suo livore contro la coalizione che sostiene Corradi, pubblica un fantasioso sondaggio, e per dimostrare al resto del mondo (Perugia-Firenze-Roma) che ancora conta qualcosa a Siena, chiama a sostegno delle sue tesi un altro furbetto della politica Mauro Marzucchi e sulle pagine del Corriere di Siena oltre a pubblicare gli attacchi di Marzucchi a Martelli pubblica allo stesso una dichiarazione contro la “carta dei valori” sottoscritta anche dallo stesso Marzucchi. Niente di più ridicolo caro Bisi. Come minimo per coerenza rispetto alla carica di Presidente del Collegio dovresti prendere una posizione altrettanto coerente e non continuare a sostenere e fare da megafono a coloro che additano la tua associazione come “moralmente ed eticamente incompatibile”. Ma su questo son convinto che altri da un grado più alto affronteranno nelle sedi associative la tua incoerenza anche rispetto al giuramento dato.
Ma le virate del Bisi non sono finite. In questa solitaria battaglia contro tutti e nel vano tentativo di riprendersi un ruolo, il giornalista Bisi abbandona anche il suo vecchio amico Mussari e infatti pubblica integralmente sul suo giornale il famoso attacco contro i vertici della Banca Mps scritto da Fiorino Iantorno in rappresentanza di tutta la coalizione del Ceccuzzi, senza alcun commento critico o di difesa dei vertici della banca (un tempo Bisi era sempre pronto a difendere i vertici della banca). Tutte queste virate perché? Perché anche Bisi si sta inserendo nel tentativo di restaurazione berlingueriana-tosiana e forse spera che dopo gli attacchi del PD senese a Caltagirone socio privato della banca MPS le voci messe in giro dai ceccuzziani che “annunciano la fine di Mussari” diventino realtà e quindi Bisi “scende da un carro e monta sull’altro”. In sintesi, l’accordo tra i berlingueriani e Ceccuzzi prevede questo schema: Ceccuzzi sindaco, Alessandro Piazzi (uomo di sintesi tra le due componenti) alla presidenza della banca MPS e l’università sempre in mano alla solita nomenclatura.
Vi sembra uno scenario sostenibile per Siena? Io credo proprio di no. Votare Ceccuzzi significherebbe consegnare la città alla nomenclatura berlingueriana-tosiana e la banca MPS a Berlusconi. Oggi il PD senese attacca Caltagirone socio privato di MPS perché lo stesso imprenditore fa parte della cordata finanziaria opposta a Berlusconi e siccome Ceccuzzi è in sintonia con Denis Verdini (braccio destro di Berlusconi) risulta evidente chi verrebbe favorito dall’esclusione di Caltagirone dall’assetto societario della banca.
Nessun dorma …
Maestro James
Aprile 24th, 2011 — Note redazionali