
La vicenda vergognosa dei libri in onore di Luigi Berlinguer, da lui voluti e da Maurizio Boldrini autorizzati (a che titolo??) è nota a tutti. E tutti sanno che non devono essere pagati dall’università di Siena. La cricca dei docenti capitanati dall’abusivo Riccaboni e il rappresentante del Comune di Siena Vareno Cucini le tentano tutte per coprire il sedere all’iscritto al PD Maurizio Boldrini. Non ci riusciranno. Prendete la delibera o mandatela a noi e inviamola alla Corte dei Conti. Ci riferiamo alla delibera votata nel cda dell’ateneo del giorno del 1 dicembre 2011 in presenza del “parere negativo” dei revisori dei conti. Basta con i giochini e facciamo pagare in solido coloro che non tutelano gli interessi dell’ente pubblico. Questi libri sono un disonore per le casse dello Stato e per il prestigio dell’università. Pidocchiosi e dissestatori.
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Sulla vicenda dei libri non autorizzati in onore di Luigi Berlinguer intervenga subito la Corte dei Conti. Siamo in presenza di deliberazioni con parere negativo dei revisori dei conti
Dicembre 3rd, 2011 — Note redazionali
Il garante e musicologo perché non convoca la commissione di garanzia per sospendere dal partito il barista di Via Roma 56?
Dicembre 2nd, 2011 — Note redazionali

Il comitato di redazione di Fratello Illuminato, qui rappresentato da Sua Eccellenza Cesare Mori e da Maestro James, considerata la situazione assolutamente ambigua venutasi a creare nelle istituzioni senesi per effetto dei seguenti eventi: emissione da parte della Procura della Repubblica di Siena di n. 18 avvisi di chiusura delle indagini per il dissesto dell’Ateneo e n. 10 avvisi di chiusura delle indagini per le elezioni dell’abusivo rettore Riccaboni; considerato inoltre che questi 28 avvisi (più i 14 per Ampugnano e i 29 per cinghialopoli) vedono coinvolte personalità di spicco del PD senese ed in particolar modo vedono coinvolto anche il consigliere comunale David Chiti per le vicende legate al bar di Via Roma 56, consigliere comunale – ça va sans dire – del PD, si vedono costretti a chiedere al Sultano di Stigliano, al secolo Luigi Berlinguer, di convocare immediatamente – come è stato fatto per Penati – la commissione di garanzia. A lui, che è il garante dei garanti, nonché musicologo di chiara fama (a parere della Gelmini che lo ha voluto al MIUR), è demandato il compito e viene data anche la possibilità di sospendere il Chiti, di sospendere cioè finalmente qualcuno che non si sia già autosospeso. Visto che è il musicologo che è, può farlo anche cantando accompagnato alle nacchere dal suo fido scudiero Boldrini. Alla fine della procedura potrebbero essere anche letti brani escerpiti dai poderosi volumi in suo onore che verranno pagati coi soldi dei contribuenti grazie alla scellerata delibera del consiglio di amministrazione dell’Ateneo, nonché parti della disgustosa ode al suo delfino Piero Tosi composta dal servile e ambiguo (forse l’ha composta allo Squero di Rimini?) inquilino di Via Roma 57 Maurizio Bettini. Pensate che bella rimpatriata!!! E che bel risultato!!! Una sospensione irrogata dal massimo fra i garanti e musicologhi italiani!!!
Pubblichiamo, condividiamo e diamo un suggerimento
Dicembre 2nd, 2011 — Note redazionali
Condividiamo quanto affermato su Facebook da Enrico Rossi:
Guarguaglini viene mandato a casa con una buona uscita da 4 milioni. A un suo dipendente non si sa quante vite occorrerebbero per guadagnare una cifra del genere. Però c’è un miglioramento rispetto a Profumo: venne liquidato con 40 milioni. Al prossimo giro ci aspettiamo di meglio, visto che il Governo discute di tagli alle pensioni …
E già che ci siamo gli notifichiamo che potrebbe contribuire a mandar a casa anche il rettore abusivo dell’Università di Siena a costo zero e al netto della buona uscita. Inoltre farebbe risparmiare anche lo stipendio elefantiaco dell’insulso & inetto direttore amministrativo condannato per danno erariale dalla Corte dei conti Ines Fabbro, tanto più che – Rossi lo sa bene – i SUOI dirigenti hanno firmato per dimezzarsi il premio di produttività. Su dài Enrico, fai ancora uno sforzino! Tanto della cacciata di Riccaboni & Fabbro se ne dorrebbero solo Denis Verdini e Luigi Berlinguer …
Banche e dintorni. I retroscena dell’economista Paco Pachese
Dicembre 2nd, 2011 — Note redazionali
Nei giorni in cui le Ferrovie dello Stato rottamano i vecchi treni, in altri luoghi della politica e della “finanza” provincialotta ritornano di moda personaggi da museo. Alla luce del sole proclamano iniziative per il “bene comune” poi la sera tra un ristorante di Sinalunga e un caffè corretto nel borgo di Stigliano ricominciano i giochi da basso impero: o forse è meglio definirle spartizioni politiche. La banca MPS come tutti sappiamo è il terzo gruppo bancario della penisola italica e si suppone che la discussione e le scelte dentro e fuori la banca siano all’altezza del terzo posto. E non becere quanto inconsistenti come quelle che emergono in questi giorni. Si sa noi economisti di Oxford siamo pignoli e abituati a ragionare con Soros e non come il filosofo Alessandro Piazzi, che probabilmente confonde “la logica trascendentale” di Immanuel Kant con “la preferenza per la liquidità” dell’economista britannico Keynes. Il filosofo senese che siede nel board guidato dall’economo di San Gimignano oltre ad avere diversi incarichi(ma quanto ci costi caro Piazzi?) in una delle famose cene è stato inserito in una rosa come possibile successore dell’economo alla presidenza della Fondazione MPS o in alternativa alla guida del terzo gruppo bancario italiano. Con lo stesso modo di vivere le nomine creando un’alternativa tra la presidenza di una bocciofila e la squadra amatoriale di Pianella. Altra storia invece è quella del direttore generale del Monte dei Paschi. Uomini e donne di fede stiglianese hanno manifestato l’opportunità di rimuovere Antonio Vigni per sostituirlo con il vice direttore tanto amato dal rettore Riccaboni che se non erro si chiama Antonio Marino. Un commensale completamente astemio pero’ ci suggerisce un’altra ipotesi in cantiere: per la presidenza della banca quelli di Stigliano preferirebbero Franco Bassanini e per mantenere gli equilibri tra sacro e profano alla guida della Fondazione la chianina Rosy Bindi. Va a finire che di questo passo il terzo gruppo bancario rischiano di trasformarlo nella BCC (banca di credito chianina).
Oxford, 2 dicembre 2011
Prof. Paco Pachese
Il caso Ateneo senese. Una prestigiosa università mortificata e gestita da una piccola cricca e da un gruppetto di indagati. E le strane coperture politiche
Dicembre 1st, 2011 — Note redazionali
In molti, soprattutto fuori da Siena, si sono chiesti del perché una prestigiosa università sia stata dissestata e come mai nessuno si accorgeva di niente. Altri si sono chiesti come mai il dissesto sia stato scoperto così in ritardo. La risposta a queste due domande è facilmente riscontrabile nei comportamenti e nella gestione attuale. E anche certi silenzi e le strane coperture politiche sono la cifra di un sistema e di una concezione della cosa pubblica che di fatto hanno determinato il disastro passato e recente. L’inchiesta della magistratura ha messo in evidenza le singole responsabilità; ma nel contempo le stesse vanno inserite dentro un meccanismo più ampio e all’interno di un sistema esistente fatto “non solo” di comportamenti criminosi.
Partiamo dall’origine.
Tutta la nomenclatura e i personaggi coinvolti sia dal punto di vista giudiziario sia per una valutazione negativa del modo di gestire l’ateneo, sono nati politicamente e sono “cresciuti” sotto la guida spirituale e non, dell’inventore dell’autonomia universitaria (meglio definita: si fa come cazzo ci pare!!) ovvero l’ex magnifico Luigi Berlinguer, ex ministro, ex membro del Csm e padre di quel famoso Aldo nominato dalla politica senese nel cda della Banca Antonveneta. I pargoli politici del prestigioso ospite stiglianese erano e sono sparsi ovunque, quasi fosse un’inseminazione accademica, tra l’università e l’azienda ospedaliera. Prendono il potere con il sostegno di Luigi da Stigliano i vari Tosi, Boldrini, Jolanda Cei Semplici, Diodato Angelaccio, Carlo Bruni, Carlo Setacci, Loriano Bigi, Maurizio Bettini, Claudio Vigni (premiato con un posto nel cda di una banca): personaggi vecchi e ancora in circolazione che hanno avuto (con ruoli diversi, chi dal sindacato, chi dall’università e ospedale) il disonore, con responsabilità politiche alcuni e giudiziarie altri, di mettere in ginocchio, dissestandola, una prestigiosa università. Luigi da Stigliano tutte le volte che veniva accostato alle vicende del dissesto universitario minacciava querele perché si sentiva offeso nell’onore. E a proposito di onore perché non ci spiega la storia dei libri non autorizzati proprio in “Suo Onore”? Perché non ci spiega il suo anomalo quanto vergognoso reintegro in servizio all’università datato anno 2004? Perché non risponde alla famosa domanda sui costi dei festeggiamenti del 750° anniversario dell’università? Non risponde mai Luigi da Stigliano, minaccia solo querele. La storia è storia e i fatti (anche i documenti) sono testimoni del tempo andato e di quello “presente”. Il successore di Luigi, il patologo Tosi, pochi giorni fa dalle pagine dei giornali ha tuonato una frase interessante: “Tra non molto scriverò anche io su quanto successo”. Caro Tosi, anche se noi abbiamo una pessima opinione di lei, si sbrighi a scrivere e illumini tutti con la sua versione dei fatti.
Ritorniamo ai giorni nostri.
In questo momento l’Ateneo è in mano (si far per dire) a due irresponsabili che non hanno risanato un bel niente e non hanno nessun piano di risanamento definibile tale. Con l’aggravante che l’economista tanto caro allo stiglianese è stato eletto irregolarmente: quindi è un abusivo. Inoltre siamo in presenza di un senato accademico che non ha minimamente a cuore il bene dell’ateneo ed è composto da due indagati proprio per l’elezione irregolare dell’abusivo; oltre ad essere popolato da senatori(più che altro professorini) che sono portatori degli interessi di un piccola cricca di docenti (più o meno 60-70) estimatori di Luigi e del patologo Piero. In più siamo in presenza di un consiglio di amministrazione dell’ateneo sostenuto da una maggioranza di membri capitanati da Vareno Cucini che rappresentano gli interessi di una strana alleanza politica che comprende il partito senese di Verdini, la corrente rifondarola di Fiorino Iantorno,il sellato Cannamela e la componente del PD legata alla CGIL di Claudio Vigni. Senza dimenticarci dei rappresentanti della cricca dei docenti presenti nello stesso cda,come Mariano Bianca. Floriana Rosati, Mirella Strambi. Tutti questi soloni che cosa hanno fatto fino ad oggi? Niente per risanare l’università e per tutelare gli interessi dei soggetti colpiti dal dissesto. Si sono solo preoccupati di difendere le posizioni di privilegio della cricca dei docenti e di coloro che partecipavano attivamente al dissesto. Il sig. Cucini non ha mai detto una sola parola sul dissesto e sulle elezioni di Riccaboni. Ma perché il Comune di Siena non cambia il proprio rappresentate? Poi magari ci tocca leggere sui giornali le morali politiche del Cucini sulla gestione della banca o sulla politica senese. Caro Cucini perché non scrivi un articolo sul dissesto e sui mali dell’università che contribuisci ad affondare?. E’ troppo facile fare gli antiberlusconiani e poi praticare la stessa politica sul piano locale. Arriviamo alle omissioni scandalose del direttore amministrativo Ines Fabbro. La signora che è giunta da Bologna non ha rimosso nessun indagato (come Carlo Bruni) e non ha intrapreso nessuna iniziativa per tutelare l’ente, come nel caso specifico del bar di Via Roma 56. I vertici dell’ateneo non hanno reso ancora pubbliche le verifiche sulle missioni false, come quelle fatte dal cigiellino Angelaccio; non hanno ancora chiuso la struttura del LAU di Buonconvento voluta sempre dallo stesso Angelaccio (quanto è costata e continua a costare questa struttura e soprattutto come venivano gestite le risorse economiche??? E non ci venite a dire della legge 17 e così via: chi le paga le bollette???). In tutto questo non dimenticatevi della posizione e del ruolo del consigliere comunale di Siena David Chiti.
Questa è la situazione e questi sono i fatti non smentibili. La politica senese non è in grado di aiutare l’università e lo sta dimostrando: i vari Ceccuzzi e Bezzini si stanno facendo mettere i piedi in testa da un rettore abusivo. Auspichiamo quindi l’intervento del Ministro Profumo che rischia di assumersi la responsabilità di un’omissione di atti se non annulla il decreto di nomina del Riccaboni. Infine da cittadini dello Stato Italiano confidiamo nella giusta e autonoma iniziativa della magistratura; anche perché in questo momento solo il ripristino della legalità attraverso l’azione giudiziaria sembra possibile vista l’assenza della politica e delle istituzione elettive. A proposito dentro l’ateneo continuate a dormire come del resto stanno facendo professori come Antonio Vicino e company. Questi non erano l’alternativa a questo sistema? Bohhhhh…..con il loro silenzio dimostrano il contrario. Anche le opposizioni quando hanno un pochino di tempo potrebbero ricordarsi che in Via Banchi di Sotto 55 c’è una prestigiosa università in mano a un abusivo e a una cricca di avidi docenti e indagati.
Cosi è se vi pare…..
P.S. Dopo la scoperta del dissesto finanziario tutti si lamentavano del fatto che i membri del cda venivano tratti in inganno dal parere favorevole dei revisori dei conti. Infatti i revisori dei conti di quelle gestioni universitarie sono tutti indagati. Oggi invece con la gestione Riccaboni molti membri del cda votano a favore delle delibera pur ricevendo parere negativo dei revisori dei conti. Non sarà il caso di far controllare dagli organi competenti tutte queste deliberazioni visto che i revisori dei conti hanno espresso parere negativo? Vediamo cosa succede.
News Economiche. Dichiarazioni last minute del Presidente Obama
Dicembre 1st, 2011 — Note redazionali
“Seguo con apprensione e vicinanza la grave situazione economica europea e soprattutto quella italiana. La strada è lunga per il risanamento, ma bisogna guardare al futuro con occhi carichi di speranza”.
“La situazione delle banche italiane è delicatissima; serve più trasparenza nelle scelte e maggiore distacco dal peso delle correnti politiche”.
“Mi hanno colpito molto ma molto le dichiarazioni del presidente Bezzini. Il nostro Dow Jones era in lacrime dall’emozione. Non abbiamo compreso però se il Ceccuzzi è il sindaco o il presidente della Fondazione. Sembrerebbe il sindaco e quindi ci stiamo chiedendo alla Casa Bianca chi è il presidente della Fondazione MPS”.
“Faccio gli auguri al governo Monti e confesso la mia delusione per la mancata nomina dell’economista Riccaboni alla guida del ministero dell’economia. Lui sì che è in grado di risanare e predisporre i bilanci”.
Da Washington D.C. 1 dicembre 2011
Quando il limite viene superato abbondantemente. Il Chiti si dimetta dalla carica di consigliere comunale. Ma il PD senese non ha niente da dire?
Novembre 30th, 2011 — Note redazionali

Il limite è stato superato abbondantemente. Non una parola di scuse, un gesto di autocritica o un’assunzione di responsabilità. Hanno anche la faccia tosta di negare l’esistenza di un atto dei magistrati dello Stato Italiano. Ma dove vivono?
Ecco cosa scrivono quelli dell’associazione sul loro sito internet (http://www.noisiena.org/)
L’Associazione NOI vuole esprimere tutta la vicinanza ed il sostegno nei confronti del suo Presidente, David Chiti, che in questi giorni viene ingiustamente accostato alle note vicende del dissesto dell’Ateneo senese. La caratura morale e l’impegno nei confronti della città è noto a tutti i membri dell’Associazione e a molti senesi. Una reputazione costruita con anni di lavoro a contatto con le persone e con il territorio. Confidiamo nell’innocenza di David ed attendiamo che la magistratura faccia velocemente e pienamente luce sulla vicenda. Speriamo che chi oggi imprudentemente sbatte la foto del giovane consigliere comunale che si è fatto da solo, portando nel palazzo la voce del popolo, domani si ricreda con altrettanta veemenza.
Negano anche l’evidenza!!!
– E’ vero o non vero che il Chiti,la moglie e la cognata, sono stati raggiunti da “Informazione di garanzia” insieme ad altri 15 soggetti per lo stesso procedimento d’indagine sul buco dell’università? E’ VERO!!!
– E’ vero o non è vero che il bar di Via Roma 56 è all’interno di un ente pubblico e che le competenze rientranti per gli esercizi commerciali sono del Comune di Siena? E’ VERO!!!
– E’ vero o non è vero che David Chiti è accusato di aver “contrattato l’affidamento del servizio” (il bar di Via Roma 56)? E’ VERO!!!
La veemenza, ingiustamente, la caratura morale…..
Poche chiacchere e rispetto dei cittadini, ad esempio di chi un bar lo gestisce senza raccomandazioni e senza tanti giochini, e soprattutto rispettate le istituzioni pubbliche.
Il Chiti rassegni immediatamente le dimissioni da consigliere comunale e gli organi preposti dell’ateneo senese intervengano come per legge e di competenza per ripristinare la regolarità dell’affidamento del servizio del bar in Via Roma 56 (come atto di autotutela dell’ente per non incorrere in omissioni di atti d’ufficio, atto che spetta al direttore amministrativo).
Anche noi di Fratello Illuminato, insieme a tanti lavoratori mortificati e penalizzati dal dissesto e tanti cittadini onesti, attendiamo il lavoro dei magistrati. Ma il PD senese di fronte a tutto questo vergognoso episodio non ha niente da dire?
Il Dow Jones attende le dichiarazioni del Bezzini. Analisi di una classe politica senese in caduta libera
Novembre 30th, 2011 — Note redazionali


Se la situazione non fosse drammatica un’operetta teatrale ci starebbe a pipa di cocco. Purtroppo il periodo non è bello per l’economia senese e le prospettive di sistema di certo non sono rassicuranti. Mettiamo da parte (solo x oggi) la spaventosa situazione dell’ateneo senese guidato da un rettore irregolare e irresponsabile e soffermiamoci sul dato generale della caduta di una classe politica senese. Di fronte alla situazione imbarazzante e drammatica in cui versa la Fondazione MPS in molti si auguravano una reazione decisa e chiara da parte degli enti locali e della classe politica. Questo ieri non si è verificato e forse non accadrà mai. Forse preferiscono scivolare lentamente nel baratro? Evidentemente si.
Dal consiglio comunale di ieri solo parole di circostanza e per certi versi ambigue e cariche di inconsapevolezza in merito al passaggio epocale. Maggioranza e opposizione hanno partorito il topo: sono stati capaci solo di dare mandato al sindaco per monitorare la situazione della Fondazione e della Banca. Monitorare cosa? E soprattutto con quali strumenti? In Italia esistono delle Istituzioni come Banca d’Italia e Antitrust che assolvono il colpito di monitorare e determinare gli assetti delle istituzioni economiche e finanziarie. Se poi il consiglio comunale di Siena è stato investito di poteri speciali inerenti il mercato, le borse e le banche ne prendiamo atto e da domani scriveremo che Mario Draghi conta meno del consigliere comunale David Chiti. Ieri avevano la possibilità di sviscerare parte delle responsabilità che hanno provocato questo stato di cose senesi e quindi mandare almeno un messaggio politico di chiarezza. Niente di tutto cio’. Il sindaco che come al solito fa finta di non aver avuto nessun ruolo nel passato recente invoca discontinuità; da se stesso forse? Il consiglio comunale composto da scalda sedie, compresi quelli dell’opposizione, vota ordini del giorno inutili e inconsistenti. Non una sola parola sulle responsabilità politiche e su quelle dei vertici della Fondazione: va a finire che la colpa è della situazione metereologica dello stretto di Panama.
Il mondo finanziario e le borse di tutto il mondo sono in attesa delle dichiarazioni del presidente Bezzini. Ieri ha parlato il sindaco oggi si pronuncerà il presidente Bezzini attraverso un bel comunicato di peso. Ci giunge voce che anche il Dow Jones(indice di borsa americana) sta vivendo momenti di fibrillazione in attesa dei pronunciamenti bezziniani.
La Fondazione e la banca MPS con questi enti locali e con questa politica senese continueranno ad essere al sicuro; cosi come è avvenuto fino ad oggi. Consapevoli del fatto che da pochi giorni tra i membri della deputazione della Fondazione MPS ha fatto il suo ingresso un economista senese come Duccio Panti, ieri, tanto elogiato dallo stesso sindaco Ceccuzzi. E da questo si comprende benissimo che siamo in una botte di ferro.
F.to
Paco Pachese (economista Università di Oxford)
P.S. Tra le foto quella dell’economista Paco Pachese.
Benedetto sia colui che, nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre
Novembre 29th, 2011 — Note redazionali
Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che, nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è, in verità, il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!
Serve un messaggio serio per i cittadini senesi e per il resto del mondo: Dimissioni immediate di Gabriello Mancini, Alessandro Piazzi, Vittorio Galgani e del resto dei membri della Fondazione MPS
Novembre 28th, 2011 — Note redazionali

Il tempo delle mele e della presa per “le mele” è finito. Tutti ora sono a conoscenza del disastro gestionale e politico dei vertici della Fondazione MPS e della sconfitta della strategia miope e provinciale degli enti locali(soggetti nominanti la Fondazione). Qui non si tratta di aprire uno scontro ideologico o una partita a scacchi tra forze politiche. Ci troviamo nel pieno di un cambiamento epocale nazionale e internazionale che sta modificando l’idea stessa della politica, la natura stessa degli assetti istituzionali nazionali e internazionali, l’economia e i soggetti stessi della finanza. In questa fase non ci perdiamo nelle seghe mentali “se sia giusto o sbagliato” il cambiamento. Non servono politicanti ma soggetti politici e istituzionali consapevoli e seri. La congiuntura economica e la situazione finanziaria mondiale sta schiacciando in ogni dove i cialtroni e gli incompetenti alla guida di strutture e istituzioni economiche. Si difendono e reagiscono con serietà solo quei gruppi e quelle economie guidate da competenti e sobri difensori del bene comune. A rischio non ci sono le poltrone di tizio o di caio: qui rischiamo il “culo” tutti. Si rischia come cittadini, rischiano i dipendenti pubblici, i lavoratori privati e con i venti distruttivi in corso rischiano le banche e i dipendenti delle stesse. Possibile che solo qui a Siena la politica e le istituzioni non hanno compreso questo cambiamento epocale con le relative conseguenze? Possiamo affermare di no.
E’ stato scritto su giornali autorevoli, viene ripetuto in tutte le salse da centri del potere economico, se lo stanno dicendo nelle riunioni ristrette ma alla fine nessuna decisione che sia utile per arginare il default della Fondazione MPS e di conseguenza di parte dell’economia locale; evitando per ora di ipotizzare gli scenari per la governance e la proprietà futura della banca MPS. Senza urlarci contro e senza intraprendere soluzioni populistiche del grido “al lupo al lupo” e poi magari le pecore sono già morte, prendete subito decisioni forti e serie. Per ridare fiducia alla cittadinanza e per riaprire una sinergia costruttiva con le Istituzioni economiche e con il famoso mercato serve un messaggio forte: le DIMISSIONI dei vertici della Fondazione e di tutti i membri della deputazione(nessuno escluso); smetterla di prendere e prendersi in giro e dire chiaramente che la Fondazione dovrà scendere forse fino al 25-20% e forse anche di piu’. Questa scelta va fatta subito. Per la Fondazione subito un presidente che sappia parlare almeno inglese con provata competenza economica; un direttore generale della Fondazione riconosciuto come tale dal sistema economico nazionale e basta con i politicanti di partito e con i “residui passivi” delle opposizioni nominati nella deputazione della stessa fondazione. In questi giorni l’economia e la finanza sono sotto la gestione di Obama, Mario Draghi, Angela Merkel, Corrado Passera, Guzzetti e Nagel. La Fondazione MPS da chi è rappresentata? Dai vari Gabriello Mancini, Duccio Panti, Paolo Mazzini, Alessandro Piazzi, Vittorio Galgani, etc.. Dove volete andare con questo gruppo dirigente? Non basta la polveriera università in mano a un rettore irregolare: volete aggiungere disastro al disastro? Fermatevi perché lo spettacolo non è bello e di certo taluni comportamenti politici che dal resto del mondo sono seguiti con imbarazzo non aiutano alla costruzione di una credibilità istituzionale.
Mentre scriviamo questo nostro intervento ci giunge voce che stasera si svolgerà una riunione di “alta politica” che probabilmente scuoterà le fondamenta del sistema politico-economico mondiale. Il consigliere comunale del PD senese David Chiti essendo del tutto inconsapevole della situazione in cui si trova continua a prendersi gioco dell’intelligenza dei cittadini e delle istituzioni pubbliche. Ci giunge voce che stasera( o forse è già in corso) il prode Chiti ha convocato l’associazione “Noi” per spiegare a tutti i soci la propria situazione in merito all’inchiesta che lo vede tra i 18 avvisati di garanzia e addirittura un’altra voce ci suggerisce che forse sarà l’associazione “Noi” che si pronuncerà sugli avvisi di garanzia. Invece di perder tempo ad arrampicarsi sugli specchi dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni da consigliere comunale. Sarebbe un altro messaggio serio per dire alla cittadinanza e al resto del mondo che qui si “parla un po’ inglese” e non si “ruzza come i cittini dell’asilo “ e che le istituzioni sono di tutti e non di “Noi”.E anche i bar son compresi nei tutti e non nei “Noi”. La situazione precipita con possibili conseguenze dannose per la comunità e il Chiti alla faccia delle carte o rotoli etici sfida le inchieste dei magistrati e la decenza pubblica. Addirittura sulla pagina facebook il consigliere “David Noi Chiti” preso da impeto arriva a paragonarsi a Giulio Cesare, perché si sente vittima di una congiura. Poi qualcuno si stupisce del perché dal resto del mondo ridicolizzino la città e non riconoscono autorevolezza alle istituzioni. La politica senese è rappresentata da “Giulio Cesare”; o se preferite da “Giulio Noi Cesare”. E da Gabriello Mancini, naturalmente.
P.S. Sempre da voci raccolte tra la gente risulterebbe che il Chiti sentendosi diffamato abbia denunciato il blog Fratello Illuminato perché avevamo scritto che era indagato. Ci scusiamo con il Chiti e con i nostri lettori: non è indagato ma è stato raggiunto da un autentico avviso di conclusione delle indagini. Va a finire che questo blog si costituirà parte civile nei processi.
