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Gennaio 24th, 2012 — Note redazionali

Dunque dunque. Andiamo un po’ a vedere cosa è questo CRESCO. Per Cresco si intende il Centro Universitario di Valutazione e Controllo di cui è stato presidente (dopo aver fatto il presidente del Nucleo di Valutazione) l’attuale rettore abusivo Angelo Riccaboni. Che competenze aveva questo CRESCO? Non c’è dubbio che non controllava la gestione economica e finanziaria visto che se lo avesse fatto probabilmente si sarebbe posto un limite al dissesto. E nemmeno le risorse umane doveva controllare visto che l’abusivo e la maestra elementare condannata dalla Corte dei conti si sono messi a parlare di esuberi. In compenso solo di contratti costava 44.000 euro a biennio. Più vogliamo parlare della collana di quaderni (del Cresco)?
Ora, siccome l’abusivo sostiene a ogni pie’ sospinto che lui casca dal pero perché è arrivato solo un anno fa, la redazione di Fratello Illuminato ha da porre qualche domanda:
1) Com’è che pur facendo il presidente del Nucleo di Valutazione non si è mai accorto di nulla? Cosa valutava, per curiosità?
2) A cosa è servito, a parte che a far da trampolino per la sua carriera a spese del contribuente, il Cresco?
3) Facendo il preside e sedendo in Senato per anni quattro (4) cosa faceva? Dormiva? Pensava al Cresco e quanta carriera avrebbe potuto farci e a quanti quattrini avrebbe potuto guadagnarci, lui e i suoi quattro accoliti?
4) Come mai quando hanno chiuso bruscamente il Cresco, nel 2009, non ha strepitato e battuto i pugni sul tavolo? Forse è andata bene così perché aveva qualcosa da nascondere? E si potrebbe sapere quanto è costato questo Cresco per gli anni in cui è durato?
5) E fare il presidente della “commissione governance” pensa che possa consentirgli di cadere ancora una volta dal pero?
6) E come mai non è possibile accedere né agli archivi del Cresco, né a quelli del Nucleo di Valutazione? In nome di quale principio di correttezza e trasparenza della pubblica amministrazione?
Su! Su! Rispondiamo per piacere!
Gennaio 23rd, 2012 — Note redazionali

Lo spessore di un politico, anche se a volte non si condividono le posizioni o anche se si condividono, si apprezza ed emerge quando lo stesso politico non rinuncia al confronto. Non possiamo non segnalare quindi lo scambio di opinioni tra Il Presidente Enrico Rossi e il Maestro James.
Il confronto scaturisce da una sollecitazione da parte del Maestro James al presidente Enrico Rossi in merito alle vicende universitarie senesi. Il Maestro con garbo e rispetto del ruolo chiede al presidente Rossi di esprimersi sulle vicende. La risposta del presidente Rossi è oltremodo garbata e nel contempo contribuisce a chiarire di chi sono le competenze dei vari ambiti. Naturalmente nella risposta il Maestro James sprona lo stesso Rossi nel prendere posizione in base alle competenze attribuite. Questo confronto crediamo sia utile per spronare chi di dovere in un celere lavoro e per far comprendere a tutti che il muro di gomma è crollato da un bel pezzo.
Ecco la breve e significativa conversazione su facebook:

Gennaio 23rd, 2012 — Note redazionali
Cosa ci può essere di più furbo, per il quadretto familiare che prolunga l’intimità domestica sul luogo di lavoro, della costituzione con risorse pubbliche di un Centro di ricerca a Colle di Val d’Elsa che prefiguri anche un’occupazione, sperabilmente redditizia, dopo gli inevitabili e incombenti pensionamenti? Sarebbe proprio una figata, specialmente se si spostassero le apparecchiature dai laboratori dell’Università di Siena ai locali del Centro! Ma sarebbe una vera genialata, se l’accesso agli strumenti, inventariati in un Dipartimento diverso da quello dei furbetti, fosse di fatto negato proprio agli usuali utilizzatori universitari, fissando per loro un inaccettabile costo giornaliero di € 400 per l’uso e costringendoli, in alternativa, a recarsi, da Siena all’Università di Trento! Ecco, tutto ciò può accadere solo nell’università del Bengodi: l’ateneo senese, appunto e, ovviamente, con l’approvazione del rettore! Approvazione facile da ottenere per due semplici motivi: il primo è che, in tal modo, Riccaboni favorisce il gruppo dei chimici guidato dal suo compagno di merende, Prof. Riccardo Basosi (fedelissimo di Tosi e Focardi e fidatissimo dell’attuale magnifico); il secondo motivo è che tra i collaboratori di Basosi c’è il Prof. associato Rebecca Pogni, che aspira a diventare ordinario. E Rebecca non è un docente qualsiasi: è la moglie di Riccaboni! Può, il rettore, non accontentare il gruppo che dovrà aiutare sua moglie a diventare ordinario? No che non può! Illuminante la lettura degli atti del Consiglio d’Amministrazione dell’Università di Siena del 28 ottobre 2011 che ha deliberato il rinnovo del comodato d’uso degli apparecchi, nonostante il parere negativo del Dipartimento presso il quale è inventariata la strumentazione. In quella riunione, però, è successo qualcosa di molto grave: la delibera è passata con 9 voti contro 8, con il voto favorevole di Riccaboni e la Fabbro, mentre il Prof. Donati, correttamente, è uscito dalla sala per conflitto d’interessi, in quanto fa parte del Dipartimento che ha dato parere negativo a tenere gli strumenti fuori dall’Università. Quella delibera è perciò nulla, perché Riccaboni ha manipolato l’intera vicenda per favorire il gruppo di sua moglie.
P.S. A tutti i soggetti interessati: risparmiatevi la fatica di smentire perché tutto quanto precede è DOCUMENTATO.
Gennaio 22nd, 2012 — Note redazionali
Dopo l’esplosione mediatica del famoso “sistema Sesto” o vicenda Penati, dei bravi comunicatori di fiducia qui a Siena si dovevano adoperare per far evitare ai loro giornalisti “vicini” di far circolare sul web e sulla carta stampata il termine “sistema Siena”. Anche perché ad aver coniato il termine “sistema Siena” è stato il giornalista Stefano Bisi, caporedattore del corriere di Siena, che era ed è talmente legato a questo “sistema” che gli venuto in mente di scriverci libri e diffondere sul web un video di questi giorni con il quale ribadisce l’esistenza del “sistema Siena” fino a chiedere a tutti di “resistere” agli attacchi “esterni”. Attacchi inesistenti naturalmente. Ma per l’inventore del “sistema Siena” o “groviglio armonioso” gli attacchi ci sono ed eccolo con il suo video (nemmeno fosse un capo di Stato che parla alla Nazione) lanciare l’anatema contro i famosi attacchi esterni: contro il settimanale il Mondo, la Stampa, La7, Repubblica, il banchiere Costamagna, etc. etc. Per fortuna ha evitato di gridare al complotto giudaico-massonico contro Siena. Del resto il Bisi si sente cosi titolato che più che un giornalista nel video sempre l’addetto alle relazioni pubbliche della banca e delle istituzioni locali. Va finire che il dissesto universitario, l’inchiesta di Ampugnano, l’indagato David Chiti e tutto il resto sono il frutto di attacchi “esterni”. La comunicazione e i rapporti con la stampa, specialmente in momenti di difficoltà come questi, sono importanti, ma qui, e consentiteci la battuta, qualche “esperto comunicatore” più che curare i rapporti con il Corriere della Sera ha visto bene di curare meglio i rapporti con il Corriere di Siena. Che il ruolo del Bisi non sia quello del giornalista oramai è del tutto evidente, basta pensare al suo attivismo nel sostenere la presidenza Viani all’aereoporto di Ampugnano e le elezioni del Riccaboni. E a dimostrazione del ruolo attivo nel suo famoso “sistema Siena” non ci meraviglia che subito dopo l’avvenuta elezione lo stesso Bisi con tono amichevole invitava alla trasmissione “L’Angolo dell’Unto” il rettore Riccaboni e quando l’abusivo gli esprimeva perplessità circa la presenza nella trasmissione, il Bisi con fare militante lo convinceva a partecipare dicendogli che era importante visto che la Lega Nord aveva presentato un esposto (Bisi e Riccaboni non vi venga in mente di smentire perché sapete benissimo che è vero!!!) Tutti sapete la nostra distanza dalle posizioni della Lega, ma vi sembra normale che un giornalista abbia questi rapporti con i vertici delle istituzioni locali? No assolutamente. Ma il Bisi è il giornalista del “groviglio armonioso” e questo per lui è la normalità. E sul fatto che lui ha dei canali preferenziali non è una novità e vi facciamo un esempio lampante di questi giorni. Sulle pagine del Corriere di Siena sono apparse prima la lettera di saluto dell’ex direttore generale di MPS Antonio Vigni e poi quella di insediamento del nuovo direttore Fabrizio Viola. Entrambe le lettere erano interne alla banca e indirizzate ai dipendenti. Ma l’unico giornale ad averle pubblicate è stato quello del Bisi. Siccome non erano state inviate ai giornali, come faceva il Bisi ad averle? Se le stesse lettere venivano pubblicate su qualche blog o altro giornale autonomo da qualche ufficio avrebbero gridato alla fuga di notizie. Ma queste sono quisquilie rispetto al resto dei rapporti dentro il “sistema Siena”. Nel frattempo prendete un po’ di fiato e visionatevi il video recente del Bisi
http://www.sienanews.it/2012/01/20/risi-e-bisi-banca-monte-dei-paschi-patto-di-sviluppo-e-futuro-di-siena/
Veniamo alla vicenda dell’assunzione al Monte dei Paschi della fidanzata del Bisi presso la sede di Rocca Salimbeni. Come già scritto ribadiamo due concetti: noi non sindachiamo le scelte di società quotate in borsa e di certo non mettiamo in dubbio la regolarità dell’assunzione, così come la professionalità della signora Rosalba Botta. Non sappiamo nemmeno se l’assunzione avviene dopo un concorso o dopo altre procedure: questo per noi è relativo. Quello che stride in questa vicenda è l’opportunità e la tempistica dell’assunzione con riferimento al ruolo del Bisi e a quanto di seguito illustreremo. La società Edib che pubblica il Corriere di Siena è partecipata nel capitale dalla MPS Investment e lo stesso MPS è tra gli sponsor del giornale online Siena News (direttore responsabile Stefano Bisi). Dalle lettura del profilo su Linkedin della signora Botta risulta che attualmente è “collaboratrice del Gruppo Corriere”, “collaboratrice di Siena News”, collaboratrice di MONTEPASCHICHANNEL-webtv”, “dipendente a tempo indeterminato di Navigator”. Da pochi giorni (aggiungiamo noi) assunta al Monte dei Paschi (http://it.linkedin.com/in/rosalbabotta). Non sappiamo se il neocontratto permetta il mantenimento delle collaborazioni descritte su Linkedin (queste sono scelte della società quotata in borsa). Noi non abbiamo altro in aggiunta a quanto già scritto.

Il “sistema Siena deve resistere”!!! Se lo dice il Bisi, resistete!! A lui i motivi per resistere non mancano. Però nemmeno ai cittadini nel chiedere una piena e urgente discontinuità. Qualcuno aveva dichiarato che a Siena si sarebbero creati 1000 posti di lavoro. La strada è lunga ma ne rimangono da creare solo altri 999. W il Sistema Siena!!!
P.S. Il brand di Siena va difeso dagli attacchi esterni o dal groviglio armonioso???
Gennaio 22nd, 2012 — Note redazionali
“Chi non sa controllarsi è pericoloso per sé e per gli altri”.
(Talete)
Chi ha abusato dei luoghi e dei poteri del percorso di “conoscenza” non abusi oltremodo e non si illuda di sfidare per altro tempo ancora la saggezza dei giusti e i sacri vincoli: il confine dell’indecenza è stato superato. Il supremo interesse del cittadino e il faro del Bene Comune non sopportano più le cricche, le aggregazioni deviate e i grovigli nefasti. Viviamo su scala planetaria una fase di smottamenti economici e di cambi di equilibri di potere e dentro i poteri visibili e legittimati. Dal planetario il cambiamento epocale si è spostato nelle piccole aree ;dalle grandi metropoli fino alle piccole città. Il cambiamento è epocale: chi gli resiste stupidamente e con arroganza danneggia se stesso e la comunità di riferimento. Il cambiamento va compreso e gestito. Si ritirino gli inetti e gli ingordi ed entrino nella scena i competenti e quelli senza arroganza. Le peggiori manifestazioni dell’arroganza dei legami di potere autoreferenziale avvengono quando un “sistema” è sull’orlo del precipizio e un uomo sull’orlo del precipizio non ragiona. Le peggiori manifestazioni di “fine impero” confermano che il marcio era presente fin dall’inizio. Un uomo con ruoli di rilevanza pubblica non deve mai far coincidere gli interessi personali con quelli dell’economia di una comunità. La “storia” non si scrive per grazia ricevuta: sono gli uomini che scrivono la “storia” e purtroppo negli ultimi anni a scriverla ci hanno pensato dei “mezzi uomini” e come nel caso del “familismo nelle assunzioni” da “uomini miseri”.
Nell’inviarvi un affettuoso saluto consegno alla Vostra lettura frammenti del libro “Il Policratico” di Giovanni di Salisbury scritto nel 1159; una sorta di trattato sui doveri dell’uomo di Stato estendibili agli uomini di Regione, Provincia, Comune, Banche, Giornali. Nel libro Giovanni di Salisbury denunciava “l’attaccamento ai privilegi”, “la tendenza a circondarsi di buffoni, meretrici, ruffiani”, “sperperando fortune per ricolmare il volgo di doni”. Mai così attuali le parole di Salisbury.
Sir Joseph
Great Queen Street
London
United Kingdom
Gennaio 21st, 2012 — Note redazionali
La redazione di Fratello Illuminato intende fare una breve precisazione. Pur consapevoli di alcune antipatie e astii nei nostri confronti, ci sentiamo di rivendicare la correttezza delle nostre informazioni e la giustezza della loro pubblicizzazione. Se poi i giudizi li daranno “la storia” o gli attuali cittadini non dipenderà dalla nostra volontà. Ci preme mettere in evidenza la decadenza più totale del famoso “groviglio armonioso” tanto caro e propagandato dal Bisi. Perché quel “sistema Siena” così tanto criticato e abbandonato dai poteri forti (economici ed editoriali) non coincide con la città. In discussione non c’è la storia o il futuro della civile città di Siena: in discussione c’è solo il frantumato e fallimentare sistema politico-amministrativo che ha, questo sì, messo in ginocchio alcune istituzioni della città e la tenuta economica nel suo insieme. Quindi smettetela con il grido “al lupo al lupo” e con i fantomatici “attacchi esterni”. Dall’esterno arriva un messaggio serio e di disponibilità futura: la città merita di andare avanti, ma senza il “groviglio armonioso” o “sistema Siena” di questi ultimi anni. Invece di andare dietro alle litanie stantie e faziose di uno degli autori del groviglio, ovvero Stefano Bisi, mettete da parte l’ottusità e pensate al bene supremo della collettività. Al Bisi del bene supremo della città non gliene frega un bel niente: a lui interessa solo mantenere il proprio ruolo e quello dei suoi amici e sodali. Uno dei principali responsabili dell’attuale situazione è proprio Stefano Bisi: dal suo ruolo attivo nella sponsorizzazione del fallito ampliamento di Ampugnano, al sostegno della nomenclatura universitaria tosiana-riccaboniana e altro. In questi giorni il Bisi è salito sulle barricate contro gli inesistenti attacchi esterni alla città e si è messo a fare il moralizzatore contro tutti, mettendo in rilievo le sue totali contraddizioni. Prima era critico verso l’arrivo del nuovo direttore generale di MPS , poi dopo pochi giorni aveva già cambiato linea fino ad esaltare lo stesso Viola; aveva messo in evidenza le critiche dei sindacati bancari, ma poi è intervenuto mettendo in evidenza gli errori dei sindacati. Fino a pochi giorni fa pubblicava articoli critici e pesanti contro l’amministrazione comunale e il Ceccuzzi, ma negli ultimi tre giorni la linea è mutata nuovamente a favore del Ceccuzzi e delle istituzioni locali (forse dopo la mediazione di qualche comunicatore che dovrebbe essere esperto di questioni di banche). Insomma ha scritto tutto e il contrario di tutto. Ora basta critiche al sistema: il Bisi è sceso in pista con un video trasmesso dal giornale online Siena News e contemporaneamente lo stesso video è sul blog dello stesso Bisi. E qui arriviamo alla premessa della notizia che ci sembra doveroso e urgente rendere pubblica. Il Bisi è caporedattore del Corriere di Siena, nel contempo è direttore responsabile di Siena News e poi c’è il suo blog. Siccome noi monitoriamo il sistema dell’informazione e i social network, ci siamo accorti che tra i collaboratori di Siena News e tra coloro che propagandano su facebook gli articoli di Siena News, del corriere di Siena e i video del Bisi c’è la fidanzata del Bisi, che se non ricordiamo male è la “giornalista” Rosalba Botta (almeno così avevamo letto nella locandina della festa del PD in Fortezza: la giornalista Rosalba Botta). Sappiamo tutti della partecipazione del Monte dei Paschi nella società EDIB (che pubblica il corriere di Siena). Edib, società editoriale controllata dai Barbetti, gruppo umbro di cementieri e la partecipazione del Monte dei Paschi avviene attraverso Mps Investments con quote per un valore di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Fin qui niente di male, pur non condividendola, non ci permettiamo di sindacare le scelte di società quotate in borsa. Inoltre ci risulta che sempre MPS ha dato e forse continua a dare delle sponsorizzazioni al giornale online Siena News. Anche qui figuriamoci se ci mettiamo a sindacare le scelte di una società quotata in borsa. A proposito se queste notizie non corrispondono al vero siamo pronti a rettificare. Detto questo è del tutto evidente la linea filo sistema del Bisi e i suoi ottimi rapporti con la classe dirigente della città. Che cosa è successo in questa ultima settimana? Pur essendo tutti noi in presenza di una situazione economica cittadina e provinciale deficitaria e pur in presenza delle difficoltà della Fondazione e pur in presenza di varie situazioni di crisi di alcune aziende private e pur in presenza di tanti giovani che cercano lavoro o che hanno perso il lavoro: pur in presenza di tutto questo che cosa è successo in questa ultima settimana? La fidanzata del Bisi è stata assunta dal Monte dei Paschi. Anche in questo caso figuriamoci se intendiamo sindacare sulle assunzioni di una società quotata in borsa o sul merito e sulla professionalità della giornalista Rosalba Botta. Figuriamoci. Anche dopo l’assunzione al Monte dei Paschi potrebbe continuare con gli aggiornamenti di Siena News e di facebook.
Dopo tutto questo il giornalista Bisi e chi ancora lo sostiene pretenderebbero di rivendicare la giustezza del “groviglio armonioso” o di fare la morale? Ecco perché al Bisi preme tanto difendere il suo sistema. E poi vi lamentate che i poteri forti e i grandi gruppi editoriali criticano “il sistema Siena”. Va a finire che gli interessi dei cittadini senesi risultano più tutelati dagli “esterni” che da quelli che ancora elogiano il “groviglio armonioso”. Tutti zitti: sindacati, istituzioni e forze politiche? Non male come discontinuità ….
P.S. Siccome siamo sicuri che dopo la lettura di questa notizia il Bisi inizierà a sbraitare chiedendo solidarietà a tutti quelli del sistema, vi chiediamo solo una cortesia: o smentite la notizia dell’assunzione della fidanzata del Bisi oppure trovate delle risposte da dare a tutti quei giovani che si rivolgono al Centro dell’impiego o mandano curriculum dalla mattina alla sera per trovare un posto di lavoro dignitoso. Quando è troppo è troppo. Ecco il sistema Bisi.
Gennaio 20th, 2012 — Note redazionali
Ebbene sì, il groviglio amoroso sta per cedere. E sta mostrando tutti i danni che è riuscito a fare. Si sgretola perché non poteva essere altrimenti, perché prima o poi la realtà sarebbe emersa in tutta la sua drammaticità e avrebbe dimostrato che, con intrallazzi e silenzi, non si può creare bene comune ma solo beni propri. “Finalmente il sistema Siena si avvia alla disgregazione”, e non certo “finalmente la città va a rotoli”, come invece Bisi, sul suo blog, vuol rigirare la frittata.
Che sarebbe successo lo dicevano ormai in tanti, ma chi l’aveva previsto (e non c’era bisogno di essere grandi maghi) è stato messo al rogo o all’indice.Perché il sistema Siena in questo era bravissimo, dare la morte civile a chi cercava di uscire dal coro di osanna, screditarlo e metterlo alla berlina, sapendo bene che diceva cose giuste, ma che mai sarebbero dovute arrivare all’orecchio del popolo pecorone. Avrebbe potuto crederci, ragionare e capire che governare una città è tutta un’altra cosa rispetto a quello che veniva proposto come l’unico Buongoverno. Finalmente il groviglio armonioso sta per cedere, perché a distruggere la città è stato chi fino adesso di questo sistema ne ha fatto parte e non chi adesso vuole sconfiggerlo. Perché chi era contro, era contro al malcostume, ma nel totale amore per una città, una banca, un’università, un ospedale, che non meritavano, da questo groviglio appiccicoso, di essere distrutte. E’ vero, Siena era come il Mulino Bianco: finto. Perché si rideva, si mangiava ma non si pensava, non si affrontavano i problemi e non si lavorava per il futuro. Non “finalmente qui ci sono i birbanti, gli incapaci ed i cattivi”, ma “finalmente sono stati scoperti”.
A difendere questa città, una volta spazzati via (ma non sarà facile, hanno radici lunghe e ben piantate) gli aggrovigliati, ci penseranno i senesi, quelli che non hanno potuto far altro che assistere inermi allo sfacelo, quelli che non hanno potuto parlare, quelli che hanno provato a farlo ma sono stati subdolamente tacitati, quelli che questa città l’hanno fatta grande senza bisogno di nessun sistema Siena. Certo dovranno ripartire chissà quanti gradini sotto, non potranno pavoneggiarsi nelle alte sfere di compiacenti classifiche sulla vivibilità, ma ci metteranno il cuore e l’amore per la città. Dovranno ricostruire quella mura che, non gli attacchi esterni, ma lo stesso Sistema Siena, aveva buttato giù per saccheggiarla e compiacersi del proprio smisurato potere.
Libellula
Gennaio 20th, 2012 — Note redazionali
Gennaio 19th, 2012 — Note redazionali
Abbiamo citato oggi giusto giusto uno dei più fedeli criccaboys: il prorettore alla ricerca Vincenzo Sorrentino. Il quale, sulla scorta dell’iniziativa dell’Ateneo di farsi devolvere il 5×1000, ha ricevuto per un dottorato in cui ha un ruolo determinante l’intero ammontare raccolto per il 2011.
Ci siamo chiesti: sarà un caso? E ci siamo risposti: no, nella maniera più assoluta! Accoppiando a tutto quanto precede le ottime conversazioni che abbiamo riferito giusto oggi, viene fuori un panorama che non esitiamo a definire disgustoso e perciò abbiamo alcune domande da fare al prorettore alla ricerca:
1) Ma si tratta di quel Vincenzo Sorrentino cui quel galantuomo di Piero Tosi aveva affidato in gestione i tre miliardi di lire ricevuti dalla Regione Toscana per la ricerca sulle cellule staminali?
2) E se sì: cosa ci ha fatto con quei soldi? Corrisponde al vero quanto si vocifera che ci siano stati acquisiti macchinari che neanche sono stati tolti poi dalle scatole?
3) E ancora: ma i due galantuomini di cui sopra, Tosi e Sorrentino, possono mostrare alla cittadinanza nonché alla comunità accademica gli strabilianti risultati della ricerca sulle cellule staminali eseguita con quei tre miliarducci di soldi pubblici?
4) C’entra qualcosa con quanto descritto or ora con l’appoggio che tanto Piero Tosi che Vincenzo Sorrentino hanno dato alla campagna elettorale (terminata con brogli giunti alla fine del vaglio della Magistratura) del rettore abusivo Criccaboni? E c’entrano qualcosa gli incontri “nel solito posto” tra Tosi e Criccaboni? E con la pronta nomina di Sorrentino a prorettore alla ricerca?
Su su!!! Vediamo di rispondere ogni tanto alle domande legittime di chi è interessato solo ed esclusivamente a come vengono dilapidati dei denari pubblici.
Gennaio 19th, 2012 — Note redazionali


I due professori Marco Bettalli e Roberto Guerrini (anche Preside) sono indagati nell’inchiesta delle elezioni di Riccaboni e sempre questi due scienziati sono membri del senato accademico. Che cosa aspettano a dimettersi e come mai gli altri membri del senato non chiedono le dimissioni di questi due indagati già in possesso di avviso di chiusura delle indagini? Il “come mai” si sa: sono tutti membri della cricca dei docenti che sta portano alla distruzione totale l’ex prestigiosa università senese. Fossero stati docenti presso un’università europea o anglosassone di quelle serie, dopo due secondi erano fuori addirittura dalle porte dell’ateneo. Qui siamo nell’ex feudo tosiano e siamo nell’Italietta delle cricche e quindi nessuno si scandalizza. Anzi no, alcuni si scandalizzano e si stanno chiedendo anche il perché dei tempi lenti dei giudici; auspicando naturalmente che i tempi e i modi non siano come quelli del famoso giudice Cavoto. Ma ritorniamo alla cricca e ai maggiori esponenti della cricca tosiana-riccaboniana. Tre stelle lucenti del riccabonesimo criccante sono lo stesso prof. Marco Bettalli e altri due scienziati dell’accademica: Vincenzo Sorrentino e Roberto Venuti. Questi tre forse convinti di trovarsi nel giardino delle proprie case, tra il novembre e il dicembre del 2010 (ma non solo in questo periodo) passavano il tempo a concordare nomine e sul come ostacolare quello e l’altro docente non allineato alla cricca. Soprattutto per loro era fondamentale tenere lontani dalla nomine la professoressa Santina Rocchi e tutti i docenti dell’area di Antonio Vicino. Più che un ateneo sembra il revival delle vecchie guerre tra bande della Democrazia Cristiana napoletana ai tempi di Gava o giù di lì. I famosi complotti che ammazzano la cultura e la vita accademica. E da questo si capisce come nel passato sia stato possibile dissestare lo stesso ateneo. Veniamo ai complotti dei tre scienziati (gli interessati possono evitare di smentire o minacciare querele, il tutto è dimostrabile!!!). In quei mesi del 2010 il Criccaboni stava preparando la squadra; e sempre in quel periodo dovevano rinnovare il Presidente del Collegio dei direttori di dipartimento (non quello del consiglio dei ministri!!). Naturalmente parte subito il complotto. Vincenzo Sorrentino e Marco Bettalli concordano sul fatto che la nomina di Santina Rocchi alla carica di presidente non va bene e nel contempo concordano anche che “alcune nomine non devono essere affidate alla corrente Viciniana”. Poi Bettalli, sempre della nomina del presidente del collegio, ne parla con Roberto Venuti. Prima pensano a Furio Pacini, ma questo nome non va bene perché vicino a Focardi e anche perché Vincenzo Sorrentino sosteneva che fosse un nome non sicuro. Poi avevano pensato al prof. Stella, ma anche questo tramonta subito. Alla fine riescono a trovare il nome che poi risulterà eletto come presidente del collegio dei direttori. Infatti Bettalli informa Venuti che “hanno risolto tutto” e gli dice che sarà Angelo Benedetti il nome da votare, perché lo stesso Benedetti “è legato a Tosi”. Dopo tanto complottare ecco che la cricca mobilita tutti per far prevalere Angelo Benedetti rispetto all’altra candidata, Santina Rocchi. Un tosiano eletto presidente del collegio dei direttori di dipartimento dell’ateneo attraverso le manovre di questi tre scienziati dell’accademia: Bettalli, Venuti e Sorrentino. Ecco perché la cricca dei docenti sta affossando l’ateneo: sono solo dei restauratori dell’ex feudo tosiano. Quello che lascia perplessi è il silenzio deprimente del resto dei docenti: non reagiscono nemmeno docenti come Floriana Rosati (mortificata da Riccaboni) e nemmeno la componente di Antonio Vicino palesemente additata come gruppo di nemici da tenere a distanza. E questa sarebbe un’università? SVEGLIATEVI!!!!
P.S. La parte più significativa della trousse arriva quando Vincenzo Sorrentino chiede al Bettalli il perché della mancata nomina tra i prorettori. Bettalli gli risponde che hanno congelato momentaneamente la nomina concordando tutto con Venuti e Riccaboni per via delle vicende giudiziarie dello stesso Bettalli. E allora che ci fa questo Bettalli nel senato accademico visto che è stato raggiunto da un avviso (reale) di chiusura delle indagini? Le dimissioni sono auspicabili nella stessa giornata di oggi!!!