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Fatece ride ….
Maggio 17th, 2013 — Note redazionali
Fondazione MPS: colpo di mano sulle modifiche dello statuto votate con una maggioranza risicata della deputazione-Mancini (uomo di Alberto Monaci) non dovrebbe ricoprire il ruolo di presidente(in procura c’è giacente un esposto) – Mancini responsabile della perdita di patrimonio della fondazione:azione di responsabilità nei confronti dello stesso Mancini e dei membri della deputazione amministratrice – Oltre all’illegittimità del terzo mandato di Mancini segnaliamo l’inconpatibilità di Pietro Burresi in fondazione in quanto il figlio è consigliere provinciale(ente nominante della fondazione) – Il Ministero commissari la fondazione fino all’insediamento del prossimo consiglio comunale e verifichi gli atti firmati e deliberati da Gabriello Mancini – Un blitz sullo statuto concordato da Mancini, Alberto Monaci e Bruno Valentini
Maggio 17th, 2013 — Note redazionali
Riceviamo e pubblichiamo. USB PI E ora? Ora ci ridate ciò che è nostro!
Maggio 15th, 2013 — Note redazionali
La decisione del giudice Cammarosano farà scuola e ha una valenza a livello nazionale. Da molti Atenei chiedono copia della sentenza e appena sarà disponibile ai ricorrenti la inoltreremo.
Nel 2012 davanti al Prefetto di Siena le sigle sindacali chiarirono che il salario accessorio non si tocca.
Ci sono voluti 18 mesi per farlo mettere per iscritto da un giudice, ma alla fine quello che è sempre stato sostenuto dalle sigle è stato certificato da un soggetto esterno.
Ora, il Rettore dovrebbe scusarsi con tutto il personale, con il CdA e le sigle per tutte le volte che ha accusato chi chiedeva il pagamento del salario accessorio di voler aggirare la legge chiedendo a Lui e alla Dottoressa Fabbro di compiere un atto illegale.
Solo un atto illegale è stato commesso in questo Ateneo: la sospensione unilaterale del salario accessorio!
Ed è stato commesso dal Professore Riccaboni e dalla Dottoressa Fabbro.
La cosa più importante è che l’Ateneo è stato condannato a pagare le spese processuali, € 350 per ogni ricorso. Proponiamo un semplice problema da elementari al nostro Magnifico:
in un Ateneo ci sono 860 dipendenti che hanno diritto di farsi pagare il salario accessorio 2011. Di questi 150 hanno fatto già ricorso e con sentenza del giudice si vedono riconoscere ciò che gli spetta. Il giudice condanna l’Ateneo a pagare le spese processuali nella misura di € 350 per ogni ricorrente.
Quanto costano le spese processuali dei ricorsi presentati?
Quanto costerà all’Ateneo il pagamento delle spese processuali se tutti gli altri dipendenti dovessero presentare ricorso?
Il Magnifico può utilizzare, per risolvere il problema, la calcolatrice del suo potente cellulare da 260 euro comprato con i soldi dell’Ateneo.
Il fatto che il giudice abbia condannato l’Ateneo al pagamento delle spese processuali non è un fatto isolato, ma sta succedendo per tutte le cause tra Ateneo e lavoratori che arrivano sulla sua scrivania.
Questo vuol dire che il giudice manda un messaggio chiaro all’Ateneo: smettetela di far arrivare così tante cause in tribunale, smettetela di costringere i dipendenti a rivolgersi al tribunale per la vostra incapacità di risolvere i problemi di lavoro all’interno dell’ente.
Almeno sulle materie che ricadono nella competenza del tavolo della contrattazione forse questa sentenza farà capire ai nostri vertici che si devono trovare compromessi e riconoscere i diritti dei lavoratori senza posizioni preconcette e di chiusura. Vedremo se cambieranno atteggiamento.
Chiediamo il pagamento delle spettanze del 2011 a tutto il personale tecnico e amministrativo
Chiediamo il pagamento di tutte le spettanze del 2012
Chiediamo la certificazione del fondo 2013 e il pagamento dell’IMA 2013 da subito e la definizione di un nuovo CCI per il 2013.
USB P.I. Università di Siena
Dissestatori e incompetenti. L’ennesima distruzione e cattiva gestione didattica e finanziaria della cricca – Hanno distrutto patrimonio, lavoro e cultura e la magistratura non ha ancora mandato l’esercito per consegnare alle patrie galere questi distruttori di patrimonio pubblico – Vi segnaliamo un articolo del Corriere di Maremma – Criccaboni e Fabbro vanno interdetti e allontanati dall’università e il PD (partito di riferimento dei due incompetenti) ha sostenuto queste gestioni diaboliche (vero Morrocchi, vero Mancuso???)
Maggio 15th, 2013 — Note redazionali
di Giacomo D’Onofrio
Era in qualche modo già tutto previsto. Compresa la cessazione delle immatricolazioni per il corso di laurea in Economia e sviluppo territoriale. A scorrere il copioso dossier sul bilancio del Polo universitario grossetano, consegnato a tutti i soci e discusso nell’assemblea del 6 maggio, emerge evidente che il destino della presenza universitaria in Maremma era già segnato un anno fa, quando le attività per l’anno accademico 2011-2012 erano già state “significativamente condizionate è scritto a pagina 1della relazione sull’attività di gestione dal venir meno dello storico contributo della Fondazione Monte dei Paschi” , comportando “scelte con inevitabili ricadute sia sulle attività didattiche che di ricerca”.
La genesi è puntuale. A giugno dello scorso anno ha cessato il corso di laurea magistrale in Scienze ambientali con sede a Follonica, che infatti dal 1 luglio è stata disattivata a fronte anche si sottolinea nella relazione del “venir meno dell’interesse del Comune di Follonica a mantenere attiva la sede”. Nel 2012 ha sospeso le attività anche Ecolab, il laboratorio sulla pesca e l’acquacoltura a Orbetello, il cui funzionamento è sempre stato garantito dal bilancio complessivo del Polo universitario. Nel corso dell’anno accademico 2011-2012, dunque, sono state registrate 52 nuove immatricolazioni e iscrizioni al corso di laurea triennale in Economia e sviluppo territoriale, mentre 200 sono stati gli iscritti agli anni successivi al primo per i corsi di laurea (tutti in esaurimento) in Economia e sviluppo territoriale (67 studenti), Conservazione e gestione dei beni archeologici (54), laurea magistrale in Monitoraggio e gestione dell’ambiente marino (9) e Giurisprudenza (70).
Con quali costi?
Le spese gravate sull’esercizio 2012 del bilancio del Polo universitario sono state 783.316 euro e spiccioli, che hanno garantito il funzionamento del Polo nel suo complesso, mentre le entrate si sono fermate a 603.130 euro, frutto fondamentalmente dello sforzo economico del Comune di Grosseto, che ci ha messo 197mila euro, della Provincia con 191mila euro e della Camera di commercio con 170.430 euro, oltre a 44.700 euro di contributi minimi annui (senza contare che il Comune mette a disposizione anche le strutture)
Il calo dei finanziamenti ha prodotto, già nel 2012, un primo processo di riorganizzazione del Polo per ridurre le spese sia delle attività didatitche che della struttura amministrativa. Così, dopo l’accordo sindacale, dal 1 luglio 2012 è arrivata la cassa integrazione in deroga per tutti i 24 dipendenti della società consortile, alcuni dei quali a zero ore (in particolare gli otto distribuiti fra le sedi di Follonica e Orbetello) e uno a Grosseto, per gli altri 15 orario ridotto. Zero ore che negli ultimi giorni si sono tradotti in lettere di licenziamento.
Una riorganizzazione da cui non si torna indietro. I sindaci revisori, nella loro relazione sono chiarissimi: nel 2013 “le risorse attese e derivanti dai contributi volontari scrivono dei tre soci pubblici di maggior riferimento (Provincia, Comune e Camera di commercio) ancorchè non certe nel loro intero ammontare (nel frattempo i tre enti hanno deciso: il Comune garantirà 200mila euro l’anno per un triennio, la Provincia assicura solo per quest’anno 90mila euro, la Cciaa arretra a 100mila, ndr) fanno registrare una consistente contrazione che, alla luce dell’attuale contesto economico generale, non sembra poter avere natura transitoria”.
Non solo, secondo il collegio sindacale “la proiezione delle nuove risorse, limitatamente alla parte certa, non appare sufficiente a fronteggiare i costi della gestione ancorchè rideterminati”. Per questo, il Collegio “segnala che la rilevanza di tali elementi, in assenza di individuazione di nuove, adeguate e certe risorse da ottenere in via continuativa, può pregiudicare, già dal prossimo esercizio 2014, l’equilibrio patrimoniale e finanziario e con esso la continuità aziendale”. Considerazioni che non lasciano spazio a interpretazioni di sorta: al momento solo il Comune è nelle condizioni di garantire un minimo di continuità finanziaria.(Corriere di Maremma)
Riceviamo e pubblichiamo. Stufo di essere preso in giro dai politicanti del Pd
Maggio 15th, 2013 — Note redazionali
Simone Vigni, ceccuzziano della prima ora, chiede al presidente della Fondazione, Gabriello Mancini (uomo di Alberto Monaci), di bloccare il colpo di mano sullo Statuto. Vorrei chiedere a Simone Vigni se è a conoscenza della candidatura di Alessandro Trapassi, uomo da sempre di Alberto Monaci e Gabriello Mancini, nella lista Siena Cambia, la lista personale del suo candidato Valentini. Mi sembra che la coalizione che sostiene il Valentini sia a dir poco confusa. Ci ricordiamo fin troppo bene che all’interno di quella coalizione stanno insieme sia quelli che hanno votato contro al bilancio del Ceccuzzi che quelli che lo hanno sostenuto e continuano a sostenerlo. Come si può pensare che gente del genere riesca a stare insieme? Buttiamo giù la maschera alla coalizione del Valentini, pochi interessi in comune per il bene della città e troppi interessi comuni per posti ed incarichi.
Votare questa gente vuol dire continuare a portare avanti quelle dinastie che hanno distrutto l’economia senese. Da cittadino senese, mi auguro che il 26 e il 27 maggio la gente si ricordi bene dei danni che il Pd ha fatto a questa città.
Flavio (un cittadino stufo di essere preso in giro dai politicanti del Pd)
Fabbro e Criccaboni alla canna del gas. Cercano il modo di attutire la botta. Cari lavoratori occhio! Presentate tutti ricorso!
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
Sentite che bella notizia ci è giunta: la condannata dalla Corte dei Conti (presto pluricondannata) Ines Fabbro e il suo scudiero Criccaboni stanno cercando canali per attutire la botta nei denti della sentenza di ieri. In particolar modo vorrebbero pagare SOLO ai ricorrenti e rinviare così nel tempo il pagamento a tutti coloro che ne facessero domanda. Ci siamo chiesti che strategia sia questa, considerato che con la sentenza in mano chiunque ne abbia diritto DEVE essere pagato e l’unica risposta plausibile è che NON HANNO SOLDI. A questo punto invitiamo da un lato tutti i lavoratori a pretendere il pagamento dell’accessorio così come stabilito DA UNA SENTENZA DI UN GIUDICE DELLA REPUBBLICA ITALIANA IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA e per rimanere alla Repubblica chiediamo a viva voce alla Procura della medesima di inviare immantinente qualcuno a fermare questi due perché evidentemente sono pericolosi a sé stessi e agli altri. E soprattutto sono pericolosi per l’Ateneo. D’altro canto basta vedere da chi sono protetti politicamente per comprendere di che risma siano.
Bastardo Senza Gloria. “QUALCUNO PENSA DI PRENDERCI IN GIRO…””Valentini si appropria con arroganza di tutte le battaglie”
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
E’ veramente intollerabile l’arroganza dell’ex sindaco di Monteriggioni, nell’appropriarsi giorno dopo giorno, in base agli accadimenti, di tutte le battaglie, che con fatica ed anche rischio personale, sono state portate avanti da persone che combattevano e combattono, proprio il sistema di cose, del quale il suo partito e lui stesso ne facevano e ne fanno parte.
Ma ci rendiamo conto??!! Ma lei sig. Valentini ha dovuto aspettare una sentenza sacrosanta di un giudice, per prendere le parti di coloro che erano stati privati di un loro diritto sacrosanto, sancito dalla costituzione? Si rende conto che nella sua posizione sarebbe meglio tacere? Mi spiega sig. Valentini dove era fino ad ora? Lo sa che ben due componenti del suo partito, il PD, sedevano nel CDA dell’università quando venivano deliberate certe decisioni sul salario? Come si sono comportati al riguardo il sig. Cucini rappresentante del comune di Siena ed il sig. Morrocchi rappresentante della provincia? Ci ha parlato allora? Se ne è preoccupato? Deduco che lei abbia dei problemi di comunicazione nel suo partito. Mi pare che la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Quindi? Lei vorrebbe governare? Vogliamo parlare di coloro che hanno sostenuto i vertici dell’università ed ora presenti nelle sue liste di sostegno o candidati consiglieri? Ma lei Valentini pensa davvero che qui a Siena siamo tutti con l’anello al naso?
Spero davvero che i senesi capiscano quanto lei stia tentando di restaurare quello che prima c’era e che ora vorrebbe far passare per cambiamento. In sostegno di Laura Vigni, come Siena si muove siamo al fianco di tutte le famiglie senesi e non di una sola come lei. Faccia una cosa saggia Valentini, si ritiri dalla competizione elettorale.
Carlo Regina candidato consigliere nella lista Siena si muove per Laura Vigni sindaco
Riceviamo e pubblichiamo da Movimento 5 Stelle Siena
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
La condanna che il Giudice del Lavoro, Delio Cammarosano, ha inflitto all’Ateneo senese, decretando finalmente quello che già molti si aspettavano da quasi due anni, è l’ennesimo duro colpo di immagine ad una realtà importante come l’Università.
E’ bene chiarire che ad essere stata condannata è stata l’amministrazione dell’Università, a conferma che l’attuale gestione Riccaboni-Fabbro non solo è inadatta a gestire il rilancio dell’Ateneo (gli ultimi bilanci lo confermano) ma, come se non bastasse l’enorme voragine creata dai loro predecessori, continuano a picconare le già fragili fondamenta attuando politiche illegittime, come quella della decurtazione del salario accessorio agli oltre 1000 dipendenti tecnico-amministrativi, che aggiungono -oltre al danno economico- pure la beffa.
Presente alla lettura della sentenza il candidato sindaco Michele Pinassi, dipendente tecnico-amministrativo dell’Università senese, che ha subìto direttamente sulla propria pelle le scelte di una amministrazione che ha colpito i più deboli per tutelare i tanti “baroni” universitari.
In questa occasione vogliamo sottolineare come il personale tecnico-amministrativo sia fondamentale per garantire i tanti servizi agli studenti e alla didattica che l’Università offre e che dovrà potenziare per garantire sempre di più servizi di qualità, così da tornare ad essere un grande polo attrattivo per gli studenti italiani e stranieri, con ricadute economiche positive sull’intera città.
Certo è che una condanna nei confronti dell’Amministrazione non aiuta nel processo di risanamento: per questo i responsabili devono fare immediatamente un passo indietro.
MoVimento Siena 5 Stelle
AHAHAHAHHA!!! Ora intervengono! La dignità questi personaggi l’hanno data in pegno per gli aumenti di capitale della Banca
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
Dopo l’ennesima nottata di sonno sereno e saporito, l’ennesima nottata non turbata dai problemi dei lavoratori di ogni ordine e grado, dopo una bella spolverata o due di Fratello Illuminato, il Valentini e tutta la sua cricchetta si decidono a dire qualche rabberciata frasetta di circostanza sulla sentenza di Cammarosano in ordine al salario accessorio dei dipendenti dell’Università. Voi direte: bene! Meglio tardi che mai! Non siete mai contenti … Non siamo contenti no! Sentite in che belle proposizioni si lancia il Valentini, ben consigliato evidentemente dallo stuolo di professori e dipendenti universitari di cui si circonda:
La sentenza emessa dal Tribunale di Siena conferma quanto abbiamo già sostenuto e cioè che il necessario risanamento finanziario non può sostanziarsi in tagli lineari e quindi alla cieca, che colpiscono pesantemente la categoria dei tecnici amministrativi.
Ci siamo persi qualcosa? Quando l’hanno sostenuto? Se parla dell’intervento sulla Cooperativa “Solidarietà” facciamo presente che 1) la Cooperativa non è composta da dipendenti dell’Università. 2) La vicenda della Cooperativa è di due mesi fa. Tutti gli altri dipendenti universitari sono nel disastro da CINQUE LUNGHI ANNI e il Valentini e il suo partito e i suoi accoliti (anche quelli universitari) ne parlano SOLO ORA. E se non prendeva una decisione il giudice non ne parlavano neanche ora.
L’Università è un’istituzione autonoma e vediamo troppi tentativi di ingerenza esterna, spesso solo per mera speculazione elettorale, ma non possiamo esimerci da domandarci chi e con quale competenza ha indirizzato il Rettore verso questa scelta, che ha innestato un ulteriore conflittualità interna alla comunità universitaria, seminando zizzania in un comparto fondamentali per il buon funzionamento dell’Ateneo e dei servizi che eroga agli studenti. La città si attende quindi chiarezza su perché e chi ha la responsabilità di questo comportamento, sanzionato dalla magistratura.
Valentini non ti scomodare a farti tante domande che ti viene un’infiammazione della meninge. Basta leggere.
Intercettazione tra Tomasi (ex direttore del MIUR e oggi direttore generale della provincia di Trento) e quel dissestatore e abusivo di Angelo Criccaboni:
Tomasi: Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura… provi a sentire, io francamente… lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui … lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco … poco …
Riccaboni: No, no, no. Su questo la convocazione del Consiglio avverrà immediatamente in maniera tale che possa mettere a regime, diciamo… tutto quanto con la nomina da parte della Fabbro che il nostro Statuto dice previo parere del Consiglio di Amministrazione. Su questo dobbiamo passarci, insomma.
Tomasi: Sì, sì.
Riccaboni: E poi, niente…
Tomasi: Lì, penso, che se non prende in mano la gestione anche la Ines … lì non ne uscite! Perché tra l’altro, guardi: io ho visto quella nota che mi ha portato Focardi l’ultimo giorno sul discorso del Prefetto, dell’accessorio … A parte il fatto che io gli ho detto che io non darò nessun parere e che se dovessero chiedermi un parere, non può che essere contrario perché non è certo … dopo visto che sulla stampa lui dice che ha avuto rassicurazioni dai funzionari, francamente non so quali siano questi funzionari. Ma … lì la partita va presa in mano subito, capisce, dal direttore amministrativo. Se no lei si trova una valanga di … a non finire.
Riccaboni: No, no. Certo.
Tomasi: E questo non è il momento di cedere alle pressioni sindacali … questo è il momento di chiudere le fila e rimboccarsi le maniche, non c’è niente da fare.
Riccaboni: Qui c’è solamente bisogno di questo. C’è bisogno di dare un senso di continuità, di dare tranquillità e andare avanti. Questa vertenza, anche, dell’ateneo è stata gestita molto male perché era già chiusa. Poi è stata ritirata fuori, per motivi demagogici e quindi ha provocato questo ambaradan. Ma insomma… questa è già chiusa, non c’è problema. E comunque con il Direttore Amministrativo questa cosa verrà affrontata in un modo migliore sicuramente.
Tomasi: Sì e poi anche il discorso lì di quella partita … il Prefetto … I prefetti ragionano in un altro modo. Il prefetto ragiona per evitare che la gente vada in piazza. Però, sul piano della sostanza c’hai contro tutti … i colleghi … devi recuperare … non è che puoi … quindi … quell’ipotesi lì è veramente… Comunque, secondo me, adesso dovete avere lo spazio per operare poi speriamo… insomma…”
Ecco chi ha dato il suggerimento. Il Direttore Generale dell’Università Tomasi con cui la Fabbro è INTIMA amica. Bastava leggere Fratello Illuminato oppure la Nazione dove queste interecettazioni sono state pubblicate, con tanto di reazione scomposta e del tutto fuori luogo del tuo amico Criccaboni. Perla finale:
A nessuno, però, è consentito minare sistematicamente la credibilità dell’Università di Siena, che ha un ruolo irrinunciabile per lo sviluppo del nostro territorio e che tutti dobbiamo aiutare a mantenere un eccellente standard della didattica, in modo da attrarre molti studenti, che è una condizione indispensabile per avere il sostegno adeguato da parte dello Stato, che nonostante l’enorme Debito Pubblico deve continuare ad investire nell’Università per contrastare il declino.
A parte che cosa è consentito o cosa non è consentito non spetta certo al Valentini dirlo e, se si riferisce a noi, noi diciamo quel cazzo ci pare senza doverne rispondere né al Valentini né a nessun altro, ma poi che possa aiutare lui (e i suoi accoliti) a mantenere alto il livello della didattica in modo da attrarre molti studenti fa onestamente sorridere. E comunque non c’è niente da mantenere perché, non sappiamo se il Valentini lo sa, ma gli studenti diminuiscono vertiginosamente in ragione di circa 1500 unità l’anno da cinque anni a questa parte, quindi evidentemente il livello della didattica tanto alto non è. E non lo è, come non lo è quello della ricerca, perché quella cricca di incapaci che amministrano l’Ateneo si dedicano e investono solo nelle cazzate, mandando al macero tutte le eccellenze che c’erano una volta e che ora non ci sono più, sostituite da uno stuolo di miracolati dal partitone, servi collusi col potere. Qualche esempio? Non esiste più la filosofia, non esiste più la matematica, rimpiazzate da antropologia, sociologia, comunicazioni, ssostenibilità e tutta un’altra serie di minchiate in cui abbondano i docenti che hanno fatto imbarcate paurose in alcuni settori disciplinari, distruggendone anche grazie a pensionamenti e prepensionamenti altri che, quelli sì, erano ECCELLENZE.
Se Valentini non fosse stato su Marte fino a ieri l’altro (e sarebbe bene ci tornasse), queste cose le saprebbe o qualcuno gliele avrebbe dette.
Ancora una volta: VOTATE QUELLO CHE VOLETE MA NON VOTATE PD!!!
Bastardo Senza Gloria. Il Mangiato 2000/2013
Maggio 14th, 2013 — Note redazionali
Cari fratelli e care sorelle, colgo l’occasione per rallegrarmi con tutti quei cittadini lavoratori che si sono visti giustamente riconosciuto un loro diritto, sancito dalla costituzione, che era stato tolto loro dalle scelte dei vertici universitari appoggiati dall’ex sindaco di Monteriggioni e dal suo partito.
Oggi vi vorrei parlare di un nuovo riconoscimento cittadino che è stato costituito recentemente e che vado ad illustrarvi.
Questo riconoscimento prende temporaneamente il posto del “Mangia 2013” e si chiama “Mangiato 2000/2013”.
Dopo essermi consultato con i vertici internazionali di Fratello Illuminato, vi descriverò in breve, quali sono i canoni di valutazione per l’assegnazione del prestigioso riconoscimento.
I criteri di valutazione hanno preso in riferimento la cattiva politica, la depauperazione delle risorse cittadine, l’ingiustizia, l’immoralità.
Le istituzioni dove viene circoscritta l’attenzione della commissione, sono in ordine:
L’università, la sua gestione ed i suoi bilanci.
Il comune di Siena, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
La fondazione Mps, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
La banca MPS, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
La Asl cittadina, con la sua gestione ed i suoi bilanci.
I Musei cittadini, con le loro gestioni (?).
Chiaramente verranno prese in considerazione anche tutte quelle singole persone che facenti parte del tessuto amministrativo, politico, culturale si sono spese per ottenere questi risultati, che converrete con me non erano facili da raggiungere.
Mangiarsi in così pochi anni tutto questo deve essere stata una cosa devastante per il fisico e la psiche. Comprendiamo.
Ora ci ritireremo nelle nostre stanze, poiché la commissione ancora si trova in alto mare, per quanto riguarda l’assegnazione, pare che sia impossibile, nonostante tutta la nostra immaginazione trovare chi, con tali caratteristiche ,abbia potuto fare tutto questo.
Comunque se voi avete un idea accettiamo volentieri delle segnalazioni in merito.