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“Il miracolo di Siena ha spiazzato tutti”..di certo non il solito cantore del groviglio (insieme al Bisi) Roberto Barzanti

Roberto Barzanti, da pochi giorni eletto presidente della biblioteca comunale dal sindaco Ceccuzzi, non ha perso tempo e in perfetto stile “i miei omaggi al potere che mi ha conferito una poltrona”, annuncia sulle pagine di un  giornale che “il miracolo di Siena ha spiazzato tutti”. A qualcuno risulta qualche apparizione di Madonne o sanguinamenti di statuette? Forse hanno scoperto una cava di “tetti d’oro” dalle parti di Via Roma 56/57? L’enfasi utilizzata dal Barzanti per commentare le scelte della fondazione MPS ci ricorda i famosi apologeti della cricca universitaria. Non a caso il neo “intronato” è uno tra i migliori (o peggiori) cantori di quel groviglio da sempre sponsorizzato dal Bisi. Noi alla “cretinata” del “miracolo”, termine utilizzato per enfatizzare le proposte di nomina del cda della banca, non ci crediamo. Però, per un attimo, ipotizziamo di prendere per buono il miracolo e quindi invitiamo i miracolanti a regalare un ulteriore miracolo: basta con questi poltronati consumati e ripetitivi come il Barzanti. Forse con il Barzanti bisognerebbe avviare un dibattito sugli affitti delle case di proprietà di certi enti e di chi ci abitava. Altro che miracoli … certi affitti.

Per rinfrescare la memoria a certi uffici e al consiglio comunale di Siena

Le chiacchiere stanno a zero. Tutto il resto non si cancella.

1) 200 MILIONI di buco finanziario all’università accertato dalla magistratura e ancora nessun processo;

2) 33 MILIONI di danno erariale certificato dalla Guardia di Finanza alla Corte dei Conti;

3) Un bar universitario assegnato senza regolare gara di affidamento che vede coinvolto il consigliere comunale David Chiti(anzi indagato) che addirittura invitava commensali a casa di Anna (dalle parti di Via Roma), guarda caso nel periodo del finto affidamento, come da invito: “Vieni fuori porta Romana da Anna, ci sono anche F.C. e S.B. così parliamo un po’“.

4) Le elezioni di Criccaboni  ritenute irregolari dalla Procura della Repubblica e ancora non si sa niente dal Giudice;

5) La vicenda Astrea Srl oggetto di un esposto formale alla magistratura

Nel frattempo gente onesta e non responsabile dei danni paga sul proprio reddito le schifezze di una manica di dissestatori e cialtroni e a tutt’oggi (nel silenzio delle forze politiche) molti dei dissestatori e il rettore abusivo sono ai loro posti. Questa gente va buttata fuori dagli enti pubblici. In tutta Italia la magistratura sta ingabbiando e sanzionando i malfattori, noi non chiediamo questo, ma almeno fermarli e allontanarli dai loro posti pubblici, questo sì, ci sembra doveroso. Perché dopo tutto questo tempo (anni) siamo in presenza di continui traccheggi?

Tommaso Occami. Ma fu vera gloria?

Lo stupore è evidente per chi ha letto le notizie relative al nuovo consiglio di amministrazione per la parte di competenza della Fondazione Monte dei Paschi.

I due esclusi, Alfredo Monaci ed Enrico Totaro, fanno sicuramente notizia. Il primo in quota Alberto Monaci e il secondo in quota Franco Ceccuzzi. Ha prevalso la linea dei tecnici sul modello del governo Monti; quei tecnici che vengono chiamati a dirigere quando la situazione si fa grave. Che rappresentano da una parte il fallimento della politica e dall’altra sono gli unici disposti a fare quello che i politici, per questioni di consenso elettorale, non si sentono di fare. Di danni a Siena i politici in questi anni ne hanno fatti tanti. É meglio, quindi, per loro, fare un passo indietro per far dimenticare le responsabilità accumulate nel tempo. La gente ha la memoria corta e “passata la nottata” tutto risplenderà di nuova luce. Non credo, onestamente, che ci saranno grandissime reazioni da parte dei fratelli Monaci. Terranno il Ceccuzzi con il fiato sospeso in consiglio comunale con l’intento di trovare nuove soddisfazioni e compensazioni personali (come la presidenza della Fondazione ad Alfredo). Anche perché la vicepresidenza della banca sarà oggetto di discussione. Gli acquirenti privati delle azioni del Monte in mano alla Fondazione vorranno sicuramente un ruolo di prestigio per tutelare i propri interessi. A seguito di queste nomine lo scenario di potere a Siena non è cambiato poi di molto. I manovratori occulti sono rimasti gli stessi e più esattamente: D’Alema, Amato, Bassanini, Gianni Letta con la immancabile presenza del professore Luigi Berlinguer. Ed è facile verificare l’intervento dei suddetti, analizzando attentamente i nuovi personaggi che faranno parte del consiglio di amministrazione della banca. Tania Groppi, ASTRID, dove presidente è Franco Bassanini e Giuliano Amato responsabile scientifico.

Una foto per non dimenticare MAI certi po’ po’ di grovigli da far rabbrividire.

Marco Turchi, indicato da Massimo D’Alema, il nuovo Carlo, che non dispiace al primo cittadino che ha dovuto ingoiare il veto su Totaro. Paola De Martini indicata da Gianni Letta. Angelo Dringoli sempre legato ad Alberto Monaci nonostante che qualcuno metta in giro altre appartenenze. Ecco la squadra dei tecnici che dovrà fare operazioni difficilmente digeribili per Siena come l’aumento di capitale che diventa di giorno in giorno sempre più obbligatorio (cfr. l’ultimo numero dell’Espresso). Come contestarne l’oggettività e la necessità se viene avvalorata dalla scienza? Decisione che lascia libera la politica, se le cose si dovessero mettere male, di addossare le responsabilità a terzi. Dei tecnici commissari, quindi, che gestiranno la discesa della Fondazione a livelli di partecipazione nella Banca molto bassi. Certo che vedere per la prima volta l’assenza, nel consiglio di amministrazione, di rappresentanti legati al sindacato e più precisamente alla CGIL fa pensare. Del resto non si possono tirare le imboscate come quella della manifestazione di venerdi scorso senza pensare a delle ritorsioni. Veder sfilare tranquillamente senza contestazioni il Cenni insieme alla Bindi e al Borghi deve aver fatto salire la febbre a qualche esponente del PD. E veniamo all’assenza dal voto del Mancini al momento della scelta del futuro presidente Profumo. Assenza che ha determinato una mancata unitarietà di intenti così come viceversa aveva esplicitamente richiesto l’ex amministratore delegato di Unicredito. Ma perché Mancini ha compiuto un gesto così significativo, impensabile per chi conosce l’indole del presidente della Fondazione? Ci sono due versioni: una scontata, il siluramento di Alfredo Monaci. Un’altra più complessa dovuta ai problemi giudiziari che coinvolgono lo stesso Profumo per truffa erariale; si parla, a questo proposito, anche di una lettera inviata dalla Banca d’Italia a Siena. Se così fosse le acque si agiteranno nuovamente nei prossimi mesi. I rappresentanti della ex Margherita vogliono lasciarsi la possibilità di addossare tutte le responsabilità della scelta agli ex DS. Sembra sempre che la situazione stia per esplodere per poi accorgersi che non cambia nulla. Dietro i tecnici spuntano i soliti personaggi politici. Dietro i nuovi nomi i soliti problemi: una città, che a causa di scelte sbagliate, si accinge ad avere una Fondazione fortemente ridimensionata e una banca che guarda fuori Siena.

Tommaso Occami

Domande tecniche ai due futuri consiglieri di amministrazione della Banca MPS: Prof. Dringoli e Prof.ssa Groppi

Apprendiamo dagli organi di informazione che tra i designati del CdA della Banca ci sono due professori che provengono da quella Facoltà di Economia che esprime anche l’abusivo Criccaboni. Prima di apprestarvi a guidare la Banca potete rispondere per cortesia alle seguenti domande specifiche?:

1) In qualità di docenti avete mai posto domande che affrontassero il problema del dissesto universitario?
2) Parlando di parcheggi: ne sapete nulla di come venivano gestiti quelli di San Francesco, cioè della vostra Facoltà ai tempi in cui ne era preside il Cricca?
3) Della vicenda Astrea che vede coinvolto il vostro collega Lorenzo Frediani cosa siete in grado di dirci? E soprattutto che ne pensate della lettera che esonera il medesimo dal giustificarsi per le assenze a lezione e ai ricevimenti?
4) Solo per il Prof. Dringoli: siccome lei è stato membro del CdA dell’Ateneo si ricorda se per caso ha votato e come alle delibere sulle stabilizzazioni?

Non ci sembrano domande difficili. Attendiamo speranzosi che rispondiate in tempi celeri, prima di insediarvi nella Banca.

P.S. Non c’entra nulla con queste domande. Senti un po’ Criccaboni perché telefoni a destra e a sinistra per millantare di aver messo bocca nelle nomine, quando sappiamo benissimo che conti quanto il due di cuori quando briscola è picche?

Fari accesi di Bankitalia su MPS e l’asse D’Alema-Rosy Bindi che ha condizionato la lista per il cda della banca

Piano con gli slogan sulla “discontinuità” e soprattutto prudenza nel dare per scontato che siamo in presenza di una “svolta”. Partiamo dalla lista dei 6 partorita nella tarda serata di ieri. Il muro contro muro all’interno del PD senese è proseguito fino al 21,con nomi e altri nomi che si rincorrevano e con i veti che si sprecavano. A un certo punto della serata il sindaco Ceccuzzi tira fuori la proposta concordata con gli uomini di D’Alema e la lista prende forma: Ceccuzzi rinuncia ai suoi uomini più organici, i veti del parlamentare Luca Sani, poi quelli di Starnini e Luigi Berlinguer nei confronti del gruppo Alberto e Alfredo Monaci e nei confronti della Fisac CGIL vengono accolti e la mediazione romana di Gianni Letta blocca alcune candidature troppo “partitiche” del PDL e spunta la professoressa sempre di area centrodestra dell’università Roma Tre. Come si suol dire in questi casi, un blitz del dopo cena. Il profilo poco partitico (fatto salvo il nome di Marco Turchi) dei componenti della lista 6 sono la realizzazione dei desiderata dello stesso Profumo che per accettare aveva chiesto un cda “debole politicamente”. Prima di proseguire con l’analisi abbiamo una curiosità: ma quel Claudio Gasperini proposto come nuovo sindaco revisore di banca MPS è lo stesso Gasperini sindaco revisore della società Eutelia? Vi ricordate Eutelia?

Dai nomi ai fatti e ai problemi irrisolti. E’ indubbio che la risultanza di ieri sera sancisce la sconfitta dei fratelli Monaci (poco furbi alla fine) e degli uomini di Mussari. Dire che ha vinto Ceccuzzi è una forzatura mediatica: diciamo che il blitz romano dell’asse D’Alema-Bindi ha spiazzato in negativo e in positivo (sempre che ci sia del positivo) tutti. Nel frattempo rimangono in essere le perplessità da parte di settori di Bankitalia sulla nomina formale (del 27 aprile) di Alessandro Profumo alla presidenza di MPS: l’inchiesta giudiziaria in cui è coinvolto non è di poco conto. Forse una presidenza balneare e poi nuovi scenari? C’è ancora da definire i rapporti delle banche creditrici con la fondazione e gli aspetti ancor più dirompenti riguardano l’EBA e gli auspici della stessa Banca D’Italia. Fonti economiche a noi vicine ci dicono che l’EBA stia insistendo nel chiedere l’aumento di capitale (non più di 3,3 miliardi ma di 2,2 miliardi) e la Banca d’Italia avrebbe richiesto per l’operatività della banca MPS che si predisponga un aumento di capitale pari a un miliardo di euro. I nodi sono tutti aperti e andateci piano con i brindisi e con l’abuso della parola “discontinuità”. E che a nessuno venga in mente di elogiare “i requisiti di onorabilità” di alcuni futuri manager.

Cari cittadini e caro Eretico vi si spiega noi come mai non hanno fatto il comizio venerdì 16

Università e Monte dei Paschi: due storie che si incontrano e si scontrano. Ve lo ricordate il compagno (si fa per dire) Claudio Vigni? Partiamo da lui per arrivare a oggi. L’ex segretario provinciale della CGIL senese, promosso nel luglio 2011 banchiere in MPS Capital Services, è colui che gestiva con Piero Tosi l’Università: magari ogni tanto faceva qualche manifestazione (per tirare sul prezzo) e poi si riuniva e concordavano assunzioni e promozioni interne. A dimostrazione di questo di seguito vi proponiamo uno stralcio di conversazione di un noto sindacalista della FLC-CGIL (di cui non facciamo il nome perché siamo dei signori) e quel bel personaggio da magistratura di Loriano Bigi, all’epoca direttore amministrativo dell’Ateneo in data 8/11/2008:

Sindacalista: Pronto

Bigi: O sindacalista ti disturbo?

Sindacalista: No dimmi.

Bigi: Ho parlato stamani per quella storia della graduatoria. Sai io poi non ho detto, perché in consiglio sono arrivati imbelviti, c’era stata la giornalata dei concorsi …

Sindacalista: No no s’era capito.

Bigi: hanno voluto bloccare anche la miseria, sennò s’approvava tutto. Bisogna comunque scipparla ‘sta graduatoria … salvo che poi bisogna farla secondo la capacità finanziaria … Perché poi bisogna stabilire la priorità della graduatoria …

(Se non si fosse capito stanno parlando delle stabilizzazioni fatte nel 2008)

Altra conversazione interessante è quella tra un altro notissimo e bilocato sindacalista tutto pappa e ciccia col Vigni e quel noto dissestatore di atenei Piero Tosi in data 11/11/2008 dove l’uno spiega all’altro l’origine dei debiti paurosi dell’Ateneo:

Sindacalista: a questo punto siamo arrivati ad un debito accertato ma ancora in crescita di 250 milioni di euro

Tosi: Ma come 250 milioni? Ma ci mettono anche i mutui e così via?

Sindacalista: No no perché Mussari ha deto di farla finita di contabilizzare le cose che sono state già rateizzate. E’ stato molto chiaro …

E così via …

Da queste conversazioni si evincono chiaramente due cose: 1) la partecipazione diretta alla gestione del potere da parte di alcuni dirigenti sindacali; 2) la presa per il culo da parte di questi dirigenti dei lavoratori.

Altra dimostrazione: ve la ricordate la prima manifestazione organizzata dagli universitari post-dissesto? Bene: sappiate che due giorni prima alla sede del PD di Via Rosi c’è stata una riunione tra i seguenti personaggi: Claudio Vigni, Franco Ceccuzzi, Diodato Angelaccio e Alberto Monaci. E’ stato soltanto grazie a questo ultimo che la manifestazione non è stata affondata come volevano gli altri tre. In più era stato previsto di arrivare col corteo sino davanti al Tribunale (per svegliarli un pochino perché a tutt’oggi sembrano averne un gran bisogno. A proposito se avete bisogno di caffè ve lo portiamo eh). Bene: sempre questi tre hanno fatto carte false perché non si potesse oltrepassare piazza della Posta (chiedete pure agli altri sindacalisti dell’Università, quelli che hanno dato le paste alla CGIL nelle ultime elezioni della RSU).

Bene. Questa volta, per i montepaschini è stato fatto più o meno lo stesso tentativo, che sarebbe andato in porto, se non ci fosse stata tutta quella gente che ha partecipato in massa senza essere condizionata dai vertici sindacali nel rivendicare i propri diritti. Infatti Ceccuzzi e quello della Provincia hanno deciso di aderire alla manifestazione perché avevano avuto le garanzie dai dirigenti della FISAC (perché non ci smentisci Damiani) che non ci sarebbe stato il comizio finale (e difatti non avevano neanche montato il palco) e che non ci sarebbero state contestazioni (queste ci sono state perché la gente era incazzata e libera dai condizionamenti). Insomma il vizio è sempre il solito da parte di questi pochi dirigenti: mettersi d’accordo coi capi e fare pedissequamente il loro volere, mettendoli al riparo da qualsiasi rischio di contestazione. Del  resto abbiamo trovato alquanto ridicolo veder sfilare addirittura un’esponente (femmina come si può arguire dall’apostrofo) moglie di un membro del CdA della Banca che ha votato la famigerata delibera tanto contestata (Fabio Borghi). Vogliamo parlare anche di quei consiglieri comunali ex sindaci che sfilavano protestando contro il casino che hanno combinato loro? Vogliamo parlare del sindacalista di spicco della FISAC Paolo Calosi che dopo la nomina di Fabio Borghi alla presidenza di MPS leasing è diventato capo del personale della stessa? Vogliamo parlare anche delle altre carriere di esponenti della FISAC e dei buoni rapporti degli stessi con il capo delle risorse umane di MPS Fabrizio Rossi? Avete capito cari cittadini,cari lavoratori del Monte dei Paschi e caro Eretico, il perché Guggiari non ha fatto il comizio finale?!!  La storia si ripete: dall’università alla banca. Ma a proposito: la maggioranza dei manifestanti di venerdì 16 non erano della FISAC così come la maggioranza attuale dei lavoratori dell’università non è della FLC-CGIL. Quindi non vi allargate con il millantare un potere numerico che non avete più per far pressioni politiche solo per le vostre carriere e non per gli interessi dei lavoratori.

Suggeriamo a tutti di guardare qui http://www.youtube.com/watch?v=S8-5G9tNjCY  per ricordarsi cosa ogni tanto dovrebbero fare alcuni che evidentemente si sono dimenticati del proprio ruolo.

Fumata nera in Fondazione: la riconferma di Borghi non convince e scoppia il caso Profumo

La riunione odierna della Fondazione MPS convocata per definire la lista dei 6 per il cda della banca non ha sortito nessun risultato. Rinviata a domani la decisione. Forse.
Oggi giornata di veti incrociati sulla compilazione della lista: su tutti il veto contro la riconferma di Fabio Borghi. E non solo. Scoppia il caso Profumo: forti perplessità sulla nomina a presidente sono emerse dentro Banca d’Italia, espresse soprattutto dalla vice del governatore, Anna Maria Tarantola. Domani forse un altro rinvio?

I nomi del nuovo CDA della Banca Monte dei Paschi di Siena. In piena discontinuità (ahahahahha!!!)

Siccome a livello locale non erano in grado di trovare un accordo sulla presidenza, in un vertice pomeridiano di oggi 16 marzo 2012, tenutosi a Roma, Bersani, Casini, Alfano e Passera hanno imposto in via definitiva Alessandro Profumo per la presidenza. Nella lista c’è ovviamente Fabrizio Viola in quanto futuro amministratore delegato. Sempre la Fondazione nominerà: Alfredo Monaci, Fabio Borghi (voluto insistemente da Ceccuzzi nella giornata di oggi). Ballottaggio tra Ernesto Rabizzi e Graziano Costantini, ma fonti serali ci dicono che prevarrà il Rabizzi. L’ultimo nominativo della lista dei sei è una donna indicata da Roma da Denis Verdini e Altero Matteoli.

Tra i sei ci doveva essere l’esponente dei Riformisti Riccardo Martinelli, ma l’ipotesi è saltata per il veto del vicesindaco Mauro Marzucchi il quale ha ottenuto di far nominare un membro del Collegio Sindacale da lui indicato: tale Gasperini.

Ecco l’evidente quadro di discontinuità che è stato dipinto oggi. Complimentoni perché in effetti è tutta gente nuova e fresca, con comprovate competenze e con curricula chilometrici, fatti salvi Viola e Profumo, l’ultimo dei quali – va detto – si è appena beccato un bell’avviso di garanzia. Evidentemente se non si è avvisati di garanzia non si può fare il presidente del MPS.

Scusate una domanda da incompetenti giuridici: ma se a maggio Profumo viene rinviato a giudizio che fa? Si dimette o gli chiedete le dimissioni? Per saperlo. Va bene che non era facile individuare qualcuno che non sia indagato a Siena, ma almeno fuori Siena potevate cercare meglio.

In chiusura ci risulta che anche per i dirigenti si profilano novità. In particolare dall’area PD c’è l’intenzione di chiedere la sostituzione del responsabile dell’Area Comunicazione Davide Rossi e proporre al suo posto il giornalista Pino Di Blasio.

E’ emerso anche che c’era l’esigenza di chiedere la sostituzione del capo del personale il Richelieu di San Prospero Fabrizio Rossi, ma dalle ultime notizie sembrerebbe che una componente di rilievo della FISAC lo stia difendendo a spada tratta.

Vi aggiorneremo nel caso venissimo a sapere di ulteriori novità. Buona serata.

Primi risultati dello sciopero dei montepaschini

Dopo la manifestazione non sappiamo se il CdA ritirerà la delibera tanto contestata dai manifestanti, ma una cosa sembra certa: la Fisac ha ottenuto (era questo il motivo dello sciopero?) la riconferma di Fabio Borghi nel CdA della Banca.

Avanti con la discontinuità

Alcuni slogan dal corteo dei montepaschini: “Buffoni.. buffoni.. buffoni…. vergogna.. vergogna.. vergogna!!!

Un fiume di persone: più di 4000 manifestanti. La città di Siena con le strade e le piazze colme di giovani e meno giovani, donne: lavoratrici e lavoratoti che sfilano contestando i vertici della banca e gli azionisti. Una protesta rumorosa, forte ma civile. Dalla Lizza a Piazza del Campo si respirava la rabbia, la delusione e lo sconcerto: il primo sconfitto di oggi è il PD senese con il sindaco Ceccuzzi. I manifestanti non hanno per niente gradito la presenza del sindaco al concentramento della manifestazione alla Lizza. Una breve notazione di colore: testimoni ci raccontano che il boato civile dei manifestanti ha disturbato(giustamente) il sonno in certi uffici della Lizza. Ritornando alla manifestazione non possiamo esimerci dal segnalare l’inopportuna quanto ipocrita presenza del sindaco Ceccuzzi accompagnato dal pupillo David Chiti (quello indagato per via del bar di Via Roma 56) e da Luca Turchi (esponente del PD e fratello di uno dei sindaci revisori della banca MPS). Ma vi rendete conto: colui che nomina l’azionista di maggioranza della banca, il fratello di un sindaco revisore e un indagato hanno avuto la sfacciataggine di presentarsi alla manifestazione. La presenza è stata notata dai manifestanti  e alcuni hanno invitato con molta gentilezza il sindaco a non partecipare al corteo. Infatti poi il corteo è partito non appena il sindaco è andato via. Durante il corteo altri manifestanti si chiedevano: ma il capo del personale Fabrizio Rossi è in ufficio o è partito per il week end?
I migliori slogan della manifestazione sono soprattutto questi:

“Buffoni.. buffoni.. buffoni.. vergogna.. vergogna.. vergogna!!!

 

P.s. Leggetevi questo: http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/siena-citt-aperta-alle-proteste-dopo-15-anni-i-sindacati-mps-tornano-in-piazza-36748.htm