Ma quale emerito!!!

Ma quale emerito!!! Ma stiamo scherzando? Che venga subito istituita una commissione di inchiesta a Medicina visto che oltre ai concorsi truccati ci sono illegalità diffuse fra cui quella di un chirurgo con un occhio solo. E bsta con questa tarantella della “fiducia nella magistratura” e dell'”attesa della conclusione delle indagini”. Gli enti pubblici devono agire in autotutela e sospendere tutti coloro i quali siano inquisiti per illiceità. Altro che fiducia! Ne abbiamo avuta anche troppa e nelle persone sbagliate, evidentemente, come dimostrano i 77 indagati del sistema Siena.

Elezioni del Rettore

Disquisendo all’interno della nostra redazione sull’elezione del rettore, che ricordiamo sono ancora oggetto di indagini (ipotizziamo concluse) da parte della Magistratura, abbiamo confiviso tra tutti importanti riflessioni, anche in merito alla nomina del direttore amministrativo Ines Fabbro (ricordiamo che la stessa è stata condannata dalla Corte dei Conti e che la sua selezione è, ancora una volta, al vaglio della Magistratura). Inoltre ci preme sottolineare che l’università è un’istituzione pubblica e quindi soggetta a tutti gli effetti alle leggi del nostro ordinamento giuridico.

Sulle elezioni del rettore andiamo indietro con la memoria al luglio scorso quando sul Corriere di Siena appariva un’invito da parte di Cotta e Isernia, sponsor di Riccaboni, a Vicino, altro candidato, a farsi da parte. Già questo non può essere considerata una pressione indebita ed un indizio di irregolarità delle elezioni? E siamo sicuri che non ci siano stati altri interventi, magari da parte di consiglieri comunali, rappresentanti quindi della cittadinanza, scritti o orali per fare le medesime pressioni? Sarebbe assai grave, non credete cari Cittadini?

E sulla scelta del direttore amministrativo? Non trovate strano che il Corriere di Siena facesse il nome di Ines Fabbro quasi un mese prima dell’emissione del bando di selezione? E non è altrettanto strano che nel settembre, quando ancora mancavano due mesi alla nomina di Riccaboni, INes Fabbro si fregiasse già su siti istituzionali della carica che non le era stata ancora assegnata e sulla quale gravano ancora oggi fortissimi dubbi di legittimità, visto fra l’altro che in commissione c’era Riccaboni stesso? Ci potrebbero esibire per cortesia questi signori gli atti della selezione? O non possono?

Cesare Mori

Basta col groviglio!!!

Se anche voi non ne potete più dei comportamenti arroganti.

Se anche voi ne avete piene le tasche di essere trattati da bischeri da chi vi dice che a Siena non esistono problemi.

Se anche voi vi siete stufati di sentire la solita tiritera del “qua va tutto bene”.

Se anche voi pensate che sarebbe l’ora di far tornare Siena a respirare.

Se anche voi vi siete rotti delle solite imposizioni dall’alto.

Se anche voi pensate che sarebbe l’ora che un pò di gente che in vita sua non lo ha mai fatto vada a lavorare e non pretenda che il “Sistema Siena” mantenga i loro lauti tenori di vita per sempre, mentre le buste paga dei senesi non unti dal Signore continuano a diminuire.

Se anche voi pensate che una comunità non può continuare a tirare avanti la carretta e la cinghia per far vivere vite di lussi e privilegi a pochi.

Se anche voi pensate che questo è stato il “Sistema Siena” allora è arrivata l’ora di dire BASTA COL GROVIGLIO!!!!!!!!!!

Al peggio non c’è mai fine

Bau Bau News!!! Nuova musica in Provincia: balla coi cinghiali

Nuova musica in provincia!!!

Dopo il successo di balla coi lupi!!! Dopo il valzer del puma, ecco la nuova compilation!!!

Balla coi cinghiali!!! Un ritmo trascinante come una schioppettata!!!

Nelle riserve naturali la ballano già tutti!!!

PD(S) e il giustizialismo unilaterale. Forse per Pisaneschi indagato non riconfermata la presidenza di Antonveneta? Mentre sui 29 indagati in Provincia c’è il silenzio più totale da parte di Ceccuzzi e Bezzini

Non c’è che dire. Quando Stefano Bisi, per descrivere l’equilibrio del potere locale, coniò lo slogan Sistema Siena quale armonico groviglio di interessi disse una sacrosanta verità. Solo che Bisi, scrivendo in quel modo, crediamo che intendesse un qualcosa di positivo mentre noi, invece, no (anche se a tutt’oggi non ci capacitiamo di come Bisi potesse pensare che una espressione di tale fatta potesse evocare nella gente scenari da fiaba, dato che una simile descrizione tutto poteva far pensare tranne che a qualcosa di rassicurante. Pare, infatti, che nella federazione diessina la frase “Sistema Siena” del Bisi non sia piaciuta affatto).

Proprio ieri è capitato di leggere del rinvio a giudizio di Denis Verdini e Riccardi Fusi per l’oramai nota inchiesta dei c.d. Grandi Appalti. E nel leggere quei nomi ne è tornato alla mente anche un altro, quello diAndrea Pisaneschi, consigliere del Monte dei Paschi e presidente di Antonveneta, poiché anche lui, come apparso su tutti i quotidiani una manciata di giorni addietro, raggiunto da un avviso di garanzia. Mentre la mente ripensava alla vicenda in cui pare sia coinvolto Andrea Pisaneschi insieme a suo fratello Niccolò (come da notizie di cronaca dei maggiori organi d’informazione) è tornata in mente anche l’immediata presa di posizione del Partito Democratico di Siena (altresì detto PDS) attraverso la quale chiedeva, con tono fermo e perentorio, la verifica della compatibilità dello stesso Andrea Pisaneschi nelle cariche ricoperte nella Banca alla luce, supponiamo, del suo coinvolgimento in quel filone di inchiesta.
Già allora saltò subito agli occhi di tutta la città il solito senso giustizialista Diessino unilaterale, semprepronto a puntare l’indice verso chi non è dei suoi (vedi anche l’altro caso di Leonardo Pizzichi dove, anche in quella circostanza e a prescindere dalle responsabilità o meno, i soliti Diessini fecero uscire un comunicato stampa in cui dettavano la linea da tenere verso l’allora sindaco revisore del Monte all’epoca non ancora raggiunto da avvisi di garanzia) e sempre distratto quando in analoghe situazioni “inciampa” qualcuno dei propri iscritti più fedeli.
L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda lo scossone giudiziario che ha coinvolto la polizia provinciale  e l’ufficio caccia della Provincia. Scossone che vede indagate ben 29 persone. E scossone che, stando a quanto scritto sulla stampa locale, sembra coinvolgere anche l’assessore provinciale all’agricoltura Anna Maria Betti.
A questo punto ci chiediamo. Su Andrea Pisaneschi indagato è stato chiesto di fare le dovute verifiche sulla compatibilità della sua permanenza all’interno delle cariche ricoperte; verifica che aveva tanto il sapore si una richiesta di rimozione.
Cosa hanno intenzione di dire i puristi del PD(S), Ceccuzzi in primis, in questo caso?
Perché non escono, per coerenza, con un comunicato in cui chiedono di verificare la compatibilità della permanenza nell’incarico dell’assessore Betti con l’inchiesta portata alla luce dalla stampa? Oppure preferiscono perpetrare la solita logica dei due pesi e delle due misure?
Andrea Pisaneschi – lanciamo uno dei nostri soliti pronostici (per la verità fino ad ora sempre abbastanza azzeccati) – sarà molto probabile che da tutto ciò ci rimetta la poltrona della presidenza di Antonveneta con probabile non riconferma quando la stessa andrà, a breve, a scadenza. E chissà, nel medio periodo, se non dovrà lasciare anche quella di consigliere al Monte anzitempo.
L’assessore Betti, invece cosa faràI Diessini detentori della moralità assoluta, pensano di prendere posizioni come hanno fatto con Pisaneschi o la logica dei due pesi e delle due misure, al solito, sarà quella che comanderà su tutto?
I senesi, a prescindere dalle proprie posizioni politiche ma solo per puro senso di obiettività, è bene che riflettano su questi comportamenti e valutino a fondo se è opportuno che chi agisce così prenda in mano le redini di Siena.
Firmato
La Primula Rossa

Alcune domande al tosiano-riccaboniano Fiorino Iantorno

Apprendiamo che Fiorino Iantorno, consigliere comunale di Siena uscente per RC, pur avendo contro gran parte del suo partito, si è schierato a sostegno della candidatura di Franco Ceccuzzi. Uno schieramento naturale per Iantorno, visto che prima di approdare a Rifondazione prima era iscritto al vecchio PDS e visto che era ed è un sostenitore della nomenklatura tosiana-riccaboniana. Siccome il sig. Iantorno si presenta come futuro amministratore di questa città sarebbe opportuno che lo stesso spiegasse alla cittadinanza il suo ruolo di ex membro del CdA presieduto dal dissestatore Tosi. Ricordiamo che Fiorino Iantorno è stato membro del CdA dal 1999 al 2002 e quindi sarebbe opportuno che desse pubblicamente la sua valutazione sull’operato del Rettore Tosi e visto che ci siamo, in considerazione del fatot che lui si dichiara “comunista”, perché non esprime una posizione politica sul taglio agli stipendi dei dipendenti e sul dissesto dell’università in generale?

La notte in cui tutti i gatti sono BIGI

Alla lettura della rassegna stampa di oggi questi uffici hanno sobbalzato sulla sedia quando hanno visto ciò che riportava la Nazione:

IL GIUDICE del lavoro impone all’Ateneo di pagare circa 100 mila euro all’ex direttore amministrativo Loriano Bigi. L’Università non ci sta. E si «oppone», affidando agli atti già depositati in tribunale le proprie ragioni. E’ l’ennesimo colpo di scena di una telenovela che pare senza fine. Si è arricchita di un’altra puntata quando i primi giorni di febbraio è arrivato negli uffici del rettorato il decreto ingiuntivo del giudice, peraltro immediatamente esecutivo. Tradotto: imponeva di pagare subito la cifra in esso contenuta, come detto circa 100mila euro. Il motivo dell’atto? La riscossione dei mesi di mancato preavviso che dovevano precedere, a giudizio dell’ex dirigente, il passo indietro dall’alto incarico amministrativo ricoperto fino a novembre 2008. L’Università – che si dibatte ogni giorno fra mille difficoltà economiche – si è opposta chiedendo al contempo la revoca della provvisoria esecutività. Ossia di non essere costretta ad erogare immediatamente la cifra, preferendo attendere la causa vera e propria che seguirà. La novità giunge in una fase delicatissima per gli equilibri interni all’Ateneo stante l’elevato grado di contenzioso in essere.

Sorvoliamo sulla palese faccia di bronzo dell’individuo in oggetto e passiamo alla domanda che ci sorge spontanea: ma com’è possibile che tutte le istituzioni a partire dall’Amministrazione universitaria, passando per Comune, Provincia, Regione (rappresentate in CdA) per giungere alla Procura della Repubblica con la propria inoperosità e con le lungaggini che sono sotto gli occhi di tutti, siano stati in grado di mettere un inquisito per il dissesto finanziario dell’Ateneo, in altre parole uno dei principali dissestatori, nella condizione di comportarsi in modo così sfacciato? Sarà mica il caso di metterci una pezza?

E sempre a questo proposito: ma il Ceccuzzi e tutto il suo partito più i cagnolini scodinzolanti Iantorno e Cannamela che ne pensano di tutto questo? Visto che hanno in mano il potere cittadino e che ce l’hanno da più di dieci anni a questa parte ed a loro sono ascrivibili abbondanti responsabilità (politiche per carità) nel disastro dell’Ateneo, non possono dire qualcosa? Lasciano macellare allegramente studenti e personale così? Senza muovere un dito? Lasciano che rimangano impuniti ed anzi avanzino pretese personaggi come quello attenzionato?

Una sola parola: vergogna!

Cesare Mori

Il non scoop. Nuova messa in scena del teatrino locale. Centro sinistra cambia idea: no alle primarie, non servono più. I fedeli alleati: al via le acclamarie

Sulle primarie sembra proprio che i nostri pronostici fossero esatti. Non alle primarie, si alla acclamarie. Che tradotto vuol dire, nessuna forma di decisione partecipata (alla faccia del Forum della buona politica e degli slogan sulla partecipazione lanciati da Daniele Magrini), i fedeli alleati non voteranno al loro interno Ceccuzzi, no, troppo rischioso, lo acclameranno direttamente. Bella dimostrazione di forza cari alleati, complimenti.
Sono già uscite le dichiarazioni di alcuni politici del centro sinistra (terrorizzati dall’ipotesi che le primarie venissero fatte, perché già aleggiava lo spettro di una pre-resa dei conti interna) che si affrettano a dire che non servono più.
Ancora una volta emerge tutta la difficoltà politica di un centro sinistra che non è più in grado di tenere sotto controllo le cose, in ogni ambito. Si è in presenza alla plateale  poca lungimiranza di una classe politica (Ceccuzzi e i suoi yes men) che si ostinano a non guardarsi intorno e prendere atto che un certo mondo sta cambiando e in parte è già cambiato. E invece di adeguarsi alle rinnovate situazioni, non essendo forse in grado di fare politica ma solo di comandare di prepotenza (cosa che con l’arte della politica non ha niente a che fare) continua ad adottare metodi e linguaggi che forse potevano condizionare in altri tempi ma oggi non è più così.
Prendiamo l’aspetto della comunicazione, per esempio. Rispetto anche all’ultima campagna elettorale, quella del 2006, gli scenari sono totalmente cambiati. Non c’era un uso così massiccio di internet, ambiente all’interno del quale la democrazia comunicazionale esiste davvero perché va ben al di là delle veline di partito e quindi la gente può farsi un’idea non più solo monopolizzata da una sola voce.
E il PD(S) senese, nonostante i tanti “esperti” di cui si avvale, per adesso questa competizione l’ha persa. Anche se va detto, che possono anche studiare tutte le più moderne forme di comunicazione esistenti, il problema più grande sono i contenuti e gli argomenti e su questo ci possono fare ben poco.
Parliamoci chiaramente. Il PD(S) senese è in un cul de sac; perché se continua ad illustrare programmi da libro dei sogni, in cui pretenderebbe di dare una visione di Siena stile Alice nel Paese della Meraviglie, la gente si incavola come bufali perché constata ogni giorno che c’è ben poco da sognare (l’Università allo scatafascio; i salari dei dipendenti che hanno già subito dei tagli; la Tiemme che mentre pensa ai tagli al personale moltiplica i cda; l’incognità della ricapitalizzazione della Banca con tutto ciò che questo potrebbe voler dire; l’aumento delle rette al Campansi).
Se, invece, prova a mettere in atto la geniale strategia (come in parte sta facendo) di prendere le distanzedai dieci anni dell’Amministrazione Cenni, dalla gestione della vicenda Aeroporto Ampugnano, dalbuco all’Università etc. allora la gente si imbufalisce ancora di più perché, giustamente potrebbe dire “Ma tu caro Ceccuzzi, insieme a tutti i tuoi fedeli yes man, ma dove sei stato in tutti questi anni? Quale ruolo politico hai ricoperto nella nostra realtà?“.
Sapete come si dice, non tutti e non per sempre sono disposti a farsi portare con l’anello al naso.
Firmato
La Primula Rossa

Ateneo: intervento in Parlamento dell’On. Tabacci

Interrogazione a risposta orale

Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

Per sapere, premesso che

appare sempre più preoccupante la situazione dell’Università degli Studi di Siena, la quale da oltre ventotto mesi deve affrontare un grave dissesto finanziario;

l’Università di Siena, così come qualunque altra Università del nostro Paese, non può e non deve essere considerata come una cittadella fortificata, isolata dall’esterno ed avulsa dalla realtà sociale e politica nella quale cresce e si sviluppa;

vi sono certamente responsabilità di rilievo penale in questo dissesto, che dovranno essere stabilite dalle opportune attività della magistratura; ma a queste non possono non aggiungersi responsabilità più generali e politiche;

si aggiunga che l’elezione del nuovo Rettore dell’Università di Siena, avvenuta il 21 luglio 2010, è ancora sub judice per le presunte irregolarità avvenute al momento del voto;

questo ed altri episodi indicano quale sia la situazione istituzionale di un Ateneo prestigioso come quello senese, e che versa oggi in gravi difficoltà, evidenziando un quadro desolante che non può lasciare indifferenti;

la situazione qui sopra esposta non deve essere del tutto sconosciuta al Ministero dato che è stata più volte prorogata la data di naturale scadenza del mandato del Rettore uscente;

se al ministro interrogato conti quanto qui sopra esposto e se sì, cosa intenda fare, nell’ambito delle sue competenze, per contribuire all’uscita dell’Università degli Studi di Siena da questa situazione di crisi che appare francamente inaccettabile.

Roma, 8 febbraio 2011

On. Bruno TABACCI