Aprile 21st, 2013 — Note redazionali
A Roma il PD in questo momento è in mano alla famiglia Letta: Enrico Letta dall’interno del PD e Gianni Letta che lo controlla dall’interno del PDL. L’inciucio è servito: Matteo Renzi e Massimo D’Alema il nuove asse del PD e in pratica il partito si avvia verso la chiusura.
A Siena, ieri, il candidato di Luigi Berlinguer, Bruno Valentini, ha vinto le primarie sconfiggendo il candidato del Ceccuzzi e del Bisi, Alessandro Mugnaioli.Una sfida tutta interna la groviglio armonioso.I votanti alle primarie sono stati inferiori ai partecipanti alle primarie cittadine tra Bersani e Renzi e alcuni votanti che ieri hanno spostato la vittoria su Valentini provenivano dall’elettorato di altri partiti del centrosinistra.Conclusione: Valentini vince le primarie ma il partito è saldamente in mano agli uomini del Ceccuzzi. Ergo: chi vota Valentini riporta il partito devastatori e il groviglio armonioso al governo della città. E infatti ieri sera Giulio Carli braccio destro del Ceccuzzi ha invitato tutti a proseguire sostenendo Valentini.Bruno Valentini è la foglia di fico dello stesso gruppo di potere che ha portato la città al dissesto e i nomi che affiancano il Valentini confermano la restaurazione: il ceccuzziano Roberto Bozzi, Alessandro Starnini,Saverio Carpinelli, i due personaggi in cerca di autore Roberto Morrocchi e Fiorino Iantorno, Aldo Berlinguer, Gabriella Piccinni e tutta la banda del buco universitario e la criccaboneria.Praticamente da quando la procura di Salerno (non quella di Siena) ha messo fuori gioco con l’avviso di garanzia il Ceccuzzi abbiamo assistito al grande trasloco politico verso il Valentini;perchè è bene ricordarlo che Ceccuzzi e Mussari sono fuori gioco non per richieste di dimissioni interne al partito ma grazie a una giusta e veritiera campagna mediatica.Sig. Valentini non si appropri di un lavoro faticoso fatto da altri per smantellare la banda e il groviglio e quindi sbandierarlo per vestirsi da rinnovatore. Il PD ha dissestato la città e questo PD non merita di ritornare al governo della città.
Aprile 20th, 2013 — Note redazionali
Smettetela con il circo in parlamento.Siete stati eletti e venite pagati per garantire autorevolezza alle istituzioni e risollevare il paese dalla crisi. Decidetevi alla svelta!
Votate subito uno dei nomi: Rodotà o Bonino o Cancellieri.
Aprile 19th, 2013 — Note redazionali
Sulla mia scrivania c’è un documento che promuove la candidatura per Laura Vigni sindaco di Siena, ha parole semplici e chiare, e contiene una idea di rinnovamento morale. Ho conosciuto Laura da studentessa, da responsabile di iniziative legate all’archivio comunale e al Palio. Ne ho stima. Mi schiero con lei per un bisogno di pratiche diverse per la città.
Guardare a Siena come la ho conosciuta quando sono venuto qui all’Università, nel 1973, come docente di tradizioni popolari, aiuta a pensare un altro modo di essere cittadini, di partecipare. Era una città vitale, piena di movimenti e di idee. La cultura circolava con forza. Le contrade partecipavano a idee di cambiamento, accoglievano, vi si facevano le prove aperte degli spettacoli teatrali.
Noi che venivamo da altre regioni ci trovavamo subito a nostro agio. Per anni sono stato impegnato nella CGIL, nei dibattiti cittadini, in Radio Siena; ero un professore universitario che distribuiva volantini per il corso; mia moglie era nei consigli dei genitori, nella crescita delle organizzazioni delle donne. Ero un po’ estremista, e poi col tempo ho rivisto dentro di me quel clima troppo ideologico.
Gli anni Settanta hanno avuto il peso delle ideologie e del terrorismo, ma sono stati i più ricchi di partecipazione della mia vita. Dobbiamo ripensarli per offrire qualcosa di simile ai giovani, adeguato ai tempi.
Ora la città vive sotto una cappa di piombo. Io lo avverto dagli anni ‘90 quando tentai di protestare per la nuova edificazione che avveniva nella mia strada sottraendo alle famiglie un piccolo polmone verde di alberi. Il nuovo piano edilizio ha stravolto la fisionomia di Siena, una sorta di furiosa rivalsa modernista ha preso sindaco e assessori molti dei quali ben conosciuti e uno anche molto amico.
Dicevo allora qualche volta inascoltato che per modernizzare Siena occorreva guardare più lontano: immaginare il corso con dei carri a buoi chianini al posto dei bus. Lo dicevo per dire che Siena si può inventare un futuro ben più originale di quello dei parcheggi, delle rotonde, del new jersey, e dell’arlecchinata edilizia che la ha sconvolta. Ne avrebbe titolo e ne aveva le risorse.
Il futuro mi sembra che ora sia stato portato via ai cittadini di Siena. La grande efficienza delle giunte anni 90 aveva solo il difetto di mancare di una idea di futuro, occorreva solo adeguare Siena a che cosa?
A Milano forse? Poi dagli anni ’90 la Fondazione del Monte dei Paschi è diventata l’unico oggetto della politica locale, ha accentuato i conflitti, ha creato correnti, cordate, gruppi.
Il mito di nascita dei nuovi organi della Fondazione, somiglia molto alla storia della Malamerenda. Guerre interne, tradimenti, accoltellamenti simbolici, cursus honorum quasi dovuto di una piccola elite di politici, che finiva spesso in società edilizie che investivano nel mondo, con l’aggravante che erano anche politici giovani e ci facevano desiderare la rigida lealtà alle istituzioni della generazione dei figli dei mezzadri.
Sono stato scandalizzato dal lessico usato sulla stampa locale tra i politici durante la crisi della giunta Ceccuzzi, parlare di messaggi trasversali, minacce, pizzini giornalistici è quasi un eufemismo. Da farci uno studio sui linguaggi locali del conflitto politico. Testimoni di nozze, compari, parenti, cordate con giuramenti, massonerie più o meno nascoste, e un sistema di lobbies professionali e di carriera che sono la realtà della politica senese. Questo purtroppo è anche un dato nazionale che caratterizza il carattere ambiguo e spesso conservatore del PD, che però almeno in sede nazionale è al centro di dibattiti espliciti. Qui a Siena il PD ha fatto la scelta di cambiare i candidati a sindaco lasciando tutto come prima.
Gramsci parlava di riforma intellettuale e morale per l’Italia del suo tempo, ma la Siena di oggi mi pare ne ha un bisogno drammatico. Il mondo della cultura è spento, ed è quasi umoristico pensare che Siena vorrebbe essere riconosciuta come capitale europea della cultura, un simile dibattito si è aperto a Matera, città concorrente, ma più franco e chiaro di questo.
Vivo a Siena da 40 anni, anche se mi muovo spesso, la mia famiglia ci ha messo le radici, e come me tante altre che venivano da vari altri mondi regionali e nazionali. Ho insegnato 17 anni all’Università, nella Facoltà di Lettere, girando poi per altre sedi (Roma e poi Firenze) ma sempre restando qui. Essere disponibile a testimoniare il mio senso di responsabilità per la città, ormai, della mia vita è un dovere di cittadinanza.
Mi fido di Laura Vigni, della sua chiarezza e della sincerità del suo impegno per Siena, mi sembra l’unica candidatura che si mostra all’altezza del bisogno di riforma morale.
Prima di tutto sono per Laura Vigni sindaco di rottura per uscire dalla palude politica che sta ingoiando Siena. Laura ha la forza di difendere le strutture della vita cittadina che non sono ancora crollate o invase, è il punto di partenza per ricominciare. Poi ho delle competenze in campo culturale, delle idee, delle capacità organizzative, sono un antropologo. Posso dare una mano. Certo non sono un volto nuovo, lo sono solo per le liste del consiglio comunale, che mi vedono per la prima volta candidato, nella lista “Siena si muove”, appena pensionato e appena settantenne. Ma si sa che quando c’è una grave emergenza vengono chiamati alla collaborazione e alla solidarietà tutti quanti, anche i riservisti. E che, come diceva Don Milani, sortirne da soli è l’avarizia, sortirne insieme è la politica.
Aprile 18th, 2013 — Note redazionali
Eppure lo sapete tutti: quando sentiamo il puzzo di quelli della banda del buco siamo come i tori quando vedono il panno rosso e a quel punto infilziamo.E poi comunque basta con questa cricca e con questa banda di dissestatori di finanze e di enti pubblici.Ma che meraviglia:i tre supporter del Criccaboni,Roberto Morrocchi (membro del cda dell’ateneo), Gabriella Piccinni e Fiorino Iantorno(membri del senato accademico) con gesto repentino sono saltati dal carro del Ceccuzzi a quello del Valentini portsndo i dote (ahhahahahh) al Valentini il genio del Criccaboni e la maestrina Fabbro.Bella chiappa!!!
Il Morrocchi oltre ad aver votato tutto nel cda (iniziamo a verificare tutti gli atti e decidiamo quali mandare alla Corte dei Conti) insiema alla Piccinni e a Iantorno hanno permesso al Criccaboni di lasciare senza lavoro i lavoratori della cooperativa che prestavano servizio all’università.E questi sarebbero il nuovo? Via via via…
Inoltre ricordiamo sia al Mugnaioli ma soprattutto al Valentini che Criccaboni non ha nessun piano di risanamento e l’unica genialata partorita dall’abusivo per evitare problemi di liquidità è stata quella di andare al ministero per proporre di accorpare l’ateneo con l’università per stranieri (chiedete chiedete al Vedovelli!!).
Ma la fate finita che siete ridicoli oltre che filodissestatori!!!Fermatevi un giro elettorale perchè come PD siete responsabile di tutti i disastri e nessuno si presenti come il verginello della situazione.
Per capire il modus operandi del vostro amato Criccaboni leggetevi alcune conversazione.Il resto lo conoscete tutti e da diverso tempo.
Il 30 novembre 2010 alle ore 8:40 intercettati dall’autorità giudiziaria Criccaboni e il docente Walter Gioffrè sviluppano questo dialogo che di certo non dovrebbe appartenere alle istituzioni pubbliche:
Walter Gioffrè chiama Riccaboni lamentando il fatto che, a seguito di un colloquio, lei (riferendosi probabilmente al D.A.) gli ha detto che dovranno essere presi provvedimenti disciplinari nei suoi confronti vista l’ordinanza di sospensione dal servizio disposto dall’A.G.. GIOFFRE’ è arrabbiatissimo perché nessun provvedimento era stato preso a seguito di analoghe sospensioni adottate nei confronti di TOSI e CAPOROSSI. Aggiunge che anche i suoi vecchi amici, tra i quali MONACI e MANCINI, gli stanno girando le spalle ed anche l’attività di consulenza legale del figlio, legata al MPS, sta avendo delle ritorsioni. GIOFFRE’ si lamenta con RICCABONI del fatto che ieri lo abbia lasciato da solo con lei. RICCABONI risponde dicendo che pensava che le cose fossero andate per il meglio. GIOFFRE’ aggiunge che, di fronte alla prospettiva di poter essere reintegrato nei suoi incarichi una volta terminata la misura cautelare dell’A.G., lei gli ha sconsigliato vivamente di fare una simile proposta. GIOFFRE’ è sconcertato e RICCABONI gli dice che le parlerà. GIOFFRE’ preannuncia che chiederà consiglio anche a MERUSI e DEMARTINO e che comunque aspettava protezione da quelli che lui aveva sempre appoggiato. Si raccomanda di essere richiamato su questa utenza.
(Tra Criccaboni e Gioffrè c’è anche la seconda puntata ancor più eclatante!!)
Ricordiamo anche la conversazione tra Criccaboni e Cardini:
Antonio gli dice di stare alla larga dalla politica locale, di mettersi d’accordo con MUSSARI e CECCUZZI per i soldi e basta. Antonio suggerisce ad Angelo di rimettere l’Università dove TOSI l’ha tolta sbagliando ovvero spartire le risorse come facevano prima al tempo di BERLINGUER e di GROSSI, si mettevano d’accordo prima Provincia, Comune, MPS e Università nella spartizione delle risorse”.
Giustamente in procura sono impegnati a inseguire Nomura ma appena vi liberate inseguite anche Criccaboni.Vogliamo salvarla o no l’università da questa Cricca???
Aprile 16th, 2013 — Note redazionali
Cari fratelli e care sorelle, oggi vi proporrò il manuale pratico per agire e diventare di conseguenza un perfetto “stiglianese”. Faccio una piccola introduzione, per chi è fermamente interessato a diventare un seguace di questo stile di vita, perché di questo si tratta, non è che si può dirsi “stiglianesi” solo per il fatto di andarci qualche volta a passeggio, ma si diventa tali assumendo un vero e proprio atteggiamento che vi distinguerà da tutto il resto della popolazione. Partiamo con la guida pratica.
Punto primo.
La cosa fondamentale è abbandonarsi completamente, nella mente e nel fisico, al fascino incontrastato del borgo di Stigliano, tutto quello che avverrà dentro di noi, una volta entrati, sarà il completo assoggettamento all’energia sprigionata da questo posto magico, come oltrepassare una membrana spazio-temporale dove la nostra mente verrà resettata per essere pronta a recepire le parole del sapere.
Punto secondo.
Le parole del sapere, per uno “stiglianese”, sono incontestabili, assolute, e vanno applicate in maniera maniacale in tutti gli ambiti della vita, lavoro e famiglia compresi.
Punto terzo.
Vivere nella convinzione che solo applicando le parole del sapere si diventa invincibili e nessuna meta professionale e non ci sarà preclusa, perché lo “stiglianese” ha la conoscenza e la consapevolezza gli altri no.
Punto quarto.
Divulgare il verbo, poiché più “stiglianesi” ci sono e più facile sarà l’affermazione della parola in tutti i meandri della vita, facendo sì che la luce arrivi anche a coloro che sono rimasti nell’ombra.
Punto quinto.
Il vero “stiglianese” mangia aragoste e tutti i tipi di crostacei (per questi generi ci pensa il Cicci di Montalbuccio) e va al cinema all’aperto una volta ogni quindici giorni, a Stigliano ovviamente.
Punto sesto.
Lo “stiglianese” ha sempre una parola per tutti, nessuno escluso, dal sindaco all’ultimo prelato, potranno contare sulla sua magnificenza.
Punto settimo.
Uno “stiglianese” essendo un comunicatore formidabile non rinuncerà mai a tutte le sue forme d’espressione, musica compresa.
A questo punto non ti rimane altro che lasciarti andare e fare entrare la consapevolezza e provare a diventare “stiglianese” seguendo questi pochi ma pratici consigli. Ricordati non esiste uno “stiglianese” diverso dall’altro. Auguri.
Aprile 16th, 2013 — Note redazionali
Tra Mps e la corsa al Quirinale
Luisa Torchia, l’avvocato rosso che inguaia Amato
di Camilla Conti
Vicina all’ex premier e Bassanini, è sotto accusa nella privatizzazione dell’Aeroporto di Ampugnano
Nell’agosto 2011, mentre i paparazzi erano impegnati a scattare foto di Federica Pellegrini e del fidanzato Filippo Magnini sulla terrazza che si affaccia su piazza del Campo, a guardare la mossa del Palio dell’Assunta – ospite del Comune, del Monte dei Paschi e della Fondazione Mps – c’era il solito ricco parterre di politici: dai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti e Carlo Giovanardi a Dario Franceschini e Matteo Renzi, dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso al suo predecessore Guglielmo Epifani, fino all’Ambasciatore del Giappone in Italia Masaharu Kohno.
Non facevano quasi notizia – perché di casa al Palio – Giuliano Amato, eletto alla Camera dei Deputati a Siena nel 1992, e Franco Bassanini, il presidente di Cassa depositi e prestiti molto legato all’ex sindaco Franco Ceccuzzi ed eletto al Senato nel collegio senese nel 1996. Con Luigi Berlinguer, rettore dell’Università senese fino al 1993 e poi capolista in Toscana alla Camera nel 1994, Amato e Bassanini sono fra i soci fondatori dell’associazione Astrid, l’Associazione per gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche.
Segretario generale di Astrid è l’avvocato calabrese Luisa Torchia, ex consigliere di Cassa Depositi e Prestiti ed ex consigliere giuridico di Bassanini al ministero della Funzione Pubblica sotto il governo D’Alema e quello Amato. La Torchia, come Mussari, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di falso ideologico in concorso e turbativa d’asta nella privatizzazione dell’aeroporto di Ampugnano. La vicenda risale a sei anni fa quando il Fondo Galaxy – partner privato al 56,4% della compagine societaria formata da Comune e Provincia di Siena, Comune di Sovicille, Camera di commercio di Siena, Mps e Aeroporto di Firenze – si aggiudica la gara a evidenza pubblica. A luglio del 2010 i carabinieri sequestrano le quote del fondo di proprietà delle Casse Depositi e Prestiti italiana, francese e tedesca. Secondo gli inquirenti, Galaxy sarebbe stato favorito dalla commissione di saggi che fu nominata dal Monte dei Paschi per effettuare la selezione.
Nell’informativa dei Carabinieri e della Guardia Finanza agli atti dell’inchiesta viene fatto notare che già nel 2002 la Torchia ha rappresentato e difeso davanti al Tar Lazio gli interessi della Fondazione Mps (quando presidente dell’istituto era Mussari) contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che nel 2006 diventa consigliere della Cassa Depositi e Prestiti (quando Mussari ricopriva la carica di Presidente del Comitato di Indirizzo), e che nel 2007/2008 fu lei ad occuparsi della selezione del socio privato di maggioranza della società aeroportuale di Siena che – guarda caso – individua un soggetto economico – il Fondo Galaxy – partecipato proprio dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa.
Di certo il processo su Ampugnano resterà una macchia nel curriculum della Torchia, oggi professoressa di diritto amministrativo all’Università di Roma Tre, che ha sfiorato la poltrona di ministro della Giustizia nel governo Monti. Carica negata all’ultimo minuto, si dice, proprio a causa dell’indagine sullo scalo senese. E pensare che il 15 dicembre 2009 era stata anche nominata componente della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle pubbliche amministrazioni. E che l’Associazione Astrid, di cui la Torchia è segretario generale, si propone da statuto “di promuovere e proseguire l’opera di modernizzazione del sistema istituzionale e amministrativo, anche ripensando criticamente alcune delle scelte compiute in passato”.
Bassanini, Amato, Berlinguer, Torchia. Nomi che ritornano e che si intrecciano nella storia di Siena, della sua banca, dell’università e anche dell’aeroporto. Nelle contrade c’è chi sostiene che la nomina di Giuseppe Mussari a capo della Fondazione Mps, nel 2001, venne benedetta dai fondatori di Astrid. “La legge Ciampi del 1998, che toglie al Tesoro la nomina dei vertici operativi delle fondazioni, consegna tutto il Monte dei Paschi alle logiche del partito, in cui il fronte dei tre uomini politici si scontrerà, nelle vicende Bnl e Unipol, con gli interessi divergenti di altri gruppi interni alla sinistra, ben rappresentati da Fassino, D’Alema, Vincenzo Visco”, attacca Il Cittadino. Ricordando che alla Fondazione Astrid è legata anche Tania Groppi, docente dell’Università di Siena e oggi consigliere di amministrazione di Mps.
In città non è passata inosservata la prudenza di Bassanini che ha declinato più volte la richiesta di vestire i panni del cavaliere bianco entrando con Cdp nel capitale del Monte. I senesi ricordano che la moglie Linda Lanzillotta, ministro per gli affari regionali nel governo Prodi e vicepresidente del Senato per Scelta Civica nonché fra i soci fondatori di Astrid, dal 2001 al 2006 è stata anche advisor di JP Morgan dal 2001 al 2006, dove era transitato anche Marco Morelli (poi diventato vicedirettore generale di Mps nel 2006 e oggi finito sotto i riflettori della Procura di Siena). Quella stessa banca d’affari che avrebbe prestato un miliardo di euro al Monte di Mussari per completare il finanziamento per l’acquisto di Antonveneta spacciandolo per aumento di capitale.
Ecco perché in questi giorni ai tavolini dei bar di piazza del Campo c’è chi scuote la testa leggendo sul giornale il rinnovo della poltrona di Bassanini a capo della Cassa che il Tesoro e le Fondazioni bancarie proporranno all’assemblea dei soci della Cdp il prossimo 17 aprile. Così come fanno storcere il naso gli ultimi rumors sulla corsa al Quirinale con Amato fra i papabili. Qui ancora si ricordano di quando il “dottor Sottile” veniva invitato come oratore a feste dell’Unità e simposi. Come quello che si tenne nel marzo del 2006 all’Hotel Garden di Siena (l’albergo di proprietà di Luisa Stasi, moglie di Mussari) dal titolo ambizioso: “Per il bene dell’Italia”. O come la partecipazione nel maggio 2011 al convegno organizzato durante la campagna elettorale dell’ex sindaco Ceccuzzi sempre al Garden (nella foto qui sotto) al quale partecipò anche Mussari.
Apri il link http://www.linkiesta.it/torchia-amato-bassanini-mps
Aprile 16th, 2013 — Note redazionali
I sequestri preventivi ordinati oggi dall’ autorità giudiziaria, proprio per le cifre sequestratehttp://www.agenziaimpress.it/news/cronaca/mps-maxi-sequestro-preventivo-per-mussari-vigni-baldassarri-e-nomura_12021.html, ai vecchi vertici della banca MPS, confermano un quadro devastante: una gestione targata PD e sostenuta da certa stampa locale (vedi Bisi) e da una banda di dissestatori che componevano (e compongono) il famoso groviglio armonioso; e a tutt’oggi quel gruppo dirigente continua a gestire il PD senese mentre altri componenti del groviglio si sono riversati nell’associazione 53100 guidata da Andrea Milani e company. La città è stata devastata e umiliata da una banda di affaristi, dissestatori e accattoni del potere e oltre alle indagini sulla gestione della banca, i magistrati dovrebbe seguire anche la pista dei vari intrecci tra la vecchia gestione della banca e alcuni componenti di quel groviglio armonioso. E alcuni di questi invece di annunciare liste o candidature farebbero bene a ritirarsi: la storia recente insegna che tutto viene a galla.
La stessa situazione,anche se con cifre diverse,era avvenuta con il dissesto dell’università e quel modus operandi è portato avanti dagli abusivi Criccaboni e Fabbro:Via questi due dai vertici dell’ateneo!!
La città reagisca alla banda e ritrovi forza per risollevarsi: basta con il gruppo dirigente del PD di Siena e spianate civilmente il groviglio!!! Si sono divorati la città!!!
Aprile 15th, 2013 — Note redazionali
Di certo la sfida tra Frate Alessandro e il George Cloney del bar dell’orso non è avvincente quanto la sfida tra la squadra bianca e la squadra blu del programma Amici ma sabato 20 aprile la sfida de noantri ci sarà. Il PD senese necessità di un primario ma non come candidato; nel frattempo hanno optato per le primarie: in pista Mugnaioli allenato da Ceccuzzi contro Valentini allenato da Aldo Berlinguer.
Come funziona la sfida nel programma Amici?
Ci sono due squadra: la bianca allenata dalla cantante Emma Marrone e la blu dal poliedrico Miguel Bosè. Si contendono il podio a colpi di canto, danza ed effetti scenici e artistici e il sabato sera durante la messa in onda del programma tirano fuori gli assi dalle maniche.
Sabato 20 in concomitanza con il programma Amici conosceremo anche il risultato della sfida tra Frate Alessandro e il George Cloney. Ovviamente noi invitiamo i senesi a cambiare canale per le elezioni amministrative.
In attesa della sfida del sabato ecco che le squadre tirano fuori gli assi dalle maniche. L’allenatore Ceccuzzi mette in pista il cantore del groviglio Stefano Bisi e per rincarare la dose libera con dichiarazioni esilaranti la fidata Carolina Persi e per non farsi mancare niente scatena a favore di Frate Alessandro il criccaboniano Vareno Cucini. Di contro, l’allenatore Berlinguer fa scendere in pista il docente Guido Sani e per marcare il territorio ruba alla squadra ceccuzziana la tosiana Gabriella Piccinni con tanto di anfibi a favore di George Cloney e per marcare stretta la Persi opta per il docente Fulvio Mancuso. La domanda a questo punto è un’altra: la sonata stiglianese per pianoforte a chi la suonerà il musicologo Luigi Berlinguer?
La sfida è aperta ma ricordatevi che la messa è finita.
Aprile 12th, 2013 — Note redazionali
Fateci caso: gli scandali giudiziari-politici senesi sono frequentati da docenti di Siena e di altre università italiane (per fortuna pochi docenti rispetto a tutto il corpo docente) e i personaggi che ruotano nelle varie inchieste li ritrovate (e non solo sotto il profilo giudiziario) all’interno del solito circuito della cricca universitaria che ha dissestato l’ateneo e che ha manovrato per convincere l’ex ministro Gelmini a firmare il decreto di nomina del dissestatore Criccaboni (conosciuto all’anagrafe come Angelo Riccaboni). La magistratura e il resto del mondo sono ben informati delle gesta della cricca e semmai sono in ritardo con le dovute azioni per fermarla. Partiamo dai rinvii a giudizio per l’inchiesta di Ampugnano e scopriamo che tra i rinviati oltra a Mussari ci troviamo l’amico del Bisi, Enzo Viani e la docente universitaria di Roma Luisa Torchia. La Torchia ex consigliere di Cassa depositi e prestiti guidata da Franco Bassanini e sempre la Torchia la troviamo all’interno della fondazione Astrid di Bassanini e Giuliano Amato e a tal proposito ricordiamo che sempre di Astrid fa parte l’attuale membro del cda di MPS Tania Groppi (docente dell’università di Siena e delegata del rettore abusivo Criccaboni). Ricordiamo inoltre la storica amicizia tra il garante dei garanti e noto musicologo Luigi Berlinguer (quello che ha fatto pressioni sulla Gelmini per far nominare il Criccaboni) e i professori Franco Bassanini e Giuliano Amato, questi ultimi anch’essi frequentatori della politica senese e storici sponsor del Mussari.
Ora il Criccaboni,insieme alla condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro (legata al gruppo di Luigi Berlinguer e Jolanda Cei Semplici) stanno finendo di distruggere l’ex prestigioso ateneo senese nell’indifferenza totale e non solo; il Criccaboni è stato segnalato in ben due procure (Arezzo e Siena) con diversi esposti circostanziati e anche la signora dei danni erariali Ines Fabbro è stata nominata con una selezione oggetto di esposto.Praticamente questi due,Criccaboni e Fabbro, indisturbati stanno demolendo quel che resta dell’università e se la magistratura dovesse trovare il tempo di circondarli e controllare la loro gestione si accorgerebbere di tante cose, oltre a quelle segnalate da tempo. Vi decidete o no fra tutti a smantellarlo questo groviglio distruttivo o bisogna assistere ancora per molto tempo alla distruzione sistematica delle istituzioni pubbliche e gli unici che pagano sono i poveri lavoratori e cittadini che non hanno colpe?
La gente ha capito tutto!!!!
Aprile 12th, 2013 — Note redazionali
Ester Cicala inviata di Fratello Illuminato presso il tribunale di Salerno: E’ partito il processo per il crac del pastificio Amato – Il presidente del Tribunale dichiara ufficialmente aperto il dibattimento del processo sul crac Amato. Un avvio che arriva dopo il rinvio della scorsa udienza, per legittimo impedimento dell’imputato Paolo Del Mese, e dopo tre ore di camera di consiglio in cui il collegio ha respinto ieri quasi tutte le eccezioni preliminari presentate dalle difese.
Il collegio difensivo ha pure cercato di far retrocedere il processo alla fase delle indagini preliminari, chiedendo di dichiarare nullo tanto il rinvio a giudizio quanto l’avviso di conclusione indagini adducendo il deposito tardivo di alcuni atti. «Se li avessimo conosciuti prima – hanno spiegato i legali – avremmo potuto optare per riti alternativi o argomentare meglio, in udienza preliminare, le richieste di proscioglimento». I giudici della prima sezione penale (presidente Gaetano De Luca, a latere Zunica e Albarano) hanno invece rigettato l’eccezione di nullità.