In questi giorni le varie procure d’Italia stanno controllando le spese delle varie regioni, dopo lo scandalo del Lazio. Ma c’è una vicenda di portata nazionale che hanno fatto passare in sordina e che però merita un’attenzione massima della procura. Un esempio di distruzione di patrimonio pubblico senza precedenti: l’area comunicazione e marketing istituita da Piero Tosi e gestita dall’esponente del PD Maurizio Boldrini. In una città di 50 mila abitanti il capo dei dissestatori Piero Tosi insieme al genio dei libri non autorizzati Maurizio Bodrini aveva costruito una struttura megagalattica all’interno dell’ateneo senese: un’area comunicazione superiore a quella della Casa Bianca o dell’ONU. Una roba da far impallidire mezzo mondo. Tosi e Boldrini (vero regista) avevano messo in piedi (udite udite) dentro l’ateneo una struttura denominata area comunicazione e marketing (meglio chiamarla mangiatoia) composta di ben 14 uffici e con (cose da far incazzare i francescani) “capacità di spesa illimitata”. Avete capito? L’esponente del PD Maurizio Boldrini con i soldi dei cittadini aveva “capacità di spesa illimitata”. Ma la domanda ulteriore è la seguente: con quali titoli e attraverso quale legge dello Stato il sig. Boldrini diventò “dirigente” dell’ateneo? La famosa boldrinopoli.
Ecco alcuni esempi e risultati nefasti; piccoli esempi che sommati ad altri hanno trasformato quell’area comunicazione nel più grosso sperpero di danaro pubblico all’interno di un ateneo del pianeta.
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1 comment so far ↓
qualche spunto interessante per il Fratello: cercare le svariate pubblicazioni volute dall’area comunicazioni…tipo “scene da Antigone” parte dei “quaderni di parole e musica” ( comunque rassegna interessante finché limitata alla produzione degli studenti); numerosi quaderni pieni di polvere. Uno zoom anche sull’etichetta discografica…