Accadono solo in Italia certe storture istituzionali. Al ministero lo sanno che il Criccaboni e la condannata Ines Fabbro sono stati condannati dal giudice del lavoro a pagare il salario accessorio ai dipendenti e che tutto questo casino combinato dai due geni comporterà anche un danno erariale (che – ricordiamolo – personale)? Che cosa aspetta la Corte dei Conti e anche la magistratura ad intervenire nei confronti di questi due distruttori di università? Ma quale classifica e quale risanamento: la classifica è del periodo precedente ai due geni e riguarda solo la ricerca (i prodotti della ricerca e della didattica, ad essere precisi) e il risanamento lo racconta il maestro del groviglio. Pagate il dovuto a tutti e dimettevi!!! Come mai i taglia nastri invece di scrivere comunicati non intervengono su questa vicenda e i membri del cda dell’ateneo pensano di essere seduti in spiaggia?
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Rispetta la sentenza del giudice e sistema il salario per tutti!!! Prima o poi, invece di baloccarvi con classifiche relative al 2004-2010, lo levate dal rettorato l’abusivo o no?
Luglio 24th, 2013 — Note redazionali
Depositate l’azione di responsabilità per tutti i membri della deputazione della fondazione MPS:fuori i verbali per verificare chi era presente con voto favorevole nella deputazione per gli aumenti di capitale proposti da Mussari. Chi è nella deputazione in scadenza non sia nominato nella nuova. E almeno due assessori della giunta Valentini si dovrebbero dimettere
Luglio 24th, 2013 — Note redazionali
Non conosciamo i tempi della chiusura della mega inchiesta su Antonveneta e su quel famoso fresh del 2008; non sappiamo. A naso riteniamo valida la proposta di depositare gli atti per avviare l’azione di responsabilità nei confronti dei membri della deputazione uscente della fondazione MPS e a tal proposito consideriamo il documento tardivo dei deputati della deputazione generale un inutile tentativo per salvaguardarsi dalle eventuali responsabilità. Tirate fuori i verbali della deputazione relativi alle votazioni di atti che hanno compromesso e dissipato il patrimonio della fondazione cosi verificheremo chi era presente e come ha votato,soprattutto in merito agli aumenti di capitale proposti dal Mussari. E non nominate nella nuova deputazione coloro che fanno parte di quella uscente. Il vento del cambiamento arriva anche dal Vaticano, con Papa Francesco che soffia forte. Nella curia di Siena avvertono questo vento? Nel contempo dovrebbero dimettersi almeno due assessori della giunta Valentini: Paolo Mazzini (ex membro della deputazione generale) e Tiziana Tarquini (ex membro del cda di MPS Immobiliare.Su questo argomento ci ritorneremo sopra con un articolo specifico).
P.S. Nei prossimi giorni pubblicheremo un estratto del libro di Bisignani.
Il taglia nastri e il vice taglia nastri ripartono dalla gestione megalomane del passato:confondono la realtà con le classifiche e i premi.Lo stesso modus operandi di Piero Tosi e Mussari
Luglio 22nd, 2013 — Note redazionali
Seguite il parallelismo: mentre dissestavano l’università e la banca sui giornali pubblicavano classifiche trionfanti,premi ottenuti e interviste esaltanti l’operato di Tosi e di Mussari. Dopo qualche anno tutti avete toccato con mano i disastri che erano stati nascosti con gli slogan e il servilismo di diversi giornalisti. Ora ricominciano. Non più Tosi e Mussari ma il taglia nastri (Bruno Valentini) e il suo vice taglia nastri (Fulvio Mancuso):io qui, io ieri, io domani, io come, io posso, io bravo e ancora, vice-io qui, vice-io ieri, vice-io domani, vice-io come, vice-io posso, vice-io bravo. Tra facebook e comunicati stampa comunicano al mondo intero meravigliosi pensieri e incantevoli paesaggi. E i fatti? Non ci sono e non sono in grado di produrli. L’ultima dei due taglia nastri è il comunicato privo di aderenza alla realtà che hanno scritto per complimentarsi con il loro amico Riccaboni. Un comunicato forse ispirato anche dal politologo che siede nel cda e che dopo le elezioni comunali è ritornato uno stretto collaboratore del Riccaboni. Forza fatevi prendere in giro come nel passato cari cittadini. Premesso che l’università va aiutata e valorizzata ma non con le classifiche (che tra l’altro sono relative al 2004-2010. Mancuso poteva informarsi prima di scrivere o no, magari dal Minnucci) ci chiediamo su quali basi,considerato il dissesto, i problemi di bilancio attuali, le condanne del giudice del lavoro e la distruzione sistematica della didattica, i due taglia nastri hanno emesso quel comunicato. Meno boria e più autocritica e ricordatevi che la cultura come l’economia non si sviluppano con i giri in bicicletta o con la filosofia sulla bacheca facebook. Perchè non scrivete nero su bianco la situazione contabile,didattica e i problemi in essere dell’ateneo? Vi sfidiamo a pubblicare insieme al vostro amico economista Criccaboni questi dati e velocemente. E magari Mancuso chieda tra i colleghi come sarà la didattica nel 2014 fino al 2018. Siamo anche in attesa della costituzione del Comune come parte civile nel processo contro Tosi e Bigi.
Io, io,io,io …io tu e le rose..con le spine…
p.s. Prima dei taglia nastri era intervenuto il giornalista-candidato, il mentore del groviglio per scrivere questo: “E pensare che da quando è stato eletto rettore Angelo Riccaboni non sono mancate le critiche pesantissime, spesso offensive e anonime.” Aggrovigliati uniti!!!
Ha fatto più scalpore la tetta che scappa e non il tetto volato via.Cronistoria di un’estate di tetti e “gestioni orgiastiche”
Luglio 19th, 2013 — Note redazionali
Ma ieri invece quella che doveva essere la notizia bomba del giorno, ovvero l’abolizione del tetto del 4% nell’assemblea di MPS,è stata accolta timidamente dal mercato e quasi con noia dai giornali. Mentre a suscitato scalpore sui media mondiali la notizia della tetta “scappata” alla cantante americana Amanda Palmer. Il 28 giugno scorso Amanda si è esibita al famoso festival annuale di Glastonbury, in Inghilterra e durante l’esibizione una tetta è scappata dal reggiseno. Tutti scatenati a fotografare l’evento della fuga e quella immagine della tetta fuggiasca ha fatto il giro del mondo. Chissà Mancini se fosse stato presente al concerto cosa avrebbe dichiarato; forse “ non sono complice sono stato ingannato”. Fortunatamente la tetta è rientrata al suo posto mentre il tetto di MPS è volato via. Alla prossima assemblea tutti con l’ombrello!!
P.S. Ci siamo letti i nomi di coloro che hanno presentato la domanda per le nomine della fondazione MPS. Fatti salvi alcuni validi professionisti e docenti in pensione,se nell’ipotesi sciagurata molti di quelli che hanno presentato domanda venissero nominati,forse conviene chiuderla direttamente la fondazione e nella sede organizzare delle gestioni “orgiastiche”.
Profumo alle banciate (o novelle crociate)
Luglio 18th, 2013 — Note redazionali
Partito da Milano per giungere a Siena il cavaliere Alessandro Profumo mai si sarebbe aspettato di intraprendere prima del previsto una guerra contro quel cattivello di usurpatore che corrisponde al nome di “4%”.Al grido di “armatevi e abolite” il cavaliere Profumo cavalca poderosamente verso quel 18 luglio,supportato dalla tv di stato canale 3 e precisamente dall’esperto di cavalli e banche Franco Masoni,quando al cospetto di azionisti rumorosi ma poco efficaci abolirà il cattivello “4%”.I suoi valorosi scudieri,Gabriello da San Gimignano e Bruno da Monteriggioni, eseguiranno il compito loro assegnato senza batter ciglio; e senza capacitarsi del perché il cavaliere Profumo ha innescato la quinta crociata,o meglio definita,la banciata.Nella giornata di ieri,infatti,Profumo ha ribadito il suo concetto alquanto fantasioso “con il mantenimento del 4% portano via la banca”.Chi ci sarà mai dietro questo cattivello del 4%,forse il mago Silvan,i predoni del Kazakistan o i trasportatori non autorizzati di palazzi storici? Cerchiamo di capirci meglio:se abolite il 4% la banca resta a Siena se il 4% resta la banca va via da Siena.Forse Profumo voleva dire l’opposto ma le dichiarazioni sono dichiarazioni e quindi sarebbe opportuno che qualche azionista il giorno 18 luglio ponesse il quesito al sig. Profumo chiedendo di verbalizzare la risposta:in base a quale criterio e chi,soprattutto,porterebbe via la banca se non aboliamo il 4%?O è troppo diffamante questa domanda?
Effettivamente,tra giornalisti pigri e altri proni,l’opinione pubblica non ci sta capendo quasi niente della discussione del 4%;anzi qualcuno sospetta che questo 4% è un parente della banda del 5%.Niente di tutto questo.Ecco in realtà in cosa consiste: a parte la Fondazione Mps, un socio ha un diritto di voto al massimo del 4%, anche se detiene una quota di capitale superiore. A rigor di logica quindi abolire il 4% è un passaggio doveroso per una società per azioni quotata in borsa.E su questo concordiamo.La questione,o meglio le questioni,a nostro avviso sono altre e specificatamente due:i tempi e il percorso da seguire.E non esiste nessuna imposizione legislativa o da parte delle autorità italiane o europee che impongono l’abolizione del 4%.Se qualcuno è in possesso di un documento nel quale ci trovate scritto “siete obbligati in base alla legge o direttiva.etc.etc. di abolire il tetto” lo tiri fuori e prima dell’assemblea,altrimenti attenetevi alla dimensione reale della questione e ai testi di legge in materia bancaria.Qui invece siamo in presenza di una forzatura da parte di Profumo che gioca con i suoi tempi e approfitta della debolezza della politica locale e nazionale e approfitta soprattutto di vertici della fondazione colpevoli dei danni del passato e non in grado di imporsi nei confronti del cavaliere Profumo.ma approfitta anche della sponda che una parte del PD offre per abolire subito il tetto del 4% e di un sindaco che non ha potere decisionale e non ha un ruolo all’interno delle dinamiche dei poteri.A Siena ci risiamo con un uomo solo al comando:prima c’era Mussari oggi Profumo.E infatti i protagonisti del groviglio che un tempo omaggiavano Mussari oggi li ritrovi ad omaggiare Profumo:l’elogio sperticato nei confronti di Profumo da parte del conduttore della “tv di stato” Franco Masoni conferma il tutto.Forse lo fanno all’insaputa di Profumo ma stranamente chi oggi omaggia il president sono gli stessi che da mesi portano avanti la tesi che “le inchieste giudiziarie finiranno in una bolla di sapone”,quasi una sorta di delegittimazione dell’operato della magistratura senese e del lavoro del Nucleo valutario della Guardia di Finanza.E forse sperano che con un solo uomo al comando,un domani,possono ricominciare con quel groviglio che negli ultimi anni ha dissipato miliardi di euro.
E anche vero che la situazione della banca va stabilizzata visto che le passate gestioni hanno pensato bene di raderla quasi al suolo(economicamente parlando).Facciamo a tal proposito una proposta di percorso per stabilizzare la banca,con uno schema preciso.
1) Dimissioni di Profumo dalla presidenza della banca; a garanzia dell’operatività della stessa e a garanzia per Bankitalia e per il mercato è sufficiente la presenza del dott. Viola.Per la presidenza individuate una figura estranea ai soliti giri e che non abbia ambizioni da banchiere d’assalto.
2) Rinnovare la deputazione della fondazione MPS e impedire le nomine nella nuova deputazione dei membri attuali e sostituire direttore generale della fondazione.
3) La nuova fondazione dopo un’ampia e trasparente valutazione con la città individui in stretto contatto con bankitalia un socio autorevole e non speculativo per la banca e a quel punto stringere un patto di sindacato e quindi abolire il tetto del 4%.
p.s. Nel frattempo il consiglio comunale approvi una mozione per valutare l’azione di responsabilità nei confronti dei membri della deputazione della fondazione MPS.
A Torino la magistratura emette provvedimenti cautelari per la famiglia Ligresti mentre a Siena di questo passo i beni li sequestreranno ai pm (è una battuta paradossale)
Luglio 17th, 2013 — Note redazionali
Ai domiciliari Salvatore, in carcere le due figlie Giulia, Jonella. Ricercato il figlio Paolo che sarebbe in Svizzera. Motivi del provvedimento? Le ipotesi sono di falso in bilancio aggravato per grave nocumento al mercato e manipolazione del mercato.
A Siena invece? Solo quel Baldassarri in carcere. E tra l’altro di questo passo,grazie all’ipergarantismo del corpo giudicante con la bilancia che pende a favore degli indagati, rischiano di emettere il sequestro dei beni nei confronti dei tre pm che indagano. La battuta è ovviamente paradossale, così per indicare una situazione oltremodo paradossale: oltre 200 milioni di buco universitario, incarichi a società di riferimento di un partito, incarichi alla figlia del padre (strani incarichi di successione familiare), mega reati per le vicende MPS, rettore e direttore universitari abusivi e chi paga per ora è quel Baldassarri.
Le cose son due: o i pm si divertono con le ipotesi di reato oppure qualcosa non funziona in sede di corpo giudicante. E dopo tutto questo tempo,caso unico in Italia, i cittadini iniziano a pensare che serpeggia la volontà di non voler far saltare questo sistema marcio. E se a questo aggiungiamo le campagne stampa tese a delegittimare il lavoro dei pm e ad esaltare le decisioni del corpo giudicante i dubbi aumentano.
Che differenza esiste nei codici tra la magistratura torinese e quella senese; o meglio tra quella della magistratura italiana e quella senese?
Lo Stato o si schiera apertamente contro il sistema marcio altrimenti qualcosa non funziona: le vie di mezzo lasciano spazi aperti agli aggrivigliati.
Smoking gun
Luglio 16th, 2013 — Note redazionali
Perhaps in English or Spanish land earth the famous smoking gun of the deal MPS?
Arrive before the knights of the Holy Grail?
Il socio israeliano,quella porta sul mediterraneo e il Giulianone contro i tre pm senesi
Luglio 16th, 2013 — Note redazionali
Seduto in quel caffè io non pensavo a te ma alla banca Mps. Chi conosce discretamente l’israeliano conferma di aver captato questa frase uscire dalla bocca di un potente finanziere israeliano mentre conversava al telefono presumibilmente con la sua amata compagna. Forse un socio israeliano per MPS? O era Mp3?
Chissà se quella porta sul mediterraneo, come da sua citazione, il sig. Angelo Riccaboni intende attraversarla? E chissà come saranno dispiaciute le “ragazze” quando a settembre Ines Fabbro andrà via dall’ateneo senese…
Nel contempo, proprio per non farci mancare la pillola mensile ,il mitico Giulianone Ferrara ha sguinzagliato un certo Brambilla per attaccare duramente i tre pm che indagano su MPS. Questo è il secondo articolo del Foglio contro i pm di Siena. Al terzo articolo consigliamo di proporre Ferrara per il premio Frajese e sicuramente il Bisi sarà contentissimo di consegnarlo direttamente.Già condividono gli articoli .. figuriamoci i premi.
Riceviamo e pubblichiamo, anche questo in ritardo. Ahinoi l’assetto societario ha avuto il suo impatto
Luglio 10th, 2013 — Note redazionali
Ho dato mandato al mio legale di valutare azioni legali nei confronti di alcuni giornalisti e di tutti coloro che hanno accostato il mio nome e la mia attività di blogger ad eventi tragici
Non ho un mio blog, ma svolgo la mia attività tramite l’ospitalità che mi viene concessa da altre testate cittadine, soprattutto una. Ho sempre scritto e sviluppato in maniera più o meno sarcastica le mie idee, che sono in totale opposizione a questo sistema socio-politico, che fino ad ora ha governato questa città in tutti i suoi meandri, il famigerato “groviglio armonioso”.
E’ veramente inconcepibile come certi “maestri” di quel groviglio, coadiuvati da alcuni allievi, tutti rigorosamente iscritti all’albo dei giornalisti, si sono permessi e continuano a farlo, di accostare l’attività dei blogger con il tragico evento di David Rossi, lanciando un linciaggio mediatico e personale nei confronti dei blogger stessi.
Le novità raccontate dai giornali nazionali, limitano il contesto del periodo di quel gesto drammatico, al solo ambiente della banca. Chi ha accostato dei banali, sarcastici o addirittura scontati, articoli dei blog al tragico evento, dovrebbe vergognarsi e nel caso rispondere nelle sedi opportune, di azioni a mezzo stampa. Mi riferisco in particolare agli articoli del giornalista Stefano Bisi e non solo, il quale oltre ad essere uno degli sponsor del groviglio, avrebbe anche la pretesa di ergersi a magistrato, per additare chi e come commette azioni diffamatorie. Ora basta con questo groviglio dell’informazione e con questi personaggi che da anni strumentalizzano le istituzioni della nostra città.
Nel contempo, insieme ad altri cittadini invieremo una lettera all’ordine dei giornalisti regionale e nazionale.
Non è possibile che in questa città una persona, porto ad esempio il mio caso del quale in futuro sarò più dettagliato, sia indagata, intercettata, e sottoposta ad ogni sorta di minaccia perché recita, a ben vedere, il suo ruolo di oppositore. Assistere inerme non fa parte del mio carattere e nemmeno subire, per cose che mi sono ingiustamente addebitate al solo fine di togliermi la possibilità di esprimermi. Ora basta.
Carlo Regina
Blogger Bastardo Senza Gloria
Dal successo di Claudio Baglioni “Io sono qui” la rivisitazione del gruppo folk I Cricca con la nuova versione Io sono cricca
Luglio 10th, 2013 — Note redazionali
dove sono stato
in tutti questi anni
io me ne ero andato
a lavarmi i danni
dagli inganni del delegato
a riscoprirmi cricca
io sempre lo stesso
più cricca ma non delegato
siamo tutti dentro il dissesto
tardi o presto
e io sono qui
tutti in libertà provvisoria
in arresto o a cazzeggiare
e dove eravamo rimasti
chissà dove
ma io sono qui
forse prigionieri o fuggiaschi
forse a Arezzo a difenderci
la realtà mi ha fatto atterrare
il mio errore fu di criccare
e non ero un genio
ma sono rettore
e sono qui
e vengo dentro a rendervi
da solo disarmato delegato
tu devi prendermi
ci sono io e sono qui
con la cresco di spendere
non mi hai perquisito
e sai non sono pulito
non posso criccare mai più
e si torna a cazzeggiare in carrozza
un altro viaggio
e io sono qui
non dissestiamoci più di vista
nel coraggio
di riprenderci
dentro l’abito della cricca quello scuro
ora sono qui
l’unica paura che resta del futuro
è di non esserci
tra dissestare oppure desistere
scelgo ancora di scazzare
finché ho te da dissestare
finché ho un ufficio da occupare
per sapere che
io sono vivo e sono qui
e vengo dentro a rendervi
da solo disarmato delegato
tu devi prendermi
ci sono io e sono qui
perché ora so renderti
far forte la tua scorta
e fuori dalla porta
sarò ad attenderti così
e scriverò il mio nome
sui fogli del giornale
fino a sapere come
mi chiamo e non chi sono veramente
ma quaggiù sto
a chiedere perdono
se sono un uomo giusto
ma sono giusto un cricca
sono qui
e vengo dentro a rendervi
da solo disarmato delegato
tu devi prendermi
se sono io e sono qui
e resto qui a attendervi
da qualche parte
a mettere le parole fine alla cricca
per questo sono qui