A Torino la magistratura emette provvedimenti cautelari per la famiglia Ligresti mentre a Siena di questo passo i beni li sequestreranno ai pm (è una battuta paradossale)

Ai domiciliari Salvatore, in carcere le due figlie Giulia, Jonella. Ricercato il figlio Paolo che sarebbe in Svizzera. Motivi del provvedimento? Le ipotesi sono di falso in bilancio aggravato per grave nocumento al mercato e manipolazione del mercato.
A Siena invece? Solo quel Baldassarri in carcere. E tra l’altro di questo passo,grazie all’ipergarantismo del corpo giudicante con la bilancia che pende a favore degli indagati, rischiano di emettere il sequestro dei beni nei confronti dei tre pm che indagano. La battuta è ovviamente paradossale, così per indicare una situazione oltremodo paradossale: oltre 200 milioni di buco universitario, incarichi a società di riferimento di un partito, incarichi alla figlia del padre (strani incarichi di successione familiare), mega reati per le vicende MPS, rettore e direttore universitari abusivi e chi paga per ora è quel Baldassarri.
Le cose son due: o i pm si divertono con le ipotesi di reato oppure qualcosa non funziona in sede di corpo giudicante. E dopo tutto questo tempo,caso unico in Italia, i cittadini iniziano a pensare che serpeggia la volontà di non voler far saltare questo sistema marcio. E se a questo aggiungiamo le campagne stampa tese a delegittimare il lavoro dei pm e ad esaltare le decisioni del corpo giudicante i dubbi aumentano.
Che differenza esiste nei codici tra la magistratura torinese e quella senese; o meglio tra quella della magistratura italiana e quella senese?
Lo Stato o si schiera apertamente contro il sistema marcio altrimenti qualcosa non funziona: le vie di mezzo lasciano spazi aperti agli aggrivigliati.

2 comments ↓

#1 A Torino la magistratura emette provvedimenti c... on 07.17.13 at 18:40

[…]   […]

#2 Dai on 07.18.13 at 00:53

Stiamo assistendo al rinnovamento tanto decantato che ovviamente garantisce la massima professionalità. Dopo essere stato trombato dai compagni di partito (PD) di Grosseto per la presidenza del Fiora, l’ex sindaco di Siena Franchino Ceccuzzi, con l’appoggio dell’amico parlamentare Sani (anche lui grossetano) sta lavorando insistentemente per prendere la presidenza di Sei Toscana, la nuova azienda dei rifiuti che dovrà gestire il servizio nella toscana del sud e impiega circa 800 dipendenti. Una delle più grandi aziende del territorio che con la competenza del suo management, prima in Sienambiente ora in sei, dovrebbe garantire uno sbocco occupazionale. Cosa succede però? Omettendo che il Valentini ha rinunciato ai suoi poteri di nomina in Sienambiente (fino ad ora nominava il vice presidente e ora non nomina neanche un consigliere), sta preparando insieme a quello della provincia la strada a Ceccuzzi per la presidenza in Sei Toscana. Meno male che questa azienda sarà data in mano a una persona esperta, competente. Effettivamente in vita sua ha fatto il politico di professione e la prima volta che si è trovato ad amministrare qualcosa, il Comune di Siena, ha tenuto nascoste lettere per presentare bilanci impresentabili e come se non bastasse è indagato in una questione salernitana dove sono stati dati, direi generosamente per non essere troppo esplicito, fior di milioni di euro a un’ azienda morta prima di nascere. Comunque, dopo il MPS, la Fondazione, il Comune, distruggiamo anche quelle poche aziende che possono dare un contributo all’economia e occupazione locale. Ceccuzzi presidente di Sei toscana. VERGOGNA!!!