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Agosto 17th, 2013 — Note redazionali
Nella classifica Arwu delle 500 migliori università al mondo, Siena non esiste e Pisa è prima in Italia
L’anno scorso tra le novità più importanti della decima edizione della ricerca di Shanghai, che elencava le 500 migliori università al mondo, c’era la scomparsa dalla classifica delle università di Siena e Pavia. Quest’anno, con la pubblicazione dell’undicesima classifica dell’Academic ranking of world universities (Arwu), si scopre che Pavia è rientrata, per un pelo, tra le prime 500. E l’università di Siena? Non è dato sapere dove sia sprofondata. Altro che «l’ateneo tra i migliori del mondo», come titolava un giornaletto senese. E per quale motivo dovrebbe essere la migliore università del mondo? Secondo le classifiche italiane sarebbe prima in considerazione del numero di posti letto e pasti erogati, del numero di posti in aule e biblioteche, dei contributi stanziati dagli enti per il diritto allo studio e della funzionalità dei siti internet. In tal caso, con gli attuali servizi e se il numero degli studenti continuerà a diminuire, tali indicatori garantiranno per molti anni il primo posto a un’università moribonda. Tornando alla classifica elaborata dalla Jiao Tong University di Shanghai, tra le più accreditate a livello internazionale, ecco le 19 università italiane e la posizione occupata: la prima in Italia è Pisa seguita da Roma La Sapienza (tra il 101° e 150° posto), Milano e Padova (151°-200°), Politecnico di Milano, Normale Superiore di Pisa, Bologna, Firenze e Torino (201°-300°), Genova, Napoli Federico II e Perugia (301°-400°), Cattolica Sacro Cuore, Politecnico di Torino, Ferrara, Milano Bicocca, Palermo, Pavia e Roma Tor Vergata (401°-500°). Sulla «scomparsa» dell’ateneo senese dalla classifica Arwu, sarebbe interessante conoscere il pensiero illuminato dell’Università, della politica e del giornalismo locali, così loquaci sulle graduatorie “taroccate” del Bel Paese.
Agosto 16th, 2013 — Note redazionali
Il testo dell’articolo dell’Espresso: Caso Antonveneta Benessia consulente con super onorario Un onorario di 950 mila euro più altri 3.450 euro di rimborsi per le trasferte e i viaggi effettuati. È l’assegno staccato dal Monte dei Paschi nell’agosto del 2009 all’avvocato Angelo Benessia per la sua “consulenza e assistenza continuativa” svolta nel biennio 2007-2008 in merito all’acquisizione di Antonveneta dal Santander. Riunioni, analisi di contratti, di comunicati stampa, relazioni alle autorità di vigilanza e rapporti con i consulenti legali in Olanda e Spagna: insomma, la regia legale dell’operazione che per Mps è poi diventata una maledizione. Chi è Benessia? Avvocato d’affari, il suo è uno degli studi più importanti di Torino cui si rivolgevano anche gli Agnelli. E un professionista dei consigli di amministrazione (è stato in quello della Fiat e di Telecom e anche vicepresidente di Rcs) ma soprattutto è l’ex presidente della Compagnia San Paolo, ovvero il primo azionista di Intesa. Dal suo ufficio sono stati raccolti decine di documenti e mail utili per l’inchiesta appena conclusa della Procura di Siena: perché Benessia non era solo consulente della banca, ma anche della Fondazione Mps. Anzi, lo è ancora adesso, tanto che il nuovo statuto teso a ridurre il peso della politica nelle nomine dell’ente porta la sua firma. Le poltrone cambiano, Benessia resta. Camilla Conti
Agosto 16th, 2013 — Note redazionali
Non ha risanato l’università, ha preso una legnata giuridica dal giudice del lavoro e lo stesso Criccaboni viene intervistato per illustrare le sue linee sulla fondazione MPS e nel corso dell’intervista afferma che la fondazione deve fare quello che dice il codice civile. Aggiungiamo anche quello che dice il codice penale e la stessa cosa vale per chi governa l’università. Ricordatevi che Criccaboni è quel famoso economista che disse “banca MPS è solida”. Dopo pochi mesi dall’affermazione del luminare dei bilanci colorati sono scoppiate le bufere giudiziarie e la banca è stata costretta a ricorrere ai Monti Bond. La prossima volta, consiglio nostro, intervistatelo sul funzionamento “dei blitz a Roma” o sui cerchi nel terreno del “solito posto”. E di Profumo cosa dire? Ieri sera alla festa del partito di riferimento ha smentito se stesso e nel merito di quello che ha dichiarato ci ritornerà sopra il nostro economista. Nel frattempo potrebbero organizzare un confronto diretto tra Valentini e Profumo moderati dal Bisi. Sarà sicuramente un confronto a due all’insegna della modestia.
P.S. A Torino il GIP convalida sequestri di beni per molto meno e qualche manetta proprio per far capire che la corda non va tirata è scattata. A Siena oltre alle marche da bollo avranno finito le manette.
Agosto 14th, 2013 — Note redazionali
Tutti affascinati dall’attivismo di Bruno Valentini, tutti impegnati a non farsi scappare nessuno dei suoi dieci comunicati al giorno (nei quali ne spara una più grossa dell’altra), i senesi non si sono accorti di alcune notizie che riguardano un paio di noti operatori ‘culturali’ della città: Tatiana Campioni e Luigi Maria Di Corato.
È passata infatti in cavalleria la fresca nomina dell’ingegner Campioni – complice, ricordiamolo, di Maurizio Cenni nella distruzione del Santa Maria
della Scala – ad assessore ai lavori pubblici, verde e giardini nel Primo Municipio di Roma, nel cui ruolo ha seguito le fasi operative della contestata
chiusura dei Fori imperiali. La precedente redazione si era soffermata qualche mese fa sulla candidatura della signora al consiglio comunale romano ma, non avendo la Campioni raccolto che una manciata di voti, nessuno se ne era più occupato. Invece Ignazio Marino, il sindaco ciclista, ha voluto gratificarla con questo incarico di rilievo. Auguri e… un suggerimento spassionato al primo cittadino romano: perché non affidare all’ingegner Campioni i musei capitolini? Ci pensi, è un affarone!
Anche a Siena abbiamo un sindaco ciclista ma, nonostante l’enorme autostima, pare che da lui i luminari della museologia cerchino di scappare a gambe levate. Risulta infatti che a fine luglio la stessa Campioni abbia partecipato al concorso per Direttore dell’Istituzione Musei di Bologna (con che faccia non sappiamo, ma certo con ammirevole coraggio non avendo alcun titolo specifico) e lo stesso abbia fatto l’effervescente direttore della Fondazione Musei Senesi Di Corato, che sarebbe ancora in lizza per la vittoria finale (aggiornamenti a fine mese). Nonostante la protezione esplicita della Curia e soprattutto di don Acampa, nonostante l’apprezzamento più volte espresso da Valentini nei suoi confronti (si dice lo abbia invitato a entrare in giunta come assessore alla cultura ma il riccioluto manager avrebbe declinato), a quanto pare anche Di Corato sarebbe ben lieto di abbandonare la barca che affonda, molto molto prima del 2019…
Miasmo the Great
Agosto 13th, 2013 — Note redazionali
Prima Brunetto 930 (copyright Sunto) in tandem con lo statista di Bientina (Sua sanità-cit.ereticale) avevano lanciato l’attacco al commissario europeo Almunja;nella giornata di ieri (chiusa la parentesi dello “sbranamento” da parte dello statista) un nuovo Papa “straniero” come i famosi soci, si è affacciato sulla cristianità:Papa Brunetto 930. E ha dichiarato al primo microfono vagante: “Non posso assolverli fino a che non presenteranno un Piano che sara’ accettato dall’Europa”, riferendosi a Profumo e Viola. La megalomania sconfinata. Prima contesta Almunja (leggetevi questo http://www.huffingtonpost.it/2013/08/12/mps-nuovo-presidente-nomi_n_3744643.html?utm_hp_ref=italy ) e subito dopo si erge a Papa, arrogandosi il titolo di grande assolutore. Quindi? Nel frattempo Profumo e Viola cosa dovrebbero fare: recitare tre Ave Maria e cinque Padre Nostro? Via via smettetela con queste dichiarazioni che state ridicolizzando la città. Basta con questa megalomania. Comunque Brunetto 930 è in buona compagnia dell’esperto di bilanci colorati Criccaboni. E poi sarebbe giunto anche il momento di sfatare questa storia del sindaco renziano e dei renziani alla guida di Siena: è solo un ipocrita teatrino. Lo sanno anche i muri che il guru politico di Valentini, pardon Papa Brunetto 930, è lo stiglianese Luigi Berlinguer, e qualche giornalista “nazionale-regionale” dovrebbe anche smetterla di additare tutto quello che si muove a un centimetro della sua penna come “renziano”.E sicuramente Pizzetti non è renziano. Francesco Pizzetti, quello che Papa Brunetto 930 afferma di aver conosciuto ai convegni di Monteriggioni (caput mundi), altro non è che un uomo che arriva da Astrid, il pensatoio di Franco Bassanini e Giuliano Amato, i due professoroni amici di Gigi lo stiglianese. Praticamente i soliti personaggi. Alla festa in Fortezza del partito di Papa Brunetto 930 ci sarà il “peccatore” Alessandro Profumo, amatissimo dal popolo della sinistra e non importa se Profumo è coinvolto (rinviato a giudizio per la precisione, come fa ad avere i requisiti di onorabilità?) in una inchiesta per presunta frode fiscale e viene citato in qualche articolo come questo http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fermi-tutti-la-procura-di-milano-indaga-sui-rapporti-tra-unicredit-epoca-profumo-e-60650.htm o in un vecchio articolo dell’epoca dello sbarco in Kazakistan http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/buchi-neri-allest-di-unicredit-la-gestione-kazaka-di-profumo-con-ghizzoni-direttore-delle-19064.htm .Ci raccomandiamo vivamente: il popolo della sinistra non risparmi applausi al banchiere Profumo. Nel frattempo sono arrivate nuove sanzioni da Bankitalia firmate dal governatore Ignazio Visco in data 23 luglio 2013 per un totale complessivo di euro 1.287.330,00. Tra i multati i membri del passato cda della banca e del collegio sindacale e due multati Marco Turchi e Paola Serpi a tutt’oggi sono vicepresidente della banca e sindaco revisore. Solo in Italia il presidente di una banca rimane in carica pur essendo coinvolto in un’inchiesta per frode fiscale così come i membri del cda multati per le gestioni precedenti.
Agosto 12th, 2013 — Note redazionali
Il risanamento della banca con l’aiuto di Stato implica piena luce sul perché hanno dissipato miliardi di euro per una banca che ne valeva molti di meno. E il ministro dell’economia commissari la fondazione MPS piena di debiti e chieda un’inchiesta specifica sulla gestione della fondazione. Lo sapete tutti che banca e fondazione da sole non hanno la forza di risollevarsi: quindi a tutela dei dipendenti e dei clienti intervenite velocemente e basta con le commistioni politiche nella gestione delle banche e delle fondazioni. Ma è vero che Valentini spinge per far nominare Aldo Berlinguer nella deputazione amministratrice? (Un tetto non sanabile andrebbe abolito). Scommettiamo che la fondazione con il ruolo attivo di Di Cunto non è stata ingannata ma ha seguito attivamente l’acquisto di Antonventa e l’operazione fresh? Ragionano tutti come il dissestatore Criccaboni: se c’ero dormivo. E se….
Agosto 9th, 2013 — Note redazionali
Commissariate la fondazione Mps per liberarla dalle pressioni improprie della politica esautorando quei dirigenti della fondazione che hanno avuto un ruolo attivo nella gestione del fresh e nell’acquisizione di Antonventa. E smettetela con la barzelletta che la fondazione non sapeva niente: fuori le carte. E per farsi mancare nulla ieri a mercati aperti il sindaco Valentini ha parlato di contatti con soci interessati alla banca e oggi a mercati aperti il direttore della fondazione Pieri ha dichiarato che non hanno trovato investitori. Questi con le dichiarazioni fanno piu’ danni della grandine. Il fascicolo dovrebbe essere aperto d’ufficio ma Viola a tutela della banca dovrebbe segnalare alla Consob le dichiarazioni di Valentini. Ora basta!
Agosto 9th, 2013 — Note redazionali
Il Gip respinge prima le intercettazioni e poi il sequestro dei beni a Mussari e a Nomura. Il pm Marini ricorre in appello contro l’assoluzione di Acampa e dai giornali scopriamo che qualcuno non aveva inviato l’appello a Firenze. Il rettore Criccaboni che viene nominato da un palese intrallazzo e sempre lo stesso parlando con l’ex direttore del Miur si fa dire “lì in procura dovete vedere voi”. Sempre il Criccaboni che manda messaggi al mentore del groviglio per dirgli che nel cda dell’università alcuni membri non si sono comportati bene. Ma insomma ma cosa sta succedendo? Se è vero che la notizia sul Pm Natalini è infondata e addirittura a Viterbo stanno archiviando la posizione, chi mai sta orchestrando questo evidente piano contro i pm di Siena e ancor prima contro la maggioranza dei cittadini di Siena permettendo il dissesto delle istituzioni? Dal nostro piccolo chiediamo alla Direzione distrettuale antimafia di intervenire a difesa della procura di Siena e contro la cupola nefasta fatta da ambienti marci della politica,del giornalismo e degli ambienti economici che tenta di destabilizzare la città e le istituzioni. E chissà forse è la stessa cupola che negli anni ha fatto pressioni improprie contro i blogger trovando sponda in qualche esperto di mele. La gente è stufa di questa cupola e i dissesti hanno dei chiari responsabili.
Agosto 8th, 2013 — Note redazionali
Siamo alle comiche e siccome non c’e’ da ridere la magistratura e la Consob dovrebbero aprire un’inchiesta a seguito della dichiarazioni del sindaco Valentini che ha dichiarato alle agenzie di stampa di essere “stato contattato” da soggetti “stranieri” interessati a investire in banca MPS. Chi sono e perché contattano il sindaco che non ha nessun titolo giuridico per l’ingresso di investitori nella banca?
Agosto 7th, 2013 — Note redazionali
La notizia clamorosa che riporta la testata giornalista Sunto se trovasse conferma sarebbe di una gravità inaudita. Vi ricordate le manfrine del Valentini per candidarsi a sindaco di Siena? Sembrerebbe che il consiglio comunale di Monteriggioni sia staa formalmente sciolto, ma gli organi continuano ad operare. Verificare e se fosse vero fermate questo scempio istituzionale e annullate tutte le procedure che hanno portato all’elezione di Valentini. Se non fosse vero rimane comunque la verifica presso i tribunali amministrativi.