Entries Tagged 'Note redazionali' ↓
Febbraio 23rd, 2012 — Note redazionali
Riproponiamo la lettera ricolma di reati e di irregolarità perché l’abbiamo riletta con attenzione e ci siamo resi conto di alcune particolarità: 1) è scritta su carta intestata del direttore amministrativo, organo che NON HA ALCUNA COMPETENZA sulla questione; 2) l’italiano è sconnesso soprattutto per il fatto che nel primo periodo si parla al plurale (giustamente perché la lettera è firmata dal duo dell’insulsaggine e dell’illegittimità Criccaboni & Fabbro), mentre nel secondo periodo si parla al singolare; 3) la prima firma a sinistra (di solito quella del primo firmatario) è quella della condannata dalla Corte dei Conti.
Da tutto questo sorgono alcune domande. Non sarà mica che la lettera l’ha scritta la Fabbro e POI il Criccaboni è stato chiamato a cofirmarla? O forse il Criccaboni, nel suo delirio di onnipotenza, ritiene di essere divenuto uno e trino e quindi è caduto in crisi di identità? E se invece, come sembra probabile l’ha scritta la Fabbro, chiediamo come mai si è presa una responsabilità del genere? Forse ha ricevuto l’ispirazione cenando a lume di candela? E come mai tutta questa passione per Frediani?
E a proposito di Frediani notiamo che ha sempre tenuto un profilo basso, tanto che abbiamo avuto difficoltà a trovare una sua foto. Poi l’abbiamo trovata, minuscola, e guardate un po’ …
Indovinate un po’ a chi stringe la mano? Il nome non interessa, ma si tratta del MARITO DI VERA BENINI! Vi ricordiamo chi è Vera Benini:
Criccaboni-Benini: “ci sono 27 indagati e tra questi qualcuno potrebbe dire qualcosa che non deve dire”. “Ho fiducia nel PM che ha ereditato il fascicolo dal dott. Formisano”.
Tutto chiaro? Siamo sicuri che la cricchetta eviterà di rispondere. Siamo altrettanto sicuri che il fatto che non rispondano a noi possa essere agilmente superato di fronte a dei magistrati desiderosi di capirci qualcosa in questo torbido ed oscuro panorama dagli scarsi crismi di legalità.
Vorremmo che qualcuno si sbrigasse a porre queste domande visto che siamo sicuri di non essere i soli incuriositi da tutte queste ambiguità che vanno avanti da TROPPO TEMPO. Vediamo di darsi una mossa, eh …
Febbraio 22nd, 2012 — Note redazionali

NON COMMETTERE ATTI IMPURI!!!
Febbraio 22nd, 2012 — Note redazionali
In giro per il web c’è un bischero con una lingua talmente consumata che si diletta con fare “saputello e con fanali accesi” a dileggiare il nostro blog. E’ sempre li a piangere contro i blog anonimi e gli pseudonimi. Oggi si è lamentato perché ci siamo permessi di difendere il giornalista Corrado Formigli; ieri perché abbiamo criticato il suo padrone e domani perché gli diciamo che è un bischero. Evitiamo di citarlo perché soggetti del genere meritano solo comprensione e non pubblicità. Stranamente gli riesce difficile solo una cosa: smentire le notizie che pubblichiamo.
Dedicata al bischero:
http://www.youtube.com/watch?v=3_cnDhyFJRY&feature=related
Febbraio 22nd, 2012 — Note redazionali
Ma il Presidente Mario Monti si è reso conto che la presenza nel governo del ministro Profumo è imbarazzante? In tutto il paese cresce l’irritazione per la presenza nella compagine dei ministri del barone universitario Francesco Profumo. Via subito dal governo e vi spieghiamo anche il perché deve sgombrare.
Fermo restando che non doveva essere nemmeno nominato ministro visto che era rettore in carica e presidente del Cnr nominato da quella scienziata al neutrino Cricca Stella Gelmini. Fermo restando questo e sottolineando il ruolo di referente della cricca dei dissestatori di ateneo, oggi scopriamo che lo stesso Francesco Profumo ricopre il ruolo di perito all’interno del processo che ha fatto maturare quella condanna assurda contro il giornalista Corrado Formigli e contro la Rai (azienda di Stato). Insomma, ministro del governo (proprietario della Rai) e nel contempo perito in tribunale (contro la Rai). Per non parlare del fatto che la Fiat al Politecnico di Torino ha sempre versato contributi sostanziosi. Il massimo di un’incompatibilità che genera irritazione tra i cittadini che pagano le tasse e soprattutto il canone Rai. Via subito il ministro Profumo e basta con le cricche.
Leggete un po’ qua:
http://www.corriere.it/cronache/12_febbraio_21/corrado-formigli-fiat_c639484c-5c95-11e1-beff-3dad6e87678a.shtml
http://shamael.noblogs.org/?p=4118
http://shamael.noblogs.org/?p=4030
Febbraio 21st, 2012 — Note redazionali
Torniamo a bomba sulla disgustosa e illegale vicenda “Criccaboni-Frediani”. Questi due esimi scienziati (insieme alla nota maestrina condannata dalla Corte dei Conti Ines “danno erariale” Fabbro), avendo avuto evidentemente sentore che qualcuno si era accorto che questa vicenda di Astrea puzzava di merda lontano un miglio, cosa hanno pensato? Hanno pensato, linci che non sono altro, di cancellare sia il sito astrea.info che, ad oggi, risulta irraggiungibile. Ci ricordano moltissimo quegli altri scienziati di InFact, vi ricordate? Quelli che avevano la sede operativa in Via Roma 56 (dichiarato sul sito) e poi il giorno dopo la denuncia di Fratello Illuminato tolsero la scritta dal sito. Proprio non imparano mai niente. Comunque, nell’attesa – come auspica la nostra lettrice Heidi – che arrivino i marines, i carabinieri, lesercito, la guardia di finanza e chi più ne ha ne metta in Banchi di Sotto 55, se avete la curiosità di sapere com’era fatto il sito registrato a nome di Lorenzo Frediani, registrato fra l’altro con la mail dell’Ateneo (cosa che dimostra la pretesa di impunità totale presunta da questi personaggi, come se ci volesse tanto a farsi una mail gratuita qualsiasi), eccone un’istantanea.
Ad majora, cricca!

Febbraio 21st, 2012 — Note redazionali
Il Gruppo Editoriale Fratello Illuminato sarà della partita per rilevare il 15% messo sul mercato (quello della Lizza) dalla Fondazione MPS. Al palio finanziario il Gruppo Editoriale non sarà solo. Fonti vicine al dossier parlano già di una joint venture insieme a un noto Fondo di private equity, il Fondo Pachinox gestito dall’illustre economista Paco Pachese (laureato a Oxford). La trattativa, a quanto si apprende da una gola profonda vicina al Fondo panamense, è ancora in corso. Forti le tensioni a causa dell’ingresso nel mercato (di Taverne d’Arbia) dell’offerta lanciata dal noto finanziere speculativo, il segugio Rabanne. Voci insistenti dicono che abbia già offerto 500.000.000 (milioni)di guallere alla Fondazione MPS, forte liquidità che ha fatto rientrare in Italia beneficiando dello scudo fiscale. All’uscita di Via Banchi di Sotto, avvicinato da un giornalista del Financial Times che chiedeva se erano vere le voci che per lui già si sentiva profumo di presidenza, l’economista Paco Pachese si è trincerato dietro un risoluto “non parlo con lei di società quotate”. Il mistero si infittisce e non solo il mistero.
Febbraio 21st, 2012 — Note redazionali
Attraverso i nostri contatti facebook abbiamo appreso la notizia di una sentenza del tribunale di Torino che ci lascia sbigottiti e infastiditi. Si tratta della condanna nei confronti del giornalista Corrado Formigli.
Lanciamo un Appello Pubblico invitando tutti alla mobilitazione per difendere la libertà di critica e per chiedere alle Istituzioni dello Stato la revisione della sentenza e verificare i motivi di una sentenza cosi pesante e fuori luogo rispetto all’attività giornalista del servizio televisivo incriminato. In ITALIA si condanna la libera critica di un giornalista con una sentenza pesante e da anni in ogni dove del nostro paese in molti attendono le sentenze nei confronti di coloro che hanno distrutto patrimonio pubblico(come il dissesto dell’università di Siena) e hanno e continuano a praticare azioni crimininali. Massimo rispetto per la magistratura ma le sentenze come quella emessa contro Corrado Formigli non sono digeribili specialmente in un contesto come quello italiano. Mobilitiamoci TUTTI!!!
Dall’aggiornamento facebook di Corrado Formigli
Un giudice di Torino ha condannato me e la Rai a risarcire con 7 milioni di euro Fiat per aver realizzato un servizio, nel dicembre del 2010, per la trasmissione Annozero. Si tratta di una condanna senza precedenti, applicata sulla base del codice civile. Una cifra impressionante, del tutto insostenibile. Una sentenza che investe non soltanto la vita di una persona, ma le ragioni stesse della nostra professione. Nel servizio incriminato, al fine di valutare la competitività di Alfa Romeo sul mercato delle auto sportive, avevo messo a confronto tre piccole “belve” su una pista per testare le loro prestazioni assieme a un pilota collaudatore. Un confronto già peraltro realizzato dalla più autorevole rivista di settore, Quattroruote, la quale aveva sancito con tanto di responso cronometrico che l’Alfa Romeo Mito Quadrifoglio Verde, una delle tre auto a confronto, era la più lenta su circuito, distanziata dalla Mini Cooper S di tre secondi e dalla Citroen DS3 di un secondo e mezzo. Insomma, il test di Annozero si era limitato a ribadire un confronto già realizzato e mai contestato. In uscita dal servizio, dentro lo studio della Rai dove mi trovavo, mi sono limitato a constatare che la Mito “si è beccata tre secondi dalla Mini”. Frase che, agli occhi di Fiat, è risultata un’insopportabile aggressione mediatica. Non mi addentro nelle ragioni giuridiche di questa sentenza, mi limito a osservare l’immensa sproporzione tra fatto e ammenda, quindi il suo intento punitivo. Del totale, “solo” un milione e settecentocinquanta mila euro quantificano il danno patrimoniale, mentre ben cinque milioni e duecentocinquantamila euro rappresentano il danno non patrimoniale. Insomma, cinquanta secondi di filmato nel quale il giornalista afferma non che l’Alfa Mito perde le ruote e 180 all’ora in autostrada e causa la morte di chi la guida, bensì che in pista è sì stabile e sicura, ma meno veloce di una Mini (fatto non contestato dalla Fiat) valgono molto più della vita di una persona: le tabelle in vigore presso il tribunale di Milano, fatte proprie dalla Suprema Corte, riconoscono al padre che ha perso un figlio un danno non patrimoniale massimo di 308.700 euro.
Naturalmente sul mio servizio si può dissentire. Ma quale principio democratico afferma una sentenza che contesta non il fatto raccontato, bensì l’incompletezza dell’informazione in questione? In sostanza Fiat sostiene (e il giudice accoglie) che non puoi parlare della sportività di un’auto senza citare anche l’ampiezza del suo bagagliaio, la qualità delle sue finiture e la comodità del suo abitacolo. Insomma, se dici che un’auto è più lenta di un’altra (dato, insisto, mai contestato da Fiat), devi anche aggiungere che in compenso è bella spaziosa. Con tanti saluti al diritto di critica e di scelta del terreno del confronto.
Questa sentenza è un atto di intimidazione nei confronti di chi si azzarda a criticare un prodotto industriale. Nell’era della crisi globale, quando crescita e competitività diventano fattori cruciali per il futuro di un paese, una stampa orientata più ai consumatori che ai produttori è non solo necessaria, ma utile a stimolare le imprese. La domanda è: in Italia questo giornalismo libero di confrontare e criticare un prodotto ce lo possiamo ancora permettere? O questi sette milioni di euro stabiliscono il limite oltre il quale non ci si può spingere? In Italia, guardando la tv o leggendo le riviste specializzate, tutte le auto sono belle, comode e veloci. Ma è sufficiente guardare un programma della Bbc (per esempio il mitico Top Gear) per rendersi conto di quanto lontano si spinga nel mondo anglosassone la facoltà di critica.
In Italia può esercitare il ruolo di perito indipendente del tribunale chi riceve finanziamenti da una delle parti: nel mio caso è successo per ben due dei tre consulenti indipendenti, i quali hanno ammesso di fronte al giudice che i rispettivi istituti ricevono finanziamenti da Fiat. Eppure sono rimasti tranquillamente al loro posto. Difficile per un giornalista, solo di fronte a questa condanna immensa, immaginare di continuare a esercitare il proprio diritto di critica. Chi parla male di un’auto Fiat, in Italia paga. Questa è la morale, questo deve sapere chi si appresta a fare il nostro mestiere.
Febbraio 20th, 2012 — Note redazionali
La redazione di Fratello Illuminato ha seguito con attenzione tutta la vicenda Astrea SrL e i rapporti della medesima società con Criccaboni (e ci teniamo sul corretto a chiamarlo Criccaboni). Abbiamo fatto solo qualche accenno a tutta la vicenda, lasciando che se ne occupassero i giornali nazionali e locali. Ora però, come annunciato, siamo in possesso del documento che prova, senza alcuna necessità di interpretazione, lo stato di illegalità e disprezzo istituzionale instaurato dall’abusivo Criccaboni e dalla condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro. Quindi, con oggi, affidiamo alla lettura delle autorità giudiziarie competenti la summa della vicenda in modo che possano inviare chi di competenza a bloccare lo stato di illegalità e ad estirpare questi abusivi da posti che non competono loro.
Per introdurre il livello associativo e di cricca tra i vari personaggi del groviglio universitario e non riportiamo due brevi passi dei rapporti tra Criccaboni, l’ex-funzionario del MIUR Tomasi e tra Criccaboni e l’avvocato Vera Benini, moglie di un docente di economia, collega quindi di Criccaboni e di Lorenzo Frediani.
Criccaboni-Tomasi: Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura… provi a sentire, io francamente… lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui… lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco… poco…
Prima domanda: che vuol dire la frase “lì in procura dovete vedere voi”? Voi chi? E con chi della Procura? E per cosa? Che ci sono strade privilegiate in Procura?
Criccaboni-Benini: “ci sono 27 indagati e tra questi qualcuno potrebbe dire qualcosa che non deve dire”. “Ho fiducia nel PM che ha ereditato il fascicolo dal dott. Formisano”.
Siccome il fascicolo l’aveva ereditato Francesca Firrao, sarà mica lei quella con cui il duo doveva “vedere”? Sarà mica costituita da lei la strada privilegiata che sembra di scorgere nel discorso di Tomasi? Siccome la Firrao è figlia di Donato Firrao, professore al Politecnico di Torino dove si sono aggirati i seguenti personaggi: Tomasi, Fabbro, Profumo ci viene questo dubbio.
Arriviamo alla penosa e disgustosa vicenda dei rapporti tra Astrea srl e il Criccaboni in qualità di amministratore di un ente pubblico. In questa vicenda entriamo in punta di diritto con l’ausilio dei nostri studi legali.
Cos’è Astrea srl. E’ una società che opera nel mercato mobiliare e immobiliare registrata alla Camera di Commercio di Milano (vedi qui la visura camerale) di cui i soci sono due, Lorenzo Frediani e la MOGLIE, con capitale sociale di 30.000 euro così suddiviso: 28.500 euro Frediani, 1500 euro la moglie. Chi è Lorenzo Frediani? E’ un docente A TEMPO PIENO della Facoltà di Economia R. Goodwin di Siena di Analisi dei bilanci degli intermediari finanziari. Ecco cosa si dicevano Frediani e Criccaboni il 4 novembre 2010:
– 4 novembre (ore 16:26): una voce maschile chiede conferma sulla nomina. Si accordano di vedersi tra un po’ in facoltà.
– 4 novembre (ore 19:04): una voce maschile chiama per congratularsi per la nuova nomina e chiede insistentemente un incontro prima dei festeggiamenti per parlare del loro progetto.
– 10 novembre 2010 (ore 10:09): fissano un incontro per il 19 novembre (alle ore 10.00) con il nuovo direttore amministrativo e la ragioneria dell’università per procedere – dopo aver controllato i conti – alla programmazione di un fondo immobiliare o vendita dei beni dell’Unisi.
– 18 novembre 2010 (ore 09:42): un uomo chiama Riccaboni e gli chiede conferma per l’indomani alle 10 con il direttore amministrativo. Riccaboni conferma.
– 22 novembre 2010 (ore 09:53): una voce maschile chiama Riccaboni e lo mette sull’avviso di non discutere con nessuno nel dettaglio del piano di risanamento, visto che ci sono dei problemi in arrivo come la mancata corresponsione del contributo di 8 milioni di euro da parte della regione che mette a rischio il pagamento degli stipendi per dicembre. La linea diventa disturbata…
– 22 novembre 2010 (ore 09:57): una voce maschile riprende il discorso interrottosi precedentemente e gli fa presente che mancano i soldi per pagare gli stipendi di dicembre. Riccaboni propone di far ricorso alle anticipazioni di cassa e la voce maschile precisa che al 31 dicembre le anticipazioni di cassa devono essere portate a zero. Se bisogna percorrere quella strada, la voce maschile dice che va richiesto un incontro a Mussari e a Marino per vedere se la fanno percorrere. Non è una cosa semplice anche perché le tredicesime vanno pagate il 12 o il 13. Riccaboni dice che ci vuole pensare e si accordano di sentirsi domattina.
– 1 dicembre 2010 (ore 09:52): Angelo viene chiamato da un uomo che gli suggerisce di aumentare il numero delle persone che lavorano nella ragioneria perché sono in uno stato di criticità, almeno finché le cose non girano. Riccaboni si appunta la cosa. L’interlocutore dice che poi con calma devono vedere come riorganizzare l’università ma questo deve essere un provvedimento da prendere subito. Riccaboni dice che ne parlerà con la Fabbro.
Alle interrogazioni in CdA che mettevano in dubbio la compatibilità delle varie attività di Frediani con questa legge (http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dpr382_80.html) è stato risposto che tale incompatibilità non sussisteva.
Facciamo finta che tale incompatibilità non ci sia davvero: andiamo alla sostanza che poi è quello che rileva ai fini giuridici. 1) Come mai il 10 novembre 2010 la società Astrea fissa un incontro con Riccaboni e il direttore amministrativo per procedere alla programmazione di un fondo immobiliare o vendita dei beni dell’Unisi? 2) Come mai il 22 novembre 2010 la società Astrea chiede a Riccaboni di non discutere con nessuno nel dettaglio del piano di risanamento? E in più Astrea dice che ci sono dei problemi in arrivo come la mancata corresponsione del contributo di 8 milioni da parte della Regione? Che ci incastra una società privata con la gestione di un ente pubblico? 3) Come mai, sempre il 22 novembre 2010 Astrea chiede di fissare un appuntamento con il presidente della banca Giuseppe Mussari e con il vice direttore generale Antonio Marino? 4) Come mai il 1 dicembre 2010 la società Astrea srl suggerisce al Criccaboni di aumentare il numero delle persone che lavorano in ragioneria? Con quale competenza fa questo e sulla base di quale diritto, norma, regolamento? 5) E come mai in questa conversazione Criccaboni sostiene che ne parlerà con la Fabbro?
Il come mai vi si spiega noi: il titolare OPERATIVO di Astrea è Lorenzo Frediani e si capisce chiaramente la commistione tra interessi privati e gestione dell’ente pubblico palesando la volontà di tenere all’oscuro la comunità accademica e i suoi organi di governo.
Alle pressanti richieste di chiarimento fatte da consiglieri di amministrazione è stato risposto che Frediani non è né presidente nè amministratore delegato. E allora domandiamo noi. 1) Come mai le telefonate vengono fatte da un cellulare intestato ad Astrea srl? 2) Come mai il sito astrea.info (abbiamo salvato tutto, quindi è stato stupido oltre che inutile aver cancellato il dominio) è registrato a nome di Lorenzo Frediani e con l’indirizzo email frediani[at]unisi.it (cosa che fra l’altro costituisce una grave infrazione anche alla normativa che disciplina l’utilizzo delle mail accademiche)? Vedete pure qui.
Informazioni su astrea.info
Ma ad aggravare ed a palesare il sistema di illegalità e gli intrallazzi tra Frediani, Riccaboni e Fabbro ecco la prova provata, il documento che vi abbiamo annunciato una settimana fa. ECCOLO QUA (naturalmente anche questo è inutile tentare di farlo sparire. Cliccate sull’immagine per vedere la lettera a GRANDEZZA NATURALE)!

In questo documento c’è un reato per parola. Innanzitutto c’è la violazione delle leggi sui contratti nella pubblica amministrazione e sugli obblighi dei docenti a tempo pieno. Poi c’è un abuso evidente di ufficio perché il documento è co-firmato da Riccaboni e Fabbro. Ci possono spiegare che competenza ha il direttore amministrativo sulla docenza (forse competenza affettiva? Forse ne hanno parlato ad una cena a lume di candela?)? A noi non ne risulta alcuna. Per giunta la legge 240/2010 IMPONE addirittura al Rettore di fare lezione, figuriamoci se consente di esonerare un docente a tempo pieno dai suoi obblighi. E ancora: incontri con operatori di mercato????????? Ma il FREDIANI STESSO è operatore di mercato in quanto socio di maggioranza (e che maggioranza!!!) di Astrea s.r.l. E come mai il preside di economia Ghellini, cui la missiva PROTOCOLLATA è indirizzata, non l’ha dichiarata – come doveva fare – IRRICEVIBILE? E come mai gli organi di governo non ne sono a conoscenza? E per quale motivo si è dovuto ricorrere ad una così grave infrazione? Forse perché gli studenti, che ricordiamolo sono GLI UNICI AD AVERE TUTTI I DIRITTI, si erano lamentati delle assenze ingiustificate di Frediani?
Sta di fatto che Riccaboni e Fabbro hanno prodotto un documento strapieno di illegalità con il concorso del preside di economia e con la compiacenza, salvo smentite formali, del consiglio di facoltà di economia e del senato accademico. Se costoro non fossero stati informati li invitiamo a procedere con le denunce nei confronti di Riccaboni, Fabbro e Ghellini (e Frediani ovviamente).
Per chiudere notifichiamo a tutti gli altri docenti dell’Ateneo che nei loro confronti è stata commessa una grave infrazione del principio di uguglianza perché non si capisce la ragione di esonerare dagli obblighi legati al suo status UN SOLO DOCENTE, tra l’altro per occuparsi di questioni di cui si occupa anche la sua società PRIVATA.
A tutti gli invitati alla nostra conferenza stampa (Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze; Procura della repubblica di Milano; Procura Generale presso la Corte dei Conti; Procura della Repubblica di Siena; Comando provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza; MIUR; Presidente della Regione Toscana; Sindaco di Siena e Presidente della provincia di Siena; membri del CDA e del senato accademico dell’università di Siena; organi d’informazione locali e nazionali e naturalmente tutta la Cittadinanza.) non resta che invitarli a procedere con urgenza ciascuno secondo le sue proprie competenze.
Ad majora.
La redazione di Fratello Illuminato
P.S. Ai consiglieri comunali di Siena, senza alcuna distinzione, consigliamo di leggere attentamente in modo da ponderare al meglio la discussione sulla mozione che – a stare ai giornali – discuterete oggi. Ponderate bene perché abbiamo scritto tutto, ma non abbiamo fatto cenno alle cene a casa di “Anna” (soggetto non universitario) né agli incontri alle 8.30 di mattina in Piazza San Francesco. Regolatevi.
Febbraio 20th, 2012 — Note redazionali

Clamoroso!!! Difficile crederci ma è cosi: all’interno del Sultanato di Stigliano è giunto all’epilogo lo Scisma. Rottura senza precedenti tra gli Stiglianesi di stretta osservanza e da sempre fedeli al garante dei garanti, magnifico Sultano di Stigliano. Così come avvenne con la rottura tra la Chiesa Anglicana e la Chiesa cattolica romana anche oggi assistiamo a uno Scisma che muterà il corso della storia. Da una parte i fedelissimi al Sultano(autorità papale) e dall’altra gli scismatici(protestanti). I fedelissimi sono guidati da Jolanda Cei Semplici mentre gli scismatici seguono il carisma del mitico Maurizio Boldrini. Lo scontro è furibondo e senza esclusioni di colpi: Jolanda Cei Semplici è la capetta ombra del duo Riccaboni-Fabbro e il mitico Boldrini guida le truppe asserragliate in Via Roma 56, oggi in pieno dissenso dal Criccaboni. Ma proprio la capetta Jolanda Cei Semplici si permette di dare del “giornalaio” al mitico Boldrini, proprio lei!!?? Noi seguiamo con attenzione l’evolversi dello Scisma e comunque tra la capetta e il genio, noi simpatizziamo per il genio. Comunque domani ci pensiamo noi a dare la mano di coppale alle truppe della capetta. Dopo lo storico Scisma Anglicano gli storici dovranno occuparsi dello Scisma Stiglianese.
Febbraio 20th, 2012 — Note redazionali