Caro sindaco Ceccuzzi, era proprio il caso di rivolgersi con le querele nei confronti del Corriere di Siena? Probabilmente il giornale ha sbagliato, ma non è con le querele che si gestiscono i rapporti con la stampa da parte di un ente pubblico. Noi non abbiamo ottimi rapporti con Il Bisi e con il Corriere di Siena, ma una querela, in merito all’argomento trattato, ci sembra eccessiva e apre un precedente che lede la libertà di stampa. Con parsimonia, Maestro James
Interviene Maestro James
Settembre 1st, 2011 — Note redazionali
Il garante della “scala dei valori” e della “musica approfondita”: Luigi Berlinguer
Settembre 1st, 2011 — Note redazionali
Sono rimasto colpito positivamente da una riflessione matura e adeguata che ho letto casualmente sulla bacheca facebook del garante Luigi Berlinguer. Scrive un signore e cito testualmente: “Premesso che sono 40 anni che aspettiamo che il Partito o i Partiti ci dimostrino con i fatti e non con le parole che vogliono e sono capaci di rigenerarsi e cambiare … Molti di noi sono un po’ stufi di votare gente che crediamo onesta e poi dobbiamo leggere sui giornali che sono peggio di quelli che vogliamo combattere … Sappiamo benissimo che le mele marce stanno dapertutto!! Ma siamo altrettanto stanchi di questi culi di piombo che non sanno mai ritirarsi e dare spazio ai giovani… Anche lei Signor Berlinguer con tutto il rispetto e la stima!
Non sarebbe ora che si facesse da parte? E’ da quando ho avevo 10 anni che la leggo sui giornali e TV … (ne ho 47) anche questo sarebbe un piccolo segnale no??????”
Caro signore, i culi di piombo sono difficili da spostare come tante facce toste che pretendono di elevarsi a moralizzatori, pur avendo alle spalle vicende poco edificanti per una società civile e moderna.
Ma ancora più preoccupanti e scandalose sono le dichiarazioni del garante Luigi Berlinguer (da non confondere con l’uomo e politico serio Enrico Berlinguer) rilasciate sulla vicenda Penati: “Bisogna essere più corretti di un cittadino comune. Sono contro l’idea della diversità biologica. Ma sono dell’idea che noi abbiamo una scala di valori diversa da quella praticata, se non declamata, da quella degli altri partiti e amministratori”.
Strano concetto quello espresso dal garante:si dimentica che i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge e non importa il ruolo o il ceto e di certo non è facendo a gara tra chi è più bello o bravo che si risolve la degenerazione della politica. Del tipo “siamo più belli e bravi noi o Verdini e Cosentino?”. Spiegatemi la differenza se l’indagato si chiama Verdini oppure Penati: forse uno usa la “scala a soletta rampante” e l’altro quella “a gradini a sbalzo”?
Ma veniamo alla scala dei valori del garante Luigi Berlinguer e per comprenderla vi basta leggere questi due link : http://shamael.noblogs.org/?p=3065 ; http://shamael.noblogs.org/?p=3039 .
Prima di affrontare il caso Penati, il PD per dare un segnale forte ai cittadini, dovrebbe fare un passo indietro e praticare quel taglio definitivo con i soliti politici e quindi mandare un segnale di rinnovamento: con tanti dirigenti e politici di valore e giovani e di esperienza presenti nello stesso PD, possibile che il presidente della commissione di garanzia sia ancora l’ottantenne Luigi Berlinguer? Colui che da anni passa da un incarico all’altro e ancora non abbiamo capito i lasciti e le idee positive della sua carriera politico-istituzionale, al popolo italiano, fatta salva, una delle peggiori riforme della scuola e dell’università?
Colui che nel contempo, largo ai giovani, è parlamentare europeo, dirigente nazionale del PD e udite udite, Presidente del Comitato per l’Apprendimento pratico della Musica del MIUR (il ministero diretto dal ministro Gelmini).
Ma insomma che fa il PD: giustamente contesta quella brutta e inutile riforma della Gelmini e poi il presidente della commissione dei garanti del PD ricopre un ruolo nel ministero della Gelmini (ruolo di nomina ministeriale)? Vi sembra un segnale serio nei confronti dei cittadini?
Ecco perché il garante Luigi Berlinguer sulla riforma Gelmini aveva dichiarato “L’opposizione eviti il muro contro muro sulla riforma della Gelmini …”. L’ex ministro si rivolge al governo, ma anche al Pd: «Nel testo ci sono molte cose che abbiamo elaborato col centrosinistra che sarebbe sciocco disconoscere, non perdiamo quest’occasione per cambiare l’università”. Infatti si è visto: un bel capolavoro la riforma Gelmini!!!
Del resto un barone universitario come Luigi Berlinguer non poteva negare l’appoggio a una riforma che scimmiotta quella che lui stesso aveva elaborato: par condicio e poltrone bipartisan.
E siccome in politica e nelle nomine in banca contano i curricula e non se si è figli di padri parlamentari e dirigenti dello stesso partito che esprime le nomine: il figlio di Luigi Berlinguer è stato nominato su indicazione del PD senese, membro del cda della banca Antonveneta. Appunto.
Il rinnovamento in politica può attendere: ma almeno risparmiateci la “scala dei valori”!!!
Manuale del dissestatore di ateneo. Capitolo 3: l’edilizia
Settembre 1st, 2011 — Note redazionali
Finora abbiamo visto che con mogli, figli,. mariti e clientes vari si dissesta proprio bene. E difatti abbiamo già accumulato un pesante debito di svariati milioni l’anno per il personale. Ma come con l’edilizia le ciambelle non vengono col buco (di bilancio). E allora il nostro Pierino, che all’epoca il Bisi – affascinato dalla sua brama di emularlo – chiamava il rettore muratore, cominciò a comprare palazzi, a costruirne e ad affittarne. Gli istituti biologici di San Miniato, il San Niccolò (poi arredato grazie anche ai suggerimenti del “genio dalle chiome inghirlandate” con scopini da cesso dal costo di oltre 60 euro) e, per completare l’opera di dissesto anche di parte delle mura della città nonché per sciattarne il profilo, nonché per contrarre dei sostanziosi mutui ed infine per soddisfare le voglie dissestatrici del delfino (poi trombato) Cardini, il cosiddetto “ramarro”, il complesso di Via Mattioli. Questo ultimo ha la particolarità di guardare a Stigliano cosicché, come nel Signore degli Anelli il regno poteva essere tenuto sotto controllo coi palantìri, in tutti questi complessi una pietra, un palantìr, posta da Tosi comunicava direttamente col sultano stiglianese.
Ma la specialità di Tosi e dei suoi fidi, si sa, è il falso in bilancio. Come coniugare il falso in bilancio con l’edilizia? E’ presto detto: nei primi anni 2000 il Ministero promise di erogare un contributo di 8.000.000 di euro di supporto all’edilizia. 8.000.000 per tutta Italia. Ma ecco il genio finanziario! Si mettono in bilancio, si spendono (ovviamente) e si riportano di anno in anno come residuo attivo. Va da sé che quei soldi non sono mai arrivati. Il dissesto, invece, sì. Tutto questo è naturalmente documentato, in particolare dalla poderosa ricognizione dei residui attivi e passivi del 2009.
Ci sentiamo di fare un avvertenza: non provate a fare tutto questo a casa! Ciò che viene descritto è stato fatto da dei professionisti! Alla prossima puntata …
Il problema della crisi economica senese? Le tette al vento e una flanellata alla finestra
Agosto 31st, 2011 — Note redazionali
L’immancabile giornale d’inchiesta del solerte ed europeo giornalista Bisi rimette al centro della discussione e dell’agenda istituzionale di questa città un problema che sta sconvolgendo le notti e le tasche dei senesi: una flanellata da una finestra. Urge convocare i consigli comunali e provinciali per costituirsi parte civile contro la blasfema, la femme fatale, la peccatrice estiva. Quelle tette al vento e quelle effusioni mettono a serio rischio la stabilità sociale ed economica della città. Non possiamo tollerare simili sconcezze: siamo nel 2011 e non sono consentite manifestazioni lascive ed eccitanti. Poi la gente non dorme e rischia di dedicarsi a gesti manuali rischiosi per gli occhi e la vista. Convocare urgentemente il soviet degli oculisti e il soviet della censura sessuale. Ma fatela finita … fatela finita!!!! All’ateneo si sono trombati 270.000.000 di euro, le aziende sono in crisi e le famiglie e i giovani stentano a sbarcare il fine mese. Ammettiamo pure che la ragazza è stata imprudente e poco educata verso la piazza durante il palio: ma chiudiamola li, non ci ritornate sopra.Poi puo’ darsi che questi scoop e queste inchieste del Bisi servono per rafforzare il carattere europeista e quindi con questa mossa salire la classifica delle città europee. O forse queste notizie e queste inchieste dal sapore bacchettone e ipocrita servono per spostare l’attenzione su problemi frivoli per nascondere quelli reali e che interessano i cittadini. Volete processare la peccatrice? Vogliamo bruciarla come facevano con le streghe? Vogliamo linciarla mediaticamente? Fate pure e scandalizzatevi: per gli ipocriti lo spazio non manca mai e quando avete finito cercate di trovare il tempo di mettere nell’agenda politica problemi seri. Denunciate anche noi: meglio due tette al vento che una banda di dissestatori e di menefreghisti della politica.
Viva L’Italia laica e democratica!!!
ps. Noi non abbiamo mai scritto e non scriveremo mai nulla sul Palio: ma secondo voi tutta questa enfasi su un episodio di cui non si era accorto quasi nessuno, come del resto le cazzate scritte dalla Brambilla, serve al Palio? A volte evitare di parlare e scrivere( con il risalto alle polemiche contro il Palio) aiuta a preservarsi da polemiche piu’ grosse e mediaticamente piu’ rumorose.
http://www.youtube.com/watch?v=MJ_QT4ymABU
Storia indecente del reintegro del pensionato Luigi Berlinguer
Agosto 31st, 2011 — Note redazionali
*Avevamo ragione in pieno quando abbiamo scritto che tra il Grande Enrico Berlinguer e il pensionato garante Luigi Berlinguer la differenza era abissale: naturalmente noi sposiamo le tesi della questione morale di Enrico Berlinguer.
Correvano gli anni 2003 e 2005, quindi gli anni in cui il dissesto dell’università di Siena sotto la gestione del faraone Piero Tosi galoppava al massimo e i risultati nefasti sono sotto gli occhi di tutti: compresi quelli dei magistrati di Via Franci.
La storia che vi raccontiamo (tutta documentata) illustra in pieno quello che Giuseppe Mascambruno nel 2009 aveva scritto nel suo editoriale sul “Quotidiano Nazionale” in merito al dissesto dell’università di Siena (quelli del PD senese potrebbero prendere appunti): “Siena che è in un’apnea tale da mettere a rischio anche gli stipendi dei dipendenti … È difficile immaginare che si possano tappare autentiche voragini scavate negli anni dalla vergogna gestionale di chi ha privilegiato la clientela politica e baronale a difesa degli interessi propri e delle proprie corti, infischiandosene bellamente degli studenti e della meritocrazia interna …”.
Correva l’anno 2003 e nel mese di maggio il professore Luigi Berlinguer va in pensione. Correva l’anno 2004 (e correva anche il dissesto) e il 10 dicembre il pensionato rientra in servizio all’università (grazie al suo amico Tosi) ma nello stesso istante viene messo in aspettativa perché membro del Csm. Avete capito bene!!! L’ex rettore Berlinguer va in pensione, poi il suo amico Tosi lo fa rientrare (evidentemente non per ragioni di insegnamento) e nel contempo viene messo in aspettativa. Roba da università delle banane. Questa notizia indecente passò inosservata e mantenuta nel riserbo dai dissestatori, ma nel 2005 la notizia diventò pubblica quando nel febbraio fu pubblicata nel settimanale “Il Mondo”.
Correva l’anno 2006 e il giorno 11 gennaio il genio responsabile dell’area comunicazione e marketing, con il sostegno di Piero Tosi, con decisione del tutto abusiva e dissestante per l’ateneo, provvedeva ad acquistare i volumi in onore del pensionato Luigi Berlinguer. Altra vicenda indecente.
Morale della storia (anche se in questa storia di morale non c’è nulla): dissestavano e nel contempo festeggiavano il pensionato Luigi Berlinguer.
Oggi corre l’anno 2011 e il pensionato garante Luigi Berlinguer pochi giorni fa ha dichiarato: “Bisogna essere più corretti di un cittadino comune. Sono contro l’idea della diversità biologica. Ma sono dell’idea che noi abbiamo una scala di valori diversa da quella praticata, se non declamata, da quella degli altri partiti e amministratori”.
Infatti caro Luigi Berlinguer: insieme a Tosi e Boldrini avete dato un esempio esemplare. Sei stato un bel garante dei vostri interessi personali. Ma Bersani e il resto del PD sono a conoscenza di questa storia??? Si, la scala Richter:quella dei terremoti che dissestano!!!
* Nella foto i complimenti a una che è riuscita a creare delle regole per distruggere e annientare la ricerca e la didattica in modo esemplare, pur mantenendo gli assetti baronali e di casta. Brava e basta!
Manuale del dissestatore di ateneo. Capitolo 2: mogli, mariti, figli e comunicatori
Agosto 30th, 2011 — Note redazionali
** E siamo giunti al secondo capitolo. Come si fa a dissestare gravemente un Ateneo? Abbiamo visto che con le mogli un colpetto gli si dà, ma è magra cosa e poi la prima puntata parlava solo di docenti. Per dissestare ammodino bisogna allargare il malcostume senza fare distinzioni di genere e di classe. Quindi per esempio si può, col consenso del rettore pro tempore, mettere tutto in mano a un paio di sindacati, possibilmenti vicino al partito dominante nella città in cui si trova l’Ateneo da dissestare. In questo modo per esempio si può affidare un intero palazzo a Buonconvento per farci il Laboratorio di Accessibilità Universale e, contestualmente, affidare un incarico sine cura alla moglie del sindacalista. Oppure si può sollevare la biblioteca comunale dal peso dello stipendio del marito di un’altra nota sindacalista e assumerlo nell’Ateneo a fare non si sa bene cosa riguardo alla comunicazione. Ma il colpo da maestro del dissestatore professionista è quello di prendere un genio, inghirlandarne le chiome, pagarlo come un dirigente in barba a qualsiasi regola e dotarlo di un’Area comunicazione e marketing che riscuota successi clamorosi in CdA. Costui si sentirà autorizzato a assumere più di 50 persone, a creare una radio ed una serie di eventi denominati Parole & Musica, a fondare un giornalino di Ateneo, insomma a spendere un botto di quattrini PUBBLICI per attività del tutto insensate. Qui sì che si rivela appieno il vero dissestatore. Fra l’altro, oltre a varii clientes (amici degli amici, gente che piace alla gente che piace), si può assumere la propria figlia, che in.fact è proprio brava nella comunicazione*. E recuperare mariti dalle biblioteche comunali come dicevamo sopra. In più, per la rassegna Parole & Musica, si può assegnare consulenze pagate profumatamente a qualche magnifica moglie. Insomma, qui si va sul peso nel dissestare perché tutto questo armamentario, del quale poi non riesci più a liberarti e quindi grava sul fondo di finanziamento ordinario (gonfiato ad arte con voci inesistenti), costa moltissimo, diciamo almeno un paio di milioni l’anno se non di più. Milioni che, non avendoli in cassa, tocca creare artificiosamente commettendo tre o quattro reati alla volta, il più eclatante dei quali è il falso in bilancio che, contrariamente a quanto riporta la vulgata, non è depenalizzato proprio per niente, tanto meno negli enti pubblici. Il tutto nella certezza, per ora confermata, che nessuno ti faccia niente e che, al più, non ti rinnovino i contratti di insegnamento che – per giunta – ti avevano assegnato e ti pagavano pure, di giunta al contratto da dirigente (povero genio!).
Ciliegiona sulla torta, sempre Pierino consenziente e auspicante, potete ordinare 300 volumi di studi in onore del presidente del comitato stiglianese di garanzia del PD (nonché musicologo di chiara fama, ma ne riparleremo). Anche lì tanto avete la certezza che non ci sarà cristo di farveli riportare per riparare ad una infinitesimale frazione del dissesto cataclismico che avete contribuito a creare, mettendo in ginocchio (mica da soli, ci mancherebbe) un’antichissima e prestigiosa università. Ottimo e abbondante.
Nelle prossime puntate: vai con l’edilizia (lì sì che si fa danno serio).
* Salvo, vista la mala parata, grazie evidentemente ad amicizie con faraoni e sultani stiglianesi, dirottarla ad altra amministrazione, fortuna che capita, diciamo, al 5% degli interessati.
** Nella foto: il genio fra i suoi due mentori
Regolari e irregolari
Agosto 30th, 2011 — Note redazionali
Lo scontro in corso vede contrapposti regolari (noi siamo con i regolari) contro irregolari. Gli irregolari, capitanati dal “lupo” e da “quello di Bisenzio” con la logica delle “P” e aiutati da qualche regolare opportunista volevano occupare tutto.
Il gioco è stato svelato e i regolari sono a conoscenza di tutto. Quindi a maggior ragione pieno sostegno alla magistratura impegnata contro P3, P4, cricche e corrotti vari. E nel contempo sollecitiamo le inchieste sui dissesti e sulle irregolarità.
Manuale del dissestatore di ateneo. Capitolo 1 bis: dispositivi tecnologici
Agosto 30th, 2011 — Note redazionali
A proposito di sperperi e dissesti, la redazione viene a chiedersi, e chiede ai soggetti istituzionali come Ceccuzzi, Bezzini, i sindacati, i magistrati e chi più ne ha ne metta, come sia possibile – mentre si prepensiona la gente, si mandano a casa i precari, si continua a tagliare sulle persone – che dalla Direttora Amministrativa, gli atti della selezione della quale sono ancora sotto sequestro e sullo stipendio della quale ci sono ancora gravi dubbi, vengano consentiti gli acquisti su fondi di ricerca da parte dei docenti di dispositivi quali l’iPad che costano quanto lo stipendio mensile di un precario o di un assegnista di ricerca o di un dottorando. Bella moralizzazione sì! Con l’Ateneo in crisi di liquidità spaventosa, grazie al dissesto, ecco un nuovo modo per dissestare ulteriormente: comprare oggetti costosissimi e lasciare, per fare un esempio, i medici senza reagenti.
Ancora una grandiosa idea, innovativa e tecnologica, di dissestare!!! Nelle prossime puntate torneremo su quanto già annunciato.
Nuova iniziativa! Il manuale del dissestatore di atenei. Prima puntata: le mogli
Agosto 29th, 2011 — Note redazionali
La redazione di Fratello Illuminato ha deciso di proporre una serie di iniziative “curturali” a beneficio di chi non è capace di fare quasi niente. Cominciamo quindi con un manuale, in comode puntate, di dissesto degli Atenei. La prima puntata analizza come si possa dare un contributo importante per il dissesto di un Ateneo con l’assunzione e/o la chiamata delle mogli di ordinari in servizio nell’Ateneo da dissestare. E leggiamoci una storiella.
Il MiUR ci dice che al 31 dicembre 2003 Mariotti Maria Alessandra è professore associato confermato di Matematiche complementari (MAT/04) presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di Pisa. Vi chiederete: e allora? Si dà il caso che nel 2004, ci informa sempre il Ministero, la professoressa non è più a Pisa, ma è a Siena. Come mai? Nel 2004, a Siena mancavano i matematici? Vediamo un po’: sempre il MiUR ci dice che c’erano 34 matematici e che nel settore della Mariotti ce n’erano 8. Strano! Allora, perché l’Università di Siena si sobbarca una spesa come quella corrispondente allo stipendio di un professore associato confermato se non ne ha necessità e in un periodo in cui il deficit era già presente e venivano manomessi i bilanci? Perché stiamo parlando della moglie del Prof. Maurizio Bettini (candidato per le sue opere letterarie al premio Nobel, soprattutto per l’ode a Piero Tosi), il docente che scriveva i discorsi al rettore Piero Tosi (altro motivo per dargli il Nobel) e faceva parte da sempre degli uomini fidatissimi di Luigi Berlinguer (i Berlinguer Boys, fedelissimi ascari del Sultanato di Stigliano). Si poteva lasciare inevasa la richiesta di Maurizio? No! Per la verità, ci furono molte resistenze e la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali di Siena non si prestò, anche per non penalizzare i propri giovani (che si sarebbero visti passare avanti sol per il fatto che fosse cotanta moglie una che aveva già il posto fisso a Pisa). Ma non ci fu niente da fare: Tosi gettò tutto il proprio peso nella vicenda e, con la promessa che il Ministero avrebbe pagato il budget, convinse la Facoltà di Farmacia di Siena ad accogliere la professoressa. Va da sé che i soldi del Ministero non sono mai arrivati esattamente come quelli per un altro centinaio di ricercatori a tempo determinato che sono rimasti sul groppone (mica è colpa loro sia chiaro) dell’Ateneo contribuendo non poco a dissestarlo.
Vi anticipiamo che le prossime puntate avranno ad oggetto almeno i seguenti argomenti: i figli, l’edilizia, i pensionati, gli amici degli amici, la gente che piace alla gente che piace. Intanto abbiamo fatto un passo avanti per imparare da gente che ne sa come dissestare gli Atenei.
Questo qui percepisce 31.411 euro al mese di pensione
Agosto 29th, 2011 — Note redazionali