Giugno 9th, 2013 — Note redazionali
Il primo quesito da porsi,non solo a Siena ma più in generale nel vasto mondo del sistema credizio,è se Profumo sia il presidente che serve per il rilancio di banca MPS e se il piano profumiano sia utile al sistema e al territorio di riferimento. La mia risposta è ovviamente un no secco.
Bisogna ripercorrere le tappe del flagello di MPS fin da quando la banca e in primis la fondazione di riferimento sono finite sotto l’influenza del democristiano Giuseppe Guzzetti:un personaggio che è riuscito e riesce a tenere insieme le grandi banche italiane all’interno della sua visione di gestione del sistema creditizio.E non è un mistero che il presidente della fondazione MPS Gabriello Mancini che oltre a essere un incompetente di diritto societario e stato ed è un politico della prima repubblica che risponde direttamente non al partito ma alla corrente democristiana del PD, vive il suo ruolo in piena subalternità a Guzzetti.E non dobbiamo dimenticare che l’ascesa,prima nel mondo delle fondazioni e poi in quello delle banche, di Mussari è in gran parte merito del vecchietto arzillo Guzzetti. Quel Guzzetti che approvò e incoraggiò l’operazione Antonveneta, e qui ritorna l’asse senese degli ex democristiani con Mussari;perchè non fu solo Ceccuzzi ad elogiare l’operazione Antonveneta ma la stessa fu fatta con il placet di Mancini e con il sostegno politico dell’attuale presidente del consiglio provinciale di Siena Riccardo Burresi, anch’esso ex democristiano. Gli effetti nefasti dell’operazione Antonveneta,dei derivati e altre operazioni disastrose,hanno indebolito patrimonialmente la banca e indebitato oltre il tetto di indebitamento stabilito per statuto la fondazione.Purtroppo il primo esposto in merito all’acquisto di Antonveneta non fu ritenuto meritevole di indagini da parte della magistratura e le indagini che tutti conosciamo sono poi iniziate in ritardo e sinceramente nessuno è in grado di capire come finiranno.Sicuramente abbiamo notato che sono passare in sordina per tutta la campagna elettorale e sinceramente nessuno crede che il sig. Baldassari è l’unico colpevole di quel sistema che ridotto a pezzi banca e fondazione. Grazie alla campagna di stampa e grazie alla moral suassion del nuovo vertice di Bankitalia il vecchio vertice di MPS è stato decapitato,prima Vigni e poi Mussari ma stranamente in molti hanno frenato sulla defenestrazione di Mancini dalla fondazione e alla luce degli ultimi eventi e di quelli che forse si verificheranno credo di aver capito il perchè. Prima però una piccola curiosità:ma Gabriello Mancini è indagato o no considerato il ruolo che ha avuto nella triste storia del disastro MPS?
Mancini è sempre al suo posto perchè Guzzetti per garantire a Profumo,nominato al posto di Mussari e poi lo stesso Profumo si impegnò per la nomina di Mussari all’Abi, il sostegno e la subalternità della fondazione MPS non poteva permettersi la defenestrazione o le dimissioni del democristiano di San Gimignano. Le vicende passate e la narrazione dei risvolti e dei vari passaggi politici li conoscete tutti e quindi preoccupiamoci del presente e delle prospettive future.Vi faccio uno schema riassuntivo altrimenti rischio di essere prolisso.A ridosso del pieno della campagna elettorale per il sindaco di Siena dichiara di essere stato nominato dalla fondazione e non dal PD;in piena campagna elettorale Profumo incontra riservatamente il candidato del PD Bruno Valentini insieme al democristiano Mancini.Qualche giorno dopo,sia pubblicamente sia in incontri privati,Profumo dichiara di auspicare l’abbattimento del tetto del 4% nel voto all’interno dell’assemblea della banca e immeditamente dopo Mancini fa approvare in fretta e in furia le modifiche statutarie della fondazione.Come potete notare gli eventi si susseguono in perfetta coerenza e in palese funzione favorevole a Profumo.Di Mancini sappiamo tutto e sappiamo che non può dire di no a Profumo altrimenti Guzzetti si arrabbia.Bruno Valentini invece è subalterno a Profumo perchè è Matteo Renzi che in questo momento simpatizza per Profumo e viceversa e Valentini è l’uomo di Renzi su Siena.E la storia insegna che molti politici per scalare le vette nazionali hanno strizzato l’occhio ad alcune banche e ad alcuni gruppo finanziari.In questo modo con un Valentini funzionale al progetto renziano di esautorare gli ex ds e la cgil nel controllo egemone dei rapporti di forza in Toscana per Profumo è tutto in discesa e gli ex democristiani di Alberto Monaci potranno cosi impossessarsi del partito locale.E non importa se questi interessi particolari non coincidano con gli interessi della comunità senese.L’altra conferma dell’asse Renzi-Profumo-Valentini è arrivata con la presenza a Siena a sostegno di Valentini di Ermete Realacci.Chi è Realacci? E’ un parlamentare del PD ma è soprattutto il presidente della fondazione Symbola e chi c’era tra i promotori di questa fondazione? Renzi,Mussari e Profumo.Il cerchio si chiude e Profumo intende chiuderlo dopo le elezioni,sempre che il suo candidato Valentini risulti vincitore,con la convocazione per martedi 11 giugno del cda della banca durante il quale intende proporre l’abbattimento del 4%.E a quel punto quella storia iniziata nel 1472 verrà archiviata,cosi come verranno archiviati la fondazione MPS,le esigenze del territorio( e non solo a discapito della squadra di calcio) e le tutele per i lavoratori.La storia si ripete:avevano spacciato ai senesi l’operazione Antonveneta come una grande operazione,tutti zitti e contenti ma alla fine il risultato è stata una tragedia economica:oggi Valentini vi coccola con le sue assicurazione mentre Profumo agisce soddisfatto.A questo punto spetta agli elettori cambiare il destino della propria comunità e il futuro della banca e ricordatevi che a gran parte del sistema se Profumo esce di scena non dispiacerebbe affatto e figure valide per rilanciare la banca ce ne sono e sono anche meno arroganti.Eugenio Neri in questo momento è il sindaco ideale per tranquillizzare i senesi e per frenare Profumo e riaprire una nuova dialettica per la fondazione senza l’incompetente Mancini alla presidenza.Se qualcuno è in grado si smentire quanto da me scritto si faccia avanti.
La strada che a suo tempo doveva percorrere la fondazione nel rapporto di azionista della banca era la diluizione programmata delle azioni scegliendo nuovi azionisti forti e credibili per costituire un patto di sindacato per governare seriamente e con un grande profilo competitivo la banca MPS.Se Mancini non si fosse indebitato violando lo statuto e se lui non fosse chiaramente incompetente in diritto societario poteva percorrerlo anche oggi rispondendo cosi alle richieste europee di allineamento alle regole internazionali degli assetti societari della banca in virtù del prossimo aumento di capitale.Purtroppo il presidente è l’esponente del PD Gabriello Mancini.
Albus Silente
Giugno 5th, 2013 — Note redazionali
Giugno 5th, 2013 — Note redazionali
Oltre 200 milioni di euro di dissesto, innumerevoli reati ancora non puniti, un rettore e un direttore amministrativo Criccaboni e Fabbro,svariati esposti giacenti nella procura di Siena e innumerevoli fascicoli alla Corte dei Conti e cosa combinano? La condannata Ines Fabbro firma un contratto a spese dell’ateneo per la sua amica di Bologna Michela Salvi, una psicologa. Il motivo? La condannata sostiene che chi lavora in ateneo necessità del supporto della psicologa.Cari magistrati quanto ancora il povero ente pubblico deve subire questi cialtroni,incompetenti e distruttori di finanze pubbliche? Per il lavoro svolto l’università ha già pagato 46 mila euro alla psicologa e questa somma è solo una parte. Ecco come gestiscono gli enti gli amici del Valentini.
Giugno 5th, 2013 — Note redazionali
Giugno 5th, 2013 — Note redazionali
Giugno 3rd, 2013 — Note redazionali
Con tutta franchezza, quando Valentini vinse le primarie eravamo favorevoli a sostenerlo e come molti altri osservatori ci siamo sbagliati con la previsione: Valentini è peggio dei sindaci precedenti. Non ha un programma ma solo slogan copiati (anche male) dai testi di supercazzole artistiche del primo novecento; non ha una squadra attendibile ma solo opportunisti alla ricerca di una poltrona o di un corridoio accademico per far carriera;non ha senso delle istituzioni ed è sufficiente ricostruire il giochino fatto a Monteriggioni per candidarsi a sindaco di Siena. Ma soprattutto Valentini,rispetto agli auspici pre-primarie,ha raccolto intorno a sé i peggiori elementi della cricca universitaria e tutto il gruppo di Alberto Monaci.E a questo poi aggiungiamo lo status di candidato non eleggibile. Quindi Valentini non votatelo.
Per il ballottaggio noi auspicavamo un secondo posto per Laura Vigni ma tra la scarsa comunicazione e i freni interni al suo gruppo che le hanno impedito di attrarre numerosi elettori,il risultato non è arrivato.
Domenica 9 e lunedi 10 giugno dunque il ballottaggio è tra il vecchio riverniciato Bruno Valentini e la novità politica Eugenio Neri. Per chi votare quindi?
Votiamo per Eugenio Neri per tre motivi: la sua elezione rompe la politica familistica di Alberto Monaci e la consumata gestione del PD; avremo finalmente un sindaco che viene dal mondo delle professioni e non dalla politica politicante;l’alternanza avrà effetti benefici per la città e per gli stessi partiti che hanno governato fino a oggi.E di certo a Neri non possono essere imputate nessuna delle responsabilità per le scelte del passato mentre Valentini era nel partito, ossequioso e allineato,insieme al suo assessore all’urbanistica di Monteriggioni Adriano Chiantini.
Pensiamo e pensate al bene supremo della città e non al particulare o alle tattiche da politica di pura testimonianza e votiamo Eugenio Neri. L’appello è rivolto soprattutto agli elettori di Laura Vigni, del Pinassi e di Enrico Tucci ma anche a quelli del PD che dovrebbero capire che per rigenerare il partito devono liberarsi dalla morsa di Alberto Monaci e quindi non votando Valentini.
Rompete le righe e votate Eugenio Neri.
Maestro James
Giugno 3rd, 2013 — Note redazionali
Maggio 31st, 2013 — Note redazionali
Ci siamo letti la relazione della Banca D’Italia “Principali interventi di vigilanza sul gruppo Monte dei Paschi di Siena Maggio 201 3” e abbiamo riscontrato che ci sono ulteriori azioni sanzionatorie e dei rilievi di procedure irregolari legate al famoso FRESH:”La Banca d’Italia ha riscontrato nuove irregolarita’ nell’operazione di patrimonializzazione del Monte dei Paschi con i titoli ibridi FRESH e ha deciso, lo scorso 7 maggio, di escludere dal patrimonio di vigilanza azioni emesse al servizio dell’operazione per un ammontare di 76 milioni.”
Questo nuovo intervento della Banca D’Italia conferma la pessima gestione della banca MPS da parte della passata gestione e conferma il ruolo di subalternità di Mancini il quale ha approvato tutto senza controllare un bel niente.E abbiamo la conferma che la gestione della banca e della fondazione da parte del partito di Valentini è stata un disastro e quindi non vanno votati perchè la città non può affidare a chi è coinvolto la guida per risollevare le sorti della comunità.’
Maggio 30th, 2013 — Note redazionali
Maggio 30th, 2013 — Note redazionali
Care sorelle e cari fratelli, nonostante le piogge uggiose, qualcosa di positivo ed importante sta per cominciare nelle nostre vite quotidiane, che noi tutti erroneamente tentiamo di rendere omogenee, costanti e monotone. Come al solito, tutto quello che sta intorno a noi ci mette una pezza, ed ecco che improvvisamente sei chiamato a squarciare quel velo di sostanziale dipesa dagli altri, sei chiamato a fare una cosa che spesso eviti, un po’ per comodità ed un po’ per pigrizia. Quindi sveglia!! Sei finalmente chiamato a decidere. Si o no. Dentro o fuori. Indietro o avanti. A saltare o rimanere fermi.
Tanto per essere chiari, ammettendo tutte le mie incapacità intellettive di capire come si possa ancora in questa città votare PD, dico subito che provando a ragionare, non è possibile votare un candidato sindaco, quello del PD, che è in minoranza nel suo partito. Si avete capito bene. Se vincerà il ballottaggio, il sig. Valentini sarà ostaggio della guerra interna al partito che oramai è arrivata alla resa dei conti finale, sulle nostre povere teste. Ci sono le correnti ceccuzziane che con il voto disgiunto hanno mandato avanti i soliti pretoriani del partito conservatore, ci sono delle “associazioni” come Confronti, che alla vigilia del ballottaggio, udite udite, chiedono le dimissioni dei vertici nelle persone del mitico Carli e del “gggiovvane” Guicciardini, imputando loro il calo degli elettori. Sempre tale associazione si scaglia contro i “disastratori”, parole loro, e quindi mi viene da pensare che credibilità abbia un sindaco in questo clima di guerra interna senza quartiere e senza equilibri.
Mi viene anche da pensare che se si danno dei disastratori tra di loro, hanno anche una capacità di analisi non indifferente.
Hanno, in buona sostanza, detto che il loro partito di appartenenza ha “disastrato”. O mi sbaglio? A parte le risate, che inevitabilmente mi fanno venire, vorrei ricordare un altro “fulgido” esempio di esternazioni “da partito democratico”, vale dire quando l’ex Ceccuzzi disse “in questa città non c’è più niente da predare”. Insomma cari amici e care amiche, se la cantano e se la suonano, ma sono sempre loro.
Vogliamo provare una volta per tutte, con tutte le dovute cautele e distinzioni che riguardano chi c’è intorno al sig. Neri, a mandarli a casa, a mandarli all’opposizione. Voglio il PD, responsabile morale e politico del declino della città fuori dal governo della stessa. E’ possibile? Vediamo.
Un abbraccio dal sempre vostro, sconfitto nelle urne, ma indomito nel corpo e nell’anima Bastardo Senza Gloria.