Entries from Aprile 2012 ↓
Aprile 2nd, 2012 — Note redazionali

Tutti si sarebbero aspettati un minimo di sensibilità politica nei confronti dei propri colleghi universitari. Invece no, e infatti il capogruppo del PD si è preoccupato di rassicurare il rettore abusivo Criccaboni circa il voto sulla mozione sull’università presentata in consiglio comunale. Ricordiamo appunto che il capogruppo del PD in consiglio comunale a Siena è un tecnico-amministrativo dell’università di Siena, ma, stranamente, a lui il taglio al salario accessorio (taglio illegittimo) non deve pesare sul bilancio familiare, mentre pesa e come in termini negativi sui quasi mille dipendenti dell’università che devono pagare mutui, affitti, spese per i figli, bollette,etc. Per ben due volte il capogruppo del PD Bianchi ha lavorato per rinviare la discussione della mozione, sicuramente per evitare di prendere posizione contro Criccaboni e il gruppo dei fedelissimi di Luigi Berlinguer e Starnini che di fatto condizionano il PD senese. Strana parabola politica quella del Bianchi. Da cattolico praticante e anticomunista è diventato un fedele sostenitore del gruppo di Starnini e Luigi Berlinguer; senza dimenticare, appunto, che il grosso del bacino elettorale dello stesso Bianchi è rappresentato dalle suore (votano anche loro) e dai cattolici conservatori. Però oggi è capogruppo del PD e quindi deve reggere il ruolo, dimenticandosi che quando proclama la discontinuità dal passato si dovrebbe ricordare il ruolo di assessore che ricopriva nella precedente giunta. Se poi si vuole discontinuare da se stesso nessuno glielo impedisce: quando uno è coerente è coerente. Punto. Semmai dovrebbe spiegare ai suoi colleghi universitari il perché condivide e sostiene il rettore abusivo e il taglio al salario accessorio. Questo potrebbe spiegarlo, senza discontinuarsi.
P.S. Il sindaco Ceccuzzi si ricorda quanti sono stati i voti disgiunti tra le preferenze personali sul Bianchi e i voti nella stessa scheda agli altri sindaci e non al candidato Ceccuzzi?
Aprile 2nd, 2012 — Note redazionali

Uno apre i giornali, legge e fa questa riflessione: con che critierio si annuncia un bando di gara per un bar oggetto di indagine della magistratura? Queste cose accadono ai tempi della condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro. Ebbene sì, come da lettura dei giornali, apprendiamo che la direttrice amministrativa dell’università di Siena ha pubblicato un bando per l’aggiudicazione del bar oggetto di inchiesta giudiziaria dentro il filone del buco finanziario della stessa università che vede tra gli indagati la società che attualmente gestisce il bar, il consigliere comunale del PD David Chiti e il dirigente universitario Carlo Bruni. Ma la Fabbro prima di pubblicare il bando ha verificato come viene gestito il bar e in base a quale procedura è stata assegnata la gestione? Ma soprattutto la magistratura si è accorta di questo nuovo bando?
E’ capace che, con una faccia di bronzo di cui riteniamo capaci questi ed altri personaggi, si ripresenta anche alla gara, il Chiti. Speriamo in bene.
Ma le inchieste sull’università?????
Aprile 2nd, 2012 — Note redazionali

Domenica 1 aprile (non è un pesce) la nostra portavoce Marianne Franceschi (amica su fb di Bezzini) si accorge che il presidente della provincia ha messo un post sulla bacheca che noi condividiamo in pieno. Però … c’è un però che sarà sfuggito a Bezzini figuriamoci ai mega comunicatori mega pagati che ruotano in provincia. Il nostro Bezzini scrive:
Enel e ENI si lamentano perché negli ultimi anni in Italia è cresciuta troppo la produzione di energia da fonti rinnovabili penalizzando le centrali alimentate con idrocarburi. Io penso invece che gli incentivi per le rinnovabili siano stati una delle poche cose buone fatte nel nostro paese negli ultimi anni. Da una parte infatti si migliora l’ambiente e dall’altra si creano nuove opportunità per le aziende. Mi auguro che il governo non ceda alle pressioni dei due colossi e prosegua con decisione nel sostegno alle energie rinnovabili.
Anche noi ci auguriamo che il governo non ceda alle pressioni di questi due colossi.
Indovinate chi è la Responsabile sostenibilità del colosso ENI? Si chiama Sabina Ratti e qui c’è l’indirizzo di posta elettronica per inviare eventuali mail per manifestare il sostegno alla presa di posizione di Bezzini: ratti_sostenibilita@eni.com
Chi è Sabina Ratti? E’ grande amica di Rosy Bindi, ma soprattutto è la moglie del futuro (salvo sorprese) presidente del Monte dei Paschi Alessandro Profumo, ovvero il presidente voluto da Bezzini e Ceccuzzi.
Cosi per ricordare a tutti con chi sono schierati i dirigenti del PD.
Aprile 1st, 2012 — Note redazionali





Vi ricordate il blitz trombereccio riccaboniano? Bene: a quando un bel blitz dei ROS in Viale Trastevere dove, a questo punto è provato, che la cricca verdiniana e, in subordine, gelminiana, sta causando ormai da anni disastri inenarrabili? A questo proposito questi uffici propongono una lettera aperta che chiunque può copiare dal blog e spedire agli indirizzi in calce.
Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale
Roma
Al Presidente del Consiglio
Sen. Prof. Mario Monti
Palazzo Chigi
Piazza Colonna
Roma
Al Vice Presidente del CSM
Avv. Michele Vietti
Palazzo dei Marescialli
Piazza della Repubblica
Roma
Questi uffici sono a notificare alle massime istituzioni dello Stato, agli indirizzi in calce, che – evidentemente nella loro acquiescenza – una cricca si è ormai da anni impadronita del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, da ora in poi MIUR, estendendo i propri gangli cancerosi in varie università italiane senza che nessuno di chi ha competenza per farlo, e cioè Voi, abbia mosso un dito per rimediare a questo disastro. Questi uffici segnalano in modo particolare il caso dell’università di Siena, la più dissestata dell’universo conosciuto, che vive ormai da anni in uno stato di assoluta prostrazione, in balia delle volontà perverse di una serie di personaggi assolutamente ambigui che andiamo ad illustrare.
Il primo è sicuramente Maria Stella Gelmini che, morbida argilla nelle mani di Denis Verdini (i cui guai giudiziari sono noti all’universo mondo), non ha mosso un dito per cercare di risolvere una situazione che getta nello sconforto e nella prostrazione (anche economia) un’intera città e una comunità universitaria composta da quasi 17.000 persone. Anzi: ha peggiorato le cose circondandosi di personaggi a dir poco ambigui come, per esempio, Marco Tomasi, ex direttore generale al Ministero, ora Direttore generale per la Provincia autonoma di Trento, ma che ancora continua ad interagire con gli attuali vertici dell’Ateneo senese, vertici peraltro abusivi in quanto la Magistratura – con estremo ritardo – ha notificato l’accusa a 10 persone di aver falsato le elezioni che hanno visto prevalere di soli sedici voti Angelo Riccaboni (d’ora in avanti Criccaboni con evidente allusione) traendo in inganno, come affermato dall’Autorità Giudiziaria, l’allora Ministro Gelmini (che peraltro si è fatta ingannare senza muovere foglia). Inoltre Tomasi intratteneva e continua ad intrattenere rapporti con l’altro vertice dell’Ateneo voluto (?) dal Criccaboni, la condannata dalla corte dei conti dell’Emilia Romagna Ines Fabbro, approvando qualsiasi porcheria commessa ai danni dell’Ateneo (che pure la paga la spropositata e del tutto immeritata cifra di 177.000 euro l’anno che vanno ad aggiungersi alla pensione).
Ma non è finita qui. Dimessosi Berlusconi, il vertice dell’Ateneo è stato affidato a Francesco Profumo, per volontà sempre della medesima Gelmini. Ora diciamocela tutta: Prof. Monti, ci rivolgiamo soprattutto a Lei: ma nella sua carriera Le è mai capitato di leggere L’uomo delinquente di Cesare Lombroso? E se sì, ne ha compreso il significato? E, sempre se sì, ma in consiglio dei Ministri ce la butta mai un’occhiata verso lo scranno del Ministro del MIUR? E controlla mai cosa combina? Anche perché ci sono voluti bei mesi e diversi articoli di denuncia sulla stampa nazionale (Corriere della Sera) per farlo dimettere dalla Presidenza del CNR che gli era stata affidata proprio dalla Gelmini, nonché risulta ancora – benché sospeso – essere il Rettore del Politecnico di Torino. No, dico … Vogliamo risolverla questa situazione oppure no?
Ma non è finita. Al posto di Tomasi è stato chiamato un altro personaggio incredibile, sempre dalla Gelmini, alla direzione generale: Daniele Livon ex direttore amministrativo di Udine che, tanto per cambiare, è stato coinvolto in questioni di bilanci ballerini (basta leggere qui http://ilsensodellamisura.com/2008/06/08/malauniversita-ricominciamo-da-udine-con-una-nuova-ispezione-ministeriale/).
Nel contempo, ed ecco la ragione dell’indirizzamento della presente anche al CSM, sono passati QUATTRO ANNI (dicansi QUATTRO ANNI) dalla scoperta di una voragine di bilancio all’Università di Siena di circa 270 milioni e quasi DUE ANNI (dicansi DUE ANNI) dall’inizio delle indagini sulle elezioni irregolari del Criccaboni nonché dall’assunzione, su indicazione di Tomasi come si dimostra facilmente leggendo qui (http://shamael.noblogs.org/?p=4184), da parte della Magistratura senese. Chiuse le indagini su tutte e due le inchieste, sono più di quattro mesi che attendiamo qualche determinazione del GUP di Siena. Nel frattempo tutta questa cricca continua ad agire indisturbata, con grave nocumento per i dipendenti, gli studenti e, va da sé, la città di Siena che – come si può facilmente immaginare – vede concreto il rischio di un tracollo definitivo dell’ex prestigioso Ateneo (antichissimo) e di tutto l’indotto (nonché dell’immagine della città medesima). Il tutto, va detto, grazie anche all’inerzia della classe politica locale che teme di veder scoperchiati i pozzi di bottino che ha fattivamente contribuito a creare.
Rimanendo in attesa di Vostre future determinazioni atte a risolvere questa incredibile lesione della legalità, della buona amministrazione e del principio ineludibile sancito all’articolo 3 della Costituzione, porgiamo i nostri più distinti ossequi
Di questi uffici
Cesare Mori
Aprile 1st, 2012 — Note redazionali
Una notizia che farà tremare la City e i piani alti di Mediobanca: i piccoli azionisti del Monte si sono organizzati in un patto di sindacato con altri soci di peso (circa 95 Kg. a socio) e sono riusciti nell’impresa di far saltare la nomina di Alessandro Profumo. Il nuovo presidente del Monte dei Paschi sarà Beppe Nucci. Il neopresidente, dipendente del Monte e noto contradaiolo, rappresenta una scelta tutta interna al gruppo Monte capace di riunificare le varie componenti politiche della città. Al neo presidente gli auguri della redazione.