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Rinviata l’udienza dal GUP per “legittimo impedimento” dell’avvocato del Mussari

Rinviata al 23 gennaio l’udienza sui rinvii a giudizio per la vicenda Ampugnano. Oggi l’avvocato dell’indagato Mussari, il noto vice-principe del foro toscano Fabio Pisillo era impegnato in altro processo. Quando uno è impegnato è impegnato!
In attesa della prossima udienza abbiamo una richiesta pubblica per il Commissario Laudanna. Siccome siamo in un periodo in cui i cittadini pretedono trasparenza sulle spese degli enti locali, siamo ad avanzare la richiesta per sapere se l’avvocato Fabio Pisillo ha avuto incarichi di consulenza per il Comune di Siena e in caso di risposta affermativa vorremmo sapere la quantità degli incarichi e l’importo complessivo. Riteniamo che la documentazione è accessibile a tutti e negli uffici degli enti locali non esiste il “legittimo impedimento” a fornire queste informazioni.

Riceviamo e pubblichiamo. Sembra di guardare Alberto Sordi

Ve lo ricordate il film con Alberto Sordi nei panni di un tenente dell’esercito che chiede gli ordini ai propri superiori l’otto settembre del 1943? E i superiori che gli intimano, ai sensi degli ultimi provvedimenti regolamentari, di cantare durante le marce di spostamento. E allora cantano mentre i tedeschi li attaccano uccidendo decine di militari italiani. Beh! La situazione al Monte sembra essere proprio questa. Dopo dieci mesi dall’insediamento della “splendida” coppia Profumo, Viola nulla è cambiato e i numeri rimangono brutti.  Una società di rating considera il titolo della banca senese spazzatura e la colpa è tutta del personale. Risorsa che va penalizzata, secondo gli attuali gestori, in modo indiscriminato perchè privilegiata nel recente passato e non adatta. Chi stabilisce tale inadeguatezza sono niente po’ po’ di meno che personaggi come la signora Dalla Riva e il signor Bernardo Mingrone che a fronte dei loro lauti compensi ignorano storie personali legate da anni a una azienda che si chiama Monte dei Paschi di Siena. Obbiettivo: disseminare terrore, paura per cercare di recuperare una capacità di direzione che non sembra essere riconosciuta. La fiducia nei confronti dei capi non è qualcosa che si compra il mercoledì al mercato. Profumo fa cadere, sempre, le solite considerazioni prive del riscontro della misurabilità dei numeri, dal sesto piano. Ha i suoi fedeli catapultati a Siena con cui si riunisce una volta alla settimana a Milano. Viola, per contro, ha i suoi fiduciari con cui dialoga costantemente a Siena. Ma, né quelli di Profumo, né quelli di Viola parlano fra di loro. Ci sono due modi per essere riconosciuti come “capi”: l’egemonia determinata dalla capacità professionale o la paura esercitata da un potere indiscriminato. I vertici bancari hanno scelto la seconda strada nel deserto dei risultati. Tutti avevano sperato in un cambiamento che fosse fatto di certezza di obiettivi del coinvolgimento sui risultati, del rispetto della risorsa lavoro per quello che ha espresso e per quello, soprattutto, che poteva ancora esprimere. Si colpisce, viceversa, nel mucchio senza conoscere le singole individualità, si distrugge un patrimonio di conoscenza che hanno fatto grande nel passato il Monte e che avevano subito la gestione anch’essa indiscriminata della coppia Mussari – Fabrizio Rossi. Non si è tentato un recupero, una rimotivazione delle capacità che pur erano disponibili a un cambiamento di passo per il bene del gruppo a cui appartenevano. Non tutti i dipendenti sono nella direzione generale e non tutti hanno fatto parte delle scelte sciagurate del passato. Ma a fronte dei molti che vengono cacciati senza reali responsabilità altri vengono conservati nei loro posti di comando. Livelli che sono di primaria importanza nell’azienda, ma che godono della copertura politica di chi oggi non è più ai vertici e/o del partito di maggioranza relativa a Siena. Ceccuzzi porta su di sé anche questa responsabilità: quella di aver scelto gli attuali “capi” e di aver distrutto un patrimonio fatto di carne e di ossa.

Giovanni Romagnoli

ARRENDETEVI!! SIETE CIRCONDATI!!(parte terza): bloccate la nomina di Gabriella Piccinni a direttore di dipartimento

La solita rinfrescatina http://shamael.noblogs.org/?p=6165

La candidata a tutto Gabriella Piccinni, docente universitaria fedelissima di Luigi Berlinguer e Piero Tosi, è una di quei docenti che ha la responsabilità morale e gestionale nel dissesto dell’ateneo perchè ha votato tutte le manovre e le delibere nei cda dell’ateneo sotto il rettore Tosi.Infatti la tosiana Piccinni è stata membro del cda dal 2004 al 2007. Noi siamo in possesso di tutte le delibere e dei verbali e li abbiamo consegnati ai nostri uffici legali per un controllo sotto il profilo contabile, civilistico e penale. E a breve li metteremo a disposizione. Come abbiamo fatto pubblicando le vicende aretine del Criccaboni. E’ solo una vergogna la candidatura di questo soggetto alla direzione di un dipartimento di un’università che ha subito un dissesto da una gestione di cui faceva parte la stessa Piccinni. Fermatevi e subito, per il bene delle casse e del futuro dell’ateneo. Inoltre vogliamo ricordare che la Piccinni, durante il cda nel quale Focardi annunciò la chiusura di quella vergognosa mangiatoia di soldi pubblici che era l’area comunicazione e marketing gestita dal dissestatore Maurizio Boldrini, si sollevò per difendere la mangiatoia e il suo amichetto Boldrini. Ci vuole una faccia tosta e anche peggio per ripresentarsi ad occupare un ruolo di gestione dentro l’ateneo. Alla decadenza si somma altra decadenza. La signora Piccinni nei giorni scorsi ha fatto il giro dei docenti dicendo “allora mi candido io al dipartimento” in accordo con Criccaboni e il partito(quello di Ceccuzzi). Come avveniva ai tempi del Tosi. Sulla Piccinni come sul Bettalli si arriva fino in fondo e nel frattempo allertiamo la magistratura.

Vogliamo anche segnalare altre questioni. E da queste ulteriori vicende si comprendono i legami tra partito,istituzioni e i docenti della cricca tosiana. Anno 2010; la fondazione per la realizzazione della strenna di Natale incarica per la realizzazione del volume la Protagon Editori (ossia Maurizio Boldrini) e tra i relatori alla presentazione c’era lei, l’amica del Boldrini, la filodissestatrice Piccinni. Anche la banca MPS (quando David Rossi e Mussari imperavano) aveva affidato il libro strenna ai docenti tosiani “Miti di Città -Un viaggio attraverso le più belle città italiane alla ricerca delle nostre origini. A cura di MAURIZIO BETTINI,  MAURIZIO BOLDRINI, OMAR CALABRESE e GABRIELLA PICCINNI – Salvietti e Barabuffi Editori – Progetto grafico Catoni & Associati – Coordinamento editoriale di Monica Granchi”. Qui ci trovate, oltre alla Piccinni, anche i due geni di Via Roma 56 e 57, Boldrini e Bettini e anche la fidanzata storica di Boldrini, che il genio aveva assunto all’area comunicazione. E poi vi chiedete perchè la città è stata portata al declino? Basta seguire i dissestatori e gli incarichi affidati. Una domanda su tutte: quanto hanno riscosso questi docenti dalla banca oppure erano li a titolo gratuito? E nel caso in cui hanno recepito dei compensi, sempre che rientrano in questa tipologia, gli stessi compensi sono stati dichiarati all’università e il cda ha provveduto alle necessarie autorizzazioni?

La Piccinni faccia una cosa seria per l’università: lasci perdere il dipartimento. L’università per ripartire non ha bisogno di politicanti e filodissestatori.

Operatori ecologi o banchieri? Mancini e Ceccuzzi hanno consegnato la banca al destino crudele del mercato

L’agenzia di rating Moody’s ha declassato il titolo Mps in zona rating definito “spazzatura”. Sempre dalla stampa apprediamo che il 10 ottobre il Tesoro ha chiesto alla Banca di cancellare il tetto del 4% per gli azionisti privati. Questi sono i frutti amari per una banca debole per colpa della gestione Mussari-Ceccuzzi-Piazzi-Mancini della banca e della fondazione MPS. E’ vero questo è il mercato; ma è altrettanto vero che nel mercato ci sono delle regole e servono le competenze per starci. Invece qui a Siena il PD, Siena Futura,Riformisti e SEL,già responsabili politici dei disastri della città,continuano a produrre dei comunicati ridicoli e senza costrutto. Prima hanno messo in ginocchio la banca insiema al Mussari,poi hanno consegnato la banca a Profumo e nell’assemblea del 9 ottobre hanno dato carta bianca con le modifiche statutarie. Un mix di incomptenza, arroganza e ingordigia politica.Ecco perchè la città,la banca e l’università sono state dissestate.
Per capire il tutto basta leggersi il titolo di un post del prestigioso sito web Dagospia:”MONTE DEGLI SCAZZI DI SIENA! – ARROGANCE PROFUMO IGNORA LE RACCOMANDAZIONI DELLA FONDAZIONE MPS E VA AVANTI COME UN CARRARMATO VERSO L’AUMENTO DI CAPITALE: COINVOLTO IL SUO EX COMPARE ERMOTTI (UBS) – INTANTO IL GOTHA DELLA POLITICA SENESE DI RITO PIDDIN-DIESSINO SFILA IN PROCURA PER L’INCHIESTA ANTONVENETA: IN MANO AI MAGISTRATI UN MUCCHIO DI INTERCETTAZIONI (NON SOLO SENESI). MOODY’S DECLASSA IL TITOLO MPS A LIVELLO JUNK: CROLLO IN BORSA (-6%)…”
Bisognerebbe prendere Mancini,Piazzi,Galgani e il resto della fondazione MPS e mandarli al confini a zappare le patate.Dietro gli ordini del partito ceccuzziano questi signori hanno approvato le modifiche statutarie.E invece dovevano ascoltare tutti quelli che dicevano:votate contro!
A pagarne le spese è la città e il modo economico e i lavoratori. Il PD ha dissestato tutto in città: dall’università fino alla banca.
Forse rispetto a certi banchieri che svolgevano un ruolo non consono alle proprie capacità era preferibile affidarsi a dei bravi operatori ecologici. Ritrovarsi declassati in zona “spazzatura” per un banca non è piacevole;ma dalla banca quei segnali di cambiamento e di pulizia vera non arrivano.Il PD e Profumo preferiscono far cadere tutto sulla testa dei lavoratori.Ecco l’amara realtà. E Valentino Fanti e David Rossi sono ancora ai loro posti.

Tra il mimo vestito di Pulcinella e l’affaire Antonveneta ci leggiamo l’intervista con la “preistoria”

Oggi scriviamo a quattro mani:l’economista e l’osservatore locale.Con citazioni dai giornali della giornata. Prima però partiamo da una cena tra importanti esperti di finanza mondiale tenutasi giovedi scorso in un ristorante di cucina spagnola di Londra, il Balham Bowls Club al civico 9 di Ramsden Road. Una cena, per il luogo e la cucina, e senza volerlo, carica di simbolismo.Di cosa avranno parlato? Ci ritorneremo sopra lunedi prossimo.

Una breve parentesi sull’affaire Antoneveneta. Nel pomeriggio di ieri, un comunicatore assai affannato, ha trascorso molto tempo al telefono con vari giornalisti di diverse testate per convincerli a far passare un nuovo messaggio mediatico: Mussari non è indagato. Sul Corriere della Sera di oggi, continuano però a scrivere dell’iscrizione nel registro degli indagati. E il quotidiano di Via Solferino aggiunge che “la procura apre i file sequestrati” e che tra “le carte sequestrate gli inquirenti senesi cercavano informazioni anche sul bond fresh del 2008”.Attendiamo di capire quanti sono e perchè sono indagati.Nel frattempo di note ufficiali dal palazzo di giustizia e dagli avvocati del Mussari che smentiscono l’iscrizione nel registro degli indagati non c’è traccia.

Dal Corriere di Via Solferino al corriere di Siena. Il giornale senese di oggi sfodera tre articoli: un mimo vestito di Pulcinella, l’intervista con la preistoria e la lettera del portavoce dei geni di Via Roma 56. E sinceramente il mimo vestito di Pulcinella è una “non maschera” rispetto agli altri due protagonisti; ed è anche piu’ serio e divertente. Il portavoce dei geni di Via Roma 56, un certo Orlando Paris coordinatore di SEL di Siena, ha mandato una lunga lettera per commentare la situazione del Santa Maria della Scala:tanta fuffa, la solita sbrodolata preparata dai soliti noti e di una noia incredibile. Forse Orlando Paris si allena per prendere il posto dell’articolista kilometrico Barzanti?

Arriviamo all’intervista con la preistoria. E la preistoria è rappresentata dal luogotenente su Siena di Luigi Berlinguer, il mancato assessore regionale per il PD Alessandro Starnini. La regione Toscana non ha perso niente. Praticamente un’intervista sul nulla e di nulla(senza offesa per l’intervistatrice). Il luogotenente ci tiene a ribadire che lui è schierato con Bersani e noi aggiungiamo, chissenefrega.Pensa te che novità. Era necessario consumare una pagina per conoscere il pensiero politico di Starnini? Evidentemente sì; c’era l’urgenza di confermare agli studenti che la preistoria è sembre materia di studio scolastico. Il luogotenente poi ha aggiunto che a Siena serve il rinnovamento della classe politica,dimenticandosi di ricordare che lui è presidente della società Novoli,nominato da Mussari. Quando poi tratta la vicenda del commissariamento del Comune di Siena, supera anche il mimo vestito da Pulcinella. Lo Starnini si lamenta che un gruppo per interessi di parte ha voluto il commissariamento; lamentandosi che nel partito ci sono troppe correnti. Mah!!

Innanzitutto il comune è commissariato perchè Ceccuzzi si è dimesso da solo e forse lo Starnini avrebbe fatto bene a ricordare che lui è stato tra quelli che hanno suggerito al Ceccuzzi di dimettersi;perchè c’era una strategia studiata dal gruppo di Starnini:”Ceccuzzi si dimette, si ritorna velocemente alle urne e noi ci riprendiamo il partito”.Grandi strateghi ma il commissario è sempre in Comune e la data delle elezioni non è stata decisa. Forse sarebbe il caso,oltre a tenere i fari puntati sull’affaire Antonveneta, di accenderli anche sulla società Novoli. Siamo o non siamo tutti d’accordo sulla necessità di controllare i bilanci e i conti per ripartire alla grande? W l’Inghilterra!

Albus Silente

Maestro James

ARRENDETEVI!! SIETE CIRCONDATI!! (parte seconda): quella faccia tosta del docente MARCO BETTALLI

Una rinfrescatina con la prima puntata http://shamael.noblogs.org/?p=6148
Oggi parliamo del tosiano e filodissestatori Marco Bettalli che il 14 dicembre 2012 è atteso dal GUP del tribunale di Siena per le elezioni irregolari del Criccaboni. Il docente Bettalli ha avuto la faccia tosta, da definire meglio in altro modo, di candidarsi alla guida di un dipartimento dell’ateneo. Bisognerebbe svuotare le carceri dal sovraffollamento e riempirle diversamente.
Del Bettalli leggetevi quanto di seguito; quindi sarebbe il caso che il soggetto resti lontano dal dipartimento o altro incarico nel povero ateneo senese vittima di una cricca incallita.
Avevamo già pubblicato questo articolo con i nomi dei personaggi Disney. Stavolta, siccome questi hanno la faccia come il culo, manteniamo i nomi dei personaggi salvo uno cui diamo il nome reale. Prima di leggere una considerazione: ma questo qui non dovrebbe insegnare storia greca o qualcosa del genere? E allora perché cazzo mai tutto fa salvo che fare il lavoro per cui è evidentemente troppo generosamente pagato? E storia greca chi minchia l’insegna, mentre il titolare pesca nel torbido? Forse storia greca è considerata inutile? E allora un solo grido: Bettalli fuori dai coglioni!!!

MARCO BETTALLI chiama Topolino per parlare del concorso del quale Topolino ha già parlato con altri docenti. MARCO BETTALLI dice di aver parlato con Pluto che gli ha chiarito la situazione aggiornandolo sulle ulteriori fasi della giornata di ieri in cui ha ricevuto una telefonata da Minnie. Questa gli ha detto che il concorso va discusso scientificamente. I “numeretti” li devono fare altrimenti il concorso non è valido. Questo, secondo MARCO BETTALLI, vuol dire che Minnie si è resa conto che con i numeri non ce la fanno. MARCO BETTALLI rappresenta che in commissione nessuno sa nulla di Nonna Papera e questo è il dramma perché, pur sapendo che è bravissima, non è facile dimostrarlo. Anche se Nonna Papera è citata 6 volte in uno dei manuali più imporanti, questo aspetto è sconosciuto ai componenti della commissione: Archimede, Gastone. Secondo Topolino non esistono problemi per la vittoria di Nonna Papera che risulta superiore sia con i “numeretti” che da un punto di vista scientifico. MARCO BETTALLI fa presente che sicuramente Minnie è andata a parlare con Clarabella la quale gli ha detto che l’unico modo per ribaltare l’attuale situazione è fare un discorso scientifico. Topolino replica che in Commissione la maggioranza è per Nonna Papera quindi non ci sono problemi. MARCO BETTALLI replica che sicuramente Minnie farà mettere a verbale tante osservazioni. Per Topolino la cosa non crea problemi. MARCO BETTALLI dice che quelle donne sono subdole. Anche Clarabella si è schierata totalmente con Minnie ed ha tolto diversi punti a Nonna Papera. Topolino, visto che tre su cinque dei candidati appoggiano Nonna Papera, non capisce dove sia il problema. MARCO BETTALLI replica che i tre, pur sapendo che Nonna Papera è la più brava, non hanno pezze d’appoggio. E’ convinto che alla fine Minnie non firmerà la relazione finale in modo da far sciogliere la commissione. Già adesso sta cercando di rinviare alcune riunioni in modo tale da farle arrivare a dicembre in cui i membri hanno sicurmaente altri impegni. Topolino ribatte che il concorso deve concludersi entro il 29 e MARCO BETTALLI fa presente che Minnie vuole ridiscutere tutti i testi scientificamente per cui a quella data saranno ancora in alto mare. Topolino fa presente che non possono tornare su giudizi già espressi altrimenti verrebbe fatto un atto illegale. MARCO BETTALLI concorda con Topolino ma gli dice che le cose non sono semplici come pensa lui. Ad un certo punto gli passa al telefono Nonna Papera per fargli capire come funzione il CNR, come funziona Clarabella.
Topolino, anche con Nonna Papera, dice di non capire dove sia il problema visto che tre dei cinque commissari sono fermi sulla loro posizioni a favore di Nonna Papera stessa. Se Minnie dovesse alzarsi ed andarsene, potrebbe benissimo essere denunciata alla Procura. Deve rassegnarsi a perdere tre a due. Nonna Papera fa presente che non sarebbe neanche una sconfitta visto che la “sua” comunque avrebbe l’idoneità. Spiega anche che la preoccupazione di MARCO BETTALLI è sul fatto che i tre commissari a suo favore non sono archeologi e non hanno la dialettica per fronteggiare sull’argomento Minnie che lo ha fatto apertamente presente accusando persino al Presidente di non essere in grado di giudicare. Ha accusato Gambadilegno di essere dalla parte di Nonna Papera in quanto ha un lavoro in comune con lei. Topolino dice che se ha qualche denuncia da fare si presenti alla Procura. Nonna Papera ribadisce che la preoccupazione di MARCO BETTALLI è che i tre candidati non riescano a convincere dialetticamente la superiorità di Nonna Papera. Topolino si dice convinto che Gastone ci riuscirà. Nonna Papera dice che mentre le due donne parlano nel dettaglio del lavoro della loro candidata, Gastone non sa nulla del suo lavoro. Topolino capisce che Nonna Papera ha paura di eventuali ricorsi e la donna glielo conferma. Topolino cerca di rassicurarla sul fatto che i ricorsi non bloccano le procedure e che comunque non sono mai stati accolti. L’unico problema che rimane è quello che le due commissarie si alzino ed abbandonino i lavori di giudizio. Topolino cerca di tranquillizzare ancora Nonna Papera dicendole che i tre commissari a suo favore sanno il fatto loro. Nonna Papera esorta Topolino a chiamare Gastone, che ha un ottimo rapporto con Clarabella, per tentare di parlare con quest’ultima e cercare di portarla dalla loro parte in modo da lasciare isolata Minnie.  Topolino suggerisce di trovare qualcuno all’interno del CNR per contattare Minnie che tra l’altro ha solo interessi per l’istituto e non per sè stessa. Nonna Papera fa presente che questa strada non è percorribile perché all’intenro del CNR Minnie è in contrasto con molti e quegli altri la appoggiano. Topolino promette che parlerà con Gastone. Nonna Papera ripercorre le varie fasi del concorso e spera che anche se la valutazione verrà spostata sul piano scientifico, la candidata di Minnie non ce la possa fare. Propone di preparare una cartella in cui spiega il peso di quello che lei scrive, come promemoria da far avere ai candidati ed usare come spunto per le loro argomentazioni. Topolino si rende disponibile a riceverla ed a consegnarla poi agli interessati in occasione del Consiglio di Facoltà.
Riprende il telefono MARCO BETTALLI che esprime il timore di un ritorno al passato in cui i commissari, quando volevano stroncare anche il candidato più bravo, estrapolavano qualche frase dalla relazione e lo attaccavano soltanto su questa. MARCO BETTALLI ha paura che Minnie, con l’aiuto di Clarabella, voglia comportarsi allo stesso modo con Nonna Papera. Topolino dice che non può fare ciò anche perché il Presidente e Archimede sono assolutamente contrari. Dopo aver discusso su come evitare che Minnie non si presenti alla prossima riunione, MARCO BETTALLI esorta Topolino a chiamare Gastone perché stronchi ogni tentativo di Minnie di accendere una discussione sul piano scientifico. Topolino si dichiara tranquillo in tal senso. Ribadisce che tre candidati su cinque sono a favore di Nonna Papera e qualora Minnie non volesse firmare la relazione finale sarà denunciata alla Procura. Si lasciano rimanendo d’accordo che Topolino attende la cartella degli appunti di Nonna Papera da dare a Gastone e far giungere al presidente della Commissione.

Tommaso Occami. Ma Ceccuzzi che c’entrerebbe?

Ma che c’entra Ceccuzzi? Abbiamo letto il Tirreno, La Nazione abbiamo messo insieme tutti i nomi delle persone sentite dal magistrato per la vicenda Antonveneta, ma non siamo riusciti a capire perché ci sia anche il nome del sindaco dimissionario Ceccuzzi. Per Mussari e Antonio Vigni le motivazioni ci sembrano evidenti così come per il collegio sindacale cioè per Di Tanno, Pizzichi e Fabretti. A cui bisognerebbe chiedere anche dove erano quando in banca mettevano a punto l’operazione riportata oggi dal Corriere della Sera: il caso Vim, creata con Lehmann. Gli enti locali, nella persona del Cenni e del Ceccherini, ne comprendiamo il coinvolgimento nella vicenda probabilmente a causa delle nomine e forse per questioni di scelte che li riguardano direttamente. Questo non lo sappiamo, ma confidiamo che a breve le loro posizioni verranno chiarite in un modo o nell’altro. Non abbiamo registrato i nomi né del Presidente della Fondazione né dei membri dell’Istituzione rappresentata da Mancini, staremo, comunque, a vedere. Ma Ceccuzzi? All’epoca era parlamentare membro della commissione finanza insieme al presidente Paolo Del Mese. Ha preso ripetutamente posizione a favore dell’acquisizione della Banca Antonveneta, ma nulla di operativo. Quindi? Perché sentirlo? Del resto svolgeva esclusivamente un’attività politica. E lo stesso Ceccuzzi si è più volte trincerato dietro queste sue competenze che hanno permesso di spostare anche la critica dei suoi avversari proprio sul piano politico. Le motivazioni dei suoi avversari ormai le conosciamo a memoria: ha gestito il partito per quindici anni, ha determinato tutte le nomine nei vari ruoli, era uno stretto amico di Mussari, ha determinato e voluto la nomina di Mancini, ha tenuto i rapporti con Roma e con Firenze e così di seguito. Eppure Ceccuzzi è stato sentito dagli inquirenti, allora? Se non c’entra nulla perché è stato convocato? L’unica cosa che ci viene alla mente è che proprio dalla sua posizione politica abbia potuto determinare o contribuire a determinare delle scelte gestionali e di strategia. Se così fosse addio politica e tutto il fragile castello costruito a difesa del suo operato franerebbe in modo rimbombante. Frastuono che annullerebbe in un attimo il tentativo messo in campo da Ceccuzzi e dai suoi più stretti collaboratori di negare il passato per presentarsi come il nuovo. E di rinnovamento, in effetti, se ne intende come quando prese in mano le sorti della Federazione senese insieme a Mussari, Cenni e Ceccherini. Ma guarda che coincidenza! Sono gli stessi! A questo proposito il silenzio di Roberto Barzanti non ci meraviglia mentre quello dei più diretti interessati ci insospettisce.

T.O.

Roberto Barzanti, l’uomo dei “miracoli” che fine ha fatto?

Da sempre legato a quella nomenclatura universitaria che ha distrutto l’ateneo senese, l’uomo dei miracoli Roberto Barzanti, “miracolato anche con la nomina a presidente della biblioteca comunale dall’ex sindaco Ceccuzzi”, non perse tempo quando l’apologo dell’affaire Antonveneta Franco Ceccuzzi tirò fuori la favola della discontinuità e si lancio,con il consueto stile barzantiano, con i suoi lunghi e noiosi articoli affermando che “il miracolo di Siena ha spiazzato tutti”. Oggi che la vicenda Antonveneta ha spiazzato i suoi amici del partito che fine ha fatto?Forse è impegnato a inseguire altri miracoli e non ha tempo per scrivere? Meglio cosi,perchè anche l’uomo dei miracoli con i suoi noiosi articoli e varie apparizioni pubbliche al fianco del groviglio, ha contribuito alla decandenza della città. Siena ha bisogno di un miracolo, ma non di quelli barzantiani.

Scelte coerenti dai nuovi vertici di MPS: rimuovere Valentino Fanti e David Rossi da ruoli di primo piano

L’indagine in corso sull’affaire Antonveneta non è un “complotto ordito a tavolino” come asserito da qualche comunicatore miope alla fermata del Freccia Rossa. Non conosciamo la conclusione ma sotto gli occhi di tutti ci sono gli elementi per comprendere i motivi dell’inizio dell’inchiesta:un prezzo di acquisto ingiustificabile e l’assenza di una “due diligence”.Senza attendere gli esiti giudiziari possiamo quindi affermare che gli ex vertici della banca hanno creato un danno alla banca MPS e di riflesso al sistema economico senese che usufruiva della redditività della banca attraverso le erogazioni della fondazione MPS. Questo il dato economico e politico. A questo dobbiamo aggiungere un altro elemento che ha contribuito a indebolire il patrimonio della banca: l’uso esagerato delle sponsorizzazioni con un potere mai conferito da altre parti all’area comunicazione di MPS. La bufera Antonveneta è solo all’inizio e non è un venticello di inizio autunno.I vertici della banca e la città di Siena hanno il dovere di approfondire quanto successo nel passato e chi ha la titolarità delle decisioni, non puo’ rimandare la rimozione di coloro che affiancavano Mussari nella gestione della banca. E anche la politica richiami alle proprie responsabilità coloro che giustificarono e assecondaro quella scelta.Se è autentico quello che affermano Viola e Profumo circa le loro intenzioni di recidere con la getione precedente, allora, siate consequenziali: rimuovete dai ruoli attuali i mussariani Valentino Fanti(capo della segreteria di Viola e Profumo)e David Rossi(capo della comunicazione). La bufera è solo all’inizio; e non occorre lavorare nei palazzi di giustizia per capire la portata dell’inchiesta. Basta leggere gli eventi. Ma il solito comunicatore miope deve aver influenzato anche qualche altra penna della comunicazione; con questa bufera in corso qualcuno ha pensato di inserirci dentro lo scoop sulle future nomine della fondazione MPS. Ribadisco il concetto: la bufera è solo all’inizio e per risollevarre le sorti della banca e della città non servono soldatini di carta,stampata; ma solo scelte chiare e dure. E non bisogna “attendere” l’iscrizione nel registro degli indagati per operare un taglio netto con il passato.

 Albus Silente

La parola al Montesquieu di Pontedera: “Ricordate la questione morale di Berlinguer? E’ da lì che la sinistra deve ripartire …”

Come avrete notato tra noi e il Montesquieu di Pontedera persiste un rapporto di “incontro e scontro” civile e franco e noi siamo tra i piu’ assidui lettore della bancheca facebook del presidente Enrico Rossi. Ieri siamo rimasti colpiti dal nuovo post: “60 miliardi e il costo della corruzione in Italia. Siamo una vergogna in Europa. E ancora non ci si decide a mettere la fiducia sulla legge anticorruzione. Poi dopo la legge, la politica e la società italiana devono impegnarsi in un profondo rinnovamento morale. Ricordate la questione morale di Berlinguer? E’ da lì che la sinistra deve ripartire …60 miliardi e il costo della corruzione in Italia. Siamo una vergogna in Europa. E ancora non ci si decide a mettere la fiducia sulla legge anticorruzione. Poi dopo la legge, la politica e la società italiana devono impegnarsi in un profondo rinnovamento morale. Ricordate la questione morale di Berlinguer? E’ da lì che la sinistra deve ripartire …”
Da lì deve ripartire? Quindi due paroline il Montesquieu di Pontedera e volendo anche quel Manciulli segretario del PD regionale potrebbero pronunciarle senza nascondersi nel politichese e nel dire e non dire su queste questioni che superano ogni limite morale.
A) L’università di Siena è abbandonata nelle mani di una cricca incallita di indagati, abusivi, incompetenti e filodissestatori; un bordello giudiziario e degradante senza precedenti. Una cricca che gode del sostegno politico del PD. Deve ripartire da qui la sinistra?
B) La vicenda della banca Antonveneta. Deve ripartire da qui la sinistra?
C)La cena del 2006 a Salerno tra Ceccuzzi, Mussari e quelli arrestati per il crack del pastificio Amato? Deve ripartire da qui la sinistra?

E tante altre disgustose vicende.

 Insomma, quando vi pronunciate voi del PD visto che sono coinvolti solo quasi esclusivamente personaggi che provengono dal vecchio partito DS?

 Da dove deve ripartire la sinistra caro Montesquieu?

 P.S. Se ci lascia un commento forse i cittadini sapranno apprezzare.