Apriamo un capitolo a parte per fare il bilancio di un anno di direzione amministrativa della nota condannata dalla Corte dei Conti nonché amica della nota dissestatrice di vari enti pubblici Jolanda Cei Semplici. La signora in questione corona un anno costellato da un fallimento dietro l’altro in materia di amministrazione, contabilità, gestione del personale e così via con la clamorosa assenza a due appuntamenti nodali, uno col Sindaco Ceccuzzi (che evidentemente legge Fratello Illuminato e di conseguenza l’ha annullato all’ultimo momento) e uno con dirigenti di istituti di credito ben noti in questa città, al quale ha inviato invece insieme al rettore un funzionario. Come mai ieri il contribuente ha pagato 484 euro a questa signora? Per preoccuparsi dell’Ateneo che doveva risanare? No! Per andare in commissione di concorso presso l’altro Ateneo dissestato in parte da dissestatori che conosciamo bene (Loriano Bigi, altro amico della condannata dalla Corte dei Conti) e in parte da amici del garante dei garanti nonché musicologo di chiara fama, tipo Aldo Schiavone: il SUM.
Voi direte: beh, un giorno … E negli altri 364 cosa ha prodotto la signora, a parte un massacro del personale tecnico amministrativo, l’arricchimento indebito di una nota ditta di traslochi senese, la cessione a titolo gratuito della facoltà di medicina in blocco alla Regione, l’aiuto e l’appoggio ai peggiori dissestatori, le cene con pericolosissimi dissestatori tipo la sua amica Jolanda Cei Semplici in cui piacevolmente si intrattengono su come macellare ancora un po’ i tecnici amministrativi, possibilmente quelli incolpevoli di questo disastro?
Cittadini!!! Tenete presente che tutto questo costa 484 euro e spiccioli al giorno solo per il suo stipendio, sabati e domeniche incluse. Forse sarà il caso di chiedere alla magistratura senese cosa ci ha fatto con il fascicolo aperto sulla sua procedura di selezione? E già che ci siamo ci piacerebbe sapere sotto quale zampa di tavolino sono finite tutte queste inchieste, questa inclusa. Così, per saperlo …
Ecco a chi il contribuente eroga 177.000 euro l’anno: a una condannata dalla Corte dei Conti che se li guadagna mancando agli appuntamenti fondamentali
Ottobre 14th, 2011 — Note redazionali
La Giungla della Facoltà di Medicina di Siena. Le fazioni che si scontrano e si incontrano. Non sarebbe il caso di darsi una calmatina?
Ottobre 12th, 2011 — Note redazionali
Una vera giungla quella della Facoltà di Medicina ed i suoi intrecci con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Ad uno sguardo poco attento sembrerebbe tutto a posto, ma – come Fratello Illuminato ha più volte anche recentemente annottao – in realtà il panorama, a guardarlo con gli occhiali giusti, assomiglia più che altro a una delle scene di Apocalypse Now, con guerre tra bande senza esclusione di colpi. Non siamo nemmeno sicuri che, sempre rifacendosi al suddetto film, la soluzione prospettata nelle scene iniziali sia fattibile e porti a dei risultati concreti.
La redazione di Fratello Illuminato, perciò, ha deciso di aiutare gli osservatori, cercando di proporre almeno una piccola classificazione di bande l’una contro l’altra armata. Ecco di seguito una prima classificazione, su cui ci riserviamo di tornare.
Se poi ci vogliono pensare i ROS, i NAS, la Guardia di Finanza e un presidio dell’Esercito Italiano noi siamo anche più contenti.
Ecco le fazioni:
Il gruppo dei” berlingueriani (Luigi) e tosiani”:
professoressa Anna Coluccia (http://shamael.noblogs.org/?p=3306 )
prof. Walter Gioffrè (http://www.ilcittadinoonline.it/news/130321/Buco_all_Universit%C3%A0__Gioffr%C3%A8_sospeso_dalle_sue_funzioni_pubbliche.html)
prof. Mariano Giacchi
prof. Carlo Setacci
prof. Vincenzo Sorrentino
professoressa Marcella Cintorino
Il gruppo “dei bisiani (Stefano Bisi) e dell’ex docente di fisica Mario Rigato:
prof.Bruno Frediani (http://ilsensodellamisura.com/2011/07/due-casi-per-il-movimento-delle-donne-%e2%80%9cse-non-ora-quando%e2%80%9d/comment-page-1/#comment-8740)
prof. Mauro Galeazzi
prof. Messina,
Il gruppo degli “autonomisti filo tosiani”:
prof. Enrico Pinto
prof. Fausto Lorè (http://qn.quotidiano.net/2001/06/22/2309688-Siena-primario-condannato-per-violenza.shtml)
prof. Aldo Caporossi
prof. Alessandro Rossi
prof. Ranuccio Nuti
prof. Eugenio Bertelli
prof. Giuseppe Battista
Il gruppo del “resto del mondo” (in teoria maggioritario, ma in posizione di debolezza rispetto ai gruppi soprastanti).
Alcune domande al prof. Mariano Bianca, membro del cda dell’Università di Siena
Ottobre 10th, 2011 — Note redazionali
Ci sono dei personaggi che un giorno sono con Tizio un giorno con Caio, ma mai si pronunciano ufficialmente per prendere una posizione ben precisa. Poi ci sono anche quelli che siedono nei consigli di amministrazione come l’Università di Siena che non prendono mai la parola e sostengono sempre le decisioni dei vertici dell’ateneo. Prendiamo il caso del professore Mariano Bianca: un professore a noi sconosciuto che siede nel cda dell’ateneo senese (come da fonte ufficiale); forse sconosciuto a noi ma ben conosciuto dai tosiani e da giornalisti come Stefano Bisi.
Sfruttiamo quindi questa occasione per rivolgere alcune domande al prof. Mariano Bianca. Se non vuole rispondere direttamente a noi, le risposte può farle pubblicare direttamente dal giornale del Bisi (noi non siamo permalosi).
1) Prof. Bianca, da sempre Lei è un sostenitore della gestione tosiana e di quella di Riccaboni, potrebbe dare pubblicamente una sua opinione sul dissesto spaventoso dell’ateneo che lei governa in qualità di membro del cda?
2) Prof. Bianca, come mai in qualità di membro del cda dell’ateneo non ha mai posto il problema dei libri in onore di Luigi Berlinguer(mai autorizzati) e quindi come mai non si rivolge alle autorità competenti per sollevare la questione di questi benedetti libri?
3) Prof. Bianca, in qualità di membro del cda dell’ateneo come mai non si esprime in merito al processo del concorso universitario che vede tra gli imputati il suo collega prof. Bruno Frediani?
4) Prof. Bianca, come mai secondo la Sua modesta opinione il giornalista Bisi conosceva il nominativo di Ines Fabbro ancor prima della selezione? Potrebbe contattare il giornalista Bisi per chiedergli “il come mai”? (con lei il giornalista Bisi non dovrebbe essere distante. Ci vada con spirito fraterno e forse un chiarimento potrebbe venir fuori)
5) Prof. Bianca come mai vota sempre a favore delle proposte avanzate dal Riccaboni e dalla Fabbro? Lei in questo momento sarebbe in grado di illustrare(in qualità di membro del cda) lo stato di salute dell’ateneo?
6) Prof. Bianca, come mai in qualità di membro del cda non ha sottoposto agli organi competenti la vicenda della società IN.FACT srl, a tutela dell’ente che amministra?
7) Prof. Bianca, Lei di cosa si occupava durante la gestione di Piero Tosi dell’Università?
Fraterni Saluti
Il dovere del giornalista e le bugie del Prorettore
Settembre 30th, 2011 — Note redazionali
Cara Gaia Tancredi, senza polemizzare oltremodo, ti invitiamo in primo luogo a leggerti per intero il decreto sul dissesto (inclusa la relazione tecnica allegata), poi la famosa lettera sulla liquidità che i due genii del non far niente Riccaboni e Fabbro avevano scritto pochi giorni fa (e che voi vi siete guardati bene dal pubblicare), invitando tutti a non spendere perché mancano le risorse. Infine ti invitiamo a pubblicare sul tuo giornale questo famoso piano di risanamento del Criccaboni.
Oggi avete riportato le bugie del Prorettore. Domani perché non pubblicate i dati reali e i documenti in cui si dimostra da parte dei vertici dell’Ateneo che la liquidità c’è?
In questo modo ottemperate al vero dovere del giornalista: informazione reale e non faziosa.
P.S. I dati valli a chiedere alla tua amica, che hai sponsorizzato in tutti modi facendole anche le interviste in ginocchio, Ines Fabbro (condannata dalla Corte dei conti) e, già che ci sei, anche all’altra amica della Fabbro, Jolanda Cei Semplici che ci risulta in contenzioso con l’AOUS di cui è stata Direttore.
P.P.S. Visto che siete tutte donne: SE NON ORA QUANDO (DIRE LA VERITA’)?
Per risanare l’ateneo (si fa per dire) hanno nominato una direttrice condannata dalla corte dei conti per danno erariale. E la pagano addirittura 177.027,62 euro
Settembre 6th, 2011 — Note redazionali
Lo schema è semplice (anzi Semplici): il giornalista europeo Stefano Bisi in largo anticipo aveva divulgato il nome di Ines Fabbro come futuro direttore amministrativo dell’università di Siena; appena nominata su base fiduciaria dall’ex responsabile del Cresco e attuale rettore pro tempore (la sua elezione è al vaglio della magistratura) la signora pensionata e condannata dalla Corte dei conti ricordava alla giornalista l’amicizia di lunga data con Jolanda Cei Semplici (ex direttore amministrativo e madre di un dipendente dell’università di Siena che sotto la guida della pensionata condannata ha avuto un incarico che altrimenti non avrebbe mai avuto). E non dimentichiamoci che a suo tempo lo stesso Bisi tifava sia per Jolanda Cei Semplici che per l’ex magnifico Piero Tosi.
Riformuliamo tre domande che non hanno ottenuto ancora risposte:
1) Come faceva il giornalista europeo Bisi a sapere del nominativo della pensionata Ines Fabbro?
2) Come mai il rettore ha nominato la pensionata solo su base fiduciaria e non in base alla selezione che era stata attivata?
3) E’ vero o no che la signora Fabbro è stata a cena insieme a Jolanda Cei Semplici(madre del dipendente incaricato a danno di gente sicuramente più competente di lui) e a Marcello Rustici (altro nome noto all’università)?
Si afferma da più parti che la pensionata sia molto vicina alla CGIL e infatti gode del sostegno massimo di questo sindacato. Quello che appare strano è questo: come mai un sindacato come la CGIL che ha organizzato uno sciopero a difesa dei lavoratori e contro i privilegi, qui a Siena, invece, sostiene un direttore amministrativo che da quando è arrivato non solo non risana nulla ma addirittura applica provvedimenti e iniziative lesive dei diritti dei lavoratori? Come mai? Come mai?
E ancora: come mai la pensionata condannata dalla corte dei conti percepisce uno stipendio di euro 177.027,62? Siete sicuri che il compenso sia conforme alla legge? E come mai non gli è stato assegnato uno stipendio di minore entità vista la situazione drammatica dell’ateneo?
Ma poi vi sembra una scelta coerente ed eticamente sostenibile affidare a una condannata per danno erariale il compito di risanare un ateneo dissestato anche per numerosi danni erariali commessi dai dissestatori famosi?
La pensionata, da quello che riusciamo a sapere dall’ateneo, si atteggia a baronessa unta da chissà quale entità e dai risultati che sono sotto gli occhi di tutti è evidente che lo stipendio che prende sia largamente immeritato. E l’aspetto ancora più indigesto del modus operandi della pensionata è la difesa ad oltranza della vecchia nomenclatura e di soggetti palesemente indagati per il dissesto, e mai rimossi dai loro incarichi, come risulta dalle notizie di stampa.
Ne parlavo di recente e in modo fraterno con dei conoscenti di Bologna e gli stessi mi dicevano: da quando la Fabbro non è più all’università di Bologna la stessa è svettata in cima alle classifiche come ottima università; e sempre gli stessi si chiedevano come mai a Siena abbiano optato per dare l’incarico a una pensionata.
Il doppiopesismo e la doppia morale praticati della politica senese non partoriranno mai una posizione netta contro i dissestatori e non chiederanno mai alla pensionata di levar le tende dall’ateneo: attendiamo solo il giusto peso della magistratura senese. Meglio tardi che mai!!!
Nel frattempo mentre rileggerò la nobile storia di Luigi Zamboni e G.B. De Rolandis, tanto cara a un bolognese famoso e nostra fonte di ispirazione di questioni universitarie, spero che la pensionata Fabbro decida autonomamente di mollare la presa. Ritorni a fare la pensionata: per il bene dell’ateneo.
P.S. Domanda a latere per il giornalista europeo Stefano Bisi: come mai caro Bisi, visto che ti sei scandalizzato per la nomina di quel mantovano Ezio Zani (fermato nel 2004 in stato di ebbrezza) nel cda della banca Antonveneta, non ti sei scandalizzato fortemente (anzi hai tifato per lei) quando il tuo caro rettore Riccaboni ha nominato direttore di un ente dissestato Ines Fabbro, già condannata dalla corte dei conti? Come mai?
Bella etica sì!
Marzo 18th, 2011 — Note redazionali
Visto che Ceccuzzi e i suoi alleati vengono fuori con improbabili carte etiche che non servono a niente è bene che i cittadini si leggano anche queste belle carte che sottoponiamo loro e poi facciano la domanda sull’eticità di procedure del genere.
Allora nel 2005, Tosi imperante, si fa un bel concorso per posizione di EP i cui atti si trovano qui:
http://www.unisi.it/v0/minisito.html?fld=1133
Viene fatta una bella commissione la cui composizione potete leggere qui:
Ora c’è un piccolo problema: nella commissione campeggia il nome di Franco Belli. Ma sia il Prof. Franco Belli che il candidato poi risultato vincitore, il ceccuzziano rifondarolo Benocci del duo ceccuzziano rifondarolo Benocci-Iantorno, facevano parte del “Comitato Direttivo Provinciale Flc-Cgil” insieme ad altri colleghi universitari quali: Angelaccio Diodato, Iacoboni Marco, Maffei Lucia, Masti Monica, Torricelli Giancarlo come poteva vedere chiunque sul sito della FLC-CGIL.
Come la mettiamo con l’art. 35 (comma 3, let. e) del D.L. 165/2001) che così recita: «composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione, che non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali.»?
Allora cari cittadini nonché cari amici Falcone, Checcucci e Andreini, nonché cari Riccaboni e Fabbro sarà mica il caso di verificare la regolarità del concorso? E di verificarne anche altri di quel periodo che potrebbero essere stati viziati nello stesso modo? E poi ancora una domanda: ma corrisponde tutto ciò alle prescrizioni dei dieci rotoli di morbidezza della carta etica? Chi ha paura della carta etica, dice Iantorno. Noi poniamo la domanda a lui e ai suoi amici: ma non sarete mica voi? E se no, non sarebbe il caso di averla?