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Senza parole
Luglio 27th, 2011 — Note redazionali
Dopo l’omicidio della talpa grassottella, nuovo mistero a Siena
Luglio 27th, 2011 — Note redazionali
Ma se Barbie è dell’oca, Ken e Skipper di che contrada so’?
E il Mio Mini Pony?
Ma soprattutto, la Bella addormentata nel Bosco, era davvero della Selva?
Tutto questo e molto ancora, suuuuuuuuuuu……………..Kazzenger
Cronaca dell’ennesima figuretta
Luglio 27th, 2011 — Note redazionali



Ennesima figuretta in pochi giorni delle c.d. istituzioni locali e del territorio. Dopo tutta la scenetta fatta per il posto in consiglio di amministrazione per cui Ceccuzzi & Bezzini, nonché la CGIL hanno fatto tanto rumore per poi dover chinare il capo di fronte ai baroni gelminiani e verdiniani che non hanno tenuto in alcuna considerazione le istanze degli enti, consegnando di fatto l’Università in mano al governo che deprecano tanto e ai principi della legge Gelmini contro la quale Ceccuzzi, Bezzini, Carli e Meloni si scagliano da un anno, siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di impotenza. Infatti nel CdA di oggi scopriamo dalla lettura dei giornali online che i gelminiani e verdiniani Fabbro e Riccaboni pretendono di approvare l’ennesimo atto unilaterale contro i lavoratori. E’ singolare vedere come non più tardi della scorsa settimana il Ceccuzzi avesse incontrato i sindacati e avesse ribadito anche in consiglio comunale il sostegno ai lavoratori. E i baroni? Se ne fregano e, come hanno fatto per il rappresentante in CdA, pretendono di andare avanti per la propria strada e continuare a macellare tranquillamente i lavoratori, mettendo così in risalto come Ceccuzzi, Bezzini, Carli e Meloni posso strepitare quanto vogliono, ma loro se ne fregano e li pigliano anche in giro con dichiarazioni suadenti e fatti che vanno in tutt’altra direzione.
Complimenti davvero!
Così scriveva il prof. Mauro Galeazzi della Facoltà di Medicina di Siena. E oggi che cosa intende scrivere?
Luglio 26th, 2011 — Note redazionali
Verba volant, scripta manent. Le parole si sa, le porta via il vento, gli scritti pur dimenticati dagli stessi estensori rimangono conservati in qualche angolo (in questo caso, ci siamo serviti paradossalmente dell’archivio del blog di Stefano Bisi http://www.stefanobisi.it/?p=1600).
Il prof. Mauro Galeazzi docente della Facoltà di Medicina di Siena nell’aprile del 2009 in un suo articolo scriveva: “Se non è né lecito né corretto entrare nel merito delle responsabilità giuridiche del dissesto, cosa di cui si sta occupando la magistratura, ritengo invece doveroso, proprio in vista della tornata elettorale, mettere in guardia gli elettori sul rischio concreto di fare scelte che non determinino una rottura totale col passato, consentendo a chi ha responsabilità evidenti nel disastro, di continuare ad influenzare pesantemente la vita della Facoltà. Parlo, ovviamente, di chi, all’epoca, aveva un ruolo negli organi di governo dell’Ateneo (Rettore, Consiglio di amministrazione e Senato) o di chi è stato comunque consenziente”.
E ancora: “A tale proposito, e per dovere di chiarezza, voglio ricordare innanzi tutto ai colleghi e agli studenti che il debito è dovuto non solo allo sperpero delle risorse ma, soprattutto, alla assunzione di personale (docente e non docente) in numero soverchiante le effettive necessità. (…) Tali assunzioni si sono basate più su favoritismi che su una effettiva programmazione ed hanno avuto come risultato l’eccessiva e ingiustificata espansione di alcuni settori a discapito di altri. Questo accadeva anni prima della scoperta del debito dell’Ateneo e, inoltre, molti concorsi sono stati banditi su fondi esterni, promessi e mai arrivati, di cui l’Ateneo, e quindi la Facoltà, ha dovuto farsi carico aggravando così il debito.”
Dalle parole scritte dal Prof. Galeazzi si evince che lo stesso denunciava una situazione insostenibile dal punto di vista finanziario e addirittura affermava che “Tali assunzioni si sono basate più su favoritismi che su una effettiva programmazione”
Siamo curiosi (e non abbiamo problemi a pubblicarle) di conoscere le risposte del prof. Galeazzi a queste domande:
1) Come giudica la gestione del rettore Riccaboni (compreso il mancato pagamento della rata di un mutuo)?
2) Come intende esprimersi il prof. Galeazzi in merito al processo sul concorso vinto dal prof. Bruno Frediani e che vede tra gli imputati lo stesso Frediani e il prof. Marcolongo? Come mai il prof. Galeazzi non ha mai proposto ai vertici dell’ateneo di costituirsi parte civile in questo processo?
Sono domande a cui è facile rispondere: sempre che non ritorna la regola del Verba volant, scripta manent.
In questo caso gli scritti ci sono e quindi bisognerebbe essere coerenti con quello che si scrive.
Una sconfitta celata da dichiarazioni formali e fritto misto politichese
Luglio 26th, 2011 — Note redazionali

Lo scontro frontale (perché di questo trattasi) consumatosi tra gli enti locali senesi (Comune e Provincia) e i baroni universitari guidati da Riccaboni lascia sul campo tre sconfitti: l’università, la comunità civile e il senso della legalità.
Riccaboni e i baroni capeggiati nella commissione statuto dal Cotta, hanno perseguito la linea culturale e gestionale coerente con l’impostazione della riforma universitaria berlusconiana. Quindi hanno approvato uno statuto che consegna al rettore una funzione principesca (o da faraone come ai tempi del Tosi) e ridisegna la gestione universitaria come una sorta di zona franca in cui i baroni non solo possono ricominciare un nuovo dissesto (e il mancato pagamento della rata del muto dimostra questo) senza alcun controllo formale, ma addirittura aprono le strade della privatizzazione di fatto.
La politica locale e le istituzioni politiche dimostrano di non avere la volontà e la forza di imporre un criterio trasparente e difforme dalla deriva berlusconiana e ai cittadini non rimane altro che sperare nell’intervento della magistratura che blocchi una deriva dannosa per il bene comune.
Ezechiele 25:17
Luglio 26th, 2011 — Note redazionali
Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che, nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è, in verità, il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!
La redazione di Fratello Illuminato intervista l’attrice americana Uma Thurman
Luglio 25th, 2011 — Note redazionali
“Yeah. I made a bit schizophrenic choices. Especially when I was very young I passed from one role to another. But I have always worked, non-stop, from 16 to 39 years. I do not know many actors who have done the same. And then I preferred it. At first you tend to make specific roles, choose a character they feel is right for you and I will stick on him. But I did not want to become a stereotype, I fought and I tried to diversify, to think creatively”.
Concrete love or romantic love?
“We need both. For me love is one of the most important things there are and there is not love that is the same as another, just like fingerprints. Head and heart are always opposed, even in the cinema”.
Have you ever had a day off?
“Maybe a few days of illness. It’s the only way to skip work. A friend of mine, also she is a mother, said wryly that we should hope to have a little accident, to be hospitalized for a short period and finally take a breathe”.
But you love working …
“Unfortunately, yes. I’ve always had a lot of energy and even when I’m at home I can not sit still. I suffer from the so-called obsessive compulsive syndrome: I always have to do something”.
There are things that you regret having done?
“No, because from every mistake you can learn something”
Se non ora quando? Se dipende da Siena, mai
Luglio 24th, 2011 — Note redazionali
Cara Elisa Meloni, cara Rosy Bindi, cara Susanna Cenni e caro Franco Ceccuzzi, che in occasione dell’8-9 luglio si espresse così: come donna mi sento di poter dire che Siena è stato il posto peggiore dove dar luogo alla manifestazione e non c’è tanto da esaltarsi come avete fatto invece voi. Basta guardare alla vicenda dello statuto del’Università per capire che alle donne nei posti di vertice a Siena non ci pensa nessuno. Non solo non è stata messa alcuna donna nella commissione, ma nello statuto c’è solo un pallido richiamo alle questioni di genere e di pari opportunità, prefigurando un CdA a senso unico. Una sconfitta doppia per il duo Ceccuzzi e Bezzini che sono stati messi alla porta dai baroni autoreferenziali: insieme a loro e alle loro mire di controllo dell’Ateneo sono state messe alla porta le donne tutte (con il voto favorevole di otto donne peraltro). Ma non solo. Potreste fare i nomi delle donne che ricoprono la carica di consigliere di amministrazione in una qualsiasi delle partecipate MPS? E quante donne ci sono in MPS stesso? E quante donne dirigenti? E in Antonveneta? E in MPS leasing? E Tenimenti? Peggio ancora il neo vicepresidente di MPS Leasing si è lasciato coinvolgere di recente in una rissa verbale con lo Zoo di 105 dove parlava di donne in termini a dir poco offensivi. Inutile mettere qualche assessore donna, quando le decisioni quelle vere, lo si sa, si prendono in sedi dove il sesso femminile è tenuto in nessun conto.
Se non ora quando? Se dipende da Siena la risposta è mai. Ancora una volta si dimostra che il “nuovo” non è nuovo per niente e si muove sui consolidati binari di un modo di pensare prepotente e maschilista e dove si è sempre lontanissimi da un principio sostanziale di pari opportunità, relegando il genere femminile a ruoli di secondo e anche terzo piano.
Con quanto espresso mi associo alla redazione di Fratello illuminato e a quanto aveva da dire ieri.
Marianne Franceschi
I baroni universitari se ne infischiano della comunità e del territorio
Luglio 23rd, 2011 — Note redazionali
Il berlusconiano e verdiniano rettore pro tempore Riccaboni, grazie anche a buona parte della commissione statuto in cui spiccano personaggi baronali come il berlusconiano e verdiniano Cotta, infischiandosene del territorio e della comunità, nonché delle istituzioni locali che pure avevano scritto, parlato in consiglio comunale, tentato di forzare per una rappresentanza, ha fatto approvare uno statuto che vede messi alla porta territorio, comunità, Comune e Provincia. Da veri berlusconiani e verdiniani hanno dato retta alla verdiniana Gelmini gettando le basi per una privatizzazione dell’università. Ce lo immaginiamo, il berlusconiano e verdiniano Riccaboni mentre, dopo aver stabilito la rosa dei candidati “capaci e competenti”, telefona e dice: “Franco allora io designo questi consiglieri, ciao ciao, ci sentiamo”. Questo infatti è il significato di: “sentito il parere del Sindaco e del Presidente della Provincia”. Nessun richiamo al vincolo del pareggio di bilancio. Niente. Il territorio e la comunità sono state scippate del “loro” ateneo (dopo aver lasciato che lo dissestassero bene bene, va detto).
Hanno vinto i baroni autoreferenziali e per il nuovo CdA dell’Università non si potrà fare la cerimonia di inaugurazione per due volte a distanza di tre mesi come è successo per il nuovo Pronto Soccorso.
E ai cricca-party il giorno del palio nel cortile del rettorato le istituzioni locali non saranno neanche invitate, è da scommetterci …
Un’altra osservazione: nella commissione statuto nemmeno una donna; la lettera delle donne della scorsa settimana? Neanche letta; un richiamo alle questioni di genere nello statuto? Nessuno.
Se non ora quando, cara Meloni, cara Bindi, cara Turco? Una sola risposta da una Siena sempre più berlusconiana, verdiniana e gelminiana: MAI!!!
Le dichiarazioni del consigliere comunale Laura Vigni sull’università
Luglio 22nd, 2011 — Note redazionali
Laura Vigni ha affermato che “all’Università ci sono state manie di grandezza, sprechi, troppe assunzioni, uno smisurato ufficio comunicazione, l’apertura di piccole sedi fori della città, che hanno portato a deficit di bilancio”. “C’è stata – ha aggiunto – una gestione non responsabile e i revisori dei conti non si sono accorti di niente; neanche i rappresentanti delle istituzioni sono stati in grado di esercitare un controllo vero. Il Comune deve costituirsi parte civile, in quanto danneggiato dal deficit e a breve formalizzerò questa
proposta”






