Il berlusconiano e verdiniano rettore pro tempore Riccaboni, grazie anche a buona parte della commissione statuto in cui spiccano personaggi baronali come il berlusconiano e verdiniano Cotta, infischiandosene del territorio e della comunità, nonché delle istituzioni locali che pure avevano scritto, parlato in consiglio comunale, tentato di forzare per una rappresentanza, ha fatto approvare uno statuto che vede messi alla porta territorio, comunità, Comune e Provincia. Da veri berlusconiani e verdiniani hanno dato retta alla verdiniana Gelmini gettando le basi per una privatizzazione dell’università. Ce lo immaginiamo, il berlusconiano e verdiniano Riccaboni mentre, dopo aver stabilito la rosa dei candidati “capaci e competenti”, telefona e dice: “Franco allora io designo questi consiglieri, ciao ciao, ci sentiamo”. Questo infatti è il significato di: “sentito il parere del Sindaco e del Presidente della Provincia”. Nessun richiamo al vincolo del pareggio di bilancio. Niente. Il territorio e la comunità sono state scippate del “loro” ateneo (dopo aver lasciato che lo dissestassero bene bene, va detto).
Hanno vinto i baroni autoreferenziali e per il nuovo CdA dell’Università non si potrà fare la cerimonia di inaugurazione per due volte a distanza di tre mesi come è successo per il nuovo Pronto Soccorso.
E ai cricca-party il giorno del palio nel cortile del rettorato le istituzioni locali non saranno neanche invitate, è da scommetterci …
Un’altra osservazione: nella commissione statuto nemmeno una donna; la lettera delle donne della scorsa settimana? Neanche letta; un richiamo alle questioni di genere nello statuto? Nessuno.
Se non ora quando, cara Meloni, cara Bindi, cara Turco? Una sola risposta da una Siena sempre più berlusconiana, verdiniana e gelminiana: MAI!!!
I baroni universitari se ne infischiano della comunità e del territorio
Luglio 23rd, 2011 | Note redazionali
3 comments ↓
Quindi, tutto l’agitare di muscoli del Ceccuzzi insieme al fido scudiero Bezzini non ha sortito nessun effetto, il nuovo sindaco esce sconfitto dalla prova di forza con l’università. Come si è visto dal risalto dato alla notizia del nuovo statuto dell’università nella sconfitta del Ceccuzzi è coinvolto anche il direttore della Nazione, mentre nella vittoria di Riccaboni il direttore del nuovo corriere senese.
Scusate, ma non ho capito. Queste erano le dichiarazioni del Ceccuzzi il 21/7 in Consiglio comunale: “Lo Statuto – ha affermato il sindaco – deve garantire un legame forte con la città ed insieme l’indipendenza dei membri esterni, che verranno nominati nel prossimo consiglio di amministrazione. La storia recente deve essere di monito a chi pensa che l’autonomia possa trasformarsi in autarchia senza responsabilità. Al governo dell’Università debbono partecipare anche soggetti che non ne siano dipendenti, proprio per garantire quella terzietà di giudizio che non sia influenzata dall’ufficio ricoperto”. Il primo cittadino, infatti, ha affermato con forza che “non deve aumentare l’autoreferenzialità dell’Università, ma ci deve essere un legame forte con le istituzioni del territorio”. “I 37 enti locali – ha aggiunto – non hanno mai avuto deficit come quello dell’Ateneo e il territorio ha fin qui ha dimostrato di avere capacità superiori rispetto a quelle dell’Università. L’Ateneo nella sua autonomia ha scelto di allentare il rapporto con il territorio, proprio in un momento come questo. Ne prendiamo atto e continuiamo a lavorare per per sostenere i dipendenti e per fare quello che ci compete, ma di certo si poteva fare di più e meglio”.
Il giorno dopo:“L’approvazione del nuovo Statuto, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge, da parte del consiglio di amministrazione e del Senato accademico dell’Università degli Studi di Siena è un passo in avanti importante, che va nella direzione giusta introducendo un sistema di governo più adeguato e rafforzando il legame tra Ateneo, città e territorio”. Il giorno prima tutto male ed il giorno dopo tutto bene?… Scustae di nuovo, ma non ho proprio capito
E’ molto semplice: Ceccuzzi e Bezzini, nonostante abbiano forzato la mano, non ce l’hanno fatta a imporre nulla e quindi ora fanno buon viso a cattivo gioco. Sono stati sconfitti, hanno fatto una figura ridicola e cercano di portarci rimedio con queste dichiarazioni mielose. Stiamo a vedere se finisce qui oppure no. Per il momento Riccaboni batte Ceccuzzi 1-0, il che è tutto dire.