La partita sul presidente della fondazione MPS in attesa della mossa di Guzzetti

Ci sono tre aspetti della partita sul presidente della fondazione MPS che dovrebbero far riflettere: la composizione della deputazione generale (non i nomi) redatta dal torinese Angelo Benessia, l’assoluta leggerezza del sindaco Valentini e i debiti con le banche creditrici. Lo statuto redatto da Benessia di fatto consegna all’asse Torino-Astrid un peso influente sulla scelta del presidente e infatti i professorini grazie al guru hanno convinto Valentini che il nome giusto è Pizzetti. Perché questo nome? Uno dei motivi è la conferma del ruolo degli uomini di Astrid (Bassanini-Amato-Gigi da Stigliano) nel determinare glii assetti del terzo gruppo bancario e in secondo luogo, Pizzetti agevolerebbe l’ingresso di Cdp guidata da Bassanini nell’azionariato di MPS che potrebbe rilevare circa il 10% attualmente in possesso alla fondazione (più o meno la percentuale di azionariato corrispondente ai debiti con le banche creditrici). Ovviamente il Valentini di tutto questo ragionamento è all’oscuro, tanto ci pensa il guru. Figuriamoci i nominati dal Comune: perfetti per gestire un circolo ricreativo e completamente a digiuno di diritto societario e di istituzioni bancarie. Di tutti i nominati, l’unico che mastica diritto societario è l’avvocato Cesarini o forse confidano nell’economista Vareno Cucini? Quindi già le nomine della deputazione generale sono nel solco della precedente gestione con l’aggravante che oggi la fondazione ha un oceano di debiti. E qui la prima sconfitta della città e del territorio. Sul nome di Pizzetti però i luminari della deputazione non hanno trovato convergenze. Perché? I nominati da Bezzini spingono per Alessandro Piazzi e una componente del gruppo di Valentini spingerebbe per nominare Aldighiero Fini. E non si rendono conto che Piazzi ha gestito fino a oggi la fondazione e i risultati sono stati disastrosi e Fini è presidente di MPS capital services (voluto da Mussari, quindi vecchia gestione). Da Roma invece ambienti vicino a Bankitalia preferirebbero Divo Gronchi proprio in considerazione della situazione disastrosa della fondazione. A oggi la partita è complicata e al circolo ricreativo ruzzano senza rendersi conto della reale situazione dell’ente. I giochi sono aperti e chissà se la prossima mossa non sia il dominus di sempre a giocarla, quel Giuseppe Guzzetti che da sempre determina vita morte e miracoli delle fondazioni italiane e a quel punto che nome potrebbe partorire? Noi per il bene della fondazione e della città abbiamo una proposta per il ministero dell’economia: perché non commissariate la fondazione, la ripulite e la riassestate e non distaccate come commissario il generale Bottillo? Anche perché con questi chiari di luna non escludiamo che gioco-forza si dovrà occupare nuovamente di queste vicende. Proprio perché i ricreativi ruzzano e vorrebbero ricominciare a giocare nuovamente con la fondazione. A questi la lezione non è servita: andrebbe spiegata meglio.

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#1 La partita sul presidente della fondazione MPS ... on 08.14.13 at 16:50

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