Il caso del Kazako rischia di rubare la scena al travaglio politico dello statista di Bientina: un caso politico che getta ombre sul ruolo dei cinesi. Vi ricorderte che la precedente redazione di Fratello Illuminato considerava il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi come il moderno Montesquieu di Pontedera; Rossi reagì sui giornali lamentandosi di questo eccessivo sarcasmo rimarcando il dato anagrafico che lui è nato a Bientina. Aveva ragione. Ci sembrava giusto precisarlo: un punto a favore di Rossi contro la precedente redazione. Da oggi è doveroso chiamarlo lo statista di Bientina. Purtroppo il nostro statista, in questi ultimi giorni, vive un travaglio politico importante, talmente forte da costringerlo a minacciare le dimissioni da presidente e mandare tutti nuovamente al voto. Le cancellerie di mezza Europa sono in fibrillazione e la notizia potrebbe spingere gli organizzatori a sospendere il prossimo mondiale di motociclismo. Come molti dei nostri lettori eravamo al mare e tra una nuotatina e un ghiacciolo rinfrescante abbiamo sfogliato il Tirreno (il giornale non il mare) e ci siamo trovati davanti agli occhi il titolo drammatico: ”Rossi minaccia le dimissioni”. Ferie interrotte all’istante e convocazione urgente dell’unità di crisi redazionale. Tra giri di telefonate e inviati della redazione a Firenze, Pisa, Livorno, Roma e Orbetello, ci siamo messi sulle tracce di questo cataclisma politico, per cercare di comprendere una dichiarazione così forte dello statista di Bientina. Alcuni di noi avevano subito pensato a qualche problemuccio in ambito sanitario, altri a un atto di solidarietà con Ceccuzzi; altri ancora a un complotto dei livornesi contro il pisano Rossi. Niente di tutto questo. Il travaglio è dovuto alle prese di posizione contrarie all’approvazione della variante al PIT (piano di indirizzo territoriale) relativo alla pista dell’aereoporto di Firenze. Prese di posizione di alcuni consiglieri regionali del PD: una spaccatura dentro la maggioranza. Rossi favorevole alla pista, i dissidenti contrari. Ed ecco che lo statista di Bientina ha lanciato l’anatema: o votate come dico io oppure mi dimetto e si va tutti a casa. Tra i dissidenti c’è Mattei, consigliere regionale di Prato (un personaggio di spicco del PD) e quindi qualcuno ha ipotizzato che dietro la fronda contro Rossi ci possa essere la mano dei cinesi di Prato. Forse una crisi internazionale tra Cina e Regione Toscana? Probabilmente sono solo illazioni messe in giro dai giapponesi per screditare i cinesi. Resta il fatto che lo statista di Bientina non ha i numeri per approvare la variante e quindi: dimissioni, rimpasto di giunta e nuova maggioranza in seno al consiglio regionale o ricucitura con i dissidenti? Vedremo. Nel frattempo un primo salvagente nei confronti di Rossi è arrivato dall’esponente del PDL Altero Matteoli (se qualcuno scommetteva per questo salvagente vinceva di sicuro, poi loro non fanno inciuci, sì, bona). L’altro scenario potrebbe essere questo: Rossi si dimette, nel frattempo Bruno Valentini si fa nominare presidente di una partecipata del Comune di Siena e poi si candida al posto dello statista di Bientina. Noi abbiamo una proposta: perché il gruppo dirigente del PD e i soccorritori piddiellini non li facciamo salire sul primo aereo (compreso anche Matteo Renzi ) per la Cina per una breve, anzi media o lunga, vacanza? Tra chiacchere e slogan politici la gente perde il lavoro, i dissesti aumentano e lo sviluppo è considerato merce di scambio tra correnti di partito.
Lo statista di Bientina al PIT-Stop e minaccia le dimissioni. I possibili scenari
Luglio 22nd, 2013 | Il grande mandarino