Ricominciano con il basso groviglio elettorale: Raffaella Senesi (fedelissima di Alberto Monaci e che brama per diventare sindaco di Monteriggioni) e Pinciani e Burresi preoccupati di una sonora sconfitta elettorale del loro pupillo Bruno Valentini giocano su più tavoli e tentano di destabilizzare l’elettorato dei campi avversari – Il patto tra Valentini e Alberto Monaci: Divo Gronchi alla presidenza della fondazione MPS o in alternativa Monaci si dimetterebbe dal consiglio regionale e punterebbe lui alla presidenza della fondazione,Raffaella Senesi sindaco di Monteriggioni,Fulvio Mancuso nel cda di banca MPS e Alessandro Pinciani assessore comunale – Affermano di avere già gli accordi per il ballottaggio e di utilizzare il ruolo della Giunta Regionale in campagna elettorale – Una città in balia di una famiglia e un partito a uso e consumo personale

Tutto studiato al tavolino con la speranza di prendere nuovamente in giro i senesi e ricominciare con altri dissesti.Il piano di Alberto Monaci per occupare la città a uso e consumo dei suoi familiari e del gruppo dei fedelissimi poggia tutto sulla vittoria di Bruno Valentini alle elezioni amministrative. Il ragionamento della famiglia è questo: la base ex ds vede il simbolo e il Valentini prende i voti, “noi con pochi voti poi controlliamo il consiglio comunale e il partito grazie all’accordo con Starnini”. Nel frattempo la famiglia ha tre problemi: Eugenio Neri, Laura Vigni e la base ex DS del partito. Per prendere in giro la base ex DS utilizzando la maschera politica di Bruno Valentini e di un pezzo di dirigenza dell’Arci provinciale; per impedire il risultato elettorale a Eugenio Neri e utilizzare quel bacino di voti per dirottarli sulla lista del Valentini “Siena Cambia” per eleggere i due monaciani Trapassi e Sabatini stanno raccontando agli elettori moderati che la vittoria del Valentini al ballottaggio è sicura perchè ci sono già gli accordi con Mauro Marzucchi e la lista 53100.Questo è il messaggio che fanno trapelare i fedelissimi di Alberto Monaci. Per quanto riguarda il fronte di Laura Vigni: per impedire alla coalizione di centrosinistra che sostiene la stessa Vigni di ottenere il risultato ,hanno iniziato la campagna di attacchi personali contro Laura Vigni e contro i candidati nelle liste. E anche in questo caso i monaciani raccontano che Starnini tenterà di chiudere un accordo con la Vigni.
Una città in balia di una famiglia affamata di poltrone. E’ il momento che la città reagisca con forza e definitivamente per chiudere questa brutta pagina politica e il presidente Enrico Rossi si astenga con ruoli impropri dalla campagna elettorale e nessuno pensi di utilizzare le risorse della Regione o atti della Giunta Regionale per influenzare gli elettori a favore di Valentini(considerato che Monaci è presidente del consiglio regionale).
Ultima cosa: domani Lunedi 13 maggio ore 9 tutti al tribunale di Siena per esprimere solidarietà ai lavoratori che attendono la sentenza del giudice del lavoro in merito alle porcherie gestionali in materia lavorativa commesse da Criccaboni e Fabbro. Perchè non ci fa un salto anche il monaciano Giovanni Minnucci ad esprimere vicinanza a coloro che sono stati macellati grazie al partito che lui sostiene?

4 comments ↓

#1 Anonimo on 05.12.13 at 21:09

Premesso che il prof Minnucci non ha bisogno della mia difesa, ma mi risulta che quando era pro-rettore non è’ stato licenziato nessuno ne sono stati fatti interventi sul salario dei dipendenti. Inoltre mi risulta che abbia firmato un appello al Rettore a tutela dei lavoratori oggetto della vertenza. Se tutto ciò fosse, come credo, vero il prof ha già manifestato la sua vicinanza ai lavoratori. O no?

#2 Shamael on 05.12.13 at 23:45

Hai centrato perfettamente il punto, caro Anonimo. Proprio perché quando ha fatto il prorettore, ma anche dopo, il caro amico Giovanni si è fatto un seguito di persone che credevano nella sua correttezza e probità ora si ritrova a dover spiegare diverse cosette. Per esempio: nel raggruppamento di Valentini, non solo fra i candidati, c’è una vera e propria brancata di devastatori dell’ateneo e/o loro supporters. Qualche esempio? Iantorno, Piccinni, Venuti, Di Rienzo, Sani, Boldrini e tanti altri. Fra l’altro non so se hai notato una cosa: PD e PDL a Siena sono aggrovigliati, ma all’Ateneo del PDL non ce n’è nemmeno uno. Sono tutti della stessa, pessima, risma. Insomma per tornare al Minnucci ora si trova nella posizione del PD nazionale: dover spiegare alla “base” il motivo di una scelta miope e ambigua come quella di schierarsi così apertamente, scelta soprendente anche per quello che dici tu. Ma non solo. Noi siamo stupi che anche certi anonimi siano passati dalla parte del Valentini, proprio quegli anonimi che hanno fatto fuoco e fiamme contro i Monaci e ora il Monacione, la consorte, il figliastro e altra razzumaglia del genere (e il Mancini) e che ora questa bella gente ce l’ha nel gruppo. Noi abbiamo una parola che definisce perfettamente tanto Minnucci che gli anonimi di cui stiamo parlando: VENDUTI. E a noi i venduti, detto proprio fuori dai denti, ci fanno schifo.

#3 Giustizia è Fatta on 05.13.13 at 11:50

Il giudice del lavoro Cammarosano ha dato ragione ai dipendenti che hanno fatto ricorso, insieme alla UIL, contro l’Ateneo….

#4 http://ilsantodisiena.wordpress.com/2013/05/13/ultimissime-notizie-i-dipendenti-delluniversita-hanno-vinto/ on 05.13.13 at 12:15

http://ilsantodisiena.wordpress.com/2013/05/13/ultimissime-notizie-i-dipendenti-delluniversita-hanno-vinto/