Recentemente le quattro compagnie di trasporto pubblico locale Train di Siena, Lfi di Arezzo, Rama di Grosseto e Atm di Piombino sono confluite in una nuova azienda chiamataTiemme.
Come spesso accade in questi casi, si sono immediatamente destati timori per una possibileriduzione dei livelli occupazionali, per la necessità di dover far fronte a eventuali esuberi in seguito alla fusione.
Ma niente paura! L’operazione Tiemme ha subito mostrato la sua faccia no-global, schierandosi al fianco degli interessi dei lavoratori e facendosi un baffo di efficientamenti, globalizzazione, raggiungimento di economie di scala, gestione snella e tutto quell’insieme di inutili attrezzi che caratterizzano un management forse moderno ma di sicuro privo di cuore.
Ed ecco allora che Tiemme ha presentato un piano che mette al centro gli interessi di quei buoni padri di famiglia che dovranno pur portare a casa un tozzo di pane, riuscendo perfino a sfidare e gabbare l’algida freddezza delle più fondamentali regole della matematica!
Eh sì, perchè se si fondono insieme quattro aziende, ognuna col proprio Consiglio di Amministrazione, quanti consigli rimangono?
Uno solo?
Giammai! E come li sfamano i propri figlioli i padri di famiglia di cui sopra?
Bene, allora quattro?
Ma nemmeno a pensarci, se no che s’è messa in piedi tutta questa bella operazione a fare?
Eccoci che allora 1+1+1+1 = 5!!!
Esatto cinque bei CdA, uno nuovo di zecca e gli altri quattro come nuovi… mai usati, nell’imballaggio originale, ancora da scartare!
E che fanno questi CdA? Uno è di Tiemme e gli altri quattro delle società che si sono fuse, ognuno col compito di gestire il patrimonio immobiliare della precedente azienda.
Ma non si erano fuse direte voi? Certo, ma insomma, va bene le regole di buon vicinato, ma le nostre casine ce le vorremo pur gestire ognuna a modo nostro? Al massimo si possono dare le chiavi al nuovo portinaio del condominio (e un posto nel quinto CdA) ma poi rimaniamo col riscaldamento autonomo e la nostra privacy e che cavolo!
Trovata la quadratura del cerchio, la soluzione che salva capra e cavoli e preserva i posti di lavoro dei bravi padri di famiglia; ecco così trasformato un quadrato in un pentagono.
Ah poi ovviamente c’è un 10% di personale in esubero che verrà mandato a casa, eh sì una vera seccatura.
Vediamo se rifunziona il giochino con la matematica, dunque fatto 100, togli 10, rimane 90, moltiplichi per 3,14, fai la radice quadrata…
Eh no rimangono sempre il 10% di esuberi, toccherà mandarli a casa, d’altra parte quella stronza della matematica si fa fregare una volta, ma mica due!
Pazienza, ma l’importante è che quattro CdA diventino cinque… direte voi, ma quel 10% di padri di famiglia che gli porta da mangiare a casa?
Bhe, insomma, mica potrà pensare a tutto Tiemme, se si volevano occupare della fame nel mondo cambiavano nome e diventavano la FAO.
Intanto comunque 1+1+1+1 = 5 mica poco per una azienda appena nata, sa già far così bene le addizioni!
Ma non chiedetegli del 10%, è ancora troppo piccola le percentuali ancora non le ha studiate.
Ma niente paura! L’operazione Tiemme ha subito mostrato la sua faccia no-global, schierandosi al fianco degli interessi dei lavoratori e facendosi un baffo di efficientamenti, globalizzazione, raggiungimento di economie di scala, gestione snella e tutto quell’insieme di inutili attrezzi che caratterizzano un management forse moderno ma di sicuro privo di cuore.
Ed ecco allora che Tiemme ha presentato un piano che mette al centro gli interessi di quei buoni padri di famiglia che dovranno pur portare a casa un tozzo di pane, riuscendo perfino a sfidare e gabbare l’algida freddezza delle più fondamentali regole della matematica!
Eh sì, perchè se si fondono insieme quattro aziende, ognuna col proprio Consiglio di Amministrazione, quanti consigli rimangono?
Uno solo?
Giammai! E come li sfamano i propri figlioli i padri di famiglia di cui sopra?
Bene, allora quattro?
Ma nemmeno a pensarci, se no che s’è messa in piedi tutta questa bella operazione a fare?
Eccoci che allora 1+1+1+1 = 5!!!
Esatto cinque bei CdA, uno nuovo di zecca e gli altri quattro come nuovi… mai usati, nell’imballaggio originale, ancora da scartare!
E che fanno questi CdA? Uno è di Tiemme e gli altri quattro delle società che si sono fuse, ognuno col compito di gestire il patrimonio immobiliare della precedente azienda.
Ma non si erano fuse direte voi? Certo, ma insomma, va bene le regole di buon vicinato, ma le nostre casine ce le vorremo pur gestire ognuna a modo nostro? Al massimo si possono dare le chiavi al nuovo portinaio del condominio (e un posto nel quinto CdA) ma poi rimaniamo col riscaldamento autonomo e la nostra privacy e che cavolo!
Trovata la quadratura del cerchio, la soluzione che salva capra e cavoli e preserva i posti di lavoro dei bravi padri di famiglia; ecco così trasformato un quadrato in un pentagono.
Ah poi ovviamente c’è un 10% di personale in esubero che verrà mandato a casa, eh sì una vera seccatura.
Vediamo se rifunziona il giochino con la matematica, dunque fatto 100, togli 10, rimane 90, moltiplichi per 3,14, fai la radice quadrata…
Eh no rimangono sempre il 10% di esuberi, toccherà mandarli a casa, d’altra parte quella stronza della matematica si fa fregare una volta, ma mica due!
Pazienza, ma l’importante è che quattro CdA diventino cinque… direte voi, ma quel 10% di padri di famiglia che gli porta da mangiare a casa?
Bhe, insomma, mica potrà pensare a tutto Tiemme, se si volevano occupare della fame nel mondo cambiavano nome e diventavano la FAO.
Intanto comunque 1+1+1+1 = 5 mica poco per una azienda appena nata, sa già far così bene le addizioni!
Ma non chiedetegli del 10%, è ancora troppo piccola le percentuali ancora non le ha studiate.
FitzChevalier Lungavista