Conferenza stampa con i giornalisti cinesi: l’errore fatale, l’origine del male, le complicità nascoste e quel senso di vuoto che sta portando la città al declino totale. Per ripartire occorre chiarire errori e colpe e se non risolvono il problema università il rischio è il disastro definitivo

confercinesiCari corrispondenti cinesi, buona sera da James Anderson e Cesare Mori in rappresentanza di tutta la redazione di Fratello Illuminato. Abbiamo convocato questa conferenza stampa perché anche nel lontano Oriente devono sapere che razza di banda di cialtroni e collusi di (quasi) tutte le parti politiche ha fatto in modo che questa per voi remota provincia occidentale fosse ridotta a delle condizioni da terzo mondo, non solo economicamente, ma anche culturalmente. Il Partito Devastatori, infatti, con il benestare del Partito Dissestatori Lucranti, ha fatto come l’acqua: ha occupato tutte le posizioni possibili ed immaginabili, distruggendo un patrimonio economico che ci era voluto oltre 500 anni per mettere su, ma anche quello culturale per il quale ce ne era voluti molti di più. E’ per questa ragione che Fratello Illuminato, da anni, compie un’opera di informazione e denuncia anche attraverso la scrittura di manuali, l’ultimo dei quali siamo oggi a presentare. Tornando alla devastazione culturale il Partito Devastatori l’ha compiuta principalmente impadronendosi manu militari dell’Università di Siena, un ente pubblico con ottocento anni di storia, riempiendolo di propri scherani e mettendolo chiavi in mano a vertici palesemente incompetenti, cialtroni e arroganti (oltre che ignoranti come caprezucche). L’ultimo virgulto è tale Angelo Riccaboni (d’ora in avanti Criccaboni), un sedicente economista, margheritino come il suo padrone Piero Tosi. Costui, grazie a delle evidenti e conclamate irregolarità nelle procedure elettorali, ha maneggiato con politici di tutti gli schieramenti e con funzionari ministeriali fedeli al gran Sultano di Stigliano (Luigi Berlinguer PD). Si è fatto imporre un direttore amministrativo noto a tout le monde come un’incapace della forza di quaranta cavalli, condannata dalla Corte dei conti dell’Emilia Romagna, vedova di un altro distruttore di finanze, tal Pietro Verzelletti, caro amico di Fassino e signora (PD), che è quello che ha provocato alla fine degli anni 90 il tracollo della Banec (la Banca delle Cooperative, un bel crack da non quanti mila miliardi). Nonostante il sonno bradipico della magistratura inquirente che abbiamo dovuto sollecitare per ben due anni, finalmente la palla è passata alla giudicante che – ahi ahi ahi – già dal GUP (tale Monica Gaggelli nota a questi uffici per aver assolto don Acampa e aver tardato a emettere le motivazioni per ragioni ignote) fa un monte di difficoltà e rinvia continuamente la decisione sul rinvio a giudizio, nonostante le prove palmari delle irregolarità. Nel frattempo anche quella del lavoro (di magistrature) tarda ad emettere un giudizio, rinviandolo di mese in mese, per le evidenti brutalità e sugli sfacciati soprusi che il suddetto duo dell’incompetenza e della cialtronaggine commette sui lavoratori, sugli studenti e sui docenti non collusi con la cricca.
Prima, per farvi capire,l’inutilità e l’incapacità gestionale del Criccaboni vi segnaliamo questo episodio: pochi giorni fa sul giornalino del groviglio senese il Criccaboni aveva affermato che grazie all’internazionalizzazione e alla reputazione internazionale possiamo risollevarci dalla situazione che viviamo a Siena. Il giorno dopo sul famoso giornale americano New York Times è apparso questo articolo: «Mps, un fiasco mai visto dal 1472» http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_22/new-york-times-montepaschi_2ae496de-7d33-11e2-a4ef-4daf51aa103c.shtml
Ci chiediamo come mai il Criccaboni non osservi il silenzio e soprattutto ci chiediamo dove avrebbe lavorato per “internazionalizzare”, la cricca universitaria. Forse a Brenna e con gli articoli sulle peppole e i fringuelli nel settimanale canadese di fauna volatile? Ecco come agisce la cricca: con le buffonate e i dissesti.
PD e PDL senesi uniti a sostegno della cricca universitaria ed esponenti di questi partiti si erano attivati per far nominare Criccaboni;quindi sono responsabili della situazione disastrosa dell’università.
Seguite attentamente l’evolversi degli intrighi cosi comprenderete il modus operandi del groviglio.
Partiamo quindi dal Criccaboni e dalla sua pretesa che all’Università non ci sia un’influenza politica. Lo ha dichiarato in questo modo:

Dalla trasmissione televisiva “L’ultima parola”.

Giornalista. (…) si parla di rimborsi gonfiati per master e corsi di aggiornamento dei professori qua dentro l’università, lei non …
Riccaboni. Questo riguarda altra Amministrazione, quindi se lei sa qualcosa di nuovo.
Giornalista. In cinque anni precedenti in cui era qua lei non ha mai notato queste cose, rimborsi gonfiati …
Riccaboni. Io faccio il rettore da due anni, prima non mi occupavo di amministrazione; quindi non mi riguardano quelle vicende di prima degli ultimi due anni …
Giornalista. L’ingerenza politica dentro il sistema Siena, e in particolare dentro l’università, è davvero così forte?
Riccaboni. Dentro l’università non c’è!
Giornalista. Non c’è la politica? Come fa a non esserci?
Riccaboni. Mi dica come fa a esserci!
Giornalista. Secondo il rettore, dunque, sorprendentemente, la politica non è presente dentro l’università; ma la maggior parte delle persone, da queste parti, sa bene che l’ingerenza dei partiti sulla città attraverso la Fondazione, è bene evidente. Il Monte dei Paschi comprava tutto e tutti (…)

Vediamo quindi se c’è o non c’è.

Il giorno 7 novembre 2010 (appena estorta la nomina alla Gelmini PDL) alle ore 20.32.22 parte un sms da Criccaboni:

Caro Franco (CECCUZZI all’epoca deputato in commissione finanze della camera, presidente Paolo del Mese UDEUR oggi agli arresti domiciliari), volevo ringraziarti per l’impegno che hai messo per assicurare una guida stabile all’Ateneo. Con l’occasione ti informo che per domani ho convocato un cda per il parere previsto dallo Statuto per la nomina del direttore amministrativo. Appena sarà operativo il nuovo Direttore contatterò le isituzioni per definire insieme le più opportune modalità di confronto sul tema dell’Università. Un caro saluto, Angelo Riccaboni

Alle ore 20.32.26 del medesimo giorno parte un altro sms:

Caro Marignani (Claudio, PDL verdiniano, consigliere regionale), volevo ringraziarLa per l’impegno che ha messo per assicurare una guida stabile all’Ateneo. Con l’occasione La informo che per domani ho convocato un cda per il parere previsto dallo Statuto per la nomina del direttore amministrativo. Appena sarà operativo il nuovo Direttore contatterò le istituzioni per definire insieme le più opportune modalità di confronto sul tema dell’Università. Ho letto di un gentile invito ad un’iniziativa dei giovani PDL. Sono certamente a disposizione.  Un caro saluto, Angelo Riccaboni

Alle ore 18.06.19 del 20 novembre 2010 il Criccaboni riceve una telefonata:

Franco (Ceccuzzi) chiama Riccaboni. Quest’ultimo tesse le lodi della Fabbro e chiede di incontrarlo per fare il punto della situazione. Si accordano di incontrarsi al Dipartimento di p.za San Francesco il 29 novembre. Parlano della richiesta di dimissioni avanzata da Amato e Franco dice che è collegato a Pollina e Piccini. Franco cerca di tranquillizzare Riccaboni dicendogli che la volontà della città è quella di avere stabilità. Franco dice che è una palese intromissione della politica nell’autonomia universitaria e che l’uscita di Amato non è piaciuta neanche al PdL di Siena. Riccaboni dice di essere in contatto con Cenni (PD sindaco dal 2001 al 2011) e Bezzini (PD presidente della provincia). Dice anche di aver fatto il punto della situazione finanziaria e non è allarmante come la si vuol far credere.

Facciamo un passo indietro fino al 3 novembre 2010 e Marignani e Criccaboni conversano al telefono (ore 19.58.59)

Parla con Claudio questo riferisce di avere appreso dal coordinatore regionale del Ministro Gelmini, On. Parisi, che quest’ultimo nei prossimi giorni provvederà alla sua nomina a Rettore. Il funzionario confida a Riccaboni di aver ricevuto molte telefonate che premevano per un interessamento del MPS a chiedere il commissariamento dell’Ateneo. Il funzionario ritiene che tali richieste mirassero a far ricadere sul Governo parte della responsabilità del piano di risanamento. In caso di nomina del Rettore, le responsabilità ricadrà su un’unica persona”.

Sempre il 3 novembre (ore 19.52.15) avviene la famosa telefonata tra Criccaboni e Luigi Berlinguer (PD)

Riccaboni chiama Luigi Berlinguer e gli chiede se ha ricevuto la nota che ha trasmesso. Berlinguer risponde di sì. Aggiunge che ha interessato la CRUI per prendere posizione e che ha appuntamento con Lei (il Ministro Gelmini?!). Berlinguer chiede notizie sullo stato delle indagini e Riccaboni risponde che sono stati sentiti gli studenti e che ci sono 4 iscritti nel registro degli indagati tra cui Comporti e Gaeta. Berlinguer dice che tutto ciò non può bloccare la nomina del nuovo Rettore e ribadisce che domani c’ha un incontro con Lei e che la stessa gli ha detto che sarà risolutivo. Chiede a Riccaboni se ha parlato con Massimo Egidi e Riccaboni risponde di sì ma non è stato un incontro produttivo perché Egidi ha altro a cui pensare per il momoento. I due si salutano.

Il 4 novembre (ore 19.11.04) Luigi Berlinguer chiama il Criccaboni

Chiama Luigi Berlinguer dice di aver parlato con il Ministro e Sandro Schiesaro- e che loro sono molto pessimisti sul futuro dell’Università di Siena in relazione al bilancio – suggerisce di tenere un atteggiamento soft con il Ministro – Aggiunge che la persona più pessimista e’ Tommasi – Berlinguer da la colpa di tutto ai sui successori. Lo invita a prendere provvedimenti anche drastici per salvare l’Università. Termina dicendo “stai attento a questa città”

Qui non c’è da smentire nessun papello; qui il quadro delle commistioni è chiaro così come è chiaro il ruolo di Ceccuzzi e degli uomini di Verdini a sostegno di Criccaboni. Il famoso groviglio politico. Ricordiamo a tal proposito che a sostegno di Criccaboni si era mosso anche l’esponente del PDL Marco Andreassi, docente universitario e vicepresidente del consiglio provinciale di Siena. E a farne le spese l’università e la città. Ricordiamo che sulla testa del Criccaboni ci sono due esposti: uno alla procura di Arezzo e uno a quella di Siena(la famosa lettera piena di abuso d’ufficio per favorire Lorenzo Frediani). Nelle mani di chi resterà il cerino Criccaboni?
P.S. Nella seconda puntata del manuale il rapporto giornalisti-cricca universitaria. E i nomi degli altri politici.

1 comment so far ↓

#1 Bastardo Senza Floria on 02.26.13 at 18:12

Direi che si può parlare di “fulgido” esempio di buona politica e di come conoscendo da dentro certe dinamiche la realtà supera di molto l’immaginazione.
…….vado a prendermi un plasil, se no non riesco a cenare…..