L’ultimo atto della cricca dissestatrice dell’Ateneo si consustanzia, come leggiamo nel comunicato della USB-PI, in questa atroce lettera del Criccaboni:
“Cari Colleghi, per definire l’assetto organizzativo della cerimonia di stasera, anche in funzione delle ultime indicazioni della Questura, e fare la ricognizione dei compiti assegnati a ciascuno di noi, è fissata un riunione per le ore 13,00 presso il mio ufficio. Dovendo prevedere un consistente servizio d’ordine, vi prego di verificare la disponibilità di altri colleghi nell’ambito dei vostri uffici.”
Dunque: in primo luogo visto che si parla di “ciascuno di noi” ci piacerebbe sapere che ruolo aveva il Criccaboni nel gestire il servizio d’ordine. Poi: questo abusivo che non è altro manda questa mail ad alcuni amministrativi e tecnici E QUELLI CI VANNO!!! INCREDIBILE!!! E poi prendono le istruzioni “concordate con la Questura” e LE ESEGUONO!!! Contro i colleghi e contro quelli della cooperativa e contro gli studenti!!! Ma che razza di viscidi servi schifosi!!! Nemmeno Giuda è arrivato a tanto perché lui almeno trenta denari se li è fatti dare! E poi ci dovrebbe spiegare il Criccaboni che legittimazione ha a diramare ordini del genere, lui che si è già beccato non si sa le denunce che giacciono sui tavoli di un paio di Procure della Repubblica, lui che è chiaramente abusivo, lui che lunedì 17 dovrebbe essere automaticamente sollevato dall’incarico perché venerdì è altamente presumibile che la commissione elettorale sarà rinviata a giudizio per FALSO IDEOLOGICO IN ATTO PUBBLICO!!! Ma che è qui??? Ma la Questura, organo dello Stato si presume di diritto (si presume eh!) potrebbe metterci al corrente degli accordi che aveva preso con Criccaboni? I cittadini vorrebbero proprio saperlo.
Ma invece che preoccuparsi delle nostre innocue storielle la Procura di Genova non potrebbe accertarsi di cosa stiano combinando qui a Siena dove vengono violate regolarmente decine e decine di norme della legislazione del lavoro, del diritto sindacale, del codice civile e di quello penale, nell’indifferenza della locale Procura, pur mille volte sollecitata?
Ma che schifo di paese è quello dove succedono queste cose? Comunque, per tornare ai luridi servi, presto sapremo anche i nomi di costoro. Uno lo sappiamo di già, per certo: Moira Centini. Non vi ricordate? L’ex consigliere di amministrazione che si dimise per non dare un dispiacere alla sua amica maestrina condannata dalla Corte dei Conti (altra magistratura dormiente a Firenze, salvo che per rompere i coglioni ai poveracci e ai deboli) Ines Fabbro? La stessa Moira Centini che snazzicava coll’attenzionato Lorenzo Frediani, con gli amichetti del Cineca che dormivano a casa della Fabbro e con chissà quali altri manigoldi e sparvieri che spolpavano e continuano a spolpare il derelitto Ateneo.
Ma che schifo!!! Ateneo che comunque, anche se riesce a rimodulare i mutui (e non è detto perché visto che li aveva già rimodulati Focardi, quante volte li vogliamo rimodulare ‘sti mutui) sarà sempre e comunque sotto la linea di galleggiamento. Pensate un po’: senza ristrutturazione nel gennaio del 2019 l’Ateneo andrà sotto di OTTANTA MILIONI, con la ristrutturazione “solo” di QUARANTADUE O QUARANTATRE!!! Capito cosa vuole fare il furbino del Cricca? Lasciare la patata bollente a chi verrà (verrebbe) dopo di lui. Ecco a cosa serve ristrutturare i mutui: a passare la patata bollente al successore.
Noi ci auguriamo che intervengano tutti coloro (e sono tanti) che hanno IL DOVERE di intervenire e che anzi, avevano già da un paio di anni il dovere di intervenire per levare il bastone di mano a questi due cialtroni, alla loro cricca di rinviati a giudizio (vogliamo vedere se venerdì il direttore di dipartimento nonché membro del Senato accademico Bettalli viene rinviato a giudizio se avrà la faccia di rimanere in carica) e alla pletora di viscidi vermi servili che si prestano alle peggiori porcherie.
Ancora una volta: CHE SCHIFO!!!!!!
Nella foto: il Cricca nell’ufficio che gli auguriamo presto di occupare e che auspichiamo gli venga lestamente assegnato dalle autorità competenti (anche se con grave ritardo).