…capitale della cultura? Stamattina ho sentito su Radio 3 una notizia parecchio eloquente, riguardo allo spread culturale con altre ridenti cittadine europee: il sindaco di Lipsia, durante una assemblea presso il teatro della Gewandhaus per non so quali ragioni (presenti duemila persone), ha initato i suoi concittadini preliminarmente ad alzarsi e a cantare un coro di Palestrina, improvvisandosi lui stesso direttore e dirigendo con precisione le masse nelle più complesse parti fugate. E lo hanno fatto! Già mi immagino una seduta di un consiglio comunale nostrano, con consiglieri che non distinguono un corno da un violino, a malapena in grado di biascicare un motivetto del festival di San Remo. Il punto è che la nomina del direttore della blasonata orchestra di Lipsia, lì è un evento di risonanza mediatica come le primarie del piddì da noi. Tanto per sottolineare la distanza, lo “spread” culturale rispetto ad un paese, il nostro, sostanzialmente di ignoranti. Diceva qualcuno che se invitassero quattro italiani a cantare un’aria di Verdi o di Puccini, due stonerebbero e due andrebbero fuori tempo. Cultura vuol dire (in un qualche senso) spiritualità, e il nostro, complessivamente, è sempre più un paese di sibariti dominato da un volgare materialismo pecoreccio. In poche parole, il problema, per dirla in politichese, “è a monte”. Ora qui a Siena pretendono una medaglia, un premio come capitale europea nientepopodimeno che “della cultura”: ma cosa hanno fatto per meritarsela, a parte condurre al fallimento l’università, chiudere musei e lasciare che la più parte delle librerie cedessero il passo a negozi di mutande?
Portiamo in pagina un commento di Kutuzov che condividiamo TOTALMENTE
Ottobre 6th, 2012 | Note redazionali