Mancini e Ceccuzzi ritrovano l’accordo con la mediazione di Mussari e Guzzetti e abbandonano Alberto Monaci. Gli uomini dell’operazione Antonveneta ritrovano l’accordo

La città di Siena ritornerà ad essere vivibile ed economicamente stabile soltanto quando i responsabili dei disastri verranno chiamati a rispondere delle proprie azioni. E non è soltanto un fatto di magistratura.

13 comments ↓

#1 Albus Silente on 07.11.12 at 12:38

L’immortale Guzzetti ha sponsorizzato Mussari alla riconferma della presidenza ABI e per questo motivo ha avuto un duro scontro con Bazoli. Alla fine dopo una messa solenne Bazoli si è adeguato al verbo di Guzzetti.

#2 Dagospia on 07.11.12 at 12:40

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/mps-se-scoppia-la-bomba-antonveneta-a-ridosso-dellassemblea-abi-la-vigilanza-di-ignazio-41352.htm

#3 Leggetevi l'agenzia Ansa del 9 novembre 2007 on 07.11.12 at 13:27

(ANSA) – MILANO, 9 NOV – Il presidente della fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, si complimenta con il presidente del Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari per “la bella operazione” su Antonveneta, ma esclude un interesse dell’ente milanese a entrare nel capitale della banca senese nel corso della ricapitalizzazione annunciata. Guzzetti esclude poi che, dopo l’acquisto di Carifirenze da parte di Intesa Sanpaolo, ci sia spazio per un avvicinamento della banca guidata da Giovanni Bazoli con Mps. “Complimenti a Mussari, sono stati bravi. Ho sempre detto che il mio collega Mussari è un uomo operativo e di valore. Sono contento per lui, fa una bella operazione e Mps ha il ruolo che si merita nel panorama bancario italiano”, ha detto Guzzetti a margine della presentazione dello studio di fattibilità del servizio di bike sharing per la città di Milano, finanziato dalla Fondazione. Cariplo potrebbe acquistare azioni nell’aumento di capitale Mps? gli è stato chiesto. “No assolutamente. Dobbiamo avere una diversificazione del patrimonio, siamo già impegnati con la nostra banca – ha risposto Guzzetti -. Non è per noi fare ulteriori operazioni nel sistema bancario e assicurativo”. Dopo questa operazione si può ipotizzare un avvicinamento un domani tra Intesa Sanpaolo e Mps-Antonveneta? “Se non avessimo preso la Carifirenze – ha risposto Guzzetti – ma l’abbiamo presa”. Che senso avrebbe un accordo del genere se poi “l’Antitrust ci costringerebbe a vendere? Intesa Sanpaolo è presente in Toscana con Carifirenze e questo basta e avanza”. (ANSA).

#4 Franco Ceccuzzi: "Mps-Antonveneta: il capolavoro della banca senese" on 07.11.12 at 14:01

Tanti compagni, amici ed anche colleghi deputati mi hanno chiesto un giudizio sul “blitz” della Banca Monte dei Paschi che, con abile discrezione, forte determinazione e coraggio, ha acquistato Banca Antonveneta. Non ci dilungheremo sui profili finanziari, industriali e squisitamente bancari dell’operazione. Saremmo, francamente, tentati da tanta abbondanza di valutazioni da svolgere. Un piatto ricco di spunti se aggiungessimo anche una retrospettiva sull’estate del 2005, quando all’assalto di Antonveneta non andarono i galantuomini del Monte dei Paschi di Siena, ma altri manager ed uomini di affari che, a distanza di due anni, frequentano più i Tribunali della Repubblica che Piazza Affari. Il tema che vogliamo sviluppare è quello dell’assunzione di responsabilità, dell’interesse generale e della misurazione del consenso nel lungo periodo. Il presidente del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, ed il direttore generale Antonio Vigni hanno messo sul tavolo della trattativa con Banco Santander una cifra di 9 miliardi di euro, qualcosa meno di 18mila miliardi di vecchie lire. Tanto quanto una legge finanziaria di media taglia. Una scelta impegnativa per l’azienda che amministrano pro-tempore, per gli azionisti, per i dipendenti, per la comunità che orgogliosamente, da secoli, ne rappresenta le radici e ne scrive la storia, con successo. L’indomani i mercati hanno reagito negativamente. Il prezzo è troppo alto. L’integrazione tra le due banche è troppo difficile. Gli obiettivi di creazione di valore dai due istituti non sono realistici. La governance di Mps è atipica. A Siena, però, nessuno si è impressionato per lo “starnuto” dei mercati. Il riferimento è scherzoso e non vuole essere offensivo. L’accelerazione della storia impressa dalla globalizzazione dei mercati e dalla rivoluzione tecnologica non rispetta zone franche e nemmeno una banca nata nel 1472. E così la ristrutturazione bancaria che in Italia prende le mosse con la legge Amato-Ciampi e che da oltre 1000 banche ci ha portato a poco più di 600 marchi. Con la nascita di nuovi e grandi gruppi. Player di rango europeo come Unicredit Group, Banca Intesa San Paolo, e Monte dei Paschi di Siena con oltre 3000 sportelli e la joint venture con Axa. Per questo chi proviene da una storia secolare e si pone di fronte a sé di percorrere un cammino altrettanto lungo e glorioso, investe le sue forze in un disegno di largo respiro e non si ferma alle valutazioni di breve periodo. Sempre che, naturalmente, chi amministra protempore abbia il coraggio, la forza e la visione dell’interesse generale per assumersi i rischi della critica, o persino dell’impopolarità a breve, per veder maturare i frutti delle proprie scelte in tempi lontani, magari quando non si ricoprono più quelle responsabilità. Nell’Italia governata dai sondaggi e del consenso a consumo immediato, il rischio d’impresa assunto da Mps con l’acquisto di Antonveneta è un fulgido esempio di classi dirigenti orientate dall’interesse generale. Mi riferisco, in questo caso, anche all’azionista di riferimento che è la Fondazione, il cui ruolo nell’operazione Antonveneta non è stato, non è, e non sarà certo marginale. Le regole dell’economia però non si possono applicare in politica e nei processi di sviluppo delle comunità. I processi di partecipazione e di costruzione, nonché misurazione, del consenso richiedono massima trasparenza e non silenzio, massima ponderazione e non impazienza, equlibrio e non certo impeto. Qui mi sento di elogiare senza limiti e senza riserve quanto ha scritto, in questi giorni, Simone Bezzini sullo sviluppo dell’aeroporto di Ampugnano e nelle settimane scorse il sindaco di Sovicille Alessandro Masi. Idee chiare sugli obiettivi da perseguire, ed atteggiamento riflessivo sui passi da compiere. Perché in questi casi i passaggi vanno consumati tutti. Uno per uno. Questa è la mia opinione. E voi che cosa ne pensate?

http://www.francoceccuzzi.it/wordpress/?p=839

#5 Nooooooooo..nessun aumento di capitale (anno 2011) on 07.11.12 at 14:11

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-02-19/mussari-nessun-aumento-081732.shtml?uuid=AaUwJa9C&fromSearch#continue

#6 Ma vergognati on 07.11.12 at 14:35

Il Ceccuzzi si dovrebbe solo vergognare! Scrive nel suo discorso “Un piatto ricco di spunti se aggiungessimo anche una retrospettiva sull’estate del 2005, quando all’assalto di Antonveneta non andarono i galantuomini del Monte dei Paschi di Siena, ma altri manager ed uomini di affari che, a distanza di due anni, frequentano più i Tribunali della Repubblica che Piazza Affari.”

ma vai a letto politicante…..

#7 Ridicolo on 07.11.12 at 14:40

Ceccuzzi perchè ci dai un’opinione sull’altro “blitz”..quello della Guardia di Finanza?

#8 Mancini fa gli auguri a Mussari. Tutti pappa e ciccia on 07.11.12 at 17:34

ma vai a casa Mancini…

http://www.sienanews.it/2012/07/11/testo-messaggio-di-congratulazioni-del-presidente-della-fondazione-mps-gabriello-mancini-al-riconfermato-presidente-dellabi-giuseppe-mussari/

#9 http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/mousse-di-mussari-sbankato-al-termine-dellassemblea-mussari-confermato-presidente-dellabi-anche-se-non-41366.htm on 07.11.12 at 17:53

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/mousse-di-mussari-sbankato-al-termine-dellassemblea-mussari-confermato-presidente-dellabi-anche-se-non-41366.htm

#10 Prometeo Salvani on 07.12.12 at 17:06

“Non ci dilungheremo sui profili finanziari, industriali e squisitamente bancari dell’operazione. Saremmo, francamente, tentati da tanta abbondanza di valutazioni da svolgere.”….. noi siamo signori, paghiamo a piè di lista, mica stiamo lì a sindacare, valutare, analizzare… queste sono attività da pitocchi, da gente sherpa, noi voliamo alto, guardiamo lontano…..
oh Franco! e mettersi gli occhiali ogni tanto no ehhh?

#11 Prometeo Salvani on 07.12.12 at 17:42

“A Siena, però, nessuno si è impressionato per lo “starnuto” dei mercati.”
Lo “starnuto” in questione è la perdita di valore di 1,4miliardi di euro (il 70% della capitalizzazione di borsa di MPS oggi, dopo due aumenti di capitale per oltre 9miliardi) registrata dalle quotazioni della banca nella sola giornata di annuncio dell’operazione… il mercato, senza fare tante analisi, aveva assunto un atteggiamento di preoccupazione… che è stato interpretato come un banale raffreddore

#12 Fidelio on 07.12.12 at 22:27

MUSSARI HA LA FACCIA DA SCAFISTA ALBANESE (sarà un caso?)

#13 Fidelio on 07.12.12 at 22:33

…………. o forse Lombroso non aveva ragione???