Oggi è veramente difficile scrivere! I pensieri si accavallano uno dopo l’altro, troppo velocemente e non lasciano spazio alla sistemazione, all’ordine che la scrittura richiederebbe. Provo a buttarli giù chiedendo al lettore un po’ di comprensione e lasciando a lui il duro compito della sintesi. Avevo dato una piccola credibilità alla volontà del Ceccuzzi di separare la politica dalla gestione della banca, ma dopo quello che è accaduto ieri, con l’ennesimo intervento della politica e l’ulteriore tranche dei Tremonti Bond, tutto è miseramente naufragato. Dietro alla separazione tra sfere di competenza diversa avevo letto la volontà di ammodernamento. Ciò che sarebbe dovuto passare dal riconoscimento del mercato e dal rapporto corretto con quest’ultimo. Con la conseguenza l di un riposizionamento anche culturale della città. Sì culturale! L’apertura a quei valori che da sempre disattesi hanno bloccato lo sviluppo di Siena e della Toscana da anni e anni. Quel modo di lavorare che sconfigge le rendite di posizione, che si misura costantemente con il merito, che fa entrare aria fresca nei vari apparati di governo, che rifiuta la logica amico, nemico come quella della tessera di partito. Non è mettere un nome al posto di un altro che certifica la discontinuità, signor Ceccuzzi, ma la realizzazione di un progetto innovativo. Progetto che lei non può e non potrà interpretare perché lontano anni luce dalla sua visione del mondo. Facciamo un esempio: Profumo! Quello del mercato, quello che non fece i Tremonti Bond all’Unicredito e che ricorse a dei soci privati. Perché all’epoca riteneva l’intervento statale improprio rispetto agli obiettivi della concorrenza e della sana gestione di un impresa bancaria. Guardate che fine ha fatto! Come potete vedere non è il nome che segna la patente di innovatore, ma un progetto che nel contesto senese è assente. Mancanza che condanna il nostro territorio alla marginalizzazione e alla decadenza. In molti avevamo sperato che la crisi del Monte potesse far prendere coscienza dei veri mali che affliggono Siena e aprire nuovi scenari. Così non è e non sarà anche se poi tutti noi dovremo inevitabilmente fare i conti con delle scelte sbagliate. I Tremonti Bond non risolveranno i problemi e ci sarà bisogno di un nuovo aumento di capitale. Con l’inevitabile risultato che fra poco tutto sarà più difficile e più costoso. Ma non voglio e non posso dimenticare l’avvocato Mussari scomparso dalle cronache che si riferiscono al Monte dopo la nomina alla presidenza dell’ABI, tanto caldeggiata dal suo successore. Tutto torna drammaticamente! E tutto torna sulle spalle dei Senesi, impauriti e in molti casi male informati che preferiscono il dato immediato piuttosto che la durezza del ragionamento. Convinti che tanto non succede nulla, che ci si è sempre fatta e che si continuerà a farcela. I provvedimenti del governo da qualcuno potrebbero essere interpretati in questo modo, senza comprendere la trappola che nascondono. Che ben si evidenzia dalle prime riflessioni a caldo sul piano industriale appena presentato. Prima considerazione è previsto un aumento di capitale di un miliardo e vedremo come sarà recepito dalla Fondazione che teoricamente ne dovrebbe sottoscrivere ben 360 milioni di euro. Teoricamente perché non ha un euro, non avrà dividendi, anche questo scritto nel piano industriale e deve rimborsare 350 milioni di euro entro i 2017. Esuberi per 4.600 unità. Una parte, probabilmente, sarà recuperata con l’esternalizzazione dei servizi e dei dipendenti. Dipendenti che quasi sicuramente perderanno lo stato di bancari. Chiusura di 400 filiali che facendo il conto alla Mussari fanno circa quattro miliardi di euro e che saranno buttati al vento. Se sommate gli interventi dello Stato, con l’aumento di capitale e i provvedimenti previsti dal piano industriale vi rendete conto a che livello di drammaticità la gestione del PD ha portato la nostra città. Non meritano neppure la considerazione degli interlocutori. Bisognerebbe impostare il lavoro politico nell’ignorarli e pensare veramente ad altro. Un tipo di atteggiamento e di pensiero totalmente libero che raccontando il male che hanno fatto a Siena li marginalizzi definitivamente.
T.O.
14 comments ↓
http://www.agenziaimpress.it/news/economia-finanza/lo-stato-scala-il-monte-a-suon-di-bond-la-banca-senese-presenta-il-piano-industriale-2012-2015_10128.html
E ora zitti! Quelli del PD devono stare zitti. Con quale coraggio hanno la pretesa di parlare di discontinuità? Hanno distrutto un patrimonio immenso. Il piano industriale è la certificazione che la banca è stata distrutta e con essa la Fondazione. Vergogna! Ceccuzzi va ad assistere alle visite veterinarie, ma stia a casa. Non ci va quest’anno a vedere le prove con il suo amico Mussari a prendere appunti sui cavalli?
E Bisi cosa ne pensa? Quanto ci è costato il groviglio armonioso? Lui è responsabile come gli altri per quello che in tutti questi anni ha scritto per essere stato la penna armata del potere. Del potere che ha distrutto Siena.
Questa volta bisogna dare atto al presidente Profumo di essere stato davvero discontinuo “nel segno del cambiamento”……
ci sono stati per la prima volta nella storia della banca i “ricavi in decrescita”……evviva……qualcosa di veramente nuovo!
Un altra cosa…il Sig. Viola il senso di appartenenza lo richiederà anche a quei quattromilaseicento che dovranno in qualche modo sgombrare?…..
Almeno di una cosa consoliamoci…..queste sono congiunture internazionali e nessuno ha colpa, giusto? Sò questi Maya del cazzo….ecco la colpa è dei Maya del cazzo……portano male!
Chi serviva Mussari, MPS o i cinesi e /o russi, che compreranno per 2 miliardi MPS, vale a dire 1/5 del prezzo (tangente??) versato per Antonveneta
(ASCA) – Siena, 27 giu – Il CdA di Mps chiedera’ all’assemblea una delega per un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione perche’ ”da quello che rileviamo dai media un azionista molto rilevante”, cioe’ la Fondazione Mps, ”non avrebbe la capacita’ di seguire l’aumento capitale”. Lo ha detto il presidente Alessandro Profumo, rispondendo a una domanda dei giornalisti. Per Profumo, dunque, ”la cessione sul mercato dei diritti di opzione” creerebbe una ”pressione su titolo”, ”mettendo a rischio la realizzabilita’ in tempi rapidi dell’operazione”.
La scelta di escludere il diritto di opzione e’ dunque la ”strada migliore” per ”assicurare la realizzazione in tempi rapidi” dell’operazione. Naturalmente si trattera’ poi di ”identificare azionisti che comprino i titoli a prezzo di mercato”. Comunque, se l’aumento sara’ lanciato, ha concluso, ”valuteremo le condizioni”.
http://www.ilcittadinoonline.it/news/150295/Le_reazioni_dei_sindacati_Mps___Pagano_i_lavoratori_.html#.T-r9yBh7bwY.facebook
Un grazie al PD per aver distrutto Siena! vergognatevi vergognatevi…
http://www.ilcittadinoonline.it/news/150297/SPS___I_nodi_del_Pd_sono_venuti_al_pettine_.html
Care Marzia e Federica, la classe dirigente del PD è senza dubbio il principale colpevole di tutto questo sfacelo, ma chi para il sacco è ladro al pari di chi ruba. Ergo sono parimenti gravi le colpe di tutte le forze politiche maggiormente rappresentative e soprattutto di chi le ha rappresentate negli anni scorsi negli organi amministrativi della fondazione, della banca e dell’università, i quali per incompetenza o ignavia (o più probabilmente per il combinato disposto di entrambe), non si sono resi conto della catastrofe che stavano procurando oppure, resisi conto, hanno deliberatamente scelto di seguire bovinamente gli ordini del proprio mandriano confidando di trarre dall’obbedienza un riconoscimento personale e non rendendosi invece conto che li stavano portando al macello insieme a tutti noi (pensate che schifo l’idea di finire sotto scatola con uno di questi!).
http://www.ilcittadinoonline.it/news/150336/Bezzini_su_Mps___Il_piano_di_rilancio_punta_a_tutelare_l_indipendenza_di_Mps_.html
In parlamento il PD aiuta la Fornero contro i lavoratori
http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2012/6/27/23958-via-libera-della-camera-alla-fornero-passa-la-riforma/#.T-xClsETriU.facebook
Bezzini è arrivato al negazionismo.
secondo Bezzini Profumo e Viola avrebbero realizzato uno scatto poderoso… si sono dimenticati però di portarsi dietro la banca il cui titolo, dalla presentazione del piano industriale, è scattato poderosamente all’indietro.
Evidentemente il mercato ha un’altra opinione del piano industriale presentato.
Il fatto è che per consentire all’azionista di maggioranza relativa di giocarsi il tutto per tutto nell’ultima partita, gli altri azionisti sono stati defraudati. Con i nuovi TBond e l’azionista Stato si prende il proprio rendimento (da verificare a quanto sarà fissato, il piano industriale fattorizza l’8%) su un importo ormai imbarazzante relativamente alle dimensioni operative della banca in prededuzione rispetto a tutti gli altri (ed è chiaro che per un bel po’ una volta pagato lui non rimarrà niente per gli altri).
Inoltre con la delega al cda per un periodo lunghissimo (mai vista l’attribuzione di una delega la cui durata travalica la durata della carica degli amministratori a cui è conferita) si consegnano letteralmente le chiavi di casa al management. Speriamo che siano galantuomini.
E’ necessario pretendere che sui TBond sia data adeguata disclosure dei principali termini e condizioni e poi organizzarsi per cercare di opporsi in assemblea straordinaria alla delega. Gli aumenti di capitale si fanno sul mercato e non sulle sue spalle (e non si dica che l’aumento di capitale porrebbe sotto pressione il titolo… è del tutto evidente che una delega in bianco per 5 anni ha un potere ben maggiore di zavorrare la quotazione).