Radio CLS. Bollettino n. 1 del 28.5.2012

Dopo la trasmissione di ieri dall’Annunziata ecco la ricetta di Profumo per il Monte e per Siena:

– licenziamento di un numero cospicuo di dipendenti,
– eliminazione, tramite vendita o chiusura, di sportelli,
– aumento di capitale nella forma classica o a mezzo co.co.bond,
– il Monte è a Siena, ma anche in altre parti dell’Italia,
– conferma di Mussari all’ABI.

Tutto questo per quanto riguarda la Banca. Sul piano più generale:

– quasi sicura uscita della Grecia dall’Europa (chissà che ne pensa Monti impegnato sul fronte contrario),
– crisi dell’euro al 50% (anche su questo Monti sarà particolarmente contento).

Sul fronte delle dimissioni del Ceccuzzi:

– ha capito che il sindaco non è il suo mestiere,
– sta cercando una diversa collocazione con il partito romano e stenta a trovarla,
– probabile ritiro delle dimissioni perché rimarrebbe disoccupato,
– Rosaria Bindi avrebbe accarezzato un percorso alla Fassino, ma Siena le è un po’ ostica.

4 comments ↓

#1 kutuzov on 05.28.12 at 09:19

– ha capito che il sindaco non è il suo mestiere,
– sta cercando una diversa collocazione con il partito romano e stenta a trovarla,

…ma per esempio, o andare a lavorare?

#2 fonte Abi on 05.28.12 at 10:54

ABI: SAGGI AL LAVORO, DUBBI ‘GRANDI ELETTORI’ SU CONFERMA MUSSARI

Roma, 25 mag. (Adnkronos) – Doveva essere un rinnovo automatico,

o quasi. Invece la conferma di Giuseppe Mussari alla guida dell’Abi si

fa di giorno in giorno piu’ incerta. La decisione era attesa per il 16

maggio ma e’ stata rimandata all’ultimo consiglio utile prima

dell’assemblea, quello di giugno. A mettere in discussione la

permanenza alla guida di Palazzo Altieri ci sono l’inchiesta della

Procura di Siena su Mps, per cui Mussari non e’ comunque indagato, e

le perplessita’ espresse da alcuni grandi banchieri.

I cinque saggi, Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo), Federico

Ghizzoni (UniCredit), Camillo Venesio (Banca del Piemonte), Alessandro

Azzi (Federcasse) e Giovanni Berneschi (Banca Carige), stanno

proseguendo nel giro di consultazioni per arrivare a una soluzione in

tempi rapidi.

Secondo lo statuto, come ricordato da Azzi nei giorni scorsi,

per un presidente che non abbia piu’ cariche in una banca e’ possibile

essere riconfermato alla guida dell’associazione al termine del

mandato. Ma, secondo quanto risulta all’Adnkronos, alcuni elettori

influenti continuano ad avere dubbi sull’opportunita’ di tenere un ex

banchiere al timone dell’Abi in questa fase. A maggior ragione con il

rischio pendente di un avviso di garanzia. Non solo. Va considerata

anche la valutazione personale dello stesso Mussari, che potrebbe

anche scegliere di fare un passo indietro. Sempre per statuto, e’

previsto che nel 2014 la presidenza spetti ad un rappresentante delle

piccole banche, in una logica di alternanza con i grandi istituti. Per

questo, secondo alcune fonti finanziarie, e’ concreta la possibilita’

che si possa alla fine scegliere di anticipare di un biennio

l’avvicendamento. In questo caso, avrebbe ottime chances il vice

presidente vicario dell’Abi Antonio Patuelli.

#3 lusigno on 05.28.12 at 13:05

..chissà che carica vorrà trattare mussari..per fare un passo indietro dall’abi..difficile pensarlo con sostituto di Ceccuzzi…ma la pelle la venderà cara!!

#4 da Milano on 05.29.12 at 09:41

Massimo Ponzellini, ex presidente della Banca Popolare di Milano e attuale presidente di Impregilo, è stato messo agli arresti domicialiari dalla Procura di Milano per i finanziamenti concessi alle società riconducibili a Francesco Corallo sul quale pende una misura cautelare, ma che non può essere eseguita perché latitante. Con Ponzellini ai domicialiari anche Antonio Cannalire, socio in affari con Corallo. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e alla corruzione privata. Nell’ambito della stessa vicenda la Procura contesta ai banchieri anche il divieto di contrarre obbligazioni. Tra gli indagati figurerebbero anche Enzo Chiesa, ex dg della Bpm, e Marco Milanese ex braccio destro dell’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

A Ponzellini vengono contestate anche presunte “mazzette” per 5,7 milioni di euro.