Dopo la trasmissione di ieri dall’Annunziata ecco la ricetta di Profumo per il Monte e per Siena:
– licenziamento di un numero cospicuo di dipendenti,
– eliminazione, tramite vendita o chiusura, di sportelli,
– aumento di capitale nella forma classica o a mezzo co.co.bond,
– il Monte è a Siena, ma anche in altre parti dell’Italia,
– conferma di Mussari all’ABI.
Tutto questo per quanto riguarda la Banca. Sul piano più generale:
– quasi sicura uscita della Grecia dall’Europa (chissà che ne pensa Monti impegnato sul fronte contrario),
– crisi dell’euro al 50% (anche su questo Monti sarà particolarmente contento).
Sul fronte delle dimissioni del Ceccuzzi:
– ha capito che il sindaco non è il suo mestiere,
– sta cercando una diversa collocazione con il partito romano e stenta a trovarla,
– probabile ritiro delle dimissioni perché rimarrebbe disoccupato,
– Rosaria Bindi avrebbe accarezzato un percorso alla Fassino, ma Siena le è un po’ ostica.
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– ha capito che il sindaco non è il suo mestiere,
– sta cercando una diversa collocazione con il partito romano e stenta a trovarla,
…ma per esempio, o andare a lavorare?
ABI: SAGGI AL LAVORO, DUBBI ‘GRANDI ELETTORI’ SU CONFERMA MUSSARI
Roma, 25 mag. (Adnkronos) – Doveva essere un rinnovo automatico,
o quasi. Invece la conferma di Giuseppe Mussari alla guida dell’Abi si
fa di giorno in giorno piu’ incerta. La decisione era attesa per il 16
maggio ma e’ stata rimandata all’ultimo consiglio utile prima
dell’assemblea, quello di giugno. A mettere in discussione la
permanenza alla guida di Palazzo Altieri ci sono l’inchiesta della
Procura di Siena su Mps, per cui Mussari non e’ comunque indagato, e
le perplessita’ espresse da alcuni grandi banchieri.
I cinque saggi, Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo), Federico
Ghizzoni (UniCredit), Camillo Venesio (Banca del Piemonte), Alessandro
Azzi (Federcasse) e Giovanni Berneschi (Banca Carige), stanno
proseguendo nel giro di consultazioni per arrivare a una soluzione in
tempi rapidi.
Secondo lo statuto, come ricordato da Azzi nei giorni scorsi,
per un presidente che non abbia piu’ cariche in una banca e’ possibile
essere riconfermato alla guida dell’associazione al termine del
mandato. Ma, secondo quanto risulta all’Adnkronos, alcuni elettori
influenti continuano ad avere dubbi sull’opportunita’ di tenere un ex
banchiere al timone dell’Abi in questa fase. A maggior ragione con il
rischio pendente di un avviso di garanzia. Non solo. Va considerata
anche la valutazione personale dello stesso Mussari, che potrebbe
anche scegliere di fare un passo indietro. Sempre per statuto, e’
previsto che nel 2014 la presidenza spetti ad un rappresentante delle
piccole banche, in una logica di alternanza con i grandi istituti. Per
questo, secondo alcune fonti finanziarie, e’ concreta la possibilita’
che si possa alla fine scegliere di anticipare di un biennio
l’avvicendamento. In questo caso, avrebbe ottime chances il vice
presidente vicario dell’Abi Antonio Patuelli.
..chissà che carica vorrà trattare mussari..per fare un passo indietro dall’abi..difficile pensarlo con sostituto di Ceccuzzi…ma la pelle la venderà cara!!
Massimo Ponzellini, ex presidente della Banca Popolare di Milano e attuale presidente di Impregilo, è stato messo agli arresti domicialiari dalla Procura di Milano per i finanziamenti concessi alle società riconducibili a Francesco Corallo sul quale pende una misura cautelare, ma che non può essere eseguita perché latitante. Con Ponzellini ai domicialiari anche Antonio Cannalire, socio in affari con Corallo. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e alla corruzione privata. Nell’ambito della stessa vicenda la Procura contesta ai banchieri anche il divieto di contrarre obbligazioni. Tra gli indagati figurerebbero anche Enzo Chiesa, ex dg della Bpm, e Marco Milanese ex braccio destro dell’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
A Ponzellini vengono contestate anche presunte “mazzette” per 5,7 milioni di euro.