Criccaboni, Cucini e Morrocchi sono la dimostrazione che Ceccuzzi non ha praticato nessuna discontinuità

Se si escludono la claque e coloro che anche se gli buttano giu’ la casa continueranno ad ossequiare i capi del partito, siamo convinti che dentro le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione è maturata la consapevolezza della cattiva gestione che ha portato al dissesto e la situazione fallimentare del duo Criccaboni e Fabbro. Con l’aggravante che anche a seguito della richiesta di rinvio a giudizio per le elezioni dello stesso Criccaboni nessuno ha preso la parola per chiederne le dimissioni, salvo poche voci. Ed è palese a tutti che il Ceccuzzi e Luigi Berlinguer alleati dentro il partito sono scesi a difesa di Criccaboni e Fabbro e infatti Vareno Cucini e Roberto Morrocchi fedelissimi del Ceccuzzi e tosiani di ferro, dentro il cda dell’ateneo votano allineati con il Criccaboni. Ricordiamo inoltre a tutti che il consigliere comunale del PD David Chiti fedelissimo di Ceccuzzi è tra i 18 indagati nell’inchiesta sul buco dell’ateneo senese. Dove sarebbe la discontinuità cosi tanto professata in questi giorni dal Ceccuzzi e dai suoi fedelissimi? Affrontate le questioni vere e non passate le giornate a riempirvi la bocca con frasi fatte e slogan insensati. Dai problemi non si sfugge e basta osservare la crisi delle varie aziende per capire che in questi anni il sistema economico è stato gestito male anche su scala provinciale. Ceccuzzi non ha praticato nessuna discontinuità e l’appoggio al Criccaboni e alla nomenclatura universitaria tosiana-berlingueriana conferma che lo stesso Ceccuzzi rappresenta quel modo di gestire e quei gruppi di potere. Questi sono i fatti. Dentro il gruppo del Ceccuzzi hanno paura del commissario perchè sono loro che persono le poltrone e non i lavoratori. Semmai i problemi all’economia e per i livelli occupazionali esistenti derivano dal fallimento gestionale del gruppo dirigente del PD senese.

Parlando di discontinuità e meritocrazia a quella pagliacciata tenutasi oggi al Santa Maria Ceccuzzi, tra le altre cose, ha anche detto: “Era giusto sostenere la Fondazione Mps nella scelta di un cda della Banca dotato di professionalità e di esperienza”. Ora ci dovrebbe spiegare il Ceccuzzi che tipo di esperienza e che tipo di professionalità bancaria dovrebbe avere Tania Groppi. Se si fosse parlato di peppole e fringuelli, di normative costituzionali canadesi, di sostenibilità (di chi? del Criccaboni?) passi. Ma di banca? E non vale averci un conto corrente, eh …

1 comment so far ↓

#1 kutuzov on 05.25.12 at 13:36

noto che l’Università è sparita dalle cronache: un modo per distogliere l’attenzione da un disastro, è crearne uno più grosso e adesso i riflettori sono tutti puntati sul Monte.