Alcune domande all’onorevole Massimo D’Alema

1. On. D’Alema, durante la campagna elettorale di Franco Ceccuzzi lei è venuto a Siena a sostenere il gruppo dirigente del PD e i vertici delle istituzioni senesi e nell’occasione di una passeggiata nel quartiere di San Miniato è stato fotografato con l’ex capo dell’areaa comunicazione dell’università di Siena Maurizio Boldrini. Cortesemente ci dice la sua posizione in merito al vergognoso dissesto dell’ateneo senese?
2. On. D’Alema, siccome lei è stato un sostenitore della presidenza Mussari al Monte dei Paschi ci potrebbe illustrare la sua opinione sull’acquisto di banca Antonveneta?
3. On. D’Alema ci dice la sua opinione in merito ai rapporti intercorsi tra il presidente dei garanti del PD Luigi Berlinguer e l’ex ministro Gelmini per favorire la firma del decreto di nomina di Criccaboni?
4. On. D’Alema, ci potrebbe illustrare la sua posizione in merito alle affermazioni fatte dal commercialista Di Tanno durante l’ultima assemblea di MPS in merito all’acquisto di Antonveneta?
5. On. D’Alema, ci potrebbe illustrare il suo ruolo nelle varie vicende politico-istituzionale degli ultimi 11 anni di Siena?
6. On. D’Alema, lei è stato o non è stato o forse è tutt’ora il referente politico nazionale del gruppo di potere che ha gestito in prevalenza le istituzioni senesi, in primis la banca MPS?

2 comments ↓

#1 Bastardo Senza Gloria on 05.16.12 at 00:24

Forse in un posto “normale” certi argomenti dovrebbero porli anche in maniera incessante quelli dell’opposizione, e non solo i blog “anonimi”.
Forse qualcuno di loro l’ha fatto, ma sarebbe il caso che le cose che interessano coloro che presto torneranno a votare, i cittadini, vengano sviscerate per bene prima che qualche soggetto ancora inesistente s’inpadronisca di quel bacino di voti che sono le persone indignate e antipolitiche.

#2 kutuzov on 05.18.12 at 16:55

Ohibò, d’Alema pareva un cittino tanto intelligente, ma a giudicare da quello che ci ha rifilato, non si direbbe. Pare la fiera dell’incompetenza e della vanità: non è chiaro il ruolo all’interno dell’ateneo del tizio sopracitato, che non possiede un cazzo di titolo di studio, non ha mai affrontato nessun concorso (nemmeno truccato) , non è mai stato eletto ovviamente in alcun organo dirigenziale, eppure i “professoroni” fanno la fila col cappello in mano per chiedergli favori (e si può immaginare quanto ci capisce di roba di scienza, o se sappia distinguere un elettrone da un elettrauto). Spiegatelo ai giovani ricercatori che in massa fuggono all’estero alla ricerca di una qualche opportunità di lavoro, che a Siena l’università è servita in larga misura come casa di riposo per balene spiaggiate della politica. Poi ci ha regalato un genio della finanza che ha pagato una banca che valeva 2,3 miliardi il quintuplo del suo valore. Poi se capisco bene, il principale sostenitore del sindaco ex comunista è un tale che ha attraversato in pratica tutto l’arcobaleno politico a partire dall’estrema destra: una presa per il culo, in primis per l’elettorato di sinistra. Infine le esilaranti smentite del rettore: “La titolazione della prima pagina de “La Nazione” «Rinviateli a giudizio», sovraimpressa al fotomontaggio che sembra ritrarmi in aula Magna, durante un momento dell’ultima tornata di votazioni per l’elezione del rettore, induce inevitabilmente i lettori a inferire erroneamente il mio personale coinvolgimento giudiziario nella vicenda narrata nell’articolo a cui si rimanda nelle pagine interne.” Ma va? E quale elezione è oggetto del contendere, quella di miss Padania?