Perle di scompostezza

Scomposti 1: i politici e banchieri senesi Antonio Degortes e Mauro Rosati sono usciti allo scoperto. Avevamo lanciato solo ieri lo scoop che il Degortes (banchiere e politico del centro sinistra oggi; ieri politico del centro/destra/sinistra/di lato/di sopra/di sotto e se ci siamo dimenticati qualche collocazione ce ne scusiamo fin da ora, ma comprenderete che non è facile) stava già preparando una sua lista di sostegno al Ceccuzzi (se ancora non fosse chiaro, Siena tornerà a votare per il Sindaco; non sappiamo se Ceccuzzi si ricandiderà anche perché avrebbe dichiarato che una volta caduto dal ruolo di primo cittadino sarebbe tornato al suo “lavoro”, ma nell’incertezza che cambi idea e si ricandidi il Degortes si è già messo a lavoro) che oggi, sul Corriere di Siena Mauro Rosati (che ricordiamo è stato nominato banchiere all’Antonveneta) e lo stesso Degortes scendono ufficialmente in pista a sostegno di Ceccuzzi.
Avviso ai naviganti, pare che il capolista della lista a sostegno di Ceccuzzi potrebbe essere lo stesso Antonio Degortes.

Scomposto 2: anche se le affermazioni di Ceccuzzi meriterebbeo un’apposito spazio dal titolo “La rubrica dell’incredibile” per adesso gli concediamo solo questo breve spazio. Oramai ci siamo abituati a sentirgli dire di tutto, ad arrampicarsi nei meandri più oscuri della discontinuità soprattutto quella da se stesso e dalla sua lunga storia politica in terra senese. Se uno non lo conoscesse e lo sentisse parlare, sarebbe autorizzato a pensare che il signor Ceccuzzi in tutti questi anni abbia vissuto nella bassa bergamasca. Invece, no. Ha sempre zampettato da queste parti. E lo ha sempre fatto da politico. Quindi se avesse un sussulto di dignità, parole come ‘discontinuità’ e cambiamento farebbe bene a non pensarle nemmeno. A meno che non abbia deciso di uscire lui per primo dalla scena pubblica.
Il nostro uomo arrivato da Marte ancora una volta ha voluto regalarci una nuova perla della sua sconfinata saggezza. Sentite un pò le dichiarazioni di Ceccuzzi riportate dal Corriere Fiorentino del 1 maggio “Ci sono stati anni che potremo definire di ‘boriosa autosuffcienza’, confortata, per altro, da ingenti disponibilità che ha finito per aumentare le distanze tra la città e la Toscana”. Ci dica, Ceccuzzi, chi avrebbe autorizzato a tenere questa “boriosa autosufficienza” se non la politica da sempre condotta da lui stesso? Come mai Ceccuzzi se ne accorge solo ora? Dove è stato fino ad oggi?
Le affermazioni di Ceccuzzi cominciano ad essere tanto irrispettose verso la realtà senese quanto gravi in termini assoluti. Prima dice che della banca non c’è più niente da depredare; ora parla di “boriosa autosufficienza” immaginiamo anche nelle scelte.
Ceccuzzi, vuole davvero la discontinuità ? Allora faccia i nomi e i cognomi.