Voi capite che la tentazione era troppo forte come fare a non scrivere una cosa su Lillo, Lallo, Lele e il pasticciere. Su quest’ultimo l’Eretico si è troppo divertito a raccontarne le gesta che poco si può aggiungere. Lo vedo il pasticciere che si vanta di non essere andato a votare il consiglio comunale alla seduta famosa del documento sul Monte. Del resto si conosceva la sua vicinanza al PD avendone votato gli ultimi sindaci. Una considerazione comunque emerge chiara: grazie a lui e a Lele il PDL ha ritrovato una compattezza di gruppo e di opposizione. È rimasta l’amicizia fra Nannini e Corradi, come si è visto chiaramente dall’appoggio dato a Ceccuzzi, ma orfana della carica di opposizione che era stata ventilata in campagna elettorale. Una campagna elettorale che i due rappresentanti “alternativi” al candidato del PD avevano fatto all’insegna del non attaccarsi reciprocamente. Che a distanza di mesi continua a sortire gli stessi accomodamenti.
Abbiamo anche apprezzato il lavoro costante di presenza di Corradi nei vari Blog che parlano di lui e del suo ultimo comportamento in consiglio comunale. Difesa a oltranza non sempre efficace dobbiamo dire. Non sappiamo se a Montepulciano, patria del Ceccuzzi e del padre di Bernardo, si dica la stessa cosa, ma a Siena si usa dire che: la m….. più si gira e più puzza. Forse farebbe bene il rappresentante della lista civica per Corradi, per se appunto, se se ne stesse un po’ tranquillo e riflettesse sulla dimensione di ciò che sta avvenendo in città. Ma poi, a pensarci bene, faccia come crede tanto ormai i Senesi hanno capito!
Dopo queste note di contorno, sarebbe bene analizzare la malattia che sta interessando i politici a livello nazionale come a quello locale: la mancanza di memoria. Inutile ricordare i casi più eclatanti di case avute senza sapere chi le ha comprate. O il caso recente di una ristrutturazione abitativa ottenuta così all’improvviso senza sapere chi l’ha pagata. Fenomeni straordinari che avvengono nella nostra Repubblica. Ma ci sono situazioni interessanti anche nella nostra città. Prendiamo ad esempio il caso del Panti, del Gasperini Signorini. Il sindaco non sapeva! Non sapeva così come non sapeva lo stato in cui si trovava la Fondazione prima del secondo aumento di capitale. Il primo cittadino non sapeva, così come non sapeva il suo vicesindaco che ha suggerito la nomina del Gasperini, nessuno sapeva! Ma non meravigliatevi del Marzucchi che dal 2001 ha incarichi di primo livello in giunta prima con Cenni e poi con Ceccuzzi; lui non sa da undici anni! Sicuramente è una malattia contagiosa la smemoratezza che ha colpito anche il futuro vice presidente del Monte, Marco Turchi. Che all’insegna della discontinuità non si ricordava di alcune attestazioni, fatte come sindaco revisore, di correttezza gestionale dell’operato di Vigni e Mussari che sono state messe sotto inchiesta dalla CONSOB. La discontinuità non vuole la memoria ma perché farne uso visto che è stata bandita in consiglio comunale con una mozione che ha ottenuto la maggioranza di diciassette voti. Da quel momento il ricordo associato alla responsabilità é stato bandito dal comportamento di una parte dei politici senesi. La responsabilità che dovrebbe interessare anche i rappresentanti della Sansedoni per l’operazione Ligresti il cui pasticciaccio è stato riportate dalle colonne dei giornali locali e nazionali. Siamo al paradosso che il Monte banca dovrebbe ricorrere verso sé stessa cioè presso la controllata della Fondazione. La banca ha acquistato un credito dalla Sansedoni per un’operazione immobiliare finanziata da quest’ultima che non può essere realizzata perchè non autorizzata. Visto il vistoso aspetto speculativo che l’operazione immobiliare comporta. Speriamo che almeno su questa vicenda un po’ di memoria si riesca a recuperare.
Ma arriviamo a Lillo e Lallo, non sappiamo cosa succederà il giorno del voto sul bilancio. È probabile che la frattura interna al PD non si ricomponga. Francamente non comprendiamo perchè il centro del partito non interviene. Probabilmente la cosa che più interessa a Roma è la banca e molto meno il destino del sindaco Ceccuzzi che molto ha sbagliato nel dare garanzie, in tutti questi anni, sulla situazione senese e sul Mussari. Il centro sicuramente non è contento e poi anche il centro di gatte da pelare ne ha diverse, sulla situazione delle inchieste legate alle cooperative, sulla discussione interna con la margherita, sul rapporto con il governo e via discorrendo. Un colpo Roma lo ha assestato: è la presidenza Profumo con la missione che gli ha assegnato. Se la frattura non si dovesse ricomporre le conseguenze sarebbero chiare e saremmo chiamati a votare. Ma se si dovesse ricomporre la divisione questa città senza mezzi dovrebbe ogni volta aspettare che trovino un compromesso: Lillo, Lallo, Lele e il pasticcere. È chiaro che comunque vada il mandato amministrativo del Ceccuzzi e della sua giunta è già finito perchè vittima del compromesso su cui è nato e sul modo di fare politica del primo cittadino.
Tommaso Occami
1 comment so far ↓
Ve la butto là. A questo punto il Sig. Corradi si fa forte di quelli che l’hanno lodato per aver “affossato” i fratelli Monaci.
Sfido chiunque a sostenere che questa era la posizione di partenza o l’obiettivo, per cui il Corradi ha votato la mozione!
Anche perchè ora il Corradi se davvero vuole fare opposizione deve giocoforza contare sui voti dei “monaciani” contro il Ceccuzzi! O no.
Quindi prima si giustifica del voto alla mozione dicendo che era per far fuori i fratelli Monaci e ora ci deve trovare un accordo per fronteggiare il Ceccuzzi!
Perchè se ora si ricompattano il voto del Corradi sarà perfettamente inutile!
Qui si fanno i giochini ma qualcuno, non tutti, ha capito, e si è rotto i coglioni.
Mi girano i coglioni in “continuazione” mi servirebbe anche a me un pò di “discontinuità”……ma se aspetto questi…..bonaaa!