Il valzer sul Titanic: la nuova moda della discontinuità

Fino a qualche mese fa erano tutti marchiati “fashion” o “1472”; un’allegra compagnia cresciuta e lanciata a gonfie vele attraverso incarichi ben remunerati. Erano i famosi Mussari boys. Li vedevi e li vedi girare tronfi e imbellettati: rivestiti da banchieri, manager ed esperti agroalimentari. Erano gli anni del boom mussariano senese e dei grandi amici delle sfere romane che solcavano gli apogei di Finmeccanica, di Arcore e dei salotti vip, con tanto di foto sulle imbarcazioni che navigavano il Tevere o di feste vippissime al circolo del tennis di Roma. Gli anni del boom mussariano hanno visto il trionfo alla comunicazione dell’esperto di arte David Rossi, poi l’incoronazione a banchiere di Antonio Degortes, così per fare qualche esempio. Erano anche gli anni della megalomania aereoportuale e dei viaggi a Siviglia. Quel mondo volge al tramonto, finisce un’era e si chiude la presidenza Mussari. I Mussari boys non accettano l’idea che il bengodi di pochi non sia più sostenibile e non sazi rincorrono la nuova moda ceccuzziana: la discontinuità. Sono tutti discontinui e pensano che gli altri abbiano la memoria corta. Chissà se ogni tanto si guardano allo specchio quei dirigenti del PD che durante la campagna elettorale invocavano rigore, proclamavano codici etici e accusavano gli avversari di trasformismo?! Chi oggi sbandiera il verbo della discontinuità ha la stessa credibilità di quei dirigenti della Lega Nord che anni fa gridavano ”Roma ladrona” e oggi sono implicati in uno dei peggiori terremoti politico-giudiziario. Il Ceccuzzi, a onor del vero, le ha tentate tutte per riconfermare Mussari alla presidenza, ma da Roma il niet è stato categorico: “vogliamo Profumo”. Al “coraggioso” sindaco non rimane che cavalcare, senza mai attaccarlo, la fine della presidenza Mussari per millantare la discontinuità. A costo di essere ripetitivi: il Ceccuzzi è il primo responsabile di quanto è successo negli ultimi 15 anni a Siena. Ci vorrebbe semmai una bella discontinuità dalle cazzate. Ma ritorniamo agli ex Mussari boys. In campagna elettorale il PD, Rifondazione Comunista, SEL e Siena Futura avevano fatto carte false per tenere lontani dalla coalizione e dalle liste dei candidati tutti coloro che ruotavano nell’ambiente dei birrai. Si sono inventati anche una sorta di codice etico. Ancora non si è capito nei confronti di chi abbiano applicato il codice visto che i condannati dalla Corte dei Conti e gli indagati sono presenti anche in consiglio comunale. Ma questa un’altra storia. I birrai non si sono impauriti e hanno lanciato l’associazione Per Siena e alla fine sono riusciti a far eleggere la Mugnaini nella lista dei Riformisti. Qualcosa nell’ultimo consiglio comunale però è cambiato e questo qualcosa non è stato digerito né dal Ceccuzzi né dai birrai, soprattutto dal Degortes e dal Rosati. La Mugnaini ha votato contro al documento del PD sulla fondazione, insieme ai 6 consiglieri dell’ex margherita e al consigliere Meacci. Allarme rosso dentro l’associazione Per Siena e immediate accuse di lesa maestà nei confronti della giovane Mugnaini. I valorosi Persienisti si sono detti ”cazzo, ora come si fa con Ceccuzzi visto che ci manca il consigliere comunale?”. Hanno convocato con urgenza una riunione in birreria e i 10 partecipanti alla riunione hanno accusato il loro vecchio idolo, Mussari, di essere l’ispiratore della scelta di campo della Mugnaini. E sempre in questa riunione dei 10 coordinata da Rosati e Degortes è emersa la necessità di scrivere un documento a sostegno del Ceccuzzi. Dentro Per Siena, si registrano i mal di pancia di Andrea Bellandi nei confronti del Ceccuzzi, ma nell’entourage dello stesso sindaco qualche stratega per curare i mal di pancia avrebbe ipotizzato di affidare in futuro la presidenza del Siena calcio allo stesso Bellandi. Effettivamente questa moda della discontinuità è contaggiosa: tutti contro tutti e nessuno conosceva nessuno. Fra tutti non si rendono conto di ballare l’ultimo valzer sul Titanic. E soprattutto a qualcuno dei novelli discontinuatori di certo non manca la caparbietà: il banchiere Degortes ha detto chiaramente che il ruolo di vicepresidente di MPS leasing è troppo poco. Potrebbe anche aver ragione. Un banchiere e un economista come lui (“che sa leggere i bilanci meglio di altri nominati”) merita di più, e infatti ci meraviglia la distrazione di Mediobanca o della City di Londra nei confronti di un manager come il Degortes; almeno loro potevano nominarlo, mai privarsi di siffatti luminari. La discontinuità è al top e volendo abbiamo un suggerimento per accontentare le giuste rivendicazioni del banchiere Degortes. A fine aprile è convocata l’assemblea della società che gestisce il porto di Livorno e magari il ruolo di presidente o di amministratore delegato potrebbe essere affidato al banchiere esperto di Leasing: di barche e di leasing per imbarcazioni ne capisce abbastanza. O forse questa idea è già balenata a qualcuno? Passare dalla terra al mare, è una sostanziale discontinuità. Al prossimo valzer.

9 comments ↓

#1 luca on 04.09.12 at 20:31

Degortes ai vertici del porto di Livorno! Si! Grande idea! Su facebook ha gia’ messo in mostra la sua barca in versione 2012. Poco sobrio, vero, pero’ per la scalata all’Ardenza proposta da voi e’ un ottimo biglietto da visita. Nel 1990 Degortes fece il primo accordo con alfredino monaci, vedi lista Insieme per Siena. Analisi tutta personale mia. La Mugnaini e’ sempre stata d’accordo con bellandi, degortes e rosati, con gli alleati che loro trovano on the road. Non credete alla coreografia della false incazzature. SEMPRE E TUTTI SEMPRE D’ACCORDO SU TUTTO!!!!! ORA PIÙ’ DI PRIMA!!!!

#2 Bastardo Senza Gloria on 04.09.12 at 22:47

Luca forse ha ragione. L’unico dubbio è che con la Sig.ra Mugnaini ci sono andati un pò pesanti e non lo so come andrà a finire nell’allegra brigata dei birrai.
Al Sig. Bellandi gli possono dare anche la presidenza del Siena, ma la vedo dura, perchè da ora in poi chi fa il presidente ci deve mettere i soldi, è finita l’era di fa i buconi con il culo di quell’altri, il Monte non scuce più, quindi o ci s’ha i dindi o niente.
Comunque l’orchestra continua a suonare e il Titanic è quasi a picco.

#3 Davide on 04.09.12 at 22:54

Se per questo il Degoters sta tentando con alcune amicizie maremmane di farsi candidare con Montezemolo per essere eletto parlamentare. Insomma, acetello gira come una trottola x trovare un porto piu’ sicuro

#4 Marco on 04.10.12 at 08:31

Avvicinamenti fra Degortes e Marzucchi c’erano stati anche nella campagna elettorale, poi dopo le urne non l’ha più voluto, visto che non gli serviva più, ma non potendo fare out out, il banchiere Antonio potrebbe veramente ripartire da Grosseto. Con la Mugnaini sono ancora amicissimi, non commettete l’ingenuità del Bisi stamattina nel dire o pensare che non siano d’accordo. Lo sono su tutto e da sempre. Semplicemente giocano, abilmente, molto abilmente, su due o tre tavoli contemporaneamente. La verità è quella che emerge dai fatti. La consigliera Mugnaini ha votato con i monaciani. Tutto il resto è coreografia e tatticismo. Questi i fatti.

#5 Giulia on 04.10.12 at 13:36

Non mi sembra che sia necessario essere strateghi per capire quali siano le motivazioni di voto. Birrai i monaciani sono d’accordo per fare un po’ di strizza al sindaco, della serie: se non ci accontenti rischi di cadere. Ma non crediate che nessuno di questi sia disposto a rimetterci la poltrona. E’ un misero braccio di ferro, un poker con bluff.

#6 Marcello on 04.10.12 at 15:11

Secondo me non ci sono accordi tra i birrai e i monaciani. I birrai stanno cercando in tutti i modi di trovare un punto d’incontro con Ceccuzzi.

#7 Carlo on 04.10.12 at 17:27

Tutto ci può stare. Però la voce che gira in città che il Degortes e il Rosati stiano facendo di tutto per cercare di riaccreditarsi con Ceccuzzi è forte e attendibile. Non che non sappiano cosa pensa davvero Ceccuzzi di loro (non ci dimentichiamo che in campagna elettorale li volle fuori dalle scatole in tutti i modi, salvo ripescarli all’ultimo forse perché nei sondaggi Ceccuzzi non era proprio messo benino), ma in questo momento, col Mussari che non c’è più a proteggerli cos’altro possono fare se non cercare di vendersi al meglio? Parliamoci chiaramente, ma senza qualcuno di grosso che li sponsorizzi, chi li nominerà un domani in qualche cda o li darà qualche bell’incarico ben remunerato? L’unica possibilità che hanno è che vadano a professare la loro nuova fede (da mussariana a ceccuzziana) tenendosi una mano davanti e una dietro.

#8 luca on 04.10.12 at 20:09

Verissimo, da una parte i birrai cercano di andare dal ceccuzzi, dall’altra sono monaciani da sempre, fermo restando che poi sembra che incolpino la mugnaini di aver fatto di testa sua, unica via per tenere i piedi non in due, ma in tre staffe. Sono veramente bravissimi, niente da dire, sono i migliori in assoluto, soprattutto perche’ riescono sempre a convincere il potente di turno di stare con lui. Fenomenali! Nel frattempo chiedete a degortes se ha gia fatto il varo 2012 della sua barca (non proprio un gommone….)! VERGOGNA!!!!!!

#9 pittore on 04.11.12 at 10:39

sono un frustrato comunque soggetto al compromesso… capito Antonio?