Riceviamo e pubblichiamo. Uno studente parla

Dunque, dunque. La redazione di Fratello Illuminato ha ricevuto una lettera da uno studente che getta una fosca luce su uno dei senatori accademici. Prima di pubblicarla integralmente la redazione vorrebbe attirare l’attenzione sull’attuale composizione del Senato accademico: Roberto Guerrini (inquisito), Marco Bettalli (inquisito), Walter Bernardi (condannato dalla Corte dei Conti), Ines Fabbro (condannata dalla Corte dei Conti), Angelo Riccaboni (rettore ABUSIVO). Alèèèèèèèèèèè. Poi si lamentano del parlamento degli inquisiti. In proporzione il Senato accademico dell’Ateneo senese è PEGGIO, parecchio. E poi c’è altri soggetti. Di uno di questi parla la lettera. Lasciamo la parola allo studente Cesare Lacicala.

Il prof. Verzichelli è uno scienziato della politica e non, come s’è scritto da qualche parte, un economista.  Come scienziato della politica, alla luce delle dichiarazioni rese in video a Cazzullo, più che uno studioso della “Politica”, quella con la “P” maiuscola, quella che va da Aristotele in poi, a sentire l’intervista, e con tutto il rispetto per la sua produzione scientifica, appare come uno che si ispira ai politicanti della cosiddetta seconda repubblica, spesso imitandoli. Insomma, il teatrino della politica, sempre alla luce dell’intervista, più che studiarlo, lo fa, forse perché così lo “interpreta” metaforicamente meglio. Il che, per uno scienziato della politica, per un Preside, che dico, per un Senatore Accademico, forse non è propriamente il massimo. Mi pare che nelle sue dichiarazioni a Cazzullo di veramente “Politico” e di veramente “Accademico” ci sia ben poco. Non un’idea, non un progetto. Per fortuna un manipolo di docenti seri (di quelli che fanno ricerca e didattica) in questo Paese e anche in questa Università – e lo dico con cognizione di causa perché  ne incontro di docenti così – ancora c’è: ma trattasi di una componente silente, dedita molto di più al lavoro e assai meno alle chiacchiere “politologico-domenicali”; questa componente, per dirla tutta, è quella che, contribuisce a tenere alto il nome dell’Ateneo, a farlo posizionare in cima alle classifiche nazionali. Accanto a questi: i soliti noti che si fanno belli col lavoro scientifico… altrui.
Un esempio di rovesciamento, con metodologia “politologica”, della realtà dei fatti, lo abbiamo in salsa senese. Il Preside Verzichelli, infatti, a parte le amenità sui mendicanti (!), sulle squadre di basket e di calcio (!!), a Cazzullo ha detto anche “abbiamo azzerato i pagamenti” (!!!). Trattasi, com’è lampante, di “appropriazione indebita di tipo etico-politologico”, nel classico stile della seconda repubblica che così com’è noto si esprime: “i danni li hanno fatti quelli di prima, noi siamo i risanatori”. Infatti, se la memoria non mi tradisce, mi pare che dopo la scoperta del “buho” (forse meglio “voragine carsica”) altri docenti si siano dati molto da fare. Giusto per rammentarlo: tra settembre 2008 e ottobre 2010 l’Ateneo ha rischiato di brutto (almeno fino a marzo/aprile 2010); ad esempio di non pagare gli stipendi (a fine 2009), o come si dice oggi, ha rischiato di finire in default. Non c’era certamente lui con i suoi amici a guidare l’Ateneo ed a prendersi le enormi responsabilità che la situazione richiedeva. Lui e il suo amico Riccaboni (insieme a molti altri, tutti noti) facevano campagna elettorale, e molto, molto prima delle elezioni (ricordino, in ogni caso gli smemorati, che i politologi hanno fatto quella che a Siena si chiama “rigirata”: prima erano “Viciniani” poi, sono stati folgorati sulla via di Damasco,  ma forse è meglio, fuor di metafora, su quella che conduce a P.zza san Francesco, per diventare Riccaboniani!, promettendo l’impossibile, a Destra e a Sinistra, e anche al Centro, e difendendo con le unghie e con i denti sedi periferiche improduttive con annessi corsi, supplenze, contratti,  affitti, master, conto terzi etc. etc.  I risultati sono evidenti: l’Ateneo fino ad oggi è sopravvissuto grazie al lavoro, spesso oscuro e silenzioso, fatto in precedenza da docenti e personale amministrativo serio (che di serio ce n’è eccome!), e grazie ai sacrifici “veri” di questi ultimi ai quali è stato tolto l’accessorio. Di altre azioni (peraltro pomposamente preannunciate): nemmeno l’ombra in 16 mesi di governo riccaboniano! Per ora: solo molte chiacchiere (anche sotto forma “politologicamente corretta” di ideogrammi in lingua cinese) e distintivo!
C’è un’altra cosa forse meno nota. La Facoltà di Scienze Politiche –  fino a qualche anno fa uno dei fiori all’occhiello di Siena (1. in Italia per le classifiche di Almalaurea; 2. per le classifiche del Censis) – si è spaccata in due tronconi proprio sotto la presidenza Verzichelli. La parte maggioritaria che voleva mantenere un Dipartimento unico di Scienze Politiche; l’altra, minoritaria (una decina di docenti, fra i quali il Preside stesso, con annessa pattuglia dei noti politologi già folgorata in p.zza san Francesco) che si è unita con i Comunicatori, gli Antropologi e i Filosofi cognitivisti, alcuni Economisti, qualche Ingegnere (salvo se altri).  Fino a qui poco male, ma comunque tutto in lampante, evidente, patente violazione “dell’omogeneità” che deve caratterizzare, secondo la Legge Gelmini, i Dipartimenti. Cosa mai avranno di omogeneo i cultori di codeste nobilissime discipline? Quale sarà il sidereo punto d’incontro? Trattasi, in realtà, e molto più terra terra, di un vero e proprio “Gruppone disomogeneo” (con tutto il rispetto per le singole discipline professate) che di omogeneo nella complessità (né sotto il profilo scientifico, e tanto meno sotto quello didattico) non ha assolutamente nulla se non che, si mormora insistentemente, si daranno alla scienza dei “sondaggi”, scienza notoriamente redditizia! E il Senato entusiasticamente approva violando la legge! E il Nucleo di valutazione che farà? Al contrario, invece, il Senato ha perseguitato i componenti del Dipartimento di “Scienze Politiche”: a quest’ultimo ha imposto di cambiare nome; a quest’ultimo sottrae (sì, trattasi, sotto il profilo etico di “furto con destrezza”)  i Corsi di laurea per affidarli anche all’altro Dipartimento, con provvedimenti “abusivi” perché l’altro Dipartimento non ha nemmeno un Corso di laurea da poter “gestire” da solo (qualcuno, più informato di me, mi dice che almeno uno ce l’ha: un po’ poco però).
Concludo. Il Preside Verzichelli, come membro del Senato Accademico, ha fatto come il Silvione nazionale: in pieno conflitto d’interessi, essendo un uomo di parte, ha continuato ad andare in Senato, a ispirarne le delibere per tutelare lui e i suoi, perseguitando contestualmente i suoi vecchi colleghi di Scienze Politiche. Come il Silvione nazionale (ma mi dicono che Verzichelli si collochi politologicamente nel PD), dopo aver fatto attività di lobbing in Senato, si assentava. Lo teorie politologiche delle Istituzioni, evidentemente, ritengono che in tal modo si risolva il conflitto d’interessi. E siccome è un riccaboniano di ferro, la sua fedeltà (furbo il Riccaboni che spedisce il fedele scudiero a fare la “figura” con Cazzullo, ma si rende conto che la “figura”, e che “figura”, l’ha fatta l’Ateneo?) viene abbondantemente ripagata in Senato: sulla pelle degli studenti di Scienze Politiche. Questi ultimi, molto più coraggiosi e più svegli dei professori, l’hanno capito così bene che hanno chiesto le dimissioni da preside del Verzichelli per la sua conclamata parzialità. Sembra incredibile, ma è così. A dimostrazione ulteriore segnalo questo link nel quale le dichiarazioni del Preside Verzichelli si commentano da sole. Quando un Preside, che si dovrebbe occupare della didattica e del futuro dei giovani, si esprime dicendo che “i giochi sono fatti…” (!!!!). Qui si gioca con la pelle e sulla pelle dei giovani; e i giovani, a differenza dei vecchi professori, chiedendone le dimissioni, hanno avuto testa e cuore. Ma i Professori testa e cuore non li hanno avuti? Ma ormai, come dice il politologo Verzichelli, “i giochi sono fatti”, o no?
http://www.lanazione.it/siena/cronaca/2012/01/31/661429-preside_verzichelli_dormo_tranquillo_rappresentato_tutti.shtml

8 comments ↓

#1 Studente on 02.25.12 at 01:35

Vergogna!!! Con questo senato accademico l’università precipita nel burrone. Andatevene a casa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

#2 Valeria on 02.25.12 at 01:39

Non solo Verzichelli. Insieme a lui a far da regia a queste vergognose distruzioni di ateneo ci sono il prof Cotta (altro tosiano di ferro) e il distaccamento di Stigliano a scienze politiche. Si vocifera che dovrebbe arrivare dalle parti del Verzichelli anche colui che ha denunciato i barbari per il furto del tetto di San Galgano: Omar Calabrese, altro scienziato del sapere astratto.

#3 Esimio on 02.25.12 at 01:41

nani dissestatori!!!

#4 Roberta on 02.25.12 at 10:03

braccia rubate alla raccolta delle patate

#5 Bruto Formica on 02.25.12 at 15:18

..ma nel dipartimento di scienze politiche…non ci sta pure colui che era candidato di Tosi, per contrastare le prime elezioni di Focardi?? Mi pare che le Cricche siano equamente condivise…

#6 Orso Yogi on 02.25.12 at 16:12

L’illustre scienziato da voi citato ha consigliato ad una persona che conosco, di comportarsi sempre con serietà e sincerità perchè sono due atteggiamenti che pagano sempre. Si predica bene e si razzola male evidentemente. No comment….

#7 Viva La Coerenza!! on 02.25.12 at 17:47

Dall’intervista al Politologo Verzichelli, minuto -02:33:’… le università italiane con questi budget non possono coprire tutto, dovranno specializzarsi, dovranno collaborare, dovranno in qualche misura, se non federarsi, quanto meno collaborare con progetti specifici, certamente i problemi ci sono….’ Cioè, fatemi capire; non ci sono soldi e quindi bisogna specializzarsi, forse anche federarsi, quindi uno stesso corso per tutte e tre le Università Toscane e questi che fanno? Due dipartimenti praticamente identici (Scienze Politiche, Sociali e Internazionali e Scienze Sociali, Politiche e Cognitive) all’interno della stessa Università? Alla faccia della razionalizzazione, dei budget ristretti, della confederazione tra Atenei e soprattutto ALLA FACCIA DELLA COERENZA!!!! Si dice una cosa e si fa esattamente l’opposto. Complimenti al Preside Verzichelli!! Lo vedrei bene in parlamento, la coerenza è la stessa dei nostri parlamentari. http://video.corriere.it/siena-paure-gioiello-rosso/955a740e-4ac9-11e1-bc89-1929970e79ce

#8 kutuzov on 02.27.12 at 13:30

…. Fino a qui poco male, ma comunque tutto in lampante, evidente, patente violazione “dell’omogeneità” che deve caratterizzare, secondo la Legge Gelmini, i Dipartimenti. ”
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ahimè, ma come fa a sussistere “omogeneità” in dipartimenti di quaranta-cinquanta persone? Aggiungete che spesso all’origine non vi sono intenti nobilissimi, ma fratture insanabili, vendette consumate a freddo e sorte di conventio ad excludendum. Non so perché i politologi si sono scissi, ma quella che i dipartimenti debbano essere caratterizzati da una omogeneità interna è una pia illusione ed una immensa ipocrisia: l’omogeneità finalizzata alla ricerca temo che sia scivolata in realtà definitivamente in secondo piano. Neanche “La Sapienza” potrebbe rispettare questi requisiti numerici creando strutture “omogenee”. Considerate poi che le cosiddette “scienza…avanzate” (com’è d’uso ironizzare ora) non dispongono dei grandi numeri in termini di docenti come le Scienze Poitiche, delle Comunicazioni, o di Medicina. Alcuni che in passato non tutti hanno goduto del privilegio di ventidue professori di ruolo nel medesimo settore disciplinare, sono stati letteralmente falcidiati dai pensionamenti, con i corsi di laurea soppressi per il venir meno dei “requisiti minimi di docenza”; sicché da qualche parte devono pur buttare i sopravvissuti, e lo fanno nel modo ipocrita ed insensato di un sistema, come quello nostrano, che non prevede mobilità verso altri atenei e la programmazione a livello territoriale (una stronzata detta “autonomia universitaria”). E poi qui a Siena (siccome siamo ganzi) le competenti autorità vogliono anche mantenere in piedi i doppioni.