La grande truffa ai danni dei dipendenti Unisi: ecco i responsabili, compresi quelli politici. Fate ricorso al giudice del lavoro in massa e non perdete altro tempo

Cari dipendenti dell’Università di Siena, leggendo i giornali e dopo le dovute informazioni raccolte presso alcuni vostri colleghi, siamo qui a spronarvi per FARE RICORSO AL GIUDICE DEL LAVORO chiedendo il ripristino del salario accessorio. L’atto unilaterale compiuto da Riccaboni e Fabbro contro il vostro salario non solo è antisindacale, ma è contro legge. E a parere di importanti giuristi l’atto compiuto dai due irresponsabile è penalmente rilevante: sottolineato in grassetto PENALMENTE RILEVANTE. Comunque se volete accettare un consiglio: FATE VELOCEMENTE RICORSO. Vi spieghiamo il perché della tempestività. Siccome Riccaboni e Fabbro (non si capisce che cosa aspetta la magistratura ad intervenire per esautorarli!!??) non hanno risanato un bel niente e alle condizioni di oggi, e se rimangono loro anche per domani, correte il rischio di dover dichiarare il dissesto (come previsto dalla legge). Una volta dichiarato il dissesto non potrete più ripristinare il salario accessorio. Quindi FATE RICORSO!!! Siete stati abbandonati anche dalla politica locale e addirittura i partiti di maggioranza hanno fatto di tutto per non discutere una mozione sull’università presentata dai consiglieri De Risi e Corradi (eccola:  http://ilsensodellamisura.com/2012/02/21/per-un-nuovo-24-febbraio-una-mozione-che-impegni-il-sindaco-a-chiedere-le-dimissioni-del-rettore-delluniversita-di-siena/).
E sapete chi è stato uno dei più accaniti oppositori nel discutere velocemente la mozione? Il vostro collega Massimo Bianchi che ricopre il ruolo di capogruppo del PD in consiglio comunale a Siena. Mica si sono posti il problema di avere in consiglio comunale il sig. David Chiti che mentre voi eravate in pieno dissesto ha pensato bene di impegnarsi per fare affidare il bar universitario di Via Roma 56 alla società della moglie e della cognata. Quello che voleva ottenere l’esponente del PD è stato concesso e senza regolare gara di appalto. Complimenti!!! Figuratevi se questi opportunisti si mettono contro il loro rettore di fiducia. FATE RICORSO E NON DATE PIU’ RETTA A QUESTI POLITICANTI CHE PENSANO SOLO AI PROPRI INTERESSI DI FAMIGLIA. Ma nel PD sono tutti schierati con Riccaboni e Fabbro???
Ritorniamo ai giorni in cui vi hanno tolto il salario accessorio. L’input contro voi dipendenti è arrivato dal funzionario del ministero Tomasi (che andrebbe denunciato!!!) e infatti Riccaboni e Fabbro si sono precipitati ad eseguire l’imput. Sicuramente anche per tutelare la posizione del dissestatore Bigi: perché l’eventuale danno erariale in merito al salario accessorio non deve essere pagato dai lavoratori, ma da chi ha attribuito le cifre negli stipendi. Comunque il dissestatore Bigi ha già ricevuto una coccola dalla Corte dei Conti (capito cara Fabbro!!!) http://shamael.noblogs.org/?p=4220.
La decisione del taglio dell’accessorio a suo tempo è stata sostenuta dalla CGIL vicina al neobanchiere Claudio Vigni (da non confondere con Guggiari, anzi quelli iscritti alla CGIL, andate dallo stesso Guggiari e chiedete sostegno per fare i ricorsi) e da quella interna all’ateneo con in prima fila il gruppo Fiorino Iantorno-Fabio Semplici (figlio di Jolanda) e restante squadra di filo-tosiani. E non solo, il compagno Iantorno, oltre a sostenere il taglio al vostro accessorio internamente, ha visto bene di dare il sostegno politico quando era consigliere comunale di Rifondazione Comunista (bel compagno!!!). A dare man forte contro di voi, il PDL di Verdini e Marignani e SEL di Cannamela e Orlando Paris. In quel periodo questi erano convinti della restaurazione dell’impero tosiano (il grande rettore, come amava definirlo il compagno Iantorno). Roba da Zelig: i comunisti contro i lavoratori. Naturalmente tutto questo avveniva in modo scientifico: con apposite riunioni dentro e fuori l’ateneo insieme a Criccaboni (non provate a smentirle perché le riunioni ci sono state e le avete fatte apposta per decidere il taglio dell’accessorio e non avere proteste politiche da sinistra).
Ecco la grande truffa: giochini politici e di carriere interne sulla pelle di centinaia di persone, così come accadeva ai tempi del Tosi e di Jolanda Cei Semplici (altra ispiratrice del taglio all’accessorio e grande amica della Fabbro).