Nuova rubrica: “Il rasoio” di Tommaso Occami

“L’ente (la Fondazione) propone di girare alle banche il 75% dei 150 milioni e il 50% dell’incasso della vendita della quota di Mps così da tenere il residuo per le erogazioni”. Frase semplice riportata dal Corriere della Sera che ci permette di capire quali sono le vere volontà della Fondazione e del quadro politico sottostante. Meglio! Con questa richiesta fatta alle banche creditrici si dice sostanzialmente: a noi non interessa il risanamento dell’ente, non ci interessa conservare, per quanto sarà possibile, questo patrimonio per le future generazioni, ma fintantoché ci siamo noi le erogazioni devono essere fatte. Non cambia nulla come potete vedere. La città avrebbe fatto sicuramente dei sacrifici, anche pesanti a condizione di avere un’obiettivo di sapere che si lavora per un progetto. Invece no, tutto si muove nell’episodico, con la trovata dell’ultimo momento. Il potente di turno pensa a sé e alla propria conservazione politica non all’interesse generale. Francamente c’è di che scoraggiarsi! Tutto quello che sta succedendo probabilmente non servirà a nulla, non farà crescere nella consapevolezza la città. In presenza di un silenzio assordante del Ceccuzzi. Probabilmente parlerà in consiglio comunale e gli atti iscritti all’ordine del giorno del consiglio comunale gli potrebbero consentire di sbizzarrirsi e di riferire alla città il proprio pensiero. Sono, gli atti, a senso unico e tutti indirizzati contro la Fondazione. Strana coincidenza proprio quella Fondazione il cui presidente ha risposto picche alle richieste di dimissioni avanzate dal sindaco. Mentre la Banca è, da tempo, lasciata in ombra. In questa situazione non è possibile fare dei distinguo. Tutto il gruppo dirigente è responsabile anche perché dopo qualche distinguo ora tutto sembra rinserrarsi e gli incontri (Profumo?) così come le scelte (Fondi) vengono condivise fra il sindaco e il presidente della banca. Sono patetici i Machiavelli di turno, i fini manovratori politici che cercano di inserirsi nelle contraddizioni del PD per trarne vantaggio. In più non abbiamo ancora ben capito cosa sia questo vantaggio perché non se ne vedono i frutti. Dietro la cessione delle azioni della Fondazione e l’acquisto da parte dei fondi c’è un risvolto politico che riguarda il futuro della banca. Qualcuno può pensare che ciò avvenga senza la benedizione del Mussari e del Ceccuzzi? Chi pensate abbia messo in contatto Clessidra e Equinox con il rappresentante dell’ente senese Di Cunto, già perchè Di Cunto e non Pieri o Vigni? Mistero! Speriamo che la ragione sia perché impegnati con le banche creditrici, speriamo! I Fondi sono a tempo, restano per un certo periodo e poi vendono e a chi potrebbero vendere? Intesa? I fondi menzionati  hanno forti legami con il Monte e con la ragnatela della finanza italiana, non certo con Giulio Carli, Davide Taddei o con Lisa Cresti. Tradotto vuol dire che è ancora Mussari che sminestra. Il PD in questo momento è un’animale ferito caduto da cavallo che sta cercando di risalire in sella e chiede aiuto. Lo chiede come lo sa fare, promettendo, raccontando e non raccontando, insinuando divisioni, utilizzando tutte le armi a sua disposizione anche con il coinvolgimento degli avversari. Cadere in questa trappola vuol dire non aver capito che da questa vicende potrebbe nascere una vera discontinuità nel governo della città. Ci vorrebbe determinazione e un referente capace di essere punto di riferimento e di guida politica. Fin qui la parte della volontà che ancora mi fa scrivere e seguire gli avvenimenti. É il pessimismo dell’intelligenza che, viceversa, mi fa dire: che tutto rimarrà esattamente com’è, con nuovi padroni che gestiranno dei sudditi in un contesto fortemente impoverito. Dei sudditi che come i capponi di Renzo si beccano mentre vanno al patibolo e che gioiscono per la sconfitta dell’amico/nemico. Ma almeno i miei demoni li caccio scrivendo!

Tommaso Occami

P.S. Diamo il benvenuto al nuovo editorialista, esperto – al contrario del Criccaboni – di economia e finanza, Tommaso Occami (non ha neanche una condanna della Corte dei Conti).

2 comments ↓

#1 Notizie on 02.16.12 at 21:53

http://www.sienafree.it/economia-e-finanza/264-economia-e-finanza/31371-moodys-declassa-enti-locali-tra-cui-regione-toscana-e-comune-di-siena#.Tz1Nfnji8aQ.facebook

#2 francesco on 02.17.12 at 07:28

Usano il patrimonio per spesa corrente prima quello della Banca, ora quello della Fondazione. Prima ci potevano anche essere dei margini ora non ce ne sono più, risultato? La distruzione di ricchezza a vantaggio di un sistema di potere.