Semmai “rigore e impegno” dovrebbero servire per ripristinare la legalità e la buona gestione dentro l’ateneo senese. Analisi di un’intervista paradossale e da regime di vecchia data

Il mestiere di giornalista è difficile, mentre quello di portavoce è semplicissimo. Il ruolo di portavoce del rettore abusivo e della condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro è ben rappresentato dalla giornalista Gaia Tancredi, ma non solo oggi, il ruolo era chiaro fin dall’insediamento di questi due rappresentanti della cricca ministeriale e dei docenti tosiani e berlingueriani. Del resto Gaia Tancredi è da sempre legata alla nomenclatura tosiana-berlingueriana. La dimostrazione (come conferma di altre conferme visionabili) della perfetta interpretazione del ruolo di portavoce arriva stamani con l’intervista della stessa Gaia Tancredi al rettore abusivo sulle pagine del corriere di Siena. Il titolo dell’intervista è “rigore e impegno. La strada è giusta”. Semmai “rigore e impegno” dovrebbero servire per ripristinare la legalità e la buona amministrazione dentro l’ateneo senese. Evidentemente questo aspetto alla giornalista non interessa. Le chicche dell’intervista da “regime di vecchia data” vengono fuori quando il Criccaboni afferma che le inchieste sulla sua elezione non lo coinvolgono direttamente. Una giornalista autonoma e seria a quel punto doveva chiedere: scusi, rettore si tratta delle sue elezioni perché dice che non la coinvolgono  direttamente?. Poteva domandarlo ma non si è permessa di contrastare il suo rettore di fiducia (fiducia ricambiata dallo stesso). La giornalista poteva chiedere: come mai lei caro rettore intrallazzava al telefono con Luigi Berlinguer per cercare di convincere la Gelmini a firmare il decreto di nomina? Poteva domandarlo, ma non si è permessa di contrastare. La giornalista poteva chiedere: come mai caro rettore intrallazzava con quel Tomasi del ministero per togliere l’accessorio al personale tecnico-amministrativo? Poteva domandarlo ma non si è permessa di contrastare il suo caro rettore. La portavoce poteva fare un’altra domanda:come mai rettore visto che lei ricopriva diversi ruoli ai tempi in cui avveniva il dissesto non si è accorto di nulla e non ha mai controllato niente in quel periodo? Poteva e doveva chiederlo questa tanto apprezzata (dal rettore) giornalista.

La giornalista apre l’intervista chiedendo al suo amico Riccaboni di fare un bilancio di fine anno. Fate una bella cosa caro abusivo e cara giornalista, compratevi una bilancia e pesate le cose che omettete di dire e le inesattezze che da un anno scrivete. Per il “bilancio” attendiamo di visionare le relazioni del nucleo di valutazione quando presidente era lo stesso Criccaboni. Bilanciatevi e rilassatevi.