Il professore Marco Bettalli (indagato per l’elezione di Riccaboni) afferma che la colpa è di Gaeta (altro indagato). Il preside Roberto Guerrini (altro indagato) e membro del senato accademico insieme a Bettalli (ancora non si sono degnati di dimettersi) sostiene che l’indagine sulle elezioni del rettore sono il frutto “di un odio accademico tra bande”. Tra bande? Siamo all’università o nel Bronx? E Guerrini, sicuramente con sincerità, afferma che nessuno dei due competitori (Riccaboni e Focardi) gli destavano simpatia.
In fondo in fondo (parecchio in fondo) taluni docenti universitari fanno anche tenerezza. Si vede che sono cresciuti nel mondo dell’autonomia universitaria e quindi sono convinti che tutto quel che succede, come le indagini della magistratura, non meritano grande attenzione. Si sentono intoccabili e impunibili. Questo aspetto dell’intoccabilità emerge anche quando un amico (crescono bene questi ragazzi) parlando con una studentessa(indagata) gli dice che “Il GIP archivierà tutto”. Archivierà Tutto???
Che il clima dentro l’università non è sereno e manca del profilo accademico si comprende dalle innumerevoli manovre per “farsi le scarpe tra docenti”. Il professore Marco Bettalli che le tentava tutte per farle a Santina Rocchi.
Il professore Guerrini che interloquiva con altro docente asserendo che il professore Luca Verzichelli nel privato durante le elezioni si “era espresso contro Riccaboni”.
Che dire. Un clima effettivamente di guerre tra bande. Noi abbiamo un suggerimento utile anche per le casse dell’ateneo. Avendo constatato che diversi docenti più che fare didattica e ricerca passavano e passano il tempo a farsi la guerra, gli stessi innanzitutto farebbero cosa buona e giusta dimettendosi dagli incarichi (presidi, membri del senato, etc.) e successivamente liberare l’ateneo della loro presenza, così l’università senese ritornerebbe a fare didattica e ricerca seriamente senza “l’odio accademico tra bande”.