Molti di voi si chiederanno che tipo di relazione possa esistere tra lo scopino da cesso pregiato, l’indagato David Chiti e l’ambasciatore del Belize. Seguite l’editoriale con pazienza. Lo scopino da cesso di euro 60,00 + Iva cadauno e il consigliere comunale David Chiti in comune hanno i locali dell’università senese di Via Roma 56. Lo scopino e il Chiti con l’ambasciatore del Belize? Della relazione tra i tre ne parleremo alla fine dell’editoriale. Facciamo un passo indietro di due giorni. Per tante famiglie e per molti giovani questi giorni di feste natalizie sono state e saranno vissute con sobrietà, calore familiare certo, però su tutto prevale il clima di incertezza e di disagio economico generalizzato. Ci sono anche quelli che continuano ad ostentare ricchezza e stili di vita sfarzosi. Breve puntualizzazione. Con le proprie ricchezze ognuno è libero di fare quello che gli pare; chi ha ruoli pubblici non dovrebbe e anche il mondo dell’informazione (considerando la situazione economica) potrebbe evitare di esaltare il bengodi di pochi alla faccia di milioni di cittadini alle prese con la crisi economica. Fine della puntualizzazione.
Ieri, martedi 26 dicembre, ero a pranzo da alcuni amici e dopo un caffè non proprio all’altezza del nome, mi sono ritirato per alcuni minuti nel normalissimo bagno dei miei amici, arredato con normalissimi oggetti da bagno, compreso il simpatico scopino dell’Ikea. Il normalissimo bagno era all’altezza dei miei bisogni e per agevolare il tutto ho iniziato a sfogliare delle riviste alloggiate sul mobile color verde ramarro. Dalle riviste che sfogliavo senza alcuna particolare attenzione mi scivola tra le mani la rivista “CHI”. Una rivista mai letta fino a martedi 26 dicembre 2011. Facciamo due passi avanti. Dove si trova lo Stato del Belize? Brevi, ma significative informazioni sullo Stato del Belize: “Il Belize è una nazione (22.966 km², 294.385 abitanti stimati nel luglio 2007, capitale Belmopan) dell’America centrale. Confina a nord con lo stato messicano di Quintana Roo, a est si affaccia sul Mar dei Caraibi e sul golfo dell’Honduras, a sud e ovest confina rispettivamente con i dipartimenti guatemaltechi di Izabal e Petén. La lingua ufficiale è quella inglese, ma lo spagnolo è utilizzato da gran parte della popolazione. Per la bassa imposizione fiscale attuata ed, in particolare, per l’assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie, Belize è annoverata tra i cosiddetti “paradisi fiscali”. Infatti (unitamente alle Filippine, Isole Cook, Liberia, Isole Marshall, Montserrat, Nauru, Niue, Panama, Vanuatu, Brunei, Costa Rica, Guatemala e Uruguay) il Belize figura tra le 14 giurisdizioni che, in base all’ultimo Rapporto del giugno 2010 dell’Ocse, sono elencate sotto la voce “tax haven”[9]. Anche il sistema fiscale italiano, col Decreto Ministeriale 04/05/1999, ha inserito il Belize nella lista degli Stati o Territori aventi un regime fiscale privilegiato, (Black List o lista nera), ponendo quindi limitazioni fiscali ai rapporti economico-commerciali tra le aziende italiane ed i soggetti ubicati in tale territorio”.
Sfogliando con immediato fastidio la rivista “Chi” scopro che il direttore è quel giornalista di fede berlusconiana e gossippara, Alfonso Signorini. E la rivista rispecchia in pieno entrambe le fedi. Sfogliando sfogliando rimango colpito con disgusto da un reportage gossipparo della medesima rivista, con tanto di foto, dedicato all’ambasciatore del Belize in Italia. Confesso che non mi ricordavo dell’esistenza dello Stato del Belize, figuriamoci di questo fenomenale ambasciatore in Italia. Il reportage era dedicato soprattutto sul come avrebbe trascorso il Natale l’ambasciatore: dall’apparecchiatura della tavola alle fidanzate dei figli. L’intervistatore dopo una breve, ma celebrativa (tipo la ODE di Bettini) biografia (da quanto è famoso non mi ricordo nemmeno il nome!!) chiede all’ambasciatore se i bicchieri dell’apparecchiatura natalizia “sono in ottone”. Domanda pessima. L’ambasciatore infastidito risponde con decisione: “ma scherza, i bicchieri sono rigorosamente in oro, acquistati nei migliori negozi”. Quando l’intervistatore (sempre con genuflessione) rivolge la domanda sul cibo del pranzo natalizio, prima di leggere la risposta del bevitore orafo, mi accorgo che nel bagno normalissimo era finito il rotolo di carta igienica. Cazzo!!, mi son detto. Dopo il “mi son detto” leggo la risposta dell’ambasciatore: “Il pranzo di Natale è a base di pesce, mando il mio maggiordomo direttamente con l’aereo da Ciro a Margellina”. E io che mi ero convinto di aver mangiato un ottimo pesce comprato (senza aereo) alla Coop. A quel punto, dopo aver ipotizzato se il pesce di ritorno da Margellina avrebbe viaggiato in classe “business” o “economica”, decido che l’intervista dell’ambasciatore era un’ottima alternativa alla mancanza di carta igienica.
Vi ricorderete sicuramente della storia degli scopini da cesso da 60,00 euro + Iva cadauno acquistati(insieme ad altri oggetti da design) nell’anno 2005 dagli uffici dell’università di Siena durante il rettorato di Piero Tosi. Acquisti fatti con i soldi pubblici nel pieno disprezzo della decenza e delle regole contabili. Chissà se i responsabili di questi acquisti sono finiti sotto inchiesta? E a proposito: non molto tempo fa il rettore abusivo in merito alla vicenda degli scopini dichiarava alla stampa che avrebbe fatto delle verifiche. Se si aspetta le verifiche dell’abusivo va a finire che gli scopini scappano in Belize. Meglio lasciarle alla Guardia di Finanza queste verifiche.
Il giorno 24 dicembre sono entrato in un bar della periferia e dopo aver consumato un campari con degli amici scambio due parole con il barista e la barista (marito e moglie). I due mi dicono che a breve chiuderanno perché le tasse sono troppe, poi l’acqua, la luce etc. I due hanno tre figli a carico. Prima di rientrare a casa decido di fermarmi al negozio di fiori gestito da una mia conoscente. Parcheggio ma il negozio non c’era più: un cartello vendesi al posto dei fiori in vetrina. Due realtà che si sommano ad altre realtà di negozi e attività commerciali chiuse. A quel punto ho ripensato alla vicenda del bar universitario di Via Roma 56, affidato (dietro l’interessamento del consigliere David Chiti) senza una regolare gara a una società partecipata da moglie e cognata dello stesso consigliere comunale, con un canone di affitto bassissimo. Chi paga l’acqua e la luce del bar universitario? Forse l’università di Siena? Di fronte a tutto questo il consigliere comunale del PD indagato non si è dimesso e il direttore amministrativo dell’università non ha fatto ancora niente per tutelare l’ente (qui una bella denuncia al direttore amministrativo non ci starebbe male!!!). Ma le associazioni di categorie (settore bar) non hanno niente da dire?
Gli scopini da 60,00 euro cadauno, la vicenda del bar “Chiti” e il pranzo (con tanto di pesce aereo) dell’ambasciatore del Belize sono tre “schiaffi” alla civiltà, all’etica istituzionale e alla dignità dei cittadini onesti e di tante famiglie. Dal PD al resto delle forze politiche nessuno intende dire niente? Il silenzio regna sovrano. Ed è un silenzio colpevole.
Maestro James
4 comments ↓
bisogna fare due chiacchere io e te
Pittore: in che senso? E “te” a chi è riferito? Comunque il commentare qui è sottoposto a moderazione. Se hai qualcosa da comunicarci riservatamente basta che lo scrivi in un commento che non lasceremo passare se lo desideri. Altrimenti puoi scrivere a shamael[at]mortemale.org. Ossequi.
http://www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/1-ci-vorrebbe-un-balzac-o-un-flaiano-per-raccontare-due-personaggi-che-se-33752.htm#Scene_1
[…] per l’Università in Via Roma 56 a ben 60€ + IVA cadauno (per chi è di memoria corta:https://shamael.noblogs.org/?p=3814) […]