Campansi, Ateneo? No! Il vero problema rimane il puma

Qualcuno di voi si ricorda il film Johnny Stecchino, il cui personaggio era interpretato dal toscano e bravissimo attore Roberto Benigni? E vi ricordate quale era il problema principale nella Palermo in cui lo stesso veniva ambientato? Il traffico.

Ovviamente il genere in cui viene catalogato il film è “comico”. Qua, invece, da ridere c’è poco. Oggi il quotidiano di Bisi ricorda un pò la scena di quel divertente film.

A Siena, in questi giorni, è in corso una non stop sull’approvazione del Regolamento Urbanistico con tutto ciò che questo comporta in termini anche di equilibri politici in vista di elezioni comunali che si stanno avvicinando sempre di più.

A Siena, in questi giorni, ci sono famiglie e famiglie che hanno i propri cari presso la struttura del Campansi (e non li hanno lì per la villeggiatura) e che contestano i rincari delle rette che sono loro piovuti, come si dice, tra capo e collo.

A Siena, in questi giorni, i dipendenti dell’Università hanno ricevuto la “bella” notizia che, per colpa della scelleratezza di saccheggiatori di casse pubbliche, i loro stipendi subiranno delle penalizzazioni economiche.

A Siena, in questi giorni, sta succedendo tutto questo.

E, a fronte, di ciò, cosa fa Bisi (che, intendiamoci bene, è pienamente legittimato a farlo, il giornale lo dirige lui) pensa bene di dedicare due intere pagine con tanto di richiamo in prima a che cosa? Al puma.

Tralascio di seguire le orme (parola quanto mai opportuna dato l’argomento, benché inesistenti) della facile ironia. Solo alcune riflessioni.

Campansi. Non pensa, Bisi, che sarebbe logico che un caporedattore facesse un intervento su un tema così rilevante? Oppure ritiene che l’aumento di ben 124,50 euro al mese – soprattutto di questi tempi – non sia cosa degna di grande interesse per una famiglia? Ha idea cosa significhi per un bilancio familiare composto da uno stipendio medio e quanto un tale aumento possa incidere? Perché non dice cosa ne pensa degli aumenti delle rette proposti dal presidente Corsi?

Università. Le rappresentanze sindacali dell’Ateneo – eccezion fatta della CGIL universitaria – hanno lanciato l’ennesimo grido per tenere alta l’attenzione su questa vergognosa vicenda.

Si sta parlando di toccare gli stipendi, non so se è chiaro. E tutto ciò sta avvenendo a Siena. Il motivo? Le casse universitarie sono nel più profondo rosso. A rifarcela sono i dipendenti (e non sono parole populistiche, è realtà).

Esiste un vecchio motto che dice “chi sbaglia, paga“: mica penseremo sia colpa loro? E anche su questo oggi nulla: dobbiamo credere che l’argomento puma sia più rilevante di una cosa del genere? Qui c’è la qualità della vita di migliaia di dipendenti in ballo, non so se è chiaro anche questo.

Se la questione informazione non fosse una cosa più che seria, diremo che la vicenda sta diventando una macchietta.

Suggeriamo a Bisi, fra i tanti appelli che ogni tanto lancia, perché non ne fa uno al Rettore Riccaboni affinché dica parole di sdegno per il dissesto dell’Ateneo e affinché si muova, fattivamente, insieme al Direttore Amministrativo per rintracciare, andando a ritroso negli anni, le persone che hanno generato il c.d. buco?

Riccaboni, è facilmente immaginabile, se la sarà fatta un’idea di chi possa esere stato a generare il dissesto. Ribadisco, a prescindere dalle responsabilità amministrative e penali (perché in carico a qualcuno prima o poi dovranno di sicuro essere ricondotte, dato che sarebbe strano che centinaia e centiania di miliardi delle vecchie lire siano spariti per magia) Bisi pensa che esistano responsabilità morali in questa vergognosa vicenda?

O davvero pensa che il puma meriti un palcoscenico assai più ampio di questi argomenti?

Firmato

La Primula Rossa