Editoriale del Maestro James.La città di Siena soffre e i vecchi arnesi della politica capitanati da Alessandro Starnini ricominciano con le solite smanie di potere. Anzi, non hanno mai smesso

La confusione regna sovrana proprio nel momento peggiore per la stabilità economica e per la tenuta delle politiche sociali e di sviluppo degli enti locali senesi. Si continua a far finta di niente nelle stanze delle decisioni politiche e istituzionali, ma la realtà che vivono le famiglie, le imprese e l’indotto economico è di grande sofferenza e di forte incertezza. Ci sono i numeri, le partite Iva chiuse, le esposizioni bancarie, le ditte che chiudono, i posti di lavoro persi, gli aumenti dei prestiti personali, le imposte e i servizi che aumentano: dati verificati e verificabili, difficili da nascondere con la propaganda politica e con la mistificazione  del presente. Di certo l’immobilità e le sciagurate politiche economiche del governo nazionale oltre alla crisi mondiale pesano e peseranno, ma non è tutta colpa di questo quadro esterno e globale se anche a Siena la crisi e l’incertezza galoppano. Anni e anni di errori gestionali e incomprensibili destinazioni di risorse, sicuramente hanno frenato la crisi (vedi le risorse della Fondazione MPS erogate sul territorio). Poi a un certo punto i soldi finiscono per tutti e tutti si ritrovano ad affrontare la morsa della crisi economica e il venir meno della tutela di babbo Monte. La politica senese è consapevole di questo o tenta di esorcizzare il tutto sperando di prolungare il giorno della verità? La realtà parla più di tante lingue comprese le nostre: stallo generale, confusione trasversale, indecisioni e assenza di dialettica politica. Come mai ci siamo ridotti cosi? Colpa di Maurizio Cenni, di Mussari, di Ceccuzzi, di Bezzini etc. etc.? Difficile negare le responsabilità dei soggetti elencati per ovvi motivi legati al ruolo ricoperto e che ricoprono, ma le responsabilità sono tutte riscontrabili in quella tela di rapporti trasversali e di smanie di potere generati dal gruppo che fa capo all’ottantenne Luigi Berlinguer (da non confondere con il politico Enrico) e ben rappresentato a Siena dal fedelissimo Alessandro Starnini. Questo gruppo a suo tempo si era impadronito dell’università, dell’ospedale, dell’amministrazione provinciale e di un posto di ministro nei governi del centrosinistra. Le responsabilità politiche che hanno permesso a Tosi e a Jolanda Cei Semplici di spadroneggiare nell’ospedale e nell’università (con ottimi risultati possiamo affermare!!!) sono tutte del gruppo dei cosiddetti berlingueriani. In seguito e per fortuna, la dinastia politica del magnifico Luigi prende la strada del tramonto: via Jolanda Cei Semplici, via Tosi e poi di recente via Starnini e Riccardo Conti dai vertici del consiglio e della giunta regionale. Con la sconfitta di Antonio Cardini alle elezioni per il rettore dell’università viene sancita la fine dei berlingueriani (di Luigi naturalmente). Per loro queste batoste sono stati dei drammi e delle sconfitte inaspettate: si sono ritirati? No!!!
Da quel momento hanno messo in piedi una sorta di piano di rinascita: hanno spinto Riccaboni alla vittoria (ma le elezioni sono regolari?); hanno prima tentato di ostacolare Ceccuzzi alla corsa per il sindaco  e poi non riuscendoci si sono accontentati di far nominare Starnini alla presidenza della Novoli Spa e il figlio di Luigi Berlinguer nel cda della banca Antonveneta. Ma le smanie non sono finite. Questo gruppo capitanato da Starnini si è messo in testa di tentare il triplo colpo politico: mandare a casa Mussari, sconfiggere i fratelli Monaci e successivamente tenere per le palle Ceccuzzi e alla fine del mandato scaricare Bezzini e candidare un fedelissimo alla guida dell’amministrazione provinciale. Nel frattempo stanno aiutando  quello scienziato di Riccaboni con la speranza di evitare le inchieste giudiziarie e abbuiare il tutto (la magistratura senese risponde alla Costituzione della Repubblica Italiana e agli organi dello Stato e non agisce dietro le speranze di gruppi politici. O ci sbagliamo?). Per dare una mano al rettore sub judice Riccaboni naturalmente il gruppo di Starnini forse agisce da ambasciatore nei confronti di qualche funzionario o vicedirettore per fargli spendere parole di sostegno? Ma le decisioni di enti o banche  non vengono sancite con le formalità messe nero su bianco e non sulla parola? A frenare la Gelmini nei confronti di Riccaboni ci pensano il musicologo Luigi (visto il suo incarico presso il ministero della stessa neutrini-Gelmini) e il partito di Verdini che qui in Toscana è sempre stato di supporto al gruppo politico capitanato da Riccardo Conti e Sandro Starnini (se volete ne possiamo parlare in altri interventi!!!). Questi sono i movimenti in corso: alla faccia dei lavoratori, degli iscritti dello stesso partito di maggioranza e in barba al buon senso che non dovrebbe mai mancare nei momenti di crisi. Oggi si registra anche l’assenza di qualsiasi forma di opposizione e quella che sulla carta doveva servire da stimolo per la stessa sinistra scioccamente si sta posizionando dentro il piano di rinascita dei berlingueriani. Solo a Siena gli uomini di Starnini e del musicologo vengono considerati interlocutori per il futuro e in certi momenti addirittura i rappresentanti dei “frondisti” che lavorano per rinnovare il partito a Siena(!!??). Nel resto della Toscana e dell’Italia non c’è più spazio per gli ottantenni, ma forse qui a Siena le giovani generazioni non hanno maturato gli attributi e le capacità per liberarsi dei vecchi arnesi e non solo per il fattore anagrafico. Alla lettura di questo intervento i soliti permalosi minacceranno querele e correranno a rassicurare tutti che sono solo fantasie. Noi confermiamo quello stiamo scrivendo.
La confusione regna sovrana e la crisi galoppa: ma solo per le famiglie e soliti coglioni che tutte le mattine si alzano alle 7:00 (quando va bene) e tornano a casa alle 19:00 (quando va bene). Per soggetti come lo Starnini e company il problema non si pone: una presidenza ben remunerata si trova sempre.
Ma quelli di Siena che vanno con i pullman a Roma per indignarsi contro chi cazzo si indignano se qui a Siena ci sono gruppi che agiscono scimmiottando il peggiore berlusconismo e nessuno gli dice niente? Indignados sul sesso degli angeli…..

Maestro James

1 comment so far ↓

#1 Compagno deluso on 10.14.11 at 15:01

Chiedete allo Starnini se si ricorda i bei tempi dell’ufficio comunicazione e marketing dell’università di Siena se ricorda i summit economici con il Carpinelli?