Chi più di lui merita un premio Nobel? Chi se non il genio che l’altro premio Nobel Maurizio Bettini voleva inghirlandare?
Ci riferiamo al genio di Via Roma 56 Maurizio Boldrini. Lui sì che merita di essere segnalato all’Accademia di Svezia (e forse anche in uffici piu’ vicini). In questa nuova ondata, che viene e che va, di premi Nobel da assegnare non potevamo dimenticarci del comunicatore massimo: il mentore di numerosi scienziati della comunicazione dislocati ovunque tra uffici stampa e news da internauti col botto. Siena si è rivelata ingrata nei suoi confronti: i giornali non parlano più di lui, all’università (stranamente) sta sulle balle quasi a tutti, nessuna lo nomina nelle varie partecipate; gli son rimasti solo gli spazi letterari all’interno della festa del PD e le conversazioni filosofiche con il nostro concorrente Bisi. Alla fin fine che cosa ha fatto di così cattivo questo genio della letteratura e della comunicazione? Speriamo vivamente che all’Accademia di Svezia siano comprensivi e non si lascino fuorviare dalle vicende burrascose del nostro Genio.
1) Per anni lunghi come un secolo il genio Boldrini ha partecipato alla gestione dell’università di Siena, condividendo e organizzando di fatto, il modello gestionale del triumvirato: Luigi Berlinguer, Jolanda Cei Semplici e Piero Tosi. Con molta scioltezza e sfrontatezza aveva strutturato una mega area comunicazione e marketing all’interno dell’ateneo (nemmeno fosse Oxford o l’area comunicazione dell’ONU): assunzioni, consulenze esterne con Parole e Musica, acquisti vari, compresi i famosi studi (ancora non pagati e finiti nei debiti fuori bilancio dell’ateneo) sul magnificissimo Luigi Berlinguer. E a tal proposito, vista la crisi pesante dello stesso ateneo, come mai il cda e il rettore Riccaboni non si sono ancora rivolti alla Corte dei Conti per segnalare le spese fuori bilancio del genio? E se non è ancora oggetto di inchiesta della magistratura, riteniamo che la questione dell’area comunicazione e marketing meriti di essere indagata con premura(a partire dagli acquisti e dalle consulenze esterne).Ricordandovi che il nostro genio faceva parte di quella nomenclatura che ha lasciato un ateneo dissestato per ben oltre 270.000.000 di euro.
2) Il nostro genio è riuscito ad avere le docenze universitarie pur essendo sprovvisto di una laurea( che volete che sia: è una cosa normale che uno studente si laurei con un docente senza laurea!!)
3) Non dimentichiamo la vicenda della società InFact sempre nella famosa Via Roma 56.
All’accademia di Svezia si chiederanno(e non solo li): dopo tutto questo disastro una comunità come minimo dovrebbe condannare moralmente questi dissesti e gli autori senza attendere gli esiti della magistratura. Come mai continuano a dargli spazi politici e ruoli o incarichi in lavori finanziati da enti della stessa comunità in cui si trova l’università dissestata? Bella domanda: ce la siamo posta e se la pongono in diversi. Forse il Maurizio Boldrini che si è occupato della strenna di Natale della banca MPS, che partecipa al Gazzettino Senese (con sponsorizzazioni sempre di MPS), che primeggia nei dibattiti della festa del PD è un omonimo di quel Boldrini dell’area comunicazione e marketing. Ecco perché il PD di Siena che almeno sulla carta ha condannato la gestione universitaria del dissesto continua a dare spazi e ruoli a Maurizio Boldrini: si tratta di un omonimo. Allora se le cose stanno cosi fate una cosa caruccia: andate a spiegarlo a quelle famiglie e a quei giovani che hanno ricevuto la riduzione dello stipendio e forse rischiano il posto di lavoro all’università( per colpa dei dissestatori) che si tratta di un omonimo. Noi nel frattempo cercheremo di convincere quelli dell’accademia di Svezia: cosi potranno conferire il premio Nobel all’omonimo Maurizio Boldrini.
La crisi riguarda sola la gente comune, i lavoratori e le imprese che operano senza sponsorizzazioni: per i privilegiati la festa non finisce mai. E nemmeno gli aperitivi!!
P.S. Come mai i rappresentanti del comune e della provincia presenti nel cda dell’università non sollevano la questione dei debiti fuori bilancio (non autorizzati e che non deve pagare l’ente) riferibili ai famosi volumi commissionati dal sig. Boldrini? Mica stanno zitti perché hanno la stessa tessera di partito del Boldrini in questione?
E ancora: ma dopo quanto è emerso con i debiti fuori bilancio (quindi un danno all’ente), l’università conserva ancora rapporti di lavoro ed economici con il sig. Boldrini?