Vocatio ad fratres

Præcipio enim, quod omnes fratres accedentes ad obsequium pauperum, Id eorum proprium est ea est vocatio, ea est electio, ea est iustificatio, ea denique est sanctificatio

È tempo oramai di pronunciare con risolutezza una scelta che si rivela improcrastinabile. Volge a compimento l’intervallo delle indeterminatezze e delle soglie indefinite. E voi, voi cui il mutuo soccorso è vessillo di un’esistenza, è l’emblema, il simbolo della vostra sostanza terrena esorto all’affrancazione da un sistema politico morente e corrotto. Sospendetevi ed assolvetevi dalla logica retriva di una compagine oscurantista e mistificante che ancor cela oltre il velame gli antichi vincoli egemonici e l’arroganza di un governo fondato sul clientelismo e sull’asservimento dei questuanti le cui istanze esaudite generano nei beneficiati le vestigia di un arcaico servaggio. Voco vos fratres, vi richiamo con premura e devozione al sacro impegno cui vi votaste, vi ammonisco calorosamente affinché la vostra integrità non sia annichilita dalle trivie ragioni di una pratica dell’amministrazione e della gestione della cosa pubblica che vi imporrà solo la muta sudditanza che necessariamente oblitererà i voti superni pronunciati.

Consentite che la Luce dischiuda un varco nelle tenebre compiendo umilmente il servizio cui siamo stati chiamati, a cui ci siamo consacrati. Accogliamo e condividiamo nell’agape originaria quei fermenti novatori impetrati da una cittadinanza prostrata e disillusa, soccorriamo e sosteniamo la metamorfosi reclamata dalla comunità di cui noi siamo i servi … Rammentate miei sodali il giuramento … siamo i servi della collettività e come tali siamo vincolati alla tutela dei nostri simili … Siamo i Veglianti non gli arbitri, non i despoti. Concluso è un ciclo naturale e le perfette consonanze del cosmo inclinano e predispongono alla coesione: Ogni cosa si lega all’altra in un’armonia che deve risultare perfetta affinché tutto proceda secondo il disegno del Grande Architetto dell’Universo.

Saturno, il dio regge tra le mani una falce simbolo di morte e del tempo. Saturno, principio del solido, impugna nella mano sinistra anche il caduceo, simbolo di Mercurio, il principio volatile. La presenza di due simboli, chiaramente in opposizione, allude al presupposto che la realizzazione della Grande Opera tutti esige che gli opposti collaborino insieme ed armonicamente per vie misteriose.

Maestro Uriel