Ma il Bisi si è schierato con in nuovi “poteri forti” del Ceccuzzi?

Tra Siena, Roma e Rimini si stanno ponendo questa domanda: dopo le prese di distanza di Ceccuzzi, Cannamela, Iantorno, Evangelisti dalle società di mutuo soccorso, di fatto quindi dalla Massoneria, il Bisi, che oltre all’attività di giornalista è presidente del Collegio dei Maestri Venerabili del GOI della Toscana, è posto nella condizione di non sostenere questi quattro scienziati della politica. Invece sembra proprio che insista nel dare spazio a Cannamela e a Iantorno. Le ipotesi sono tre per spiegare questo atteggiamento: 1) o lui non conta più nulla nella gestione del giornale 2) o condivide gli attacchi di Iantorno ai vertici Banca o 3) sulla scorta dello smemorato di Collegno, dimentica i ruoli che ricopre. Anche oggi infatti dalle pagine del suo giornale dà spazio ai nuovi “poteri forti” che sostengono il Ceccuzzi (come da foto). Ma come si fa a dare spazio e credito a un Cannamela che di fatto non ha capito nulla della politica senese o, per fare un’ipotesi anche più malevola, è troppo condizionato dai fenomenali comunicatori ceccuzziani? Perché quando apre bocca, diciamolo, si va ben oltre il senso del ridicolo e della grammatica e sintassi italiana (vedi il famoso comune attraversabile). Sono giorni che ci fa venire il latte ai ginocchi con la solita tarantella con cui attacca l’amministrazione precedente e chiede discontinuità.
Ma Cannamela è più smemorato di quello di Collegno perché fino ad oggi anche lui e i suoi compagnucci hanno fatto parte a pieno titolo del sistema Siena.
Il Menchiari è stato presidente di circoscrizione, in giunta provinciale c’è l’altro sellato Berni come assessore. A questo punto, visto che fanno i puri e duri, CAnnamela ci faccia alla sveltina l’elenco dei suoi nominati in enti partecipati o consigli di amministrazione e vediamo se sono loro i discontinui.