L’evangelo dell’Evangelista e le nuove integrazioni della carta dei “valori” di Ceccuzzi (parte prima)
State un pò a sentire. L’IDV (ossia l’on. Evangelisti, quello che ha de facto commissariato l’IDV senese all’indomani delle elezioni) ha finalmente sciolto la riserva, appoggerà Ceccuzzi. ‘Azz…che scoop. Ci risulta che alla CNN la notizia non l’abbiano ancora data, ma è prevedibile che stiano già ponendo rimedio. Per chi ha seguito un pò i balletti del tavolo del centro sinistra (quello che, è bene ricordare, Ceccuzzi aveva ritenuto dannoso), forse ricorderà tutte le ritrosie che l’Italia dei valori, all’epoca rappresentata dai dirigenti senesi (improvvisamente dimessisi) aveva avanzato. Poi è arrivato Evangelisti e, senza dubbio con migliori arti di mediazione, ha trasformato il dissenso interno verso Ceccuzzi e la gestione Diessina (da lui stesso definita “arrogante” in uno sprazzo di iniziale sincerità) in una improvvisa alleanza. Certo, Ceccuzzi ha dovuto fare “sforzi immani” per adeguare il nuovo verbo Diessino autoprodotto alle esigenti richieste di Evangelisti. E, si, cari amici, perché affinché l’on. Evangelisti potesse accettare di sostenere Ceccuzzi ci sono voluti giorni e giorni di limature nientepopodimenoché alla carta dei “valori”; ma si sa, quando ci sono di mezzo i “valori”, è impossibile transigere. Perché mi pare ovvio, la ricucitura e la conseguente alleanza, sarà stata trovata senza dubbio sui “valori”, oppure no? Sentite quali fondamentali inserimenti sono stati fatti all’oramai noto art. 11 della carta (a questi signori sfugge che, ancora oggi, il cittadino senese è tenuto al rispetto delle leggi italiane; non vorrei che presi dall’enfasi si fossero convinti di essere diventati, oltre che impareggiabili comunicatori, anche novelli legislatori): “vengono aggiunti come elementi di impossibilità a candidature o nomine pubbliche di derivazione pubblica i reati contro: la pubblica amministrazione, la fede pubblica, l’incolumità personale a titolo doloso; contro l’amministrazione della giustizia e il patrimonio“. Ma questi c’hanno la fissa. Per curiosità, dato che stanno aggiungendo punti su punti che sembrano un copia/incolla fatto male dai paragrafi del codice penale (a proposito, ci sarebbero ancora un bel pò di reati rimasti fuori, alle volte gliene sfuggisse qualcuno) ma chi pensano si voglia candidare in consiglio comunale a Siena, Jack Lo Squartatore? No, perché, per carità anche a Siena – come da tutte le parti – c’è il buono e il cattivo, ma sinceramente, a legger cosa scrivono e visto che i loro criteri si rivolgono ai comuni cittadini, se uno leggesse tutti i loro divieti sembrerebbe che debbano arginare una valangata di delinquenti che sgomitano per entrare nelle loro liste. Complimentoni davvero, come al solito ottima comunicazione. Fateci capire, vorreste farci credere che il motivo per cui fino ad oggi l’Italia dei Valori non aveva deciso di sostenere Ceccuzzi dipendeva dal fatto che nella carta dei “valori” prodotta dai Diessini Ceccuzziani mancava la precisazione che non può essere candidato chi ha commesso reati “contro l’incolumità personale a titolo doloso“? Pensano forse che esista qualcuno che, pur senza redigere una tale cartina, farebbe le corse per inserire un bel pluriomicida reo confesso nella sua lista per il consiglio comunale? Non so perché ma mi sentirei di escludere questa cosa. I Diessini possono rilassarsi, non spetta a loro fare le leggi. (segue)
Firmato
La Primula Rossa