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Anche da IPS piena solidarietà ai lavoratori dell’Ateneo

Martedì 24 aprile 2012 i lavoratori dell’Università di Siena scioperano per rivendicare i loro diritti, salariali e non solo. Le sigle sindacali si sono ricompattate, al cospetto di sacrifici imposti alle categorie più deboli dei lavoratori e a relazioni aziendali difficili da interpretare.
In un momento di grave crisi economica, che nella nostra città colpisce e colpirà in modo particolarmente duro, per i lavoratori dell’Università i sacrifici ulteriori che vengono loro ingiustamente imposti sono certamente una difficoltà ardua da superare, per loro e per le loro famiglie.
Anche da questo www giunga a quanti manifesteranno civilmente, ma fermamente le loro ragioni tutta la solidarietà mia personale e di Impegno per Siena.
Purtroppo, le istituzioni senesi, nella vicenda della crisi dell’Ateneo, non sembrano brillare per presenza ed efficacia di azione. Da parte nostra faremo quel poco che è nelle nostre possibilità, a cominciare dalla pressione sul sindaco di Siena affinché torni ad attivare il Tavolo interistituzionale, non convocato da troppo tempo e finora povero di risultati.

Marco Falorni – IPS

l PD di Siena, Siena Futura (Mauro Marzucchi) e SEL (Cannamela) sono al fianco di Riccaboni e Fabbo e condividono il taglio al salario dei lavoratori dell’università

Che vergogna!!! Il PD, Siena Futura e Sel non si sono degnati nemmeno di fare due righe di comunicato per sostenere la protesta dei lavoratori dell’ateneo. Che vergogna!

Forse il vicesindaco Mauro Marzucchi non scrive niente contro la Fabbro perchè solidale tra condannati dalla Corte dei Conti e per via della vicinanza con il prorettore Francesco Frati? Si perchè il vicesindaco Mauro Marzucchi è stato condannato dalla Corte dei Conti con questa conclusione “la Sezione giurisdizionale della Regione Toscana della Corte dei conti, definitivamente pronunciando in parziale conformità delle conclusioni del pubblico ministero, condanna al pagamento in favore dell’Erario e, segnatamente, del Comune di Siena delle seguenti somme omnicomprensive”. E tra i condannati dalla Corte dei Conti figurano la dirigente del Comune di Siena Angela Ongaro e altri ex amministratori comunali. In base alla carta etica non si diovrebbe dimettere il vice-sindaco? Ecco che scatta la solidarietà di Siena Futura con la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro.

Per quanto riguarda SEL di Siena la risposta al loro silenzio è chiaro: sono gestitit e funzionali ai geni di Via Roma 56 e sono il partito di riferimento principale dei dissestatori di ateneo. E questi vorrebbero cambiare addirittura l’Italia.

Sul silenzio del PD stendiamo un velo pietoso. Il partito della coppia Carli-Chiti figuriamoci se si schierano contro gli amici Criccaboni e Fabbro. Comunque segnaliamo che ci risulta che Massimo Bianchi, capogruppo del PD, a titolo personale in quanto dipendente dell’ateneo, ha aderito allo sciopero. Da resto del partito tutti zitti. Bella figura!

P.S. Prima del consiglio comunale del 27 aprile non ci resta che pubblicare alcune converazioni molto ma molto imbarazzanti. Il silenzio non sempre risparmia dalle grandinate.

Solidali con la protesta del personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo senese. E nel contempo invitiamo Criccaboni a rassegnare le dimissioni per conclamato abusivismo e per manifesta e becera propaganda disastrosa

Molti si ricorderanno, e il riferimento è a coloro che seguono le vicende universitarie dall’esterno, il modus operandi e il modus propagandi del patologo Piero Tosi: “Sono il rettore della grande università, i bilanci sono perfetti e siamo i migliori del mondo”. Peccato che poi alla fine è emersa la peggiore gestione del mondo e il peggiore dissesto finanziario dell’universo universitario. Con il Criccaboni il vizio è lo stesso: tutta propaganda e gestione fuori dalle regole con l’aggravante che il Criccaboni è un abusivo. Il Criccaboni nel tardo pomeriggio del 23 aprile 2012 ha inviato ai giornali una nota relativa ai lavori del senato accademico e come al solito le parole grondavano di becera propaganda e mistificazione continua della realtà contabile dell’Ateneo. Come mai caro Criccaboni ti vergogni a scrivere che il disavanzo di amministrazione è di ben 43 milioni di euro? Come mai non dici la verità e spieghi a tutti che il disavanzo di competenza è diminuito in virtù degli effetti del piano di risanamento Focardi-Barretta e per via dei prepensionamenti del corpo docente? Perchè ti diverti a prendere per il culo? Forse quel manipolo di indagati, condannati e menefreghisti che popolano il senato accademico possono anche darti ragione, ma chi controlla ogni passo del tuo agire non è venuto giù con la piena del Bozzone. Fai una cosa dignitosa anche per te stesso: dimettiti. E nel contempo invitiamo gli organi d’informazione a studiarsi la documentazione sul bilancio consuntivo così scopriranno che le cifre e l’analisi che abbiamo illustrato noi è corretta. Ma non solo. Come mai il Criccaboni si rifiuta di adempiere alla sentenza del giudice in merito ai CEL? E perchè i magistrati non mandano i Carabinieri per imporre al Cricca di adempiere alla sentenza: siamo o non siamo in regime di legalità? Come mai il Criccaboni e la Fabbro prima hanno tagliato il salario accessorio in maniera abusiva e solo dopo hanno chiesto il parere al ministero? Lo vedete quindi che siamo in presenza di bugiardi, incompetenti e post-dissestatori. Chi li pagherà i danni erariali quando l’Ateneo verrà obbligato a ripristinare il salario accessorio? Li pagheranno il Cricca e la Fabbro e i membri del cda farebbero bene a studiarsi il bilancio consuntivo; anzi, cari Morrocchi, Cucini, Paulesu, Mariano Bianca, studiatevi il bilancio e mettete nero su bianco che siete contrari al taglio dell’accessorio. Se non l’avete ancora capito, la Corte dei Conti ci va pesante con i responsabili dei danni erariali. Vediamo,invece, quanto ancora pensano di traccheggiare in Viale Franci.

Esprimiamo il nostro sostegno alla protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ateneo senese e registriamo con soddisfazione le prese di posizione politiche che ben volentieri abbiamo pubblicato sul blog. Le verità prima o poi vengono tutte a galla.

Il Gruppo Editoriale Fratello Illuminato – Il cdr del blog Fratello Illuminato – Maestro Uriel – Maestro James – S.E. Cesare Mori – Marianne Franceschi – Angela Mantovanese – Otto Der Kommissar – Primula Rossa – Tommy Tatuato – Tommaso Occami – Libellula – Nembo Kid – Ester Cicala

RAUS!!!!

DAS Dimensione Autonoma Studentesca a fianco dei lavoratori dell’Ateneo

Il DAS – dimensione autonoma studentesca-, oggi 24 aprile scende in piazza con i lavoratori dell’Università per solidarizzare con la loro protesta e denunciare le politiche depredatorie e autoritarie dell’amministrazione Fabbro – Riccaboni.
Il taglio dell’integrativo, il blocco dei contratti, il taglio dell’accessorio ai CEL, il taglio dei contributi per le spese sociali, mostrano l’esplicita volontà di far pagare ai lavoratori il prezzo di un debito che non è il loro bensì della classe politica che ha gettato nel baratro economico la nostra Università. Da quando si è “scoperto” il buco finanziario non si è fatto altro che parlare di sacrifici, della necessità di uno sforzo da parte della comunità accademica tutta, per risollevarsi dalla crisi. I lavoratori per primi hanno accettato responsabilmente questa “ sfida” in virtù di quello sforzo collettivo tanto conclamato dal Rettore e dall’amministrazione. Non a caso i lavoratori dell’Università hanno atteso un anno prima di entrare in stato di agitazione.
A questa disponibilità l’amministrazione ha risposto con politiche di fascismo aziendale. Viene spontaneo il confronto tra la dottoressa Fabbro e Marchionne se pensiamo che, mentre i lavoratori vengono messi in ginocchio, l’attuale direttrice amministrativa si è fatta assegnare la fascia più alta di retribuzione. E, come Marchionne, persegue, con il tacito consenso del Consiglio di Amministrazione, i piani spregevoli di latrocinio ai danni dei lavoratori e della cittadinanza tutta, la quale subirà, le scelte che determineranno il collasso del nostro Ateneo.
La terribile congiuntura tra l’azione di governo locale e quella nazionale non fa altro che oscurare ancora di più e in maniera sempre più drammatica, il futuro della nostra Università e di coloro che hanno contribuito per anni a determinarne l’eccellenza. Che fine faranno tutte queste competenze professionali? E, soprattutto, che fine hanno fatto coloro che questo disastro hanno consapevolmente creato? Ebbene, costoro sono rimasti ai loro posti indisturbati e coloro che adesso guidano la governance dell’Ateneo rimangono altrettanto intoccabili.
In qualità di studenti non possiamo, inoltre, non denunciare tutto quello che questa situazione comporterà per i servizi quali segreterie, biblioteche, ecc… i quali oltre che peggiorare (come già sta accadendo) subiranno un progressivo ridimensionamento. La componente studentesca, così come quella lavoratrice, non sembrano essere minimamente prese in considerazione dal Rettore e dalla Direttrice Amministrativa. Ma noi vogliamo dir loro che senza di noi viene meno la stessa esistenza di questa istituzione. Proprio la consapevolezza di questo doppio filo che ci unisce ai tecnici amministrativi dell’Università di Siena, abbiamo deciso di scendere in piazza al loro fianco. Ma questo non è l’unico motivo: come Dimensione Autonoma Studentesca, in nome delle nostre convinzioni, non possiamo che denunciare a gran voce qualsiasi sopruso ai danni delle categorie più deboli della società, quelle categorie che subiscono lo sfruttamento più brutale e alle quali si stanno togliendo, ogni giorno che passa, diritti ottenuti con il sangue nelle piazze.
Fabbro come Marchionne! No al fascismo aziendale! Viva i lavoratori!

DAS- Dimensione Autonoma Studentesca-

Laura Vigni e Sinistra per Siena con i lavoratori dell’Ateneo

In vista dello sciopero di domani 24 aprile dei dipendenti tecnici, amministrativi e CEL dell’Università di Siena, voglio esprimere tutta la solidarietà mia personale e del Circolo Città Domani ai lavoratori che stanno pagando in prima persona il disastro gestionale dell’Università degli anni passati, mentre non si profila una politica di vero rinnovamento.
Nella specificità del mio ruolo, credo indispensabile che il Comune di Siena svolga un ruolo più attivo in tutta la vicenda per favorire il superamento della crisi attuale, intanto sollecitando la Magistratura a procedere con la necessaria rapidità agli atti successivi alla chiusura delle indagini per evitare il rischio prescrizione che sarebbe intollerabile, perché tutta una comunità non può sopportare dilazioni e ritardi nell’accertamento delle responsabilità di chi ha danneggiato in maniera colpevole una delle più antiche istituzioni cittadine.
Ribadisco anche la necessità che il Comune di Siena si costituisca parte civile nell’eventuale azione giudiziaria e proceda con un’azione di responsabilità verso coloro che saranno riconosciuti responsabili del dissesto.

Laura Vigni – Consigliere comunale “Sinistra per Siena”

Francesco Andreini e Matteo Mascherini con il PRC sono vicini ai lavoratori dell’Ateneo

Il partito della Rifondazione Comunista – Federazione provinciale e Circolo PRC “Viro Avanzati” di Siena – esprimono la loro piena solidarietà al personale tecnico e amministrativo dell’Università di Siena il quale ha indetto per oggi uno sciopero di due ore e un’assemblea presso l’aula Magna storica del Rettorato.
Ancora una volta si intende far ricadere la responsabilità di un dissesto economico, figlio di anni di sperperi del capitale dell’Ateneo, sulle spalle di chi certamente in esso non ha responsabilità: i lavoratori. E a questo gioco il nostro partito non ci sta.
E’ evidente a tutti, oramai, che negli anni passati l’Università senese ha vissuto in un’epoca dorata sostenutasi tramite spese scriteriate quali costose consulenze esterne, sedi distaccate, cene, palchi al Palio, e quant’altro, senza mai voler gettare un occhio al bilancio. E in questa “aurea aetas”, un’altra grande somma di denaro è andata anche in assunzioni eccessive, spesso dettate più da volontà politiche e/o elettorali che non da necessità effettive di personale e docenti.
Ma è paradossale che oggi, finita questa età dell’oro, ogni volta che si parli di risanamento lo si faccia sempre tirando i ballo i soli lavoratori, mentre i veri artefici di tali politiche di sprechi occupino ancora impuniti e indisturbati le loro poltrone all’interno come all’esterno dell’Università.
Purtroppo nessuno sembra preoccuparsi della rapidità con cui l’Ateneo procede nella sua iperbole di paradosso. Si è iniziato con le categorie più deboli, e dopo i Collaboratori ed Esperti Linguistici, ricercatori e stabilizzandi, adesso è la volta dei tecnici-amministrativi, che da più di un anno, ormai, si vedono sospendere l’erogazione del Trattamento Economico Accessorio.
Ancora più paradossale però, per procedere nella nostra scala crescente, è la politica fortemente antisindacale con cui la direzione amministrativa ha preso tale scelta, che, ancora una volta come due anni fa, non ha alle spalle né una contrattazione con i sindacati e il personale, né un via libera da parte del Ministero dell’Economia (che ancora in proposito deve pronunciarsi), ma deriva anzi da una decisione unilaterale e autoritaria della dottoressa Fabbro.
Non sapremmo definire se di grado maggiore o minore, ma sicuramente ad un livello alto di paradossalità, sta inoltre la volontà -nuovamente autoritaria e unilaterale- dell’Amministrazione di negare da un giorno all’altro i contributi per le spese sociali ai suoi dipendenti, ad esempio per gli asili nido, contributi pagati da un fondo già stanziato, ma che l’Università ha deciso piuttosto di destinare alla costruzione di un nuovo asilo.
E mentre i lavoratori non solo non si vedono più rimborsati per le loro spese sociali, ma subiscono anche un taglio allo stipendio, e mentre i ricercatori non hanno più riconosciuto il rischio chimico e radiologico, il Rettore ha ancora la sua indennità e la Direttrice Amministrativa si è auto-assegnata la fascia più alta di rimunerazione.
Sarebbe poi impensabile che questa condizione di difficoltà, in cui i lavoratori sono costretti ad operare, non ricada anche sugli studenti, con una diminuzione del numero e della qualità dei servizi offerti, proprio in un momento in cui il governo Monti vota decreti attuativi che comporteranno un aumento delle tasse universitarie.
Tuttavia, in questo clima di paradosso, nessuno sembra poter far cambiare idea alla direzione universitaria, convinta di procedere nella direzione migliore per il risanamento ed il rilancio dell’Ateneo senese; nessuno, neppure i giudici e le sentenze della corte d’appello! (si veda ad esempio per la vicenda dei CEL).
Che questo non sia il modo per risanare un’università in crisi a noi sembra lapalissiano, e finché non si cambierà strutturalmente la politica interna dell’Ateneo, ponendo al centro i lavoratori e gli studenti, non si uscirà certamente da questo vortice.
Infine, a fare da cornice a questa paradossale situazione, si inserisce il ruolo svolto dal Comune di Siena e dalla Provincia, i quali pur avendo voce in capitolo in quanto presenti coi loro rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione dell’Università, languono in un colpevole silenzio.
Perciò, nell’esprimere la più completa solidarietà e vicinanza ai lavoratori dell’Università di Siena -giustamente esasperati e stanchi di lavorare le notti, le domeniche e gli straordinari senza essere retribuiti-, ci impegniamo a mobilitarci presso il Consiglio Provinciale per promuovere una vera politica di opposizione alla paradossale devastazione dell’Università di Siena.

Francesco Andreini (segretario circolo PRC Siena “Viro Avanzati”)
Matteo Mascherini (segretario provinciale PRC Siena)

Anche Futuro e Libertà per l’Italia a fianco dei lavoratori dell’Università. Avanti un altro!

Il coordinamento senese di Futuro e Libertà esprime la propria vicinanza alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’Università degli Studi di Siena che domani 24 aprile sciopereranno per protestare contro l’iniqua ed ingiustificabile sospensione del pagamento del salario accessorio nei confronti del personale tecnico ed amministrativo.
Poco convincenti appaiono le motivazioni ‘tecniche’ della sospensione comunicate alla stampa dal magnifico rettore e aver costretto i lavoratori a privarsi di una parte della retribuzione dimostra l’incapacità dei vertici dell’amministrazione universitaria di trovare soluzioni ad un problema che si trascina da oltre un anno e che sta provocando un grave pregiudizio a tante famiglie senesi.
In un periodo di forte recessione far venir meno a tanti lavoratori una parte della retribuzione significa ridurre le capacità di spesa delle famiglie e contribuire a mettere in ginocchio un sistema economico e produttivo già in forte crisi. Alla luce di questi fatti appare poco credibile, se non addirittura risibile, l’iniziativa di quelle istituzioni locali che lo scorso 13 aprile hanno siglato un protocollo d’intesa per un nuovo sistema di governance delle Terre di Siena per lo sviluppo del territorio (progetto infelicemente ribattezzato “Governo dei nove”). Molte di questi enti ed istituzioni fanno parte di quel tavolo interistituzionale, presieduto dal sindaco Ceccuzzi, che avrebbe dovuto guidare l’Ateneo verso il risanamento ed il rilancio e che, invece, oltre a non essere convocato da diverso tempo, non ha prodotto alcun risultato concreto.
Ribadiamo, quindi, la nostra solidarietà ed il sostegno ai dipendenti dell’Università di Siena ricordando a chi ha ancora una coscienza una celebre frase del saggista austriaco Franz Fischer: “Chi mangia dimentica la fame altrui”.

Futuro e Libertà – Siena

Anche la Lega Nord Siena solidale con i lavoratori dell’Ateneo

In vista dello sciopero dei dipendenti dell’Università di Siena, la Lega Nord Siena, oltre ad esprimere la propria «solidarietà», chiede «che si sblocchi la contrattazione all’interno dell’Ateneo senese e che il taglio illegittimo del salario accessorio venga immediatamente cancellato, ripristinando la legalità. D’altronde, dal Rettore Angelo Riccaboni non ci potevamo aspettare altro. Riccaboni sta chiaramente tentando, fin dal suo insediamento, di far ricadere sui tecnico-amministrativi il peso della disastrata situazione economica del nostro Ateneo. Un atteggiamento del genere è ingiusto ed inaccettabile per uscire dalla crisi nel quale la politica e le lobbies hanno condotto il nostro Ateneo.
Assurde suonano, oggi, le prese di posizione, volte ad esprimere la solidarietà ai tecnico-amministrativi, da parte degli esponenti dei partiti politici che siedono nella maggioranza del Comune di Siena. In questo momento così delicato, a nostro giudizio, solo un “patto di solidarietà” tra docenti e tecnico-amministrativi potrebbe migliorare la situazione e far sì che i tagli non siano solo unilaterali e palesemente ingiusti».

Lega Nord Siena

Anche i Riformisti di Siena a fianco dei lavoratori universitari. E le altre forze politiche non intervengono?

Mercoledì l’Italia festeggerà un 25 aprile diverso, più ricco di significati rispetto agli scorsi anni. Dopo il nazifascismo ed i regimi totalitari (di destra e sinistra) del secolo scorso come storica privazione della libertà, nei giorni d’oggi è la mancanza di lavoro che rappresenta il più terribile elemento di costrizione delle persone. Ci viene in mente il pensiero del presidente Socialista Sandro Pertini, ultimamente adottato anche dalle forze politiche ben lontane da lui: “Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero”. Domani, martedì 24 aprile, scenderanno in piazza i dipendenti dell’Università per difendere il loro stipendio. Il Partito Socialista non può che essere al loro fianco, così come è vicino a tutti i lavoratori che difendono il loro stipendio ed il loro salario. Avevamo chiesto dai banchi del Consiglio Comunale il gesto simbolico da parte della dirigenza dell’Ateneo di ridursi i compensi, come nel caso del direttore amministrativo, che dovrebbe essere il timoniere del risanamento. Se si chiedono sacrifici ai dipendenti è infatti obbligatorio dare l’esempio per primi, ma ciò non è avvenuto. Non convincono in pieno neppure le “ragioni tecniche” che hanno portato alla sospensione dell’erogazione del Trattamento Economico Accessorio (Tea) al personale tecnico e amministrativo. Allo stesso tempo aspettiamo con grande fiducia l’esito delle indagini della magistratura, che potranno anche contribuire a fare luce su molte pagine dei bilanci i cui conti sono stati pagati per adesso soltanto dai ricercatori, dai lavoratori, dai precari, dalle cooperative e dai fornitori. Se parliamo di lavoro un pensiero deve andare anche a Siena Biotech ed al grande sforzo che tutte le parti stanno compiendo per salvare i posti di lavoro ed un patrimonio di conoscenze importantissimo per il futuro della città e della ricerca. In questi giorni non sono solo i dipendenti di queste due importanti istituzioni cittadine a vivere ore di grande preoccupazione. Ci sono anche i lavoratori di tante aziende del territorio che sono stati costretti alla cassa integrazione o all’utilizzo di altri ammortizzatori sociali. Anche in questo caso siamo al loro fianco, così come siamo vicinissimi ai tanti onesti imprenditori e artigiani che stanno facendo l’impossibile per salvare le loro aziende ed i loro collaboratori.
E’ dunque evidente come il 25 aprile 2012 non possa e non debba essere celebrato solo come un monito verso il ricordo del nazifascismo, ma anche come un giorno denso di straordinaria modernità, visto che il concetto di libertà, a nostro parere, mai può essere separato da quello di lavoro, proprio come ricordò anche Franklin Delano Roosevelt “La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature”.

Partito Socialista Riformisti Siena