In attesa dei pronunciamenti del Presidente della Regione Toscana auspichiamo interventi di tutela dei cittadini da parte di altre Istituzioni dello Stato. La prima repubblica è storia passata

18 indagati per il dissesto dell’università senese, 10 indagati per l’elezione dell’abusivo Riccaboni, 14 indagati per la vicenda dell’aereoporto di Ampugnano: questa la fotografia odierna del sistema Siena. Pur riconoscendo il giusto lavoro trasparente e in piena autonomia dei magistrati troviamo vergognoso nel contempo i silenzi delle istituzioni come Regione Toscana, Amministrazione provinciale di Siena e riscontriamo altresì la superficialità e l’inadeguatezza dei gruppi dirigenti di tutte le forze politiche senesi nell’affrontare la crisi morale ed economica della città e del resto della provincia. Noi non intendiamo entrare nel merito dei procedimenti giudiziari in corso e non abbiamo la minima intenzione di celebrare processi anticipati. Su una cosa però siamo intransigenti: pur in attesa dei provvedimenti della magistratura, un processo politico, istituzionale e culturale è doveroso farlo. Innanzitutto l’abusivo rettore Riccaboni dovrebbe rassegnare le dimissioni e non solo noi, ma tutte le istituzioni e le forze politiche devono chiedergliele con forza. Questo non avviene e ci chiediamo il perché. I motivi sono due: o dal presidente Rossi in giù sono tutti in comunella con l’abusivo o il Rossi, il Ceccuzzi, il Bezzini etc. non contano praticamente niente e quindi lo stesso abusivo sostenuto da una cricca di docenti opportunisti e da una banda dissestatori spera di sopravvivere. Anche in questo caso però piena fiducia nella magistratura da parte nostra e da domani invitiamo tutti a rivolgersi alle autorità giudiziarie e tribunali amministrativi per presentare esposti e ricorsi finalizzati a ristabilire legalità e legittimità dentro l’ateneo senese. Se l’abusivo fa resistenza e la politica si assenta i cittadini con civiltà e diritto alla mano provvederanno, forse anche ingolfando le cancellerie dei tribunali, a depositare esposti  e ricorsi. Un altro che è in ritardo a rassegnare le dimissioni è il consigliere comunale del Pd di Siena David Chiti invischiato insieme alla moglie e cognata nella vicenda dell’affidamento del bar dell’ente pubblico Università di Siena. Anche in questo caso come atto di autotutela come mai i vertici dell’ateneo non revocano l’affidamento? La presenza in consiglio comunale proprio in virtù di queste indagini non solo compromette il ruolo trasparente degli enti pubblici, ma aggrava anche la situazione degli indagati(questi sono affari loro!!). La politica e le istituzioni anche in questo caso sorvolano? I cittadini e i soggetti interessati e danneggiati si rivolgeranno nuovamente alle autorità giudiziarie.

Ci rivolgiamo nel comtempo a S.E. il Prefetto Gerardina Pantalone per sollecitare un Suo interessamento nelle vicende universitarie chiedendo agli uffici del Prefetto di informare i ministeri competenti degli esiti dell’indagine sull’elezione di Angelo Riccaboni. Ci auguriamo che la foto che ritrae S.E. il Prefetto, successiva alle conclusioni delle indagini sulle elezioni, insieme a Angelo Riccaboni con la “benedizione” dell’arcivescovo Buoncristiani, rappresenti un gesto di cortesia e non una scelta di campo a sostegno di Riccaboni. Senza polemica e senza mancare di rispetto alla figura del Prefetto riteniamo che gli stipendi e la dignità di centinaia di lavoratrici e lavoratori vengano prima della carriera del rettore. La prima repubblica è finita da un pezzo e i cittadini non sopportano più le angherie di una cricca ristretta di individui che hanno devastato e stanno devastando istituzioni pubbliche.

Con i più sentiti e rispettosi saluti a S.E. il Prefetto e rinnovando al Presidente Rossi un doveroso richiamo per un auspicato segnale istituzionale, inviamo un abbraccio caloroso a tutti coloro che stanno pagando per le angherie e le truffaldine gestioni di pochi individui da prima repubblica o repubblica delle banane.

Cesare Mori
Maestro James

6 comments ↓

#1 Quelli che non si dimettono on 11.24.11 at 17:23

Anche questo come il Riccaboni non vuole dimettersi. E aggiunco che sarebbe utile un nuovo Prefetto.
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/11/24/news/finmeccanica_assedio_finale_a_guarguaglini_per_sfiduciarlo_possibili_dimissioni_del_cda-25515246/index.html?ref=search

#2 Precario on 11.24.11 at 17:25

Non c’è proprio niente da ridere……….

#3 Segnalo on 11.24.11 at 17:58

http://ilcittadinoonline.it/news/143799/Università__la_crisi_non_è_uguale_per_tutti.html

#4 ampugnano on 11.24.11 at 18:04

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/mousse-di-mussari-indagato-per-la-cessione-dellaeroporto-di-siena-atti-fraudolenti-nel-bando-32527.htm#Scene_1

#5 Alcune dichiarazioni di Enrico Rossi on 11.24.11 at 18:27

Enrico Rossi ha dichiarato: “A Monti chiedo che non si pensi a due fasi distinte: prima il risanamento e poi lo sviluppo e la redistribuzione della ricchezza. Questa fasi vanno tenute insieme.
Alla Sinistra Europea chiedo cosa sta aspettando a togliere l’Europa dalle mani dei banchieri.
Al Pd dico che abbiamo bisogno di un partito forte e strutturato, capace di rinnovarsi, con meccanismi di selezione basati sui meriti delle persone. Dobbiamo studiare di più. Magari qualche ufficio studi in più e qualche ufficio stampa in meno.
Questo ed altro nella mia intervista su L’Unità di oggi.”

#6 Alcune dichiarazioni di Enrico Rossi on 11.24.11 at 18:33

“L’università deve fare la sua parte, diventando sempre più efficiente e razionale. E lo voglio dire chiaro: credo che la Regione non debba più fare operazioni immobiliari per rimettere a posto i bilanci delle università. Il nostro compito è e deve essere pensare a politiche organiche per far sì che l’università e la ricerca funzioni. Il primo passo per mettere a punto queste politiche, però, è chiedere agli Atenei di presentare un progetto di razionalizzazione”.