L’egoismo al potere. Tiemme e lo strano caso del quinto cda nato dalla fusione di 4 società

Cosa avrà intenzione di fare il candidato del PD(S) Ceccuzzi di fronte al giusto ed allarmante grido di rabbia dei sindacati della Tiemme in difesa dei loro lavoratori?

Da ciò che si è letto sulla stampa ci viene da dire una sola parola: VERGOGNA.

E’ vergognoso che esistano persone capaci di fondere 4 aziende e di avere il coraggio di costituire un quinto consiglio di amministrazione mentre, al tempo stesso, i dipendenti e le loro famiglie non hanno certezza del proprio futuro. Ed è altrettanto vergognoso che un PD che si dichiara a parole di sinistra non abbia fatto niente per fermare questa cosa.

E’ una certa sinistra al gusto di cachemire che sta facendo saltare il banco; è colpa di una certa sinistra, quella che abbiamo definito del vecchio centro sinistra, che pur essendo al potere a Siena, non si è accorta o non ha voluto accorgersi che era in atto una vera e propria macelleria sociale. Prima i salari dei dipendenti dell’Università che hanno subito dei tagli (quegli stessi tagli che il responsabile provinciale del PD, Donato Montibello, ha definito come “accettati” dai dipendenti stessi. Affermazioni che la dicono lunga sul polso che il PD senese ha della città). Ora tocca ai dipendenti della Tiemme, a quegli autisti che non crediamo abbiano stipendi faraonici.

Vogliamo ricordare che ogni giorno, purtroppo, ci troviamo davanti le immagini della popolazione che in Egitto, in Tunisia e in tutta l’area del Maghreb scende in piazza per chiedere libertà, pane e lavoro contro l’accumulo di capitali nelle mani di pochi. E quella folla in piazza non è un film, è gente in carne e ossa che non ne può più, che è stufa della continua e miope arroganza di chi, governandoli non ha capito quanto avesse tirato la corda.

E vogliamo anche ricordare a tutti che Roncucci oltre ad essere Presidente della Tiemme (ossia il quinto cda neo costituito e nato dalla fusione delle altre quattro società: lasciamo a voi i commenti) è anche il presidente del circolo del PD di Colonna San Marco.

A questo punto poniamo una domanda. Cosa ne pensa Ceccuzzi? Con chi sta? Chi pensa sia giusto tutelare? I 420 lavoratori del settore dei trasporti che, come portato alla luce dai sindacati, si trovano a lavorare in condizioni allucinanti con turni massacranti e non concordati con loro, o il suo presidente di circolo PD Roncucci?Ma che fine ha fatto l’anima di sinistra del PD? E’ bene che il nuovo centro sinistra che sta nascendo a Siena faccia capire queste cose.

Leggiamo di pensionati del Train chiamati a fare i turni al posto dei dipendenti, mentre un dipendente con moglie e figli si è già ritrovato senza lavoro e senza stipendio; subconcessioni da cui l’Azienda trarrebbe guadagni in virtù dell’affitto degli autobus (definiti peraltro dai sindacati come da “far piangere”) e, giustamente, i sindacati si pongono la domanda se questo sia lecito. Ma come si fa a votare chi ha permesso tutto questo? Chi ha selezionato questa classe dirigente? Il partito di Ceccuzzi ha o non ha secondo voi delle responsabilità politiche?

I toni dei sindacati si sono veramente alzati e se l’immagine all’interno è quella che hanno descritto attraverso le loro dichiarazioni – e non vediamo perché non li si dovrebbe credere – è pazzesco che a questa situazione non si sia posto rimedio prima; non si siano ascoltate le lamentele che di sicuro c’erano già state. Per non parlare dei disservizi che gli utenti stanno subendo in questi giorni per una gestione che, sempre stando all’immagine che traspare sulla stampa, può essere definita come schizofrenica con corse prima tagliate e poi reinserite, a seconda di quante lamentele arrivavano. Ma che gestione è questa ?Ceccuzzi cosa dice di tutto questo? Perché, o si dissocia dalla gestione del suo presidente di circolo PD Roncucci (perché dato che sono compagni di partito si presume che parlino tra di loro e, quindi, e avrebbe dovuto interessarsi prima che la questione esplodesse) oppure sotto elezioni non può permettersi di perdere il supporto del compagno Roncucci e allora non potrà esprimersi contro lui per il rischio che i suoi stessi compagni, vicini a Roncucci, alzino il dito e gli chiedano “ma tu fin’ora dove sei stato, non è che puoi prendere le distanze da tutto”.

I Diessini, ancora una volta, hanno dimostrato di essere talmente tanto  abituati a parlare solo tra di loro che non hanno la benché minima idea di quanto la gente abbia le scatole piene dei comportamenti arroganti.

Firmato

La Primula Rossa