Secondo dibattito su Siena Tv tra gli otto candidati sindaci, correttamente condotto dal giornalista Daniele Magrini con la collaborazione della brillante direttrice del Cittadino Raffaella Zelia Ruscitto e dal bravo giornalista Tommaso Salomoni. I candidati a sindaco erano tutti presenti: Laura Vigni, Marco Falorni, Eugenio Neri. Enrico Tucci, Michele Pinassi, Mauro Marzucchi, Alessandro Corsini e il restauratore del groviglio Bruno Valentini.
Interessanti le domande dei giornalisti e vibranti le considerazioni del rappresentante dell’associazione Libera, soprattutto le domande sulla questione morale e quella sulla situazione dell’università guidata dal Criccaboni e dalla condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro.
Un supponente Bruno Valentini ha avuto il coraggio di affermare che lui prende ispirazione da Enrico Berlinguer. Mah!! Forse voleva dire che il suo ispiratore è Luigi Berlinguer, ma per attirare le simpatie del popolo della sinistra ha preferito citare quella brava persona di Enrico Berlinguer (lo citano sempre in campagna elettorale, ma quando amministrano non ricordano niente dell’insegnamento morale di Enrico). Con Enrico Berlinguer il giochino orchestrato da Valentini a Monteriggioni per candidarsi a Siena non sarebbe mai successo; ma per il garante dei garanti Luigi il problema non si pone (figuriamoci, lui che parlava con la Gelmini per nominare il Criccaboni). A un certo punto il Valentini ha detto: i condannati,gli indagati etc etc devono star fuori dalla politica e non devono amministrare. Ah si? E Roberto Bozzi sindaco di Castelnuovo B.ga sostenitore del Valentini, condannato dalla Corte dei Conti perchè non si è dimesso e perchè il Valentini non chiede le dimissioni? E perchè il Valentini non chiede l’allontanamento dall’università di Ines Fabbro condannata dalla Corte dei Conti? Vogliamo continuare o le condanne e le indagini vanno bene solo quando riguardano gli altri? Ma il Valentini quando esterna certe cose si guarda intorno a sè?A proposito di questione morale: vogliamo parlare della banda del buco universitario schierata a sostegno del Valentini? Vogliamo parlare della docenza all’università di Siena del candidato Guido Sani?
Quando Tommaso Salomoni ha posto con serietà e senso del problema la domanda sulla situazione dell’università e delle indagini sulle elezioni del rettore, il restauratore Valentini ha tergiversato e poi ha tirato fuori tanta di quella fuffa: ha detto che bisogna impegnarsi per attrarre più studenti. Ma della situazione finanziaria dell’ateneo e del dissesto pauroso non ha fatto cenno e sulla posizione del Criccaboni non ha proferito parola. Il Valentini la conosce la reale situazione dei conti dell’università, ha letto la relazione dei revisori dei conti che bocciano la gestione di Criccaboni? Perchè non le legge o meglio perchè non si fa spiegare la situazione dal criccaboniano Roberto Morrocchi membro del cda dell’ateneo o dal membro del senato accademico Fiorino Iantorno (è li per scaldare la sedia?) o dal docente Fulvio Mancuso, visto che i tre sono suoi sfegatati sostenitori?
Il Valentini ha confermato tre cose: non ha un programma, non conosce la situazione delle istituzioni ed è il candidato del groviglio dei devastatori di città.
P.S. Nella foto Fulvio Mancuso, Bruno Valentini e Fiorino Iantorno. Nel 2011 al posto del Valentini c’era Ceccuzzi e Mancuso e Iantorno facevano campagna elettorale per l’ex sindaco. Oggi vi dicono che con Valentini vogliono cambiare la vecchia gestione. E perchè i due continuano a far campagna elettorale? Ma poi non è quello stesso Fiorino Iantorno che era in maggioranza con il Cenni? E la signora Mancuso non era quella che ha accumulato negli anni le seguenti cariche: membro della Deputazione generale, difensore civico del Comune, difensore civico degli studenti all’università (in flagrante conflitto di interessi visto che se si fosse posto il caso di studenti che si lamentavano del marito docente dentro la medesima università che posizione avrebbe preso?) e infine assessore della giunta Ceccuzzi. E Mancuso non è lo stesso Mancuso membro del CdA di MPS Leasing nominato dal Mussari? Discontinui non c’è che dire …
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Insomma il nuovo che avanza. Ma nel senso che è avanzato da qualche minestrone antecedente come perfettamente descritto. Una delle domande potrebbe essere, ma i senesi non sono un po’ stanchi di tutto questo?
Altra osservazione è quella che questi signori propongono cose stantie senza programma, al pari delle gestioni precedenti della cosa pubblica, che hanno portato poi al cumolo di macerie di adesso.
Da pagina 9 del Corriere di Siena del 10.5.2013
“Merito, verifica della produzione scientifica, competitività e programmi”. Sono questi i cardini dell’ateneo secondo Eugenio Neri, che puntualizza: “Un paese e un buon governo si misurano anche in base a quella che è
la sua capacità di produzione formativa e di competenze sul piano internazionale”.
Ma qui siamo veramente fuori dal mondo. Ma questo dove è stato finora? Ci ha mai fatto un giro dentro l’Università, ha mai parlato con chi ci lavora? (i dipendenti che sono stati massacrati dal famoso “duo” citato molto spesso su queste pagine. Questa è follia pura!!!!
Le parole d’ordine di Neri sono chiare: “risanamento, equo e realistico in ottica di rilancio dell’ateneo; rilancio e ottimizzazione della ricerca; incubazione di creatività
e garanzia del livello scientifico; rapporti sempre più stringenti con le diverse realtà produttive; alta specializzazione; reclutamento di giovani talenti; riorganizzazione e innovazione didattica; valorizzazione di competenze e risorse umane; nuovo spirito di impegno e solidarietà; pari opportunità nel mondo delle intelligenze; nuova governance, efficienza ed efficacia dei servizi; ottimizzazione e adeguamento sistema bibliotecario; integrazione regionale e nazionale; sviluppo di reti formative”.
“L’Università è un bene collettivo della città e la responsabilità va ben oltre la sua autonomia – prosegue Neri -Si tratta del rispetto della Legge e del rispetto di un’etica: lavoro, pari opportunità, merito. L’ateneo deve essere il motore del rilancio della città. Chiediamo progetti e
credibilità delle persone, standard internazionali di
valutazione delle carriere, serietà della ricerca e non più
docenti a “impact (factor)” zero”.
Come diceva un grande:
http://www.youtube.com/watch?v=fa3a50pLmu8